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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Editoriale di R. GAMBELLI del 24/12/2008 12:20:55
Quel magico scampanellio

 

Il momento più triste per ogni bambino, intorno ai sette, otto anni, è quello in cui la mamma, con voce sommessa ed incerta, gli va a comunicare che Babbo Natale non esiste. Lo stesso bambino crescerà riuscendo, invece, a comprendere che Babbo Natale esiste ed esisterà sempre, per lo meno nel giorno più magico dell’anno: il venticinque dicembre.

A mezzanotte in punto una pioggia di amore scenderà dal cielo, avvolgendo ogni essere umano, che cercherà di proteggere, in qualsiasi modo possibile, questo fantastico giorno. Ecco che il terrorista rimanderà l’attentato preparato a tavolino, il ladro il suo furto architettato da giorni, l’assassino il suo terribile omicidio e lo strozzino attenderà due giorni prima di andare a bussare alla porta del suo cliente. Tutti quanti saranno concentrati e ansiosi di poter offrire amore al prossimo e, possibilmente, di riceverlo. I più sognatori, addirittura, nutriranno una piccola speranza di poter udire, in lontananza, lo scampanellio che accompagna le renne di Babbo Natale.

Auguro di cuore a tutti gli abitanti del mondo di essere circondati da tanto amore e di udire, realmente, lo scampanellio che accompagna il Babbo più generoso del mondo e che lo possano avvertire, soprattutto, le persone che soffrono, sperando in una realtà più radiosa e bella.

Che lo possano udire tutti i tifosi del mondo, specialmente quelli bianconeri, che stanno rialzandosi da una punizione ingiusta e crudele, che si chiama Farsopoli. Che lo possano udire i nostri giovani campioncini italiani, che stanno imparando a volare e che Lucianone ci ha lasciato con tanto amore.
Che lo possano udire i nostri dirigenti, svegliandosi e finalmente riuscendo a capire che sono inadeguati al ruolo che qualche sciagurato ha affidato loro. Che lo possano udire i nostri senatori, che accettarono la Serie B da Campioni d’Italia e, alcuni di loro, da Campioni del Mondo.
Che lo possano udire i giovani rampolli della proprietà, imparando ad amare la Juve, tanto adorata da Gianni e Umberto.
Che lo possa udire il Direttore, mentre si diverte a contare alla moglie Giovanna e ai fantastici nipoti il numero degli scudetti e coppe che ha vinto con la maglia più bella del mondo: quella bianconera. Magari di fronte ad un bel tacchino natalizio, cucinato dalla simpatica cuoca, Velia. Che lo possa udire Bettega, una bandiera assoluta per noi juventini, che sventola di continuo. Che lo possa udire Ranieri, che sta imparando a diventare un allenatore. Che lo possano udire gli artefici del “colpo di stato calcistico” più grande della storia, Borrelli, Guido Rossi, Ruperto, Sandulli, Palazzi, attori importanti per alcuni giorni, poi scomparsi, misteriosamente.
Che lo possa udire Zaccone, che, in piedi di fronte ad una Corte da “sagra paesana”, chiese per la Juve la retrocessione in B. Tutti noi dobbiamo sperare che, in un prossimo futuro, la Società non lo ricompensi per chiedere, magari, la retrocessione in Lega-Pro, con penalizzazione. Che lo possano udire i falsificatori di passaporti, i veri onesti del nostro calcio. Che lo possano udire quei venti tifosi interisti che si divertirono a lanciare un motorino dal terzo anello di San Siro. Geniali!
Che lo possa udire anche lui, Moratti, con tutti i suoi miliardi. Mi ricorda tanto un amico d’infanzia che si presentava al campetto di calcio, sotto la chiesa, con il pallone sotto braccio, affermando: “Il pallone è mio, la squadra la scelgo io, e voglio vincere!”. Ecco il petroliere: “ I miliardi sono i miei, i giocatori forti li compro io e voglio vincere!”. Attento Massimone: “Al pollo ingordo gli scoppiò il gozzo”.
Che lo possa udire Tronchettone, sperando che almeno in quel santo giorno non intercetti i poveri lavoratori.
Che lo possa udire Mourinho, lo pseudo-santone che , con il suo “modesto salario da operaio”, ha portato in Italia solo calcio antico, visto e rivisto. No, caro “special one” dei miei calzoni, non sentivamo il bisogno della tua presenza. Che lo possa udire Massimo De Santis, unico arbitro corrotto, che nel campionato incriminato, 2004-05, arbitrò cinque volte la Juve. Risultato: due sconfitte bianconere, due pareggi, una vittoria. Mamma che cupola!
Che lo possa udire Collina e la sua allegra banda di fischietti e sbandieratori, seminatori di errori su tutti i campi di calcio, vedi Griselli e De Marco, autori del più grande scandalo degli ultimi anni. Anche la Torre del Mangia, imponente emblema di Siena, ha avuto un sussulto, di fronte a tanta “sbadataggine” (eufemismo). Chissà se il nostro Collina festeggerà il Natale nel ristorante di Meani, insieme a Galliani? Ma si, che lo possano udire anche Galliani e Berlusconi, quest’ultimo alle prese con due entità in crisi: il suo Milan e il nostro povero paese, sempre più simile all’Argentina. Ma noi non prenderemo i forconi per scendere in piazza, ci basta un bel piatto di spaghetti, la tarantella, il posticipo e…. “l’uomo campa”. Che lo possa udire Ibra, il nostro ex moschettiere, passato alla corte di Richelieu. Ogni sua rete è un potente colpo di spada che trafigge il cuore di ogni amante della zebra. A Milano stanno pensando d’intitolare una via a Cobolli e Blanc, ringraziandoli per aver portato sui Navigli un giocatore immenso, che ha messo le ali ad una squadra di “eterni perdenti”. Che lo possa udire Amauri, il nostro nuovo D’Artagnan, con un’eredità pesante: sostituire il più forte calciatore del mondo: lo zingaro del nord.
Che lo possano udire tutti i commentatori delle trasmissioni sportive, sempre più banali, sempre più inutili, sempre più fornitori di collera incontenibile. Qualche “normalizzatore” ha cercato, addirittura, di paragonare il fuorigioco di Marchionni, in Atalanta Juve, a quello dei quattro interisti di Siena: Vergogna! Che nostalgia di Paolo Valenti e Maurizio Barendson! Che lo possa udire il buon Candido, sperando che, finalmente, appenda la penna al chiodo. Che lo possano udire tutti gli scribacchini della carta stampata , sempre più bandierine al vento, sempre più servi del potere, meneghino chiaramente. Che lo possano udire tutti i burattinai del nostro calcio, un mondo da ridimensionare. Non è più concepibile che un medianaccio dai piedi storti guadagni, in carriera, talmente tanti soldi da risollevare le sorti di una nazione del terzo mondo, e un tifoso qualsiasi non riesca ad arrivare al ventisette del mese. No, non è più concepibile.

Quindi, Buon Natale di cuore a tutti, anche ai nostri ventinove scudetti, tutti in fila, che si tengono per mano.
 
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Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
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