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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di G. GALAZZO del 08/11/2010 10:35:49
Mistero Buffo(n)

 

Era un Cagliari-Juventus di inizio campionato, era il campionato che per la Juventus, targata operazione simpatia, avrebbe dovuto definitivamente chiudere con l'allora scomodo passato e proiettare, attraverso sorrisi, incompetenza, errori e sperperi, verso un nuovo modello di società.
Se il modello da seguire, se l'obiettivo da raggiungere, significava umiliare ancor più la storia, allora, l'esperimento ha dato risultati insindacabili: fallimento su tutta la linea .
Eppure, in quel giorno di fine estate, in quel caldo pomeriggio di Cagliari, in quella partita sofferta e poi vinta, la mandria di dilettanti, gli indegni inquilini di Corso Galileo Ferraris, hanno realmente creduto di poter mascherare la loro squallida e misera pochezza, giocandosi un Jolly .

Quale sia stata la carta, il simbolo su cui hanno scommesso ( il termine é assolutamente casuale e non allusivo) é facilmente individuale, avendo, lor signori, giocato a carte scoperte; basta rileggersi le dichiarazioni di quattro anni fa "Buffon simbolo della Juve, della rinascita, del sacrificio per la causa bianconera", queste erano più o meno le parole a suggello della bontà del nuovo progetto.
Ecco perché quel giorno, a fine partita, quando l'eroico campione del mondo, l'uomo-simbolo, rimasto per amore e riconoscenza, ha mostrato il "gesto degli attributi" ai suo tifosi, i dilettanti pensavano di aver vinto la prima prova del nove: il progetto ha il suo leader, il leader fa parte del progetto, lo difende e lo fa proprio, leader e progetto corrono assieme verso la gloria .
Non fu vera gloria; per i registi del progetto rimane la colpa, scolpita dagli eventi, per l'attore prescelto, un futuro che profuma di oblio.

E la cronaca di questi giorni non può essere che il viatico finale di questa storia: Buffon, l'ex portiere più forte del mondo, non ha partecipato alla foto di gruppo e non lo ha fatto in quanto giustificato (giustificazione plausibile?).

Non credo sia facile nascondere il fastidio che si possa provare anche per chi, come il sottoscritto, non sia estimatore del "Gigi uomo" ed il fastidio non é la conseguenza di un' assenza da una foto; in realtà colpisce di più la totale mancanza di spirito di appartenenza, del rispetto dei compagni, della considerazione del gruppo, dell'allenatore, della società .

Aver appreso che Buffon non fa visita ai compagni, al campo di allenamento, che non presenzia allo stadio, che non é vicino alle sorti della squadra, lo allontana, non solo da Torino ma, ancor di più, dall'affetto e dall'amore dei tifosi, perché sia chiaro, se si possono giustificare dissapori con la dirigenza, non é giustificabile allontanarsi dalle responsabilità a cui un contratto ( ancora in vigore) obbliga; non è giustificabile l'assenza per chi dovrebbe essere leader, dentro e fuori dal campo.

Sterili, banali, irritanti e ipocrite le parole del suo procuratore, perche un "uomo per bene, un ragazzo molto chiaro", come lo descrive Martina, un uomo "che lavora cinque ore al giorno per rimettersi dall'infortunio", dovrebbe trovare il tempo, la voglia e la passione di "assaggiare" gli umori della sua squadra, dei suoi tifosi, del proprio ( ignoto) allenatore, cosa che, al contrario, non ha dimenticato di fare nei confronti della nazionale e del ct Prandelli (già, ma lui è "l'unico uomo di calcio che lo ha apprezzato in questi ultimi tempi") .

La Juve, questa Juve ha bisogno di uomini, uomini veri e se sono solo carte o simboli sbiaditi, meglio farne a meno .
 
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