I più giovani di voi sicuramente avranno sentito parlare dei centimetri di Turone. Correva l’anno 1981 e la Roma di Dino Viola si giocava lo scudetto con la Juventus di Gianni Agnelli: partita importante quel Juventus Roma.
La Roma andò in goal con Turone, però il guardialinee lo annullò per fuorigioco dello stesso e per onestà va detto che il fuorigioco non c’era, un errore come tanti, però questo errore costò lo scudetto alla Roma e allora giù con i sospetti antijuventini.
Dal 1981 in avanti le sfide con la Roma sono sempre state un po’ speciali ed entrambe le squadre ci hanno sempre messo qualche cosa in più per vincerle; ricorderete nel 2004 il gesto di Totti “4 a zero... a casa e muti...”.
Dino Viola e Gianni Agnelli, forse gli ultimi signori del calcio Italiano, non sono più tra noi, però mi piace immaginarli lassù a discutere ancora dei centimetri di Turone; discutere e polemizzare con arguzia e signorilità come erano soliti fare, ma civilmente, perché Dino e Gianni sapevano che alla fine avrebbe sempre vinto la squadra più forte, la migliore sul campo.
Ma queste sono storie d’altri tempi. Sono passati 29 anni da allora, ma sembra quasi un secolo, quando il calcio Italiano era frequentato appunto da uomini di stile che nel calcio, oltre ai soldi, investivano la passione e l’amore per le loro squadre. Era la Juve tosta di Trapattoni e Liedhom, due ex milanisti che hanno interpretato diversamente gli insegnamenti di Nereo Rocco.
Sempre da quei famosi centimetri sono iniziate pure ad intersecarsi le storie di calciatori e allenatori che sono passati dalle sponde del Pò a quelle del Tevere; da Boniek che nel 1988 passa alla Roma e immediatamente si scopre antijuventino, dimostrando che l’Avvocato ancora una volta ci aveva azzeccato nel definirlo “bello di notte”, in tutte le eccezioni della definizione.
Venne il 2004 quando Don Fabio prima dichiara: “mai alla Juve” e poi eccolo sulla panchina bianconera con a seguire, Emerson e Zebina. Arriviamo poi a Ranieri, destituito dalla banda “smile” di Blanc & C. trova la rivincita professionale sulla panchina della Roma e Delneri, che a Roma ci è passato lasciando il segno di un rapporto “conflittuale” con Fantantonio, fino ad arrivare ad oggi con un Aquilani “scaricato” dalla Roma e indispensabile a questa Juventus.
Le sfide con la Roma sono senza dubbio speciali, dove chi le gioca, così come i tifosi, non vogliono perderle e pensare che tutto iniziò per una questione di centimetri......
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