La madre di tutte le partite “ Ennesimo rigore dubbio”. “ Dica la verità, Del neri, quel rigore è stato un po’ generoso”
“ Senza quel rigore la partita avrebbe avuto un corso diverso”.
“ Chiellini, non così. Il guerriero perde la testa e sgambetta Borriello, prova tv?
“ Alex zittisce la sud” “ Totti furibondo: Roma defraudata, a Torino è sempre cosi”. Moviole avanti, indietro, zoom, angolazioni differenti e chi ha il 3D avrebbe potuto vedere, come se fosse in campo, la scorrettezza del centrale Juventino, l’involontarietà del fallo di mano, il brutto gesto di Del Piero verso i romanisti.
Non é andata così, solo perché Chiellini era la vittima, il rigore era a sfavore e Del Piero non farebbe gestacci neppure sotto tortura: non era l’ennesimo regalo. Questa é la partita al contrario che ho visto io, alla faccia dei tali che scrivono sui giornali, secondo i quali non si deve parlare di arbitri ma godersi lo spettacolo.
Verissimo: spettacolare esempio di fairplay l’esultanza di Totti a cui tutto é concesso , sia perder la testa per un ‘espulsione , sia comportarsi da gladiatore poco educato. Ricordate le polemiche su Iaquinta a Udine? Evidentemente non è un gladiatore. Viva lo spettacolo.
Spettacolo doveva essere, perché così era stato dipinto alla vigilia, il derby tra Inter e Milan; dominatori in Italia e Europa dello scorso anno, contro coloro ( lo dicono le stelle) che sono destinati a prenderne il posto.
Lo ha detto anche Galliani: se vinciamo sarà scudetto.
Lui può parlare del Milan, gli altri no, perche lui mai parla delle altre squadre: gli basta che lo facciano le tv di famiglia.
Ha vinto il Milan perché ha demeritato di meno, avendo mantenuto il pallino del gioco per i primi 15 minuti su 90, con nessuno e dico nessuno, che abbia avuto il coraggio di ammettere d’aver assistito ( dal vivo o in tv, poco importa) ad una delle più brutte partite degli ultimi anni.
Non c’è stato ritmo, non c’è stata battaglia di nervi, non c’é stata alcuna alchimia tattica. Abbiati e Castellazzi hanno chiesto il sussidio di disoccupazione, Materazzi ( chi?) ha causato il rigore decisivo dopo pochi secondi , non riuscendo mai a fare il Gattuso; Gattuso invece è riuscito a fare il Materazzi per gran parte del match, ma l’arbitro non se ne é accorto.
Il Milan corricchiava, l’inter sonnecchiava e anche la moto perpetua Zanetti, pareva aver finito la benzina o il caffè della Pinetina. Qualche lampo di Ibra, una scossa d’adrenalina tra Pandev e Abbate.
Niente di più, niente di meglio che una partita tra scapoli e ammogliati; s’incontrino pure in Europa, come predice Allegri ma lo facciano presto, perché temo non ci sia spazio e modo per attendere la clemenza delle altre squadre europee: siamo la deriva del calcio europeo, lo nascondano pure.
Dall’altra parte della barricata, patron Moratti ha perso il sorriso ( se ne può anche fare a meno, non essendo un sorriso durbans) e qualche certezza ; il leader Mou non c’è più, lo avverte Moratti , lo avverte la squadra che, oltre a perde pezzi ogni partita, non ha lo smalto e lo spirito di sacrificio dello scorso anno. Che sia finito il tempo del “ ti piace vincere facile”?
Gli unici sussulti di calcio giocato, degni di esser commentati, portano la firma di un vecchio campione , di un giovane fuoriclasse e di un discontinuo talento : tripletta di Di Natale che travolge il Lecce, tripletta di Pastore che, baciando la maglia rosanero e sognando quella azulgrana, regala il derby siciliano al Palermo. Gol , assist e giocate di pregio di Zarate che schianta, quasi da solo, Il lanciatissimo Napoli di Mazzari.
Gilardino e Candreva ( finalmente determinante), danno respiro alla classifica della viola e del Parma , lasciando nei bassifondi della classifica il Cesena ed Il Bari, sempre più inguaiato.
A fare loro compagnia rimangono il Cagliari che regala la seconda vittoria consecutiva al nuovo Genoa targato Ballardini e il Brescia che perde lo scontro diretto contro il Bologna.
Non servono parole e non è la prima volta che accade, per commentare le partite della Samp; lo squallidissimo pari con il Chievo porta solo i fischi del Ferraris che reclama Cassano: il popolo blucerchiaro ha scelto, che ne dica Garrone.
Nota conclusiva e extra calcistica:
per tutta la giornata di ieri c’era la coda fuori dai concessionari fiat, non c’erano offerte speciali e supervalutazione dell’usato, solo la consapevolezza che la sconfitta rende più simpatici e aiuta a vender più auto. Fosse vero, Montezemolo diventerebbe l’idolo dei sindacati.
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