Per una volta chiudiamo gli occhi (in senso figurato, altrimenti non riuscite a leggere l’ articolo!) e proviamo a dimenticare ed allontanare dai nostri pensieri le negatività e le bruttezze che ci circondano. Via le cattiverie, via i rancori: proviamo per un attimo a dimenticarci dell’ esistenza di Zeman, di Facchetti junior, di Sanetti&Materazzi, di Moratti, Guido Rossi, Palazzi, Boniek, Pistocchi, della Gazzetta rosa, di controcampo, dell’ inter, di calciopoli, di Narducci… Ecco: fingiamo che tutto questo non esista, immaginiamo un mondo migliore, più pulito, più felice! Tiriamo un bel respiro e rilassiamoci. Non è un corso di training autogeno e neppure una seduta di yoga, ma sto cercando di liberarmi e di liberarvi per qualche istante dal rancore, per provare, a mente fredda e lucida, a rispondere ad una domanda semplice semplice.
Tutti noi conosciamo bene le vicende del processo farsa, sappiamo quali accuse e quante falsità furono rivolte contro la juve e sappiamo come finì quella tragica pagliacciata. Tutti noi sappiamo poi del processo penale di Napoli, abbiamo visto e sentito il PM gridare che "Piaccia o non piaccia non ci sono mai telefonate fra Bergamo o Pairetto con Moratti o Sensi", telefonate che poi son spuntate copiose, a dispetto dell’ accusa che le aveva abilmente occultate. Abbiamo sentito sgretolarsi via via tutti i capi di accusa: i sorteggi non erano truccati, checché ne scrivesse il gazzettaro signor Galdi, nessuna pressione arbitrale, nessun arbitro intrappolato negli spogliatoi, nessun regalo, niente trucchi, nessun illecito serio, ma solo comportamenti perfettamente nella norma, sia a livello penale che sportivo.
All’ epoca vollero far credere che Moggi fosse peggio di Totò Riina, pompando l’ opinione pubblica con l’enfatizzazione di alcune telefonate juventine ai designatori. Le conversazioni telefoniche di Moggi coi designatori apparivano gravi prove di scorrettezza ed antisportività, perché il contesto da cui erano state evidenziate appariva un mondo pulitissimo e praticamente perfetto. Attenzione: i dirigenti potevano liberamente colloquiare con i designatori arbitrali, non era una cosa proibita, ma è chiaro che se davvero Moggi fosse stato l’ unico a farlo e se il suo rapporto con Bergamo e Pairetto fosse davvero risultato speciale, o preferenziale, allora una punizione almeno per Moggi (magari non per la Juve) ci poteva stare tutta! Quelle telefonate però, oltre ad essere più che lecite, risultarono poi in linea con la consuetudine comune di tutte le società calcistiche di serie A e B: Bergamo e Pairetto parlavano in continuazione praticamente con tutti i dirigenti di club. Tutte le accuse penali sono miseramente crollate e su tali accuse si basava il processo sportivo, che oggi appare nudo e scandaloso per le sue falsità e ancor più per le ingiustizie che partorì.
Ecco, torniamo all’ inizio: io oggi non vorrei parlare da juventino, ma solo da uomo che ama la verità e la giustizia. Mi chiedo e vi chiedo: perché a Napoli il processo continua ancora? Non lo chiedo per provocare, o per fare il moralista, ma, vista e considerata l’ evidente innocenza degli imputati e vista e considerata la condotta faziosa e fuorviante dei responsabili dell’ indagine e dell’ accusa, che hanno costruito un castello di frottole deformando ad arte la realtà contestualizzata, non è ora di porre fine a questa farsa?
Il modo di operare di quei PM e di quei carabinieri, qualora accettato come “normale” non rischia di diventare fango per le relative categorie? Voglio dire: di fronte ad un ufficiale dei CC che in aula mente spudoratamente, dicendo di non ricordare nulla (e parliamo di una indagine anche piuttosto recente, visto che son passati solo quattro anni), di fronte a un mare di prove e testimonianze occultate perché sfavorevoli al teorema accusatorio, io mi sarei aspettato che il giudice prendesse l’ unica decisione da prendere, chiedendo scusa agli imputati e mettendo fine alla questione!
E invece il processo continua, l’ accusa appare furibonda con gli imputati (forse perché a forza di ficcanasare, le difese sono riuscite a decifrare ed utilizzare le migliaia di intercettazioni nascoste?) e i media dimostrano di essere, nella migliore delle ipotesi, inadeguati e faziosi, quasi ignorando questa vergogna giudiziaria che ancora si trascina.
Non si rischia che poi gli italiani si convincano che il modo di operare di quel carabiniere e di quel PM siano la normalità? Non si rischia di alimentare la totale sfiducia della gente nelle istituzioni?
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