Giulemanidallajuve
 
 
 
 
 
 
 
  Spot TV
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Farsopoli di A. STAFFIERI del 18/11/2010 07:24:58
Antonello Capone e i sorteggi

 

Delle molte audizioni nel processo di Calciopoli che si sta svolgendo a Napoli, ce n'è una in particolare, recente, che mi ha destato diverse perplessità. Parlo di quella del dottor Antonello Capone, giornalista della Gazzetta dello Sport e presidente dell'USSI dal 2002 al 2007 (quindi anche nella stagione 2004/05, quella dello pseudo-scandalo).

Cominciamo dal principio: dato che, secondo l'accusa, il sorteggio doveva essere truccato, l'Avv. Morescanti domanda al teste chi fosse l'incaricato di scegliere, volta per volta, il giornalista (teoricamente in combutta con quei due volponi di Bergamo & Pairetto, il braccio destro ed il sinistro del "Diavolo Moggi") che doveva prendere parte al sorteggio arbitrale. La risposta di Capone non si fa attendere: «Me ne occupavo io personalmente, adottando un criterio di equità [...] in modo che il giornalista fosse sempre diverso e rappresentasse il mondo dell’informazione nella sua complessità; giornali sportivi, giornali di informazioni normali».
Qualcosa non quadra...ma andiamo avanti.

Sollecitato ancora dalle domande della Morescanti, il teste dichiara che «in due anni di sorteggi effettuati dall’Ussi, penso che siano stati coinvolti non meno di 50 giornalisti» (ovviamente tutti succubi del sistema) aggiungendo che «poteva accadere che quel giorno (il giornalista incaricato, ndr) stesse male o avesse un altro impegno e allora magari all’ultimo momento si cercava un altro giornalista e magari in quel momento, svolgendosi i sorteggi a Roma e a Firenze, io mi informavo sul giornalista che sarebbe andato, sempre di mia iniziativa, al sorteggio, o lo inviavo all’ultimo momento».
Quindi accadeva pure che il giornalista "sorteggiatore" fosse scelto all'ultimo momento.
Ovviamente non finisce qui.

Capone rivela anche che il sorteggio veniva effettuato dai giornalisti - e non da personaggi interni al sistema calcio - su richiesta della Federazione «per svelinire l’ambiente, per evitare polemiche o per evitare dicerie» (che dire, ci sono riusciti...).
«Chiedemmo le più ampie garanzie», continua il giornalista, «la prima garanzia è che partecipasse sempre un notaio, la seconda garanzia è che la decisione sul giornalista da designare fosse sempre dell’USSI, e che la Federazione, l’Aia e la Can non potessero mai avere nulla a che dire sulla designazione; quello era il giornalista designato e quello faceva il sorteggio. E soprattutto chiedemmo che fosse sempre il giornalista ad estrarre la pallina determinate, cioè fosse sempre il giornalista ad abbinare l’arbitro a quella partita che veniva scelta. [...] I giornalisti mi raccontavano che (i sorteggi) erano tutti uguali. Queste procedure erano molte chiare, molto precise e i signori notai vigilavano perché venissero rispettate, perché per noi giornalisti eravamo la garanzia per fare le cose per bene, come volevamo fare e come ci era richiesto da fare».
Mi sembra tutto chiaro, no? Andiamo avanti.

«I giornalisti erano in collegamento diretto soprattutto con le agenzie di stampa e telefonavano alle redazioni, mettevano subito in rete chi era l’arbitro soprattutto in "grandi occasioni"».
Ah. Quindi conoscere lo sviluppo dei sorteggi "in tempo reale" non era un reato. Anzi, erano i giornalisti stessi che si preoccupavano di farne sapere l'esito il più celermente possibile.
Vabbè...e il bigliettino com'era inserito nella sfera? «Era sempre piegato»...e se per caso il "bussolotto" si fosse aperto per errore...« il nome dell'arbitro non si poteva leggere, e se qualche volta è successo che la pallina si sia aperta è stato richiusa la pallina, è stato rimescolato tutto quanto e poi è stata estratta nuovamente la pallina. Le palline in quest’urna trasparente giravano di continuo…».
Ma non è che erano Bergamo & Pairetto, sempre quei due, ad indicare quale pallina prendere al giornalista di turno? «No, assolutamente; non l’avremmo mai accettato, e sarebbe stato lo scoop del secolo se ce lo avessero chiesto». Per lo scoop, "i gazzettari", hanno dovuto aspettare le intercettazioni da manipolare a loro piacimento. Perché fino a quel momento, piaccia o non piaccia, nessun giornalista ha mai segnalato un'anomalia, «mai nessuno che mi abbia detto: guarda qui è successo qualcosa di particolare, assolutamente mai».

Alla luce di questi fatti, come mai la Gazzetta continua a porre dubbi sulla regolarità dei sorteggi pur avendo tra le proprie file l'ex presidente USSI (virgolettando, ad esempio, in prima pagina, frasi mai pronunciate dai testimoni come l'eloquente "Ecco come truccavamo i sorteggi" - attribuita a Manfredi Martino-)? Anziché farneticare, inventando fantasiosi teoremi, non sarebbe stato meglio chiedere direttamente la realtà dei fatti al signor Capone?
Per la serie "i misteri della vita".

Antonello Capone, trascrizione udienza del 12 ottobre 2010.
Commenta l'articolo sul nostro forum!
 
  IL NOSTRO SONDAGGIO
 
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
  TU CON NOI
   
 
   
 
  AREA ASSOCIATI
   
 
 
 
  DOSSIER
   
 
   
 
  LETTURE CONSIGLIATE
   
 
   
 
   
 
  SEMPRE CON NOI
   
 
   
 
Use of this we site is subject to our