C’è stato un tempo, e c‘è ancora, in cui la Juventus è stata indissolubilmente legata al nome degli Agnelli. E il nome degli Agnelli al marchio FIAT. Quest’idea di ricchezza e di potere ha alimentato un diffuso sentimento popolare che grazie all’apoteosi del 2006 ci fa apostrofare come ladri solo perché Juventini. Costruire squadre triplettare ha un costo alto e Massimo Moratti per anni ha dovuto mettere mano al portafoglio in misura considerevole per mandare avanti il gioco. Un gioco definito e premiato come onesto, per quanto la cronaca, anche la cronaca nera, a volte non abbia lesinato qualche spunto di riflessione.
Il 26 Maggio 2009 a Sarroch, in provincia di Cagliari, tre operai muoiono mentre eseguono lavori di manutenzione in una cisterna della SARAS, la raffineria fondata nel 1962 da Angelo Moratti, di cui i figli Gianmarco e Massimo sono rispettivamente presidente e amministratore delegato. Si tratta di una morte annunciata, come ha testimoniato anche il film documentario “Oil” di Massimiliano Mazzotta, del quale i fratelli Moratti avevano chiesto il sequestro. Le tre vittime erano dipendenti di una società esterna alla SARAS, che eseguiva lavori dati in appalto. Sistema criticato perché per rimanere nei tempi le ditte impongono turni massacranti ai lavoratori trascurandone la sicurezza. Anche i controlli sanitari del resto sono condotti con sufficienza colpevole, alla luce dei numerosi casi di cancro che hanno colpito i lavoratori e gli abitanti della zona. In generale tutta l’area intorno alla raffineria è in grave sofferenza a causa dell’inquinamento, che non risparmia nemmeno le specie animali. Legato ai problemi ambientali è il criterio con il quale alla SARAS si è affiancata la centrale elettrica SARLUX, grazie al Cip6, una delibera del Comitato Interministeriale Prezzi, adottata nel 1992, con cui sono stabiliti prezzi incentivati per l'energia elettrica prodotta con impianti alimentati da fonti rinnovabili e "assimilate". Prezzi che ricadono su un rincaro notevole della bolletta. Le fonti rinnovabili sarebbero le scorie del petrolio, il cosiddetto filter cake, rivenduto a peso d’oro alla Germania, perché da esso si estraggono soprattutto vanadio e nichel, utilizzati dall’industria aerospaziale e molibdeno utilizzato nella fabbricazione di armi. La questione è tutta in quell’”assimilate”, infatti nemmeno l’Unione Europea è riuscita a chiarire se si debbano considerare le energie alternative come provenienti da materiale biodegradabile o no. La SARAS nel gennaio del 2007 è stata anche oggetto d’indagine da parte della magistratura per un’accusa di aggiotaggio e falso in prospetto, risultando indagati 9 dipendenti di banche che ne hanno curato la quotazione.
Voltando pagina, la recente convocazione di Giuliano Tavaroli tra i testimoni del processo di Napoli, ha riportato alla ribalta il processo Telecom di Milano. Nel settembre del 2006 Guido Rossi lascia la carica di commissario straordinario della FIGC per assumere quella di presidente Telecom, dopo le dimissioni di Tronchetti Provera a seguito di divergenze con la Presidenza del Consiglio di Romano Prodi sulle nuove strategie del gruppo Telecom. Nello stesso periodo scoppia lo scandalo Telecom SISMI. 34 rinvii a giudizio e 21 arresti cautelari nei confronti di dipendenti Telecom, militari dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, a causa di intercettazioni illegali effettuate da alcuni responsabili della sicurezza di Telecom Italia. Giuliano Tavaroli, ex direttore della Security di Telecom Italia, si sarebbe avvalso della collaborazione di Emanuele Cipriani, investigatore proprietario dell’Agenzia Polis d’Istinto, per farsi confezionare numerosi dossier su personalità politiche, economiche, dello spettacolo, compresi giornalisti e calciatori, con la complicità di ufficiali dello stato corrotti, tra i quali il numero due del SISMI, Marco Mancini. In un primo tempo Tronchetti Provera, ex presidente Telecom e Carlo Buora, ex amministratore delegato, vengono ascoltati solo come persone informate dei fatti e la Telecom e la Pirelli indagate solo in base alla legge 231, per non aver vigilato sulla propria security. E’ solo in seguito che Tavaroli e Cipriani non ci stanno a far passare la versione secondo la quale agivano per proprio conto senza ricevere ordini dai superiori. Del resto i dossier erano apparsi da subito utili, come disse il GIP G. Gennari, a Telecom al fine di essere utilizzati nei confronti di blocchi contrapposti di potere economico e finanziario. Nel giugno del 2010 il GUP Mariolina Panasiti ritiene che le dichiarazioni rilasciate da Tronchetti Provera non siano attendibili, scagionando Tavaroli dall’accusa di appropriazione indebita in merito ad un’attività autoreferenziale. Telecom e Pirelli patteggiano per sette milioni di euro. Il 24 luglio 2010 Tronchetti Provera viene indagato a Milano nell’inchiesta sul dossieraggio illegale della Security Telecom, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’accesso abusivo a sistema informatico e alla corruzione di pubblici ufficiali. Anche Buora finisce sotto accusa. Fa riflettere a mio avviso che i media non abbiano mai dato all’affaire Telecom una grande eco. Di sicuro per la delicatezza del materiale trattato, ma soprattutto in relazione a calciopoli, che rimane una questione nella quale tutto il materiale accusatorio è dato da intercettazioni telefoniche. Un settore nel quale gravano pesanti ombre su Telecom e sul suo ex presidente, membro del consiglio di amministrazione dell’Inter e presidente della Pirelli&C, a lungo sponsor dell’Inter. Del resto anche Bobo Vieri ha intentato nei confronti di Telecom e Inter una causa con richiesta di un cospicuo risarcimento dopo aver scoperto di essere stato pedinato e spiato ai tempi in cui giocava nel club nerazzurro. Cosa che testimonierebbe dell’uso di certi metodi.
Oliviero Beha ha detto : “Oggi la Cinecittà d’Italia è il calcio”. Voleva alludere al business e ha citato Totti, che gioca nella Roma e fa l’attore negli spot. A parte che li fa per la concorrenza, il cinema è finzione, pur sapendo raccontare tante verità. Il calcio di oggi e ciò che gli ruota intorno sembrano essere diventati una spy-story e ho sempre pensato che un giorno ci faranno un film. Magari più veritiero di tante storie che l’informazione ci ha maldestramente raccontato o omesso di raccontare, creando falsi miti e falsi antagonismi tra ladri e onesti con ruoli precostituiti in un gioco forzato delle parti.
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