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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Calcio giocato di G. GALAZZO del 07/12/2010 14:14:30
XV giornata campionato serie A

 

Se non giochi, non vinci!

Le partite , spalmate in 4 giorni, rischiano di far perdere il succo della giornata ma le esigenze televisive e l’impegno nel mondiale per club dell’ inter ( mamma mia, chi lo avrebbe immaginato 4 anni fa?) giustificano ampiamente il titolo di questa nostra rubrica

Inter 12 punti in meno e Lazio 17 punti in più ,rispetto allo scorso anno, hanno dato credito all’ impietoso (da un lato) e confortante ( dall’altro lato) confronto con la stagione precedente.

La Lazio non è più così arrendevole, non si concede all’ avversario; stendiamo il tappeto rosso; questa Lazio, rinfrancata dalla cura Reja,trascinata da Hernanes e Zarate, attenta in difesa, con Brocchi fenomenale polmone di centrocampo, è squadra vera, convinta dei propri mezzi, ben organizzata, tutto il contrario dell’Inter di quest’anno, assai confusionaria, svuotata mentalmente ( così come é piena l’infermeria) , costretta a mettere in campo giocatori , ad ora, inadeguati a certi livelli ( Biabiany e Natalino).
E’ però il centrocampo a fare la differenza in negativo: irriconoscibile Cambiasso, esausto Zanetti, improponibile Muntari, non si può pretendere che Sneijder canti e porti la croce.
All’onesto Moratti tocca anche imprecare per la mancata assegnazione del pallone d’oro ad un suo pupillo;non sempre si può vincere, anzi, é stato grasso che cola per chi non é abituato per Dna.

Il lanciatissimo Milan di Allegri ha stritolato in soli 45 minuti, il Brescia e le speranze di Iachini di conservare il posto: risultato ineccepibile pur se l’omertà dei media non si è soffermata su un evidente fallo da rigore di Nesta che avrebbe forse animato di più la partita ( figli e figliastri esistono pure alla moviola).
Che il Milan goda dei favori del pronostico per la vittoria finale non é attualmente difficile capirlo:
la mano di Allegri, la mostruosa incisività di Ibra nel rendimento del Milan, testimoniano la forza della squadra ma, si eviti, di esaltare le prestazioni dei Galliani boss, definendoli unica squadra dal respiro internazionale; per favore, lasciamo da parte la propaganda ( vero, Arrighe?).

Per colpa di un campo osceno ( così ci racconta Mr Ranieri), la Roma vede sfuggire una vittoria ormai certa, facendosi raggiungere da un mai domo e sempre più sorprendente Chievo ( basta guardare i punti con una partita da recuperare) ; non é sufficiente recriminare per il campo, ridotto ad un campo di patate, perché l’evidente calo di concentrazione della ripresa è costata alla Roma due punti e l’espulsione ( per il nervosismo finale) di De Rossi.

Genova affossa la Puglia : La Samp, ha la strada spianata dall’arbitro Pierpaoli ( dubbio rigore e assurda espulsione contro il Bari) che da il via alla facile vittoria contro un Bari in eterna emergenza; il Genoa rimonta il Lecce ( sempre più sprecone davanti e osceno in difesa) andando a vincere allo stadio del mare.

Nel derby emiliano romagnolo ha vinto il carattere degli uomini di Malesani, molto più determinati del Cesena a cui effettivamente fa difetto una rosa forse limitata per la serie A, ma anche la grinta per giocarsi simili partite.
Se poi davanti c’e Marco Di Vaio, la differenza si nota: i complimenti , per questo Bologna, vanno comunque a tutti, specialmente a Mister Malesani, capace di trasformare in risorsa le disgrazie finanziarie della società.

Crespo , il vecchio goleador, é la panacea dei passati malanni del Parma, in attacco: grazie alla ritrovata confidenza con il gol del bomber argentino, alle giocate di Giovinco e Angelo, gli uomini di Marino conquistano i tre punti contro un’Udinese mai rinunciataria e sorretta, come spesso accadde dai lampi di genio di Di Natale.

La viola conferma il suo positivo trend casalingo sconfiggendo di misura il Cagliari e festeggiando il ritorno al gol, dopo 10 mesi ( complice la squalifica), di Adrian Mutu, uomo fondamentale per le sorti degli uomini di Mihajlovic.
Dal calcio spumeggiante ( pur se non sempre concreto) di Prandelli, gli spalti del Franchi si stanno abituando a vedere una squadra sparagnina e attenta in difesa ( ottimo innesto il giovane Camporese)
Non ci si deve abituare all’inciviltà di quel gruppo che continua imperterrito a inneggiare alla strage dell’Heysel.
Sappiatelo: non è un inno alla gioia, é un tributo alla stupidità, così come il silenzio che gli aleggia intorno.

Napoli -Palermo ha concluso la 15a giornata: nel derby del sud , tra due forti pretendenti alla zona champions, ha meritatamente vinto il Napoli di Mazzarri che ha sconfitto un Palermo, stranamente rinunciatario, abulico nei suoi uomini migliori, entrato in campo con l’unico scopo di non prenderle e incapace di reagire alla spinta continua del Napoli ; ”se non giochi , non vinci” e la beffa ( che beffa non é) arriva all’ultimo secondo di gioco, senza poter usare alcuna recriminazione.
Nel Napoli è sempre più decisivo Cavani, autore di una prestazione mostruosa per giocate, intensità, sacrificio: chapeau, sta diventando un campione.

Abbiamo finito per oggi, la prossima potrebbe essere una puntata fantasma: in questo paese, in questo gioco del calcio, anche i privilegiati potrebbero incrociare le braccia o le gambe.
Non serve neppure giudicarli.

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