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Calcio giocato di G. GALAZZO del 13/12/2010 07:30:43
XVI giornata campionato serie A

 

Milan 10 e lode

Amettiamolo: uno come Ibra sposta gli equlibri in campo, è il valore aggiunto, anzi, assoluto che determina la stagione di una squadra.
La prestazione di oggi, contro un Bologna svuotato di forze dopo il recupero a metà settimana, è l’emblema della devastante incisività dello svedese nel gioco del Milan: assist e gol con il passaggio a Boateng che vale da solo il prezzo del biglietto.
Ed il Milan 10 e lode vola, imponendo al campionato un ritmo che potrebbe determinare il cambio di passo decisivo perchè, dietro a Ibracadabra, Robinho si conferma spalla ideale, il centrocampo con più muscoli e meno fantasia è una scommessa vincente dell’ottimo Allegri, il reparto difensivo gode della classe di Nesta e della sicurezza di Abbiati.

Sale prepotentemente il Napoli, andando a vincere al Ferraris contro il Genoa a cui la generosità, gli attacchi veementi nella ripresa, non sono stati sufficienti per recuperare l’iniziale gol di Hamsik.
Troppa poca lucidità davanti, nessuna pesante alternativa ad un esausto Toni, un bradipesco Veloso (sempre più sosia di Tiago) da una parte, una squadra capace di soffrire, determinata e con ottime individualità dall’altra: la differenza sta tutta lì, con il grifone che annaspa nell’anonimato e il Napoli che fa sognare i suoi tifosi.

Udinese e Fiorentina si giocavano la possibilità di un rilancio nelle zona Europa League: ha vinto, dominando, più di quanto il risultato dimostri, l’Udinese di Totò Di Natale ( al suo decimo sigillo in stagione) che mette fine alla serie positiva dei viola, troppo acerbi in Lajic e poco incisivi in attacco senza le stoccate di Gilardino.

Dopo 45 minuti di apnea che sono costati il vantaggio del Parma, il Palermo è riuscito a ribaltare il risultato e cancellare la dolorosa sconfitta contro il Napoli, nonostante una deludentissima prestazione dell’astro nascente Pastore, tanto abulico e inconsistente da essere logicamente sostituito con il più incisivo Pinilla.
Per il Parma rimane il rammarico di aver rinunciato troppo presto a giocare senza per altro sfruttare il contropiede con i due velocisti Giovinco e Angelo.

Due meno noti goleador hanno dato lustro alle vittorie di Cagliari e Lecce: la tripletta di Nenè stordisce il Catania, mai pungente e troppo nervoso, la doppietta di Piatti è pura vitamina per le sorti del Lecce e per la panchina di De Canio e determina la secondo sconfitta consecutiva del Chievo.

Il Brescia, con il neo allenatore Berretta, ritrova finalmente i tre punti grazie ad una prestazione tutta cuore e polmoni e alla complicità di un incerto Curci, sorpreso dal tiro di Cordova; scarsa, nonostante abbia mantenuto il pallino del gioco, la reazione dei doriani che, probabilmente, avevano mente e gamba al derby della prossima giornata.

Non è il rigore sbagliato a far credere che la Roma abbia il problema “Totti; la prestazione complessiva, sommata a molte altre simili in questa stagione, mettono in dubbio l’utilità, in campo, di questo Totti nella Roma attuale: mai un guizzo, appesantito nei movimenti, spesso intestardito nel cercare la giocata sono segnali che l’età comincia a farsi sentire.
Per fortuna c’e Menez che rende presentabile una Roma appena sufficiente.

Per concludere torniamo all’inizio: mi sa che qualcuno, distrutto ma non ucciso, con la polvere delle macerie ancora sulle maglie, li farà soffrire sino alla fine, vincerà il Milan 10 e lode, soffrendo, soffrendo, soffrendo.

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