Grazie eroi!

Ci sono giorni in cui é bene togliersi l’etichetta dei faziosi ed è doveroso abbandonare quella veste che fa del tifoso un animo incapace di celebrare un’impresa compiuta da eroi che non ama.

Non abbiamo la cultura dello sport, in questo nostro paese, troppo giovane per conoscerne i reali valori, troppo abituato alle guerre civili, assuefatto ai conflitti interni, rassegnato a dover convivere con violenza e fame, in perenne equilibrio tra labile, povera democrazia e violento stato militare

Abbandoniamo le armi, dividiamo il pane, uniamo per una volta le nostre tribù: lo chiede la storia che ci ha voluto fare un regalo, incredibile e inaspettato regalo, una rivalsa nei confronti del mondo ricco, della civiltà, della tradizione, del potere economico.
Gridiamolo senza paura: w gli eroi dell’Inter, w la forza di questa gloriosa squadra, splendido puzzle composto da giocatori Luba, Twa, Hutu, e Teke, tribù che hanno portato, per una volta, gloria e successo, uniti in nome della squadra e orgoglio di una nazione.

Forse non vi rendete conto dell’impresa, della portata che quest’impresa può avere, forse non avete capito che l’inter, la squadra vincitrice del nostro campionato,campione d’europa, ha battuto il Mazembe, campione del Congo, campioni d’Africa; l’Inter ha battuto il calcio ricco, pluridecorato, il calcio dei giocatori più forti e amati del mondo, degli stadi moderni, degli alberghi di lusso, dei ritiri negli Usa, in Cina, negli Emirati, delle Ferrari, delle ville con piscina e superattici da 400 metri quadri.

Grazie presidente Moratti, grazie Eto’o, grazie Pandev, grazie guerriero Materazzi, grazie, grazie per davvero: i nostri campi da gioco, pieni di polvere e buche, le nostre tribune di legno, le nostre auto arrugginite,le nostre case fatiscenti, i rumori delle rivolte,sono stati spazzati via, forse per un giorno, forse per sempre. L’Africa, la ricca Africa non é poi cosi lontana: basta crederci.

Ecco perché ho voluto dedicare a loro questa puntata della nostra rubrica sul campionato:a qualcuno forse dispiacerà non leggere dell’impresa della Roma, dell’ennesima vittoria del Napoli sul fil di lana; dispiacerà non vedere traccia di chi si lamenta e di chi gode, di chi recrimina e di chi gonfia il petto, sognando la gloria.
Lo so, avete ragione: non abbiamo le tv, le radio funzionano poco e male, il nostro calcio non ha inviati e cineprese, i giornali che ve lo dico a fare… e questa rubrica, per voi amanti del nostro povero calcio, é unica vetrina sul nostro campionato.

Perdonatemi: tutto il resto é cartone, ennesimo cartone!

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