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Attualità di A. STAFFIERI del 05/01/2011 08:12:07
La nuova Juve targata Agnelli-Marotta-Delneri

 

I voti

L’avevamo lasciata a metà maggio. In settima posizione. Con soli 55 punti raccolti e con un pesantissimo ed umiliante -27 dalla vetta. 15 sconfitte e 56 gol subiti (anche l’Atalanta -53g.s.-, finita in B, poteva contare su una difesa più solida). Numeri che fanno rabbrividire; numeri da New Holland, non da Juventus.

Da quel giorno ci sono stati numerosissimi cambiamenti.
Andrea Agnelli (voto 9, finalmente qualcuno della Juventus che si occupa di Farsopoli) è subentrato a J.C.Blanc nel ruolo di Presidente, e ha scelto Marotta, Paratici e Delneri, strappati alla sorprendente Sampdoria “formato Champions”, per risollevare una squadra vecchia, scoperta in moltissimi ruoli e senza carattere.
I risultati, in questa prima parte di stagione, sono confortanti e, soprattutto, sorprendenti, nonostante qualche punto lasciato ingenuamente per strada. Se devo essere sincero, mai, ad inizio stagione, avrei sperato di vedere già a gennaio una Juve al quarto posto, a -3 dal secondo e a -5 dal primo. Anche in virtù dei molti nuovi acquisti, conditi da altrettante cessioni -anche eccellenti-, che hanno rivoluzionato la squadra.

VALUTAZIONI FINO ALLA PAUSA INVERNALE

STORARI 7,5. Era stato preso con l’intenzione di sostituire Buffon (n.g.) fino a gennaio. Le sue convincenti prestazioni lo hanno reso, di fatto, qualcosa di più di una semplice riserva di lusso. Il messaggio al (ex?) portiere più forte del mondo è stato lanciato: sono pronto a giurare che non gli cederà il posto tanto facilmente.

MANNINGER 5,5. Ha giocato solo in Europa League con risultati non esaltanti. Certo, l’eliminazione dalla competizione non è solo colpa sua, ci mancherebbe; ma sicuramente avrebbe potuto fare di più per evitare almeno uno dei tre gol subiti a Torino contro il Lech Poznan.

SORENSEN 7. Il giovane talento danese, autentico capolavoro di mercato firmato dal duo Marotta/Paratici -preso con la formula del prestito con diritto di riscatto, verrà a costare soli 150mila euro-, si è rivelato davvero un gran bel giocatore. Ha esordito in Serie A con il gravoso compito di sostituire Chiellini al centro della difesa, e non l’ha fatto rimpiangere. Come terzino destro ha praticamente tolto il posto a Motta. I suoi punti di forza sono un fisico imponente ed un gran carattere. Speriamo continui a stupire anche nella seconda parte della stagione.

BONUCCI 6,5. Dopo un inizio incerto e deludente, soprattutto visti i 15mln spesi per il suo acquisto dal Genoa, è diventato a tutti gli effetti il leader del reparto arretrato. Deve ancora limare qualche aspetto del suo gioco (le sue leziosità, qualche volta, fanno venire i brividi ai tifosi), ma è ancora molto giovane e con Chiellini è destinato formare una delle coppie di centrali più forti d’Europa.

CHIELLINI 7. E’ sempre il solito lottatore. Smaltita la delusione per il disastroso Mondiale sudafricano, è tornato a demolire qualsiasi attaccante decida di passare dalle sue parti.
Raramente un giocatore marcato dal Chiello riesce a toccare più di 5 palloni durante l’arco della partita. A volte, però, sarebbe meglio se tenesse a freno la sua irruenza.

DE CEGLIE 6. Il fato ha voluto che la sua rotula si spezzasse proprio nel periodo in cui aveva cominciato ad ingranare. Purtroppo tornerà a disposizione solo verso la fine di febbraio/l’inizio di marzo.

GRYGERA 6. Per lui valgono le parole spese per De Ceglie. Si è infortunato nel suo periodo migliore. E la sua assenza s’è fatta sentire…almeno fino a quando Sorensen non ha scalzato Motta nelle gerarchie di ruolo.

GROSSO 6. Qualcuno non sarà d’accordo, ma, dopo l’estromissione dalla rosa per tutta la prima parte della stagione, è stato chiamato in causa rendendosi protagonista di alcune buone prestazioni. Nulla di eccezionale. Però tutt’altra cosa rispetto al giocatore che s’è fatto odiare durante la stagione scorsa.

MOTTA 4. E’ l’unico vero fallimento del mercato estivo. Alla luce delle sue inadeguate prestazioni, probabilmente non verrà riscattato a fine stagione.

AQUILANI 8. L’unico giocatore realmente insostituibile nello scacchiere di Delneri, è proprio Aquilani. E’ il cervello del centrocampo, l’anima, il motore. Se non gira lui (per fortuna è successo di rado, fino ad oggi) difficilmente gira il resto della squadra. Se continua così, il riscatto fissato 16mln di euro non sarà un problema per Marotta.

KRASIC 8,5. Il serbo prelevato dal CSKA Mosca per soli 15mln, s’è rivelato un’autentica furia. Quando parte in velocità risulta incontrastabile per qualsiasi avversario. Per ora il suo bottino conta 5 gol conditi da numerosi assist (che potevano essere ancora di più se in rosa fosse stato presente un vero attaccante). Forse deve migliorare leggermente la precisione in zona gol, ma in ogni caso resta senza dubbio la rivelazione più lieta di questa prima parte di stagione.

MARCHISIO 7. Negli inserimenti senza palla è inferiore a pochi. La sua duttilità ha convinto Delneri a schierarlo come esterno sinistro, aiutandolo a trovare, così, quell’equilibrio che mancava nelle primissime partite di campionato.

FELIPE MELO 7,5. Tutti credevano che dopo la stagione 2009/2010 (tra Juventus e nazionale) fosse finito. Un ex giocatore da sbolognare al primo acquirente abbastanza pollo da sborsare una cifra vicina ai 15mln di euro. E invece Delneri ha voluto fortemente credere nelle sue qualità…dimostrando di avere ragione. Se Aquilani è l’emblema del cervello, Melo rappresenta i muscoli. La sua grinta contagiosa, l’ha reso un leader dentro e fuori dal campo.

PEPE 7. Macina chilometri su chilometri ogni volta che viene chiamato in causa, ma nonostante quel che si dice di lui, non è solo un maratoneta. Dal suo piede destro partono sempre punizioni e corner pericolosi. Non è il top nel dribbling, ma non è quello il suo compito. Poca leziosità e molta concretezza, lo rendono un vero e proprio valore aggiunto per la rosa juventina di quest’anno. Delneri ha fatto capire che, secondo lui, potrebbe rendere molto bene anche come terzino…vedremo se prenderà seriamente in considerazione questa soluzione in futuro.

SISSOKO 5. Poche partite e poca brillantezza. Doveva giocarsi il posto con Felipe Melo, ma per ora non c’è stato confronto. Se non partirà nella finestra invernale di calciomercato, avrà ancora 6 mesi per dimostrare che è un giocatore da Juve.

DEL PIERO 6. Discontinuo anche perché non è inamovibile come in passato; spesso e volentieri parte dalla panchina. Finalmente, sembra aver accettato di buon grado un ruolo diverso nella squadra: meno presente in campo, più attivo in un ruolo di “motivatore” dalla panchina, al fianco di Mister Delneri. La sua classe torna comunque sempre utile ogni volta che viene chiamato in causa.

AMAURI 5. Ha giocato poco, è vero. Ma in queste poche presenze non è mai riuscito a trovare la via del gol. Anche per lui rimangono soli 6 mesi per dimostrare di poter essere utile. Altrimenti non ne sentiremo la mancanza.

IAQUINTA 5,5. Mezzo voto in più rispetto ad Amauri solo perché qualche volta è riuscito a metterla dentro. Per il resto, rimane un giocatore a tratti irritante; capace di sbagliare gol facilissimi anche a tu per tu con il portiere. Il suo senso del gol è addirittura inferiore a quello di un difensore.

QUAGLIARELLA 8. Se la Juve si trova così in alto in classifica, lo deve anche ai gol del furetto campano. Di testa, di destro, di sinistro, in rovesciata, di tacco; ha messo in mostra tutto il suo repertorio. E non bisogna dimenticare il lavoro “sporco” che fa in ogni partita per dare una mano a centrocampo, quando c’è da difendere, e in avanti quando c’è da far salire la squadra in circostanze difficili. Tutto lascia credere che a fine stagione Marotta eserciterà il diritto di riscatto per questo fantastico giocatore.

DELNERI 9. No, non sono impazzito. Quel voto, fino a questo momento, se lo merita tutto. E’ riuscito a costruire una squadra in pochissimi mesi di lavoro. La gestione dei giocatori è stata perfetta sotto ogni punto di vista (anche nella questione Buffon, in cui i media hanno voluto creare un caso basato sul niente…e purtroppo qualche tifoso bianconero è pure cascato nel trappolone). A differenza di quel che dicono fin troppi opinionisti disinformatori, è riuscito a dare un gioco alla squadra. La difesa, tralasciando il periodo di assestamento iniziale, è tra le migliori della Serie A, l’attacco è il migliore nonostante l’assenza di un vero centravanti. In tutto il campionato non c’è una sola squadra che crei tante occasioni da gol quante quelle della Juve. Ottimo lavoro, Mister.

Legrottaglie, Rinaudo, Traorè, Lanzafame, Martinez e Salihamidzic hanno tutti giocato troppo poco per essere giudicati.

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