Repetita iuvantSe qualcuno non lo ha ancora capito, è meglio sgombrare il campo da equivoci: sono ripetitivo sino allo sfinimento, questo è il mio difetto, uno dei tanti.
Avevo già scritto, tempo fa, che
vincerà il Milan senza alcun dubbio; nessuno si senta offeso, nessuno sia annoiato se ribadisco il mio pensiero.
Quando vinci una partita anonima, nella quale il brivido maggiore lo crea l'avversario, quando vinci
nonostante le assenze di Ibra e Nesta e segna un ragazzino a pochi minuti dalla fine, beh, allora si capisce che ripetersi aiuta.
Aiuta ancor di più se quel gol fosse marchiato, pare, da un fuorigioco; poco importa se quel gol serve a celebrare l'assist del brasiliano di Bari Vecchia, ciliegina sulla torta dell' "
unica squadra italiana dal profilo internazionale".
Avevo anche scritto che il confronto con Mou e l'annata favolosa del triplete, avrebbe potuto rappresentare l'unico problema dell'Inter.
Per questo motivo l'esperienza di
Benitez all'Inter si è gia conclusa con la squadra affidata ad una bandiera dell'altra Milano (ma esistono ancora le bandiere?);
Leo e' sempre piaciuto al patron neroazzurro e questo non è discutibile; così come è fuori discussione che il presidente di una squadra abbia il diritto/dovere di optare per la scelta che ritiene più opportuna.
Mi venga concesso, però, di provare un po' di fastidio nell'aver visto tanta naturalezza, quasi gioia emotiva da parte di Leonardo, per il suo approdo all'Inter.
Fastidio che ho avvertito anche dopo la
vittoria scacciacrisi contro il Napoli; tutta quell'enfasi, quella convinzione che il problema del passato ingombrante fosse risolto con un semplice "
tocco magico" del giovane tecnico brasiliano, mi pare evidente stortura.
Può essere d'aiuto se ricordiamo che
sono rientrati Maicon, Milito, Motta e compagnia cantante?
Siamo sicuri, sicuri che Benitez, con la rosa al completo -o quasi-, non sarebbe riuscito ad ottenere risultati? Chi lo sa, nessuno può dirlo, ma, cortesemente,
non fate apparir mago chi mago non è e principiante chi sprovveduto non è.
Tanto per ripetermi ancora, arriviamo a parlare di
Roma-Catania.
Qualche cenno alle proteste del presidente e dirigenza catanese e poco più:
nessuno grido allo scandalo, nessuna caccia all'untore, nessuna rivolta popolare (ed è giusto così, sia chiaro), per i due gol, imbarazzantemente irregolari che hanno permesso alla Roma di battere gli etnei.
E qui scatta l'istinto di ripetermi:
se al posto della Roma ci fosse stata la Juventus, cosa sarebbe accaduto? Moviola a raggi ultravioletti e in 3D (gratis per tutti), plastici da Vespa, puntatone speciale di Matrix, Sconcerti, pistocchi e pure Travaglio in piazza, tanto per non farci mancare nulla.
Andiamo avanti: il buon
pari della viola a Bologna, passa in secondo piano per l'ennesimo
caso Mutu, in rotta definitiva con la societa di Della Valle.
E qui scatta la curiosità di chi scrive;
come si comporteranno i media e gli addetti ai lavori nei confronti del calciatore rumeno? Non sarà concesso il perdono solo perchè non veste la maglia azzurra e non è salvatore della patria? Quante stupide domande mi faccio.
Ripercorrendo il detto e ripetuto, è una costante il dover ribadire che
la Samp, a prescindere dalla sconfitta a Palermo, ha perso, più che una partita,
l'imprevedibilità di Cassano e non si può pensare che il prestito di un giocatore (
Macheda, che a giugno tornerà alla casa madre) possa ricreare l'entusiasmo dell'era Cassano.
Laggiù, nel fondo della classifica,
Bari e Cesena trovano punti pesantissimi vincendo, fuori casa, contro Lecce e Brescia, ma, tanto per ripetermi, rimane l'impressione che tra queste squadre solo una si salverà.
Di Natale e Sanchez: il vecchio e il bambino entusiasmano il Friuli.
Ma anche qui mi è toccato ripetermi.
Concludo con una ferita al cuore:
a presto, Quaglia.
In un calcio diverso un pensiero simile si chiamerebbe sportività; nel nostro calcio passa come pensiero di parte.
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