Il malumore di
Del Piero, il caso
Buffon, l'elettricità tra
Momo e l'allenatore e la società, la minaccia di
Storari.
Quasi quasi mi vien da ridere, visto che credo poco alla stampa e ancor meno a quei guru che riempiono gli schermi della tv e a coloro che imperversano nei loro blog.
Non voglio mettere in dubbio che in un gruppo ci possano essere dei
dissapori, che qualche giocatore possa non essere felice di fare la panca… Guai se non fosse così: quale sarebbe lo
stimolo di un professionista (accade o dovrebbe accadere anche nel lavoro quotidiano) senza quel sano spirito di rivalsa, senza la voglia di voler competere per migliorarsi o dimostrare di essere il migliore?
Leggiamoli i giornali: Del Piero viene posto sullo stesso livello di Totti (anche sul piano dell'intelligenza? querelali Alex, querelali), Buffon che lancia stilettate alla società (a me sembrava solo un ringraziamento ai tifosi ). La polemica tra Sissoko e dirigenza non è altro che una querelle tra una società che tenta di venderlo, monetizzando il più possibile ed un calciatore che pretenderebbe il diritto di scelta: qualche comportamento imbarazzante del calciatore, accompagnato da esternazioni infelici, poi
l'intervento della società e tutto è stato ricomposto.
Ora si legge di Storari: o gioco contro il Bari o me ne vado, queste, più o meno le parole attribuitegli dall'esperto di sky.
Mi viene da ridere, l'ho già detto, lo ripeto:gli spintoni di Muntari al vice allenatore, le botte in allenamento a Milanello, le frasi di Ibra su Cassano, sono al contrario, testimonianze di un gruppo solido, di voglia di vincere, di competizione.
Chissà perché a Vinovo conviene far credere che anche il gruppo si sta rompendo Magari, magari si rompa, ma che si rompa come mi sono rotto io: cosa, lo avrete capito.
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