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Attualità di F. ZAGARI del 26/01/2011 07:26:48
Agnelli e la Juventus sono pronti

 

Giulemanidallajuve su calcio GP

E' successo un fatto nuovo, perché siamo in Italia, questo sia chiaro.
Avete presente la "polemica" fatta scoppiare per il caso Buffon-Storari? Bene, per una volta e speriamo non sia l'ultima, c'hanno pensato i tifosi e i protagonisti, a far capire che tipo di vento (questa volta seriamente) soffia a Torino e dintorni.

Il caso specifico. Domenica 16 gennaio, Juventus-Bari, prima giornata del girone di ritorno. Tra i pali bianconeri c'è Gigi Buffon, Marco Storari siede in panchina. Durante il primo tempo, dalla curva bianconera, si ode distintamente il nome del portiere pisano, inneggiato a gran voce. Il ragazzo si alza in piedi, salutando e ringraziando i tifosi. L'immagine si sposta su Gigi Buffon, momentaneamente non impegnato, che applaude la curva per il gesto nei confronti di chi, fino ad oggi, non ne ha fatto rimpiangere l'assenza.
Maturazione e crescita culturale sportiva?
Troppo presto per dirlo, ma sicuramente un primo, grande, passo per quello che con ogni probabilità sarà il vero anno "0" della società bianconera.
Ed un parallelismo mi esce spontaneo.

Andrea Agnelli, insieme ad uno staff preparato e competente (e non date retta a chi dice il contrario), sta gettando le basi per quello che domani, con pazienza e programmazione, sarà il futuro bianconero.
L'inizio, inevitabilmente, non poteva essere facile: calciopoli e i cinque anni del famoso "projecto" avevano lasciato solo macerie, e qualcuno, con coraggio, voglia e intraprendenza c'ha messo il suo nome (un nome che da sempre è sinonimo di Juventus) per offrire all'araba fenice una nuova vita.

Dal prossimo anno (tempistiche permettendo), la Juventus FC avrà uno stadio di proprietà, un investimento (è bene sottolinearlo, perché sono in molti quelli che pensano che questa società non investe) che la proietterà, nel tempo, ad avere maggiori introiti e budget utili per aumentare, sia il proprio valore in asset societari et simili, sia nel parco giocatori.
Uno stadio di proprietà, però, avrà bisogno di un pubblico maturo, responsabile, che non veda lo stadio (inteso come stadio italiano) come il luogo in cui tutto si può e nulla è dovuto. Lo stadio di proprietà dovrà essere visto come la casa, nel caso specifico, della Juventus.
Un luogo di culto, di ritrovo, dove ogni singolo tifoso dovrà avere il timore di gettare a terra un pezzo di carta, dove i bagni saranno luogo per soli ed esclusivi bisogni fisiologici, un luogo dove si potranno apprezzare i campioni del passato, quelli del presente e una storia, quella bianconera, che nel calcio italico ha fatto leggenda.

Credo sinceramente che il pubblico di domenica, quel pubblico che ha fatto capire all'Italia intera che vento soffia a Torino, sia pronto. Pronto ad entrare in Europa dalla porta principale, mettendo in vetrina passione e stile, viaggiando di pari passo con il programma della società.

Di recente, in tema di Fair Play, lo stivale è stato posizionato (e non è una statistica, ma un metodo Uefa con il quale verrà assegnato un posto supplementare alle tre migliori nazioni europee al primo turno eliminatorio della Europa League) al trentatreesimo posto, perché carente, per non dire assente, di criteri come: il comportamento dei tifosi, gli atteggiamenti positivi dei giocatori, il rispetto dell'avversario e dell'arbitro.

Andrea Agnelli è pronto, la Juventus è pronta, i tifosi ascoltati domenica anche.

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