Il fair play finanziario tutti lo vogliono, nessuno se lo piglia. L'ambizioso progetto tanto caro al presidente dell'UEFA
rischia di diventare come quelle regole che nelle comuni intenzioni tutti devono rispettare. Tutti sì, ma tutti gli altri... Le ultime lamentele milaniste (Galliani che si duole della spessa del Chealsea) a questo somigliano.
Da Milanello però non ci hanno fatto sapere perché Abramovich dovrebbe rispettare una regola che ancora non c'è.
Siamo al paradosso, invocare una regola (ancora in vitro) pensata per garantire equa possibilità di competere, per limitare le possibilità dei concorrenti ma non le proprie. I rossoneri non si sono astenuti dal fare mercato anche se i loro conti si vociferi non siano tra i migliori del continente.
Chissà cosa accadrà quando sarà presentata la "lealtà finanziaria" tanto cara a Platini, chissà come sarà. Soprattutto,
chiederà di ripianare anche le perdite passate o sarà valido solo per il conti futuri? E chi li sente i vari De Laurentiis e Zamparini, che non potranno competere con Barcellona e Chealsea "perché gli altri hanno la squadra costruita facendo debiti negli anni precedenti"!
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