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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Editoriale di E. LOFFREDO del 16/02/2009 22:18:34
Campioni nel cuore

 

Oggi mi sento più rancoroso del solito. Sarà l’insofferenza nel vedere la Juve allontanarsi sempre più dalla vetta, magari sarà stata la lettura dell’articolo di un “collega” di questa redazione, forse saranno anche vicende mie personali, chissà. “Sono le cose della vita”, come recitano i versi di una canzone.
È un fatto incontestabile che tra le cose personali della mia vita ci sia una Signora che si veste di bianconero e si fa condurre da baldi cavalieri. Qualcuno di quei cavalieri, in occasione del rinnovo contrattuale, ebbe modo di dichiarare che “non lascia la sua Signora”.
Tra tutti quei baldi cavalieri, nessuno ha avuto il coraggio di urlare: “giù le mani dalla mia Signora!”
È cosa impensabile che un Del Piero o un Buffon sostengano apertamente questa Associazione, ma è altrettanto vero che ci aspetteremmo che i nostri beniamini non assumessero atteggiamenti di remissione di fronte agli interlocutori che hanno la sfrontatezza di porgere domande su farsopoli.
Cari campioni, non basta dire «io li ho vinti sul campo» , «a dispetto dell’albo d’oro li sento comunque miei» o «anche i nostri avversari ce li riconoscono». Già, magari alludete a quegli stessi avversari che cantano “io vinco senza rubare” , con ciò facendosi una volta di più sberleffo dei colleghi che si allenano a Vinovo…
Non viene ai reduci del 2006 il desiderio di difendere il lavoro svolto, le fatiche profuse e il sudore versato sul campo? Non sentite di essere stati scippati di due anni della vostra vita? Solo i Tifosi (e neanche tutti) si arrabbiano a vedere sottratti due titoli, che significano molto più della menzione nell’albo d’oro?
Che forse per accendere in voi il fuoco della protesta dovevano togliervi anche i premi percepiti per la vittoria (sul campo e non a tavolino) di quei due titoli?
È vero siete stati voi a dover giocare nella serie cadetta, ma è altrettanto vero che saranno i Tifosi, quelli rancorosi tanto per intenderci, che soffriranno vita natural durante la macchia della serie B.
Siete parte e dipendenti di un’azienda e come tali dovete anche sottostare alle strategie aziendali. Non sempre però il dipendente deve accettare supinamente, anzi ha il dovere di reagire se si accorge che viene messa a repentaglio l’azienda per la quale lavora. E come il militare non deve eseguire un ordine manifestamente criminoso, così voi avevate il dovere di manifestare pubblicamente il vostro disappunto e urlare la vostra innocenza. Dopotutto qualcuno stava uccidendo la vostra e soprattutto la nostra Signora.
Sempre più spesso si sente dire che nel mondo del pallone non esistono più le bandiere. Io invece credo che indossare quella maglia abbia fatto nascere in molti di voi il desiderio e l’orgoglio di essere una bandiera.
Manzoni ha scritto “Il coraggio, uno, se non ce l'ha, mica se lo può dare”.
Mi chiedo quanto coraggio vi serva per esternare (e magari dare una picconata alla dirigenza che ci ritroviamo) verità che si fanno giorno dopo giorno, grazie anche a sentenze di tribunali veri, sempre più evidenti e lampanti.
Forse aspettavate che fossero i pacifici sussulti della piazza a darvi l’impavidità di alzare la voce (ma ne dubito). Invece la piazza aspettava che foste voi per primi a ribellarvi all’ingiustizia. Questa attesa reciproca è stato uno degli elementi che hanno consentito lo scempio.
Cari cavalieri, oggi che un gruppetto di inguaribili oltranzisti è ancora barricato a difesa della Signora, rischiate di trasformarvi in tanti “Re tentenna” che vogliono imbracciare l’arma della denuncia a battaglia oramai conclusa.
Abbiate allora il coraggio di sventolare anche controvento e a difesa di vittorie che non sono solo vostre.

La storia vi attende, e vi giudicherà.

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