Ci sarà una doppia celebrazione oggi, una delle quali riguarderà la
rielezione di Platinì per altri quattro anni alla presidenza Uefa . Candidato unico che potrebbe essere rieletto per acclamazione anche senza l’apertura delle urne; consenso unanime per chi vuole “preservare i valori dello sport” e che ha fatto del fair play finanziario il suo vessillo. Poco importa che in questi quattro anni club indebitati fino all’inverosimile hanno potuto godere di vittorie (e vantaggi ) “dubbie” e poco importa che ancora oggi, continuando a rimanere fuori dai parametri (ma non dalle grazie della Uefa), continuano a gareggiare senza essere tenuti al rispetto di quelle regole che il fair play, almeno in teoria, dovrebbe garantire. Ci sarà tempo per chiederne conto e ci sarà tempo per far allineare tutti, è chiaro che l’ascesa alla Fifa, in un clima di consenso unanime, sarà più semplice, anche sacrificando lo spirito dello sport.
Giornata di celebrazione anche per
Guido Rossi. Un convegno, all’università tre, celebrerà i suoi 80 anni (il 16 marzo). Leggete che presentazione ne fa dell’evento
il sole 24 ore : “Non è facile fare i conti con l'area del paesaggio pubblico italiano che Rossi rappresenta, per eclettismo e storia personale. Il suo curriculum lo classifica giurista. È stato il presidente della Consob tra il 1981 e il 1982, ha lavorato alla legislazione antitrust in Italia, alle norme sull'Opa e sull'insider trading, ha presieduto un paio di volte la Telecom, è stato senatore della Sinistra indipendente alla fine degli anni 80 e,
incidentalmente, nel 2006, fu il commissario della Figc nell'anno in cui 1) la Juve andò in serie B; 2) l'Inter vinse lo scudetto a tavolino; 3) l'Italia vinse i Mondiali. E tanti - perfidi? - juventini ancora gli rimproverano dal web la dichiarata fede interista.” E la particolare visione di
Roberto Calasso , sempre per il sole 24 ore:” Guido Rossi è stato
testimone-attore, con ruoli del massimo rilievo, nella storia di quel mondo in cui sono avvenuti i
passaggi decisivi della finanza e dell'industria italiana fra gli anni Cinquanta e oggi. Come tutte queste storie, è una
storia segreta, in larga parte per gli sbarramenti difensivi messi in opera da altri attori di quelle vicende, in parte perché nessuno comunque potrebbe dominarle nel loro insieme. Salvo, appunto, colui che oggi festeggiamo. Ma non sono sicuro che accoglierà questo desideratum”.
Celebriamo anche noi “l’uomo” che ha prestato la sua immagine (e la sua forza) a calciopoli, senza mai essere chiamato a spiegare che quelle verità usate per le condanne del 2006, si sono rivelate oggi solo un cumulo di bugie, di taglia e cuci e di approssimazione. Chissà se celebreranno anche questo in barba ai perfidi juventini. Di attori/comparse ne è costellata la storia e con buona pace dei suoi adulatori, per qualcuno Guido Rossi sarà ricordato solo come colui che si è prestato alla farsa di calciopoli, ed ancora per una volta da protagonista assoluto.
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