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Attualità di P. CICCONOFRI del 04/04/2011 08:19:33
Carraro - Sandulli? Anche no…

 

Giulemanidallajuve su calcio GP

La strategia di base è sempre la stessa: mantenere la posizione e far finta di non vedere, cercando contemporaneamente di chiudere gli occhi a tutti quelli che fruiscono del calcio nostrano.
Succede infatti che il dimissionario Beretta, più propenso a trattare di finanza che di calcio, sembra aprire la porta al rientro di Carraro (il sempreverde); tra i nomi fatti per il posto di superprocuratore - Palazzi è a fine mandato- udite udite, c’è un certo Sandulli candidato alla sua successione.

Ricordiamo che Carraro è uscito “pulito” da calciopoli, al grido –confermato dallo stesso anche in tribunale - “Mi raccomando, che non aiuti la Juventus per carità di Dio eh? Che è una partita delicatissima, in un momento delicatissimo, della Lega, eccetera…. Per carità di Dio, che non aiuti la Juventus. E faccia la partita onesta, per carità, ma che non faccia errori a favore della Juventus, per carità eh…”. Un altro esimio rappresentante, uno di quelli che aveva capito - agendo di conseguenza - la forza di quel sentimento popolare radicato nel comune sentire popolare: “un errore a favore dell’inter veniva considerato come un errore, un errore a favore della Juventus, avrebbe determinato una reazione di opinione pubblica … questo è quello che mi sembrava essere, parlo sempre di sensazioni personali, quello che mi pareva essere il comune sentire del dicembre 2004”.

Poi c’è Sandulli, quello che ha legato il suo nome alle condanne di calciopoli del 2006, quello del “Non ci sono illeciti. Era tutto regolare. Il campionato 2004/2005 non è stato falsato” , ma che spediva direttamente la Juventus in serie B. Altro sostenitore del sentimento popolare – forse il suo massimo rappresentante -: "...abbiamo cercato di interpretare un sentimento collettivo, abbiamo ascoltato la gente comune e provato a metterci sulla lunghezza d’onda". E’anche lo stesso che sembra aver rivisto la sua posizione alle luce dei nuovi fatti; ad aprile 2010, in un’intervista a Tuttosport, dichiarava: «Mai sentite quelle telefonate: altrimenti avremmo inquisito anche l’Inter e altri club». E ‘ una scusante bella e buona (noi lo sappiamo), anche perché, pur non essendo ancora disponibili le intercettazioni, c’erano fior di testimoni che dichiaravano di aver parlato con tutti, bastava verificare o concedere semplicemente il diritto alla difesa...

Non c’è nulla di certo, potrebbero essere solo voci, ma è chiaro il solito tentativo di riciclo, atto a mantenere le posizioni, con personaggi che non hanno saputo proteggere e garantire imparzialità nel momento in cui era indispensabile e che non dovrebbero essere nuovamente chiamati ad occupare quelle poltrone: per opportunità, per decenza e perché non possono essere una garanzia.

E’ la conferma che si cerca comunque di alimentare quel circolo chiuso, che giudica e punisce secondo logiche estranee alla giustizia e che vorrebbe riproporsi a garanzia di un nuovo governo del mondo del calcio. Ma garanzia per chi e per cosa?

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