Polemiche a non finire hanno fatto seguito alla sconfitta della Lazio a Napoli, con un botta e risposta tra Lotito e Nicchi. Il presidente AIA ha detto papale papale: «Se ci sono cose da denunciare,
si vada anche dalla magistratura. Se il problema invece non esiste, come credo, allora bisogna dire che il calcio e' diventato anche un business».
«
No, bisogna rivolgersi alla Procura Federale», corregge immediatamente Abete, che ha ascoltato lo scorso lunedì, lo sfogo del presidente della Lazio in Federazione che ha chiesto
uniformità di giudizio in quanto «non c’è più certezza nelle regole».
«Difendo sempre la categoria arbitrale. Conosco bene gli sforzi che sta facendo il presidente Lotito per la Lazio, e per questo motivo ne comprendo l'amarezza:
ma io sto con le regole. Voglio anche dire che stimo Lotito, perché rappresenta una novità positiva per il calcio italiano», l’incolore presa di posizione di Petrucci.
E non manca il solito commento del giornale rosa, che incassa l’immediata minaccia di querela dal presidente Lotito: «Ci tengo a precisare che non ho mai detto che il campionato è già tutto deciso e per la corsa alla Champions già si sa come andrà a finire. Le mie uniche frasi sono quelle dette nel post gara a Sky, se mi portate la registrazione allora vi darò ragione altrimenti
querelo i giornali, anche la Gazzetta dello Sport, che mi ha virgolettato cose che non ho mai pronunciato».
Ricapitoliamo. Gravi errori arbitrali hanno penalizzato la Lazio in piena lotta per la Champions League; Lotito si lamenta con la stampa e con il Presidente Abete; Nicchi fa un’uscita infelice; Petrucci ricorda di essere vivo e la gazzetta viene minacciata di querela per aver riportato un virgolettato non corretto. Ecco il nuovo calcio! Non solo. Lo stesso Nicchi, dice di capire «che i presidenti fanno degli investimenti e che per una società quotata in Borsa
un errore può costare soldi. Bisogna però dire alla gente che nel calcio non c'è la certezza del risultato e della mancanza di errori, di arbitri e giocatori". E’ questa la parte più interessante. Dire alla gente, anche quella che ha capito
che non si può sbagliare a favore della Juventus e che ha subito le conseguenze di calciopoli, che non “c’è la certezza della mancanza di errori”, anzi, lo dica direttamente ai pm di Napoli, che sono cinque anni che cercano di dimostrare il contrario.
Ogni giornata di campionato post 2006 ha dimostrato chiaramente che
non è cambiato proprio niente. I problemi che si ripetono sono sempre gli stessi e le polemiche non accennano a diminuire, anzi...
In questo contesto, il teorema farsopoliano si smonta da solo; basta aprire gli occhi, sempre che non faccia troppo male accettare la realtà.
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