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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Udienze Processi di M. BARBATO del 16/05/2011 16:20:44
Requisitoria Narducci/ 5

 

Processo calciopoli. Trascrizione integrale requisitoria del 10 maggio 2011

Avevo iniziato ad affrontare il tema delle schede dei gestori stranieri, che è fra le questioni probatorie più importanti perché riguarda uno dei metodi utilizzati da quella che noi chiamiamo un organizzazione ed essere stato quindi uno dei principali atti strumentali di cui si è dotata questa organizzazione per conversare nel corso dell’intero campionato.
Io ho sentito rivolgere alcune domande, particolarmente in relazione all’esame di un consulente tecnico credo della difesa Fabiani, ho sentito rivolgere alcune domande e sollecitare risposte da parte del consulente tecnico, ma in realtà..come dire... più che risposte su accertamenti...fatti...potremmo parlare di valutazioni che erano state sollecitate, che comunque erano del seguente tenore: è stato chiesto al consulente se egli riteneva che queste schede potessero essere propriamente qualificate come schede segrete o riservate o con parole simili. Ed il consulente tecnico ha fornito una risposta di questo tipo “Dal mio punto di vista non si tratta di schede segrete o riservate poiché si trattava pur sempre di schede possibile oggetto di intercettazione. Dunque , essendo esse intercettabili, non possono propriamente essere definite come tali”.
In realtà la questione deve essere posta in termini assolutamente diversi da quella che è stata affidata alle considerazioni del consulente tecnico di parte.
La dizione di schede segrete o riservate, con riferimento alle schede svizzere o quelle “RING” del Liechtenstein o quelle slovene, non deriva ovviamente da una impossibilità di tipo tecnico di intercettabilità. E riposa ovviamente su una valutazione di accadimenti che riguardano le modalità attraverso le quali queste schede sono state reperite, acquistate, distribuite ed infine utilizzate.
La dizione di scheda segreta o riservata, dunque, riguarda schede che sono state, ricordiamo per la maggior parte, non in modo esclusivo ma per la maggior parte, comprate a Chiasso in Svizzera presso il negozio di De Cillis.
Per quanto riguarda il primo ampio gruppo, le schede del gestore svizzero SUNRISE, esse tutte non sono state intestate a colui che materialmente si è recato nel negozio per acquistarle. Questa persona, nella quasi totalità dei casi, è stato Bertolini.
Una parte di esse sono state intestate a persona indicata come proprietario, intestatario, ma trattasi di persona fittizia.....ricordiamo che una parte venne intestata al padre del gestore del negozio, cioè ad Attilio De Cillis. Esse vennero portate in Italia, ed utilizzate solo ed esclusivamente sul territorio italiano, per comunicazioni e con una direttiva, come emerge dalle dichiarazioni testimoniali che conosciamo, secondo le quali esse dovevano rigorosamente utilizzate solo per comunicazioni fra persone in possesso delle stesse schede svizzere, e dunque non per comunicazioni o telefonate da effettuare a terze persone su utenze di altro tipo.
Addirittura, come ci ha riferito De Cillis, quando avviene il passaggio dalle utenze svizzere a quelle del Liechtenstein esso avviene perchéaddirittura, e questo avviene perché è una delle indicazioni dei suggerimenti che fornisce il gestore del negozio ovviamente interessato alla vendita delle stesse, perché quelle del Liechtenstein addirittura permettono di evitare il problema di una fittizia intestazione a terza persona, come è avvenuto con quelle SUNRISE. Non occorre dunque che esse figurino presso la rivendita, con la possibilità dunque che altri individuino un possibile intestatario, ma questa è una linea direttiva e un metodo utilizzato..in realtà abbiamo visto anche in altre situazioni apparentemente meno decisive ma pur ugualmente importanti, quando nel maggio 2005 ascoltiamo alcune conversazioni telefoniche sappiamo che, anche con riferimento alle utenze di gestori telefonici italiani, la indicazione è quella secondo cui le schede devono essere comunque non intestate e stando anonime devono evitare il problema di una loro possibile individuazione. E sappiamo quello che si è verificato nel 2003, dove a fronte dell’acquisto di due schede Tim queste schede sono state intestate a persona ignara. Da questo punto di vista, e dunque rispettando meticolosamente le indicazioni fornite in tutti i vari momenti, quella che viene individuata è, in astratto almeno, una linea telefonica esclusiva e quasi..quasi inattaccabile dall’ascolte esterno Non esisterebbe alcun dato utile per un investigatore al fine di individuare una traccia che conduca una o più persone.
Quello che si è verificato è dovuto, per quello che si è verificato intendo dire quello che ha permesso la individuazione di una parte almeno di questa linea di comunicazione telefonica esclusiva e riservata, è dovuto ad accadimenti in sostanza determinati dalle disattenzioni di quelli che possedevano e utilizzavano questa scheda ovvero da inconvenienti che si sono verificati in più momenti e che hanno permesso di risalire ad alcuni utilizzatori. Contravvenendo alle indicazioni chiare che esistevano, una o più persone hanno usato le schede per telefonare o ricevere telefonate da o verso utenze fisse o cellulari mobili di gestori italiani. Ovvero, come in un caso eclatante e significativo che riprenderemo più volte nel corso della nostra requisitoria, sono state utilizzate queste schede per telefonate che permettessero una, a posteriori, una loro utilizzazione.
Pensiamo a quello che si verifica nella serata del 09/02/2005 allorché, per una ragione che spiegheremo compiutamente dopo, Paolo Bergamo telefona dall’utenza fissa collocata nella propria abitazione verso utenza telefonica svizzera SUNRISE in possesso di Luciano Moggi, determinando per altro un atteggiamento che è un atteggiamento di sorpresa e di incredulità dell’interlocutore che riceve questa telefonata dall’utenza svizzera e che deve essere rassicurato sul fatto che non ci sono problemi ad indirizzarla in quel momento. Queste sono le ragioni che permettono di definire quelle schede come schede segrete o riservate.
Quando nel corso dell’attività di indagine, in particolare fra la fine dell’anno 2004 e l’inizio dell’anno 2005, si cerca da parte della Procura e dell’organo di Polizia Giudiziaria di intercettare direttamente una o più di queste utenze svizzere la operazione che viene tentata è un’operazione che non può sortire alcun esito poiché quelle utenze che hanno colloquiato fino a qualche giorno prima sono state evidentemente subito abbandonate e sostituite con altre utenze, poiché evidentemente chi le ha utilizzate e inavvertitamente le ha usate in modo improprio, tanto da rendersi conto che questo possa costituire evento che permetta di risalire all’utilizzatore della scheda, ritiene opportuno passare subito ad altro tipo di scheda.

Sono state poi poste in generale altre questioni di natura squisitamente tecnica in relazione alla metodologa utilizzata dall’organo di Polizia Giudiziaria, questioni che per la maggior parte sempre sono state affidate ad una consulenza tecnica redatta nell’interesse dell’imputato Fabiani...il consulente ricordo che è stato esaminato nel corso di una delle nostre udienze proprio su queste tematiche.....In sostanza le possibili obiezioni formulate dal consulente tecnico per elementi di natura squisitamente tecnico-scientifico per un verso e di individuazione sul territorio si appuntano tutte e soltanto su uno, che costituisce solo uno dei dati che costituisce la metodologia utilizzata: il collegamento, in altri termini, fra la persona fisica e il territorio in cui questa persona si muoveva perché lì viveva per la maggior parte la propria vita.
In realtà, quando abbiamo ascoltato il consulente tecnico, che ha teso a...come dire...confutare i dati..le argomentazioni illustrate dal Maresciallo Di Laroni, abbiamo in verità ascoltato una persona che per proporre questo tipo di obiezioni..parlando in altri termini..in sintesi...di un dato equivoco o ambiguo o di risultato incerto e quindi niente affatto risolutore, abbiamo – e questo è il tenore letterale dell’esame che è stato fatto in dibattimento e delle risposte che sono state fornite quando il consulente ha ricevuto domande da parte del PM - dicevo il consulente tecnico ha in realtà, anche in maniera franca e schietta , la questione vale in questo caso per l’imputato Fabiani ma possiamo assumerla come considerazioni di paradigma anche per tutti gli altri casi, ha ammesso chiaramente che le obiezioni che egli ha rilevato poggiavano su basi molto fragili.
Quando viene chiesto al consulente tecnico, con riferimento per esempio alla città di Roma e soprattutto con riferimento alla città di Messina, luogo essenziale o prevalente di Mariano Fabiani, sulla base di quali elementi...di quali dati certi ha svolto il proprio lavoro ed ha formulato obiezioni in riferimento alla collocazione per esempio in riferimento a Fabiani in uno o più posti perché la utenza aggancia una o più celle di quella città, il consulente tecnico ha risposto in maniera anche un po’ disarmante dicendo “Guardi...io non so neppure in realtà quale era il luogo di vita e di lavoro a Messina di Fabiani. Quando ho svolto questo lavoro ricordo ad esempio di aver tenuto in conto solo di una ubicazione di tipo topografica dello stato di Messina, ma non conosco esattamente quali erano gli altri luoghi dove Fabiani prestava essenzialmente la propria opera, la propria attività, perché in quella determinata zona viveva o perché in quella determinata zona in modo prevalente almeno prestava il proprio lavoro come dirigente della squadra calcio di Messina”.

E molto di queste considerazioni, ricordo tutto una parte di questo lavoro e di considerazioni svolte in quella sede, che io...come dire...assumo come indicazione se vogliamo generale e generica che può riguardare qualsiasi imputato di questo processo, si appuntano sul fatto che non vi è una prevalenza o una indicazione di dati essenziali dai quali..cioè telefonata con aggancio di una determinata cella....dai quali poter dire che la cella impegnata da quella particolare utenza telefonica straniera è quella che copre la abitazione della persona in oggetto.
Ma...questo tipo di obiezione non ha consistenza alcuna per la semplice ragione che nessuno ha sostenuto, e non poteva essere diversamente, che..e questi sono i dati forniti dall’indagine...che una persona che utilizza la scheda telefonica riservata lo debba fare prevalentemente o essenzialmente dalla propria abitazione. Abbiamo verificato come la scheda telefonica, le schede di cui parliamo e di cui andremo dopo ad analizzare, sono state utilizzate in una pluralità di luoghi fisici, che permettono poi a noi di riferirli con certezza a determinate persone fisiche e la questione che riguarda il collocamento della scheda in un determinato territorio deve essere fatta solo in riferimento al fatto solo che se la persona vive o lavora in un determinato luogo fisico, in una determinata città o in un determinata cittadina, questa utenza telefonica cellulare in prevalenza, nella maggior parte dei casi, aggancerà cellule ubicate all’interno di quel contesto. E’ un dato dunque di prevalenza quindi riferibile a quel determinato territorio e certamente non un dato né di esclusività né che è possibile costringere nel dato che si riferisce alla cella che copre lo stabile e il domicilio ubicato in un determinato posto.

Si dice ancora, è stato oggetto di molte delle domande che sono state rivolte sotto forma implicita di contestazione al maresciallo Di Laroni nel corso del proprio esame, che è mancato un elemento nell’attività dei carabinieri e cioè quello di verificare, magari attraverso le annotazioni di servizio o cose di questo tipo, se una determinata persona si trovava esattamente in quel determinato posto sulla base del dato emergente dal tabulato telefonico. Ovviamente tutto questo non poteva essere fatto ad opera dei Carabinieri per la semplice ragione che questa attività, quella di individuazione degli utilizzatori delle celle..di acquisizione dei tabulati, è un’acquisizione...è un risultato di tipo investigativo che verrà portato a compimento soltanto circa un anno dopo la chiusura delle intercettazioni telefoniche che sono terminate intorno al 30/05/2005. Ma questa mancanza geneticamente impossibile, perché ovviamente i carabinieri non si sarebbero potuti recare in un posto non conoscendo quel dato, è stata colmata attraverso una verifica di altri dati....quelli che poi andremo a vedere nella illustrazione delle utenze.

Si dice ancora “Ma voi investigatori che eppure avete fatto una verifica di questo tipo non potete – e torniamo alla questione del dato territoriale del collegamento contenuto - non potete ignorare...non potete escludere in assoluto che in una determinata cittadina o zona geografica vivevano, o potevano muoversi, altre persone che in senso generico e certamente non facendo parte dei ruoli CAN A e B - perché questa è una verifica che è stata fatta come è stato dato a voi resoconto dal maresciallo Di Laroni – che in quel luogo potessero vivere altre persone che in senso generico ricoprivano ruoli nel mondo del calcio professionista”.
Certo questa indicazione nessuno può escluderla in assoluto.....sarebbe peraltro impossibile......ma la questione è superata in modo chiaro e definito perché quel dato, il territorio...la città, è solo il primo dei dati attraverso cui viene fatto il collegamento con la persona.
E se anche astrattamente la persona X o Y, che svolgono attività nel mondo del calcio professionistico, vivono in quella determinata cittadina in un determinato periodo di tempo storico e se certamente non saranno collocabili nei luoghi fisici diversi da quella particolare cittadina rispetto ai quali risulterà certa invece la presenza della persona rispetto alla quale viene effettuato il collegamento con la scheda.
Ancora.....molte domande sono state rivolte cercando di evidenziare od enfatizzare un dato come se si trattasse di dato come dire che è destinato ad avere ripercussioni in senso negativo sulla bontà e affidabilità della metodologia …e cioè quello secondo il quale, lo ricordo proprio ad esempio nelle parole che ha utilizzato il consulente tecnico ascoltato nel dibattimento, secondo cui è vero che risultò, perché lo dice il tabulato del gestore italiano, in determinate giornate telefonate in entrata e in uscita di queste utenze straniere nei giorni in particolare in cui si svolgono i raduni arbitrali, quello che si facevano a Coverciano, ovvero nelle giornate in cui venivano disputati incontri di calcio del campionato sicuramente diretti da quell’arbitro o da quell’assistente di gara. Il consulente individua questo dato per sostenere in altri termini che ci sarebbe come una sorta di discrasia o di contraddizione tra il fatto che questi dati esistono per alcune giornate di queste che ho elencato e che poi non esistono per altre. Ma la ragione è una sola: quelle schede sono state utilizzate, e questo è chiaro perché lo dice un accertamento chiaro che è quello del gestore telefonico italiano, in alcune di quelle particolari...giornate di raduno di quei particolari giorni che coincidono con alcuni incontri di calcio, e semplicemente tenute spente....non utilizzate..in altre occasioni.
L’elemento della assenza per alcune giornate, altre..diverse dalle prime, non può certo condurre alla conclusione secondo la quale risulta dunque incompleta l’opera di attribuzione di quella scheda a quella determinata persona.
Per quelle giornate esiste un solo dato scientificamente chiaro: l'utenza è rimasta spenta....non è stata fatta nessuna telefonata verso qualcuno né è stata ricevuta alcuna telefonata......non utilizzata e basta!
Il dato incompleto o il dato ambiguo o addirittura il dato che introdurrebbe una contraddizione nel risultato investigativo dovrebbe essere desumibile da un altro elemento o da un'altra serie di elementi, non quelli della mancanza di telefonate in una determinata giornata. Ma se fosse emerso che ad esempio, risultata come provata la partecipazione di una determinata persona ad un determinato evento..raduno..incontro di calcio e così via in un determinato luogo fisico in qualsiasi città o cittadina, avessimo leggendo il tabulato individuato che quella particolare scheda o quella particolare utenza era stata magari utilizzata contemporaneamente allo svolgimento di quell'evento in altro luogo fisico, e dunque se avessimo una presenza certa della persona fisica lì ed una presenza della scheda che è attiva che conversa con qualcuno da tutt'altra parte.....ma questo dato non esiste. Così come non esiste la situazione contraria e cioè il fatto che, perché questo è il tipo di verifica che è stata fatta per affidare il risultato ad una il risultato di una concludenza o certezza probatoria, se......constatata l'assenza certa di quella persona ad un particolare evento come quelli descritti prima.....se rintracciassimo una presenza ed un'attività telefonica di quella particolare utenza in quel luogo fisico in cui quella persona invece quel giorno o quei giorni risulta inequivocabilmente assente questo introdurrebbe una contraddizione...Ma anche questo nei dati della attività di sviluppo e di lettura del tabulato non sono stati evidenziati.
Ricordate quello che disse uno delle prime persone che abbiamo ascoltato come testimone nel dibattimento, era l'udienza del 19/05/2009, e si presentò in aula il Romeo Paparesta padre di Gianluca Paparesta.
Fece un abbastanza lungo e articolato racconto circa i fatti che lo avevano portato attraverso la figura di Tulio Lanese, presidente dell'Associazione Italiana Arbitri, a conoscere e incontrare soprattutto due persone.....cioè Luciano Moggi e Mariano Fabiani.
Il racconto di Romeo Paparesta riguarda da questo punto di vista la esposizione di vicende che riguardano la sua persona e la sua particolare desiderio, ambizione, in quella fase collocabile fra la fine del Campionato 2003/2004 e l'inizio del Campionato successivo che a noi interessa, cioè di assumere un incarico nel mondo del calcio professionistico.
Questo racconto parte da Romeo Paparesta per poi diventare sempre un racconto più stringente sulla figura del figlio Gianluca Paparesta, arbitro professionista ed anzi internazionale del ruolo CAN A e B di quel periodo.
Il racconto che fa Romeo Paparesta, e che risulta corroborato da molti degli elementi che abbiamo, riguarda un incontro che si svolge in via Petrarca di Napoli allorché nella nostra città egli incontra Luciano Moggi e Mariano Fabiani ed in questa occasione riceverà una....la prima delle schede che sono state individuate, a conferma per altro...come dire....della assoluta attendibilità e bontà di quel metodo investigativo utilizzato, perché in quella circostanza, siamo nel settembre del 2004, egli riceverà una scheda con un apparecchio cellulare sul quale vi è una stringata rubrica che è quella che comprende 4 numeri telefonici: due sono riferibili a Mariano Fabiani, ed è quello che sulla rubrica secondo Romeo Paparesta sono i numeri indicati come Angelo 1 e Angelo 2, gli altri due quelli riferibili a Luciano Moggi indicati come Luciano 1 e Luciano 2.
E’ Romeo Paparesta che racconterà di aver ricevuto in quella occasione l'indicazione di parlare, cioè di utilizzare, quell’apparecchio e quella scheda solo per telefonare ai numeri segnati sulla rubrica già presente, cioè a quelle quattro utenze telefoniche.
Ma è Romeo Paparesta che da subito in realtà, nel racconto che ha fatto in dibattimento, chiarisce una circostanza essenziale usando parole sufficientemente precise: “La questione del rapporto che si instaura tra me Luciano Moggi e Mariano Fabiani, e che prevede l'utilizzo dell'utenza, in realtà solo in parte riguarda me; perché sono io che ho interesse a coltivare il rapporto personale con Luciano Moggi poiché egli per il peso che ha nel mondo del calcio professionistico italiano può aiutare me a realizzare questa mia ambizione personale. Ma in gran parte in realtà questa nascita, e questo proseguio di rapporto personale con questi due persone, riguarda molto direttamente mio figlio e il fatto che attraverso questo rapporto io anzitutto ho ritenuto che il proponimento - questa era a valutazione che gli immediatamente ne trae - il proponimento fosse da parte dei miei due interlocutori quelli di ammorbidire il figlio Gianluca che è arbitro professionista. E da parte mia, immediatamente comprendendo per le allusioni sufficientemente precise che vengono fatte in quella circostanza a Napoli come era già avvenuto in precedenza torinese a cui partecipa anche Tullio Lanese sul fatto che Gianluca Paparesta era persona ritenuta non solo non affidabile ma che aveva riservato come arbitro una serie di trattamenti negativi alla squadra che Luciano Moggi - il famoso episodio della partita di Coppa Italia arbitrata da Gianluca Paparesta - potesse dunque servire a me Romeo Paparesta per evitare che vi fosse una ripercussione da parte di Luciano Moggi e delle altre persone sulla carriera di mio figlio e che dunque egli potesse subire un trattamento negativo per il tipo personale di convinzione che esisteva nei suoi confronti”.
Il racconto di Romeo Paparesta proseguirà raccontando quali sono state le altre occasioni in cui egli, dopo aver ricevuto indicazione di ricaricare...sul modo in cui ricaricare le schede....ha ricevuto altre utenze perché di più utenze di gestori stranieri si tratta. Quella prima scheda, secondo Romeo Paparesta, viene utilizzata più o meno fino a gennaio/febbraio del 2005 salvo poi riceverne una seconda, sempre in quel mese più o meno in un epoca collocabile nel periodo di elezione o rielezione di Franco Carraro alla presidenza della Federazione.
Ve ne sarà poi un'altra, ricevuta di nuovo a Napoli via Petrarca...fatto questo che avviene alla fine di quel campionato 2005, e poi ancora una quarta ricevuta sempre nella abitazione di via Petrarca e sempre alla presenza sia di Luciano Moggi che di Mariano Fabiani.
Il contesto nel quale avvengono una serie di questi incontri ed una serie di telefonate di cui parla Romeo Paparesta, avute in particolare con Luciano Moggi, è un contesto che secondo il racconto testuale che è stato fatto ben poco ha a che vedere, per i suoi dati essenziali e più rilevanti, con le questioni che riguardano il suo desiderio personale di avere un ruolo nel mondo del calcio professionistico ovvero quella di fare una sorta di consulente privato e personale su imprecisate professioni di natura arbitrale calcistica, lui Romeo Paparesta già arbitro tanti e tanti anni fa nel mondo del calcio professionistico.
E Romeo Paparesta dice essenzialmente tre cose....che in realtà la maggior parte di queste conversazioni che lui ha intrattenuto sono conversazioni che sono state dedicate al tema degli arbitraggi...degli arbitraggi attuali di quelle del campionato 2004/2005...degli incontri fra quelli di quel periodo che più stavano a cuore e che più interessavano Luciano Moggi, anche con riferimento agli incontri che avrebbe di volta in volta arbitrato Gianluca Paparesta.
Ma Romeo Paparesta asserisce anche altro e cioè che avendo raggiunto un sufficiente grado di confidenza con il proprio interlocutore, e peraltro non potrebbe essere diversamente visto che si utilizza una scheda riservata, Luciano Moggi in più occasioni gli parla dei due designatori arbitrari di quel periodo Paolo Bergamo e Pierluigi Panetto come di suoi amici, aggiungendo che egli aveva un ottimo rapporto con queste due persone e che insieme a Bergamo e Panetto lui Luciano Moggi individuava le gare che più gli stavano a cuore e gli arbitri da collocare in quelle particolari gare che più gli stavano a cuore.
Luciano Moggi fa a Romeo Paparesta anche confidenze sul fatto che, e questo risulterà inequivocabilmente provato dall'ascolto delle conversazioni telefoniche che poi faremo, che egli a un certo punto ha timore che, nonostante questo rapporto così consolidato e che ha questa particolare natura, i due designatori arbitrari possano fare una sorta di doppio gioco nei suoi confronti.....aiutarlo, rassicurarlo, far comprendere che le cose si svolgono sempre nello stesso modo nel suo interesse e poi in realtà, appunto il doppio gioco, fare altro non nell'esclusivo nell'interesse di Luciano Moggi. Questo timore di doppio gioco, di cui parla Romeo Paparesta, sarà il tema dominante di molte delle conversazioni che andremo ad analizzare quando, soprattutto nel corso del campionato, entreremo in una fase che è una fase di maggior ansia e fibrillazione, da un lato per risultati che a maggio dovranno andare a determinare la classifica finale..la competizione Juve-Milan....dall'altro in relazione alle serrate manovre che si svolgono per decidere e predeterminare quale sarà il futuro dei designatori arbitrali nella stagione successiva.
Il racconto di Romeo Paparesta diventa assolutamente rilevante in relazione all'analisi della scheda telefonica e peraltro...come dire...per ricordare un elemento temporale di non poco conto
quando i carabinieri di Roma individuano inizialmente una e poi un'altra utenza telefonica come utenze attribuibili a Gianluca Paparesta arbitro, questa attività avviene e viene resocontata in informative di polizia giudiziaria ovviamente ben prima che Romeo Paparesta ed il figlio Gianluca abbiano reso dichiarazioni. Non si tratta cioè di un risultato investigativo affidato alla dichiarazione-confessione dei dichiaranti padre e figlio, ma di dichiarazioni dell'uno e dell'altro che seguiranno quei risultati e dirà chiaramente Romeo Paparesta, per quanto riguarda le giornate o gli elementi che afferiscono alla diretta sua utilizzazione delle schede ovvero alla diretta utilizzazione delle schede da parte del figlio - perché a un certo punto le schede vengono utilizzate da Gianluca Paparesta e non da Romeo Paparesta - che egli ha fatto con quella utenza telefonate verso numeri riferibili alla propria cerchia famigliare parentale o amicale, per la maggior parte individuabile nella di Bari dove vive la famiglia Paparesta, o addirittura verso numeri propri di casa ad esempio. Quando verrà qui e gli verrà chiesto...gli verranno chieste notizie di questo tipo egli risponderà “Si...ho telefonato presso un numero di mia utenza privata. Se mi chiedete chi sono queste altre persone che risultano come persone intestatarie dei numeri telefonici verso i quali ha telefonato la utenza svizzera di cui sto parlando vi dico che quando trovate la signora Giovanna Festa è nient'altro che mia moglie; quando trovate la signora Maria Pomes è la moglie di mio figlio Gianluca Paparesta; quando trovate il signor Vito Angelo Santarangelo si tratta di mio genero; per non parlare di tutte le altre persone, come il signor Umberto Verri..il signor Paolo Prato....Vito Colagiuri e così via, sono tutte persone conoscenti di amiche della mia famiglia.
Viene poi fatta un'operazione che risulterà..come vedremo...importante non solo per parlare di Gialnuca Paparesta ma di altri. Ed è quella che si ricava dalla lettura incrociata delle testimonianze del padre e del figlio.
Ricordo che Gianluca Paparesta ha qui deposto in data 16/06/2009.
Dopo aver fornito conferma sostanzialmente al racconto del padre perché Gianluca conosce i passaggi essenziali di quegli incontri di cui ho già parlato, Gianluca dice che effettivamente egli ha utilizzato la utenza inizialmente ricevuta dal padre in alcune situazioni, sicuramente dopo i clamorosi fatti che accadono nell'immediato post partita Regina Juventus del 6/11/2004. Ed egli dice, Gianluca, di aver utilizzato quella scheda per colloquiare direttamente con Luciano Moggi.
Dice, così come asserisce il padre Romeo, che in una occasione egli si è recato in una località che si chiama Bagni di Romagna. Località dove si reca da solo e senza neppure l'accompagnamento del padre Romeo e che in questa occasione egli conversa, cioè utilizza la scheda, per due conversazioni: una con Mariano Fabiani l'altra con Luciano Moggi. A Bagno di Romagna dice Gianluca, siamo ancora in quel periodo tormentato e difficile perché è avvenuto il famoso incontro Regina-Juve, dice Gianluca che egli utilizzerà il telefono anche per colloquiare con il suo amico arbitro Paolo Bertini.
Vengono rivolte poi domande ad entrambi e tutti e due sostengono che, in altra circostanza, padre e figlio si sono recati in una località. Questa località è il comune di Quarto d’Altino , comune in provincia di Venezia, e che in quella circostanza il solo Gianluca tuttavia pernotta presso un hotel, questo hotel si chiama Villa Audino, di questo comune. Il padre è andato via e che in quella circostanza egli utilizza la scheda per conversare di nuovo con Mariano Fabiani, anche se gli dice di non riuscire in concreto ad effettuare questa..cioè...colloquiare telefonicamente...si tratta cioè di un tentativo di colloquio con Fabiani sulla propria scheda riservata.
Questi dati risulteranno....queste indicazioni risulteranno molto importanti e vedremo perché.
Io ricordo che, come è stato raccontato dal maresciallo Di Laroni, noi...i carabinieri sono partiti da un primo gruppo ristretto di utenze....era quel famoso elenco di nove utenze telefoniche intestate a De Cilis e di cui avevano avuto la nota passata loro dal rivenditore De Cillis di Chiasso.
E partendo da questo primo gruppo di schede telefoniche che vengono individuate via via altri gruppi........l'analisi cioè dei tabulati del primo gruppo permette di individuare un secondo e da questo gruppo un terzo ed infine un ultimo quarto gruppo di utenze telefoniche.
Vedremo poi quali sono i risultati.
Il gruppo delle utenze nel novero delle utenze, che più o meno vengono individuate con facilità, come riferibili a uno o più imputati di questo procedimento...ve ne sono alcune che emergono nel corso dell'indagine, come abbiamo detto, ma che non è possibile intercettare perché abbandonate staccate....e poi quella appunto che si riferisce a Gianluca Paparesta.....si tratta di due utenze.

In conclusione, come abbiamo ascoltato dal maresciallo Di Laroni, vengono individuati 54 numeri di utenze cellulari straniere.
Di questi 54 numeri è possibile affermare che 29 di essi sono stati utilizzati da determinate persone.
Il conto è questo: 8 di esse....sostanzialmente...più altre riferibili agli imputati Luciano Moggi, Mariano Fabiani, Paolo Bergamo, Pierluigi Pairetto, Paolo Bertini, Stefano Cassarà, Antonio Dattilo, Massimo De Santis, Marco Gabriele, Gianluca Paparesta, Tiziano Pieri, Salvatore Racalbuto e Marcello Ambrosino.

Dicevo, ritornando immediatamente alle dichiarazioni dei Paparesta, i Carabinieri e la Procura sostengono che l'utenza 41764329185 e l'utenza 41764204168 sono state utilizzate da Gianluca Paparesta. Si tratta, in particolare per la prima delle due che presenta anche il traffico più cospicuo e verificabile, proprio della utenza di cui ho parlato prima e che veniva citata dai testimoni. Si tratta dell'utenza che ha effettuato quelle famose telefonate verso parenti, amici e addirittura persone di casa, di cui parla Romeo Paparesta. Ed è l'utenza, per far comprendere assolutamente dunque come il metodo è un metodo probatorio di sicura garanzia ed affidabilità, che risulta aver agganciato celle che risultano ubicate in determinati luoghi fisici allorché con sicurezza l'arbitro Gianluca Paparesta è stato presente a determinati eventi. Si tratta dunque della stessa utenza che aggancia la cella di via Soldani in Firenze, in data 21/10/2004, in occasione dello svolgimento del raduno arbitrare che si svolge verso il centro tecnico di Coverciano tra il 21 e il 23/10/2004.
Stessa situazione che vale per altri momenti in cui risulta presente Gianluca Paparesta a questo stesso evento.....mi riferisco al fatto che questa utenza aggancia la cella di sempre di Via Soldani - poi ce n'è un'altra, la vedremo, per altre utenze - in data 4/11/2004 per il quinto raduno arbitrale di Coverciano, il 9/12/2004 quella di Milano via Brenta numero 10 perché il settimo raduno arbitrale nelle giornate fra il 9 e 11 dicembre presso la città di Milano, e di nuovo ancora il 18/12/2004, il 17/01/2005, data la prima dell'ottavo raduno arbitrale a Coverciano la seconda a Milano, perché la cella è quella di Milano piazza Cavour, incontro con allenatore capitani e dirigenti.
C'è un evento a cui Gianluca Paparesta non può partecipare. Si tratta del sesto raduno tecnico che si svolge a Coverciano fra il 25 e 27 novembre del 2004 e, insieme a altri due arbitri, Gianluca Paparesta secondo la comunicazione ufficiale della federazione è assente poiché è impegnato in una gara internazionale.....non è qui, e si tratta infatti di una giornata in cui questa cella...scusatemi questa utenza....non aggancia alcuna cella né qui né altrove e certamente non presso il raduno di Coverciano.
Così come la stessa utenza che risulta impegnare celle ubicate nelle città dove l'arbitro Gianluca Paparesta si recherà per arbitrare incontri di serie A di quel periodo, il 31 ottobre 2004 per Siena-Bologna...il 28 Novembre 2004 per Messina-Fiorentina..il 6 gennaio del 2005 per Brescia-Bologna....il 9 gennaio del 2005 per Lecce-Regina (partita a cui egli partecipa come quarto ufficiale di gara).....il 30 gennaio del 2005 per l'incontro Sampdoria-Siene a Genova e infine il 10 aprile 2005 per la partita a Bergamo Atalanta-Chievo.
Ovviamente parlo, come potete rilevare dal tabulato, di orari e di celle che riguardano le città dove si svolgono questi incontri.
Un’ulteriore conferma è quella che viene offerta da quella telefonata che io vi ho già illustrato nella precedente udienza, allorché è avvenuto l'episodio di Regina-Juve in data 6 novembre.
Io vi indicai una telefonata...cioè vi illustrai e lessi dei pezzi di una telefonata che intervenne sulla utenza telefonica, 3355443344 in uso a Luciano Moggi alle ore 12.06 del 7/11/2004, e mentre Luciano Moggi conversava con il proprio interlocutore, si trattava della signora Silvana Garufi, egli abbandonando il telefono inizia una conversazione con altra persona; dunque in “ambientale” ascoltiamo la voce di Luciano Moggi che in quella circostanza parlava con tale “Gianlù”, abbreviato ed accentato, che chiude telefonata molto brusca e tempestosa che viene chiusa in modo brusco da Luciano Moggi che è visibilmente irritato e che infatti dopo, con altra persona, dirà che ha parlato con Gianluca Paparesta e che insomma lo farà fermare.
Ebbene abbiamo detto che alle 12.06 inizia la conversazione sull’utenza in intercettazione.
La telefonata con Gianluca Paparesta, che ascoltiamo in “ambientale”, inizia ed è molto breve alle 12.11 e la troverete sul tabulato che riguarda due utenze telefoniche. E’ una telefonata in uscita, dal numero 185 finale che prima vi ho detto, e che Gianluca Paparesta effettua verso un altro numero. Si tratta dunque del numero 41764329194 utilizzato in quel momento da Luciano Moggi. La telefonata ha una durata di....è breve...di 50 secondi circa, e dunque ci permette di dire che queste due utenze sono certamente utilizzate da Paparesta e da Luciano Moggi.
Ma c'è un'altra conversazione intercettata che ci offre un ulteriore elemento di conforto.
In una conversazione che più in là vedremo, cioè quella che citavo prima e che si svolge il 9/02/2005 alle ore 01.04 della notte, telefonata che avviene fra Paolo Bergamo, che utilizza l'utenza collocata presso la propria abitazione 0586972646, e l'utenza mobile SUNRISE utilizzata in quel momento da Luciano Moggi 0041764334741, vi è un riferimento che permette di..ulteriormente confermare questa conclusione a cui siamo appena giunti.
Per il momento mi limito soltanto a ricordare una circostanza: questa telefonata che viene intercettata e in cui si fa riferimento ampio alla composizione della griglia delle partite e degli arbitri del successivo incontro che si andrà.....successiva giornata del campionato di calcio che si andrà a disputare, c'è un riferimento a Gianluca Paparesta. Siamo oramai molto tempo dopo quel episodio del novembre 2004 e in realtà dunque quei rapporti così tesi, burrascosi, che esistono all'indomani di quella partita evidentemente sono stati superati dai due interlocutori, tanto è vero che nasce una discussione fra Paolo Bergamo e Luciano Moggi circa la utilizzazione, per quella griglia e per quegli incontri del campionato di calcio, proprio su Gianluca Paparesta.
Gianluca Paparesta è impegnato in quel momento in un torneo internazionale, che si svolge in Turchia fra le nazionali rappresentative nazionali under 17...il Meriglia UEFA Cup, e Paolo Bergamo designatore ritiene che Gianluca Paparesta non possa rientrare in tempo utile in Italia per essere utilmente inserito nella griglia e per le partite di Campionato.
Luciano Moggi ne sa di più e gli dice di averlo sentito a lui, Gianluca Paparesta, sabato e di aver saputo dunque dal diretto interessato che egli avrebbe fatto rientro in Italia il venerdì sera.

Dunque Gianluca Paparesta, per una notizia più aggiornata in possesso di Luciano Moggi, potrà essere utilmente impiegato per il campionato il giorno sabato 5 febbraio 2005.
Dunque alcuni giorni prima di questa telefonata e con riferimento alla stessa data in cui Luciano Moggi dice di aver colloquiato con l'arbitro e di aver saputo da lui i tempi del rientro nel nostro paese, alle ore 9.40 avviene una telefonata, che ha una durata di circa 3 minuti, fra l'utenza 185 Paparesta e l'utenza 194 in uso a Luciano Moggi e che abbiamo incontrato anche prima.....si tratta dunque certamente della telefonata nel corso della quale Paparesta ha comunicato almeno quelle informazioni.
Altra giornata importante è quella del giorno 17 gennaio del 2005.
Vi ho detto prima che Gianluca Paparesta ha soggiornato da solo presso l'hotel Villa Audino del comune di Quarto d’Altino in provincia di Venezia e che nell'udienza dibattimentale egli ha dichiarato di aver utilizzato questa utenza cellulare presso quella particolare località per conversare riservatamente con Mariano Fabiani.
Nel corso di quella mattinata dal tabulato si rilevano, prima che Gianluca Paparesta arrivi in provincia di Venezia, diversi contatti fra la 185 Paparesta e la 194 riferible a Luciano Moggi.
Quando Gianluca Paparesta è giunto a Quarto d’Altino vi sono 2 telefonate o meglio 2 contatti. quelli che ci permettono di dire che egli ha realmente cercato di chiamare Mariano Fabiani.
Alle ore 19.26 risulta una telefonata o meglio un contatto 11 secondi.....evidentemente significano una telefonata che poi non avviene in concreto, un tentativo di telefonata chiamiamolo così...fra l'utenza 185 Paparesta e l'utenza 751 finale che vedremo essere stata utilizzata da Mariano Fabiani.
Alle 19.48 c’è un altro tentativo di chiamata dalla stessa utenza verso sempre a stessa utenza 751 finale di Mariano Fabiani, della durata di 4 secondi e anche qui da intendersi come tentativo subito andato a vuoto. La cella, o meglio le celle, che aggancia la utenza 185 di Gianluca Paparesta sono la prima sita in via Abate Tomaseo nel comune di Quarto d’Altino e la seconda posta in via Roma Acquedotto n.14, cella telefonica del Comune di Quarto d’Altino.
C'è poi la giornata di cui hanno parlato sempre padre e figlio Paparesta, che è quella del 8/11/2004..avviene un po’ prima di quest'ultima data.
E’ la giornata che, secondo i testimoni..in cui secondo i testimoni, l'utenza è già direttamente nelle mani di Gianluca Paparesta che da solo si reca presso una località ubicata....una località nel comune di Bagno di Romagna.
Dalla lettura del tabulato della utenza TIM in uso a Gianluca Paparesta, cioè del tabulato che è stato acquisito dell'utenza normalmente utilizzata...trattasi dell'utenza 3356506202, risulta che, se per la mattinata questa utenza aggancia celle ubicate nella città di Bari, a partire dalle ore 17.20 circa essa aggancia fino al termine di quel giorno 8 novembre sempre una cella ubicata in una località di questo comune di Bagno di Romagna che si chiama Pian di Basilica frazione san Piero in Bagno.
In quegli stessi orari la utenza 185 svizzera effettua conversazione e quindi registriamo traffico telefonico. La cella impegnata da questa 185 è sempre quella della frazione di san Piero in Bagno.
Vi è un primo contatto, che conferma dunque quella dichiarazione del teste, che avviene alle ore 17.16 dalla 185 per la durata di un minuto verso la utenza 751 che è in uso come vedremo ancora dopo a Mariano Fabiani. E poi ve ne sono altri 3 che riguardano altra persona.
Ho detto prima che Gianluca Paparesta ha dichiarato che stando lì presso quell'albergo di Bagno di Romagna - erano trascorse meno di quarantotto ore dall'episodio di Paparesta chiuso negli spogliatoi di Reggio... ingiuriato e così via quindi lo stato d'animo è lo stato d’animo che abbiamo visto nella precedente giornata – ed egli dice che in quella occasione ha conversato con il proprio amico Paolo Bertini perché si sentiva amareggiato,voleva sfogarsi e così via.
Abbiamo tre contatti: il primo alle 17.44, il secondo alle 17.49, il terzo alle 23.48.
Si tratta di telefonate..... la prima di 4 minuti, la seconda molto più breve, la terza di oltre tre minuti e queste conversazioni intercorrono tra la 185 di Gianluca Paparesta e l'utenza svizzera 41764329155. La cella agganciata da Paparesta è quella, la cella agganciata da questa utenza finale 155 è quella di Arezzo centro....la città di Paolo Bertini.
L'altra utenza che presenta le stesse analogie di traffico e di celle sostanzialmente rispetto a quella 185, e che è l'utenza con i numeri finali 168, è sempre da attribuirsi all’ arbitro Gianluca Paparesta ed è un utenza che è stato possibile individuare attraverso l'analisi del traffico dell'utenza 751 attribuita a Mariano Fabiani.
Ripercorriamo qui, anche se trattasi di traffico telefonico molto meno intenso e significativo della precedente, le stesse significative presenze in determinati luoghi....raduni arbitrali ...incontri di calcio svolti dall'arbitro Paparesta e soprattutto incontriamo più o meno le stesse persone, appartenenti al gruppo famigliare o parentale, di cui abbiamo parlato in precedenza con riguardo all'utenza 185.
Luciano Moggi ha ovviamente posseduto...utilizzato il maggior numero di schede fra quelle che è stato possibile individuare ed accertare.
Ho già speso alcune indicazioni che permettono di ritenere superflua la illustrazione. Abbiamo già detto che l'utenza 41764334741 era usata da Moggi perché su questa contattato dalla abitazione Bergamo, e dunque credo che sia superfluo discutere di altro relativamente a questa utenza.
Si tratta di un utenza che, sulla base della lettura dei tabulati, ha un significativo periodo di utilizzazione e questo significativo periodo parte in data 26711/2004 e sostanzialmente si chiude il 10/02/2005.
Si tratta in altri termini di un periodo che temporalmente ricomprende al proprio interno la parte del campionato che va dalla 13 giornata del girone di andata alla 5 giornata del girone di ritorno.
Vale la pena segnalare che questa utenza risulta avere in comune con le utenze, che secondo il nostro punto di vista devono essere riferite a Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto, la data del primo contatto.
In altri termini in data 26/11/2004 esse risultano tutte quante per la prima volta attivarsi.
Si tratta di questa 741 finale, della utenza 41764334213 Pierluigi Pairetto e della utenza 41764329284 di Paolo Bergamo.

In quella giornata è in corso di svolgimento il sesto raduno arbitrale che si svolge presso Coverciano.
Sottolineo la circostanza proprio perché detto che evidentemente non occorrerà discutere di questa però in questa, come per altre, il metodo che riguarda....indipendentemente anche da quell’ascolto fatto in quella serata o nottata del 9 febbraio.....il metodo investigativo utilizzato è stato sempre lo stesso, cioè abbiamo in più in questo caso con una possibile ulteriore elemento di attribuzione a conferma che qui si tratta..come dire...di dati né presi a casaccio né pescati così alla rinfusa e così via......è un utenza che nella stragrande maggioranza dei casi utilizza celle ubicate nella città di Torino o in quella anche di Napoli, dove pure Luciano Moggi possiede la propria abitazione e i propri interessi personali...ed è una utenza che impegna celle ubicate nei comuni presso i quali, in occasioni di determinate giornate che vanno dal 28 novembre 2004 al 5 febbraio 2005, si svolgono incontri a cui partecipa....di calcio di serie A...a cui partecipa la squadra di Luciano Moggi.
In questa tuttavia, come per altre circostanze, è stato possibile effettuare un’opera ulteriore di sovrapposizione di dati.
Una parte degli imputati di questo processo....non tutti ma una parte....venivano sottoposti ad intercettazione, cioè erano utenze tipo WIND...TIM.....OMNITEL...intercettabili.
Al di là del contenuto di determinate telefonate che poi possiamo andare a vedere noi possiamo operare, ed è quello che è stato possibile fare per questa, una sovrapposizione e dire che le utenze intercettate, in questo caso sono quelle di Luciano Moggi. ....e vi dico i numeri sono la 3355443344 e la 3358080050, nella maggior parte dei casi impegnano, quando fanno il traffico, le stesse celle che risultano in quello stesso contesto temporale impegnate dalle utenze straniere svizzere, a conferma che parliamo di un discorso quindi che è assolutamente concludente rispetto alla individuazione della persona fisica.
E’ quello che è possibile fare....operazione che è possibile fare....ripetere con riguardo alle altre utenze che individuiamo e che hanno una loro importanza per l'analisi e lettura delle intercettazioni telefoniche del resto del materiale.
Per quanto concerne la utenza 41764329194 abbiamo detto che anche questa è utenza attribuibile a Luciano Moggi, l'abbiamo anche già incontrata a proposito del discorso che prima è stato fatto con Gialuca Paparesta....ricordate quella serie di contatti nella mattinata del 17/01/2005 prima che l'arbitro raggiunga la località di Quarto d’Altino.
Anche per questa utenza telefonica, per quello che abbiamo ascoltato dalla testimonianza del Maresciallo Di Laroni, sappiamo che, come per la prima la 741, le celle impegnate nel periodo che riguarda lo sviluppo del tabulato di questa utenza risultano essere le celle impegnate le stesse che con maggiore frequenza vengono impegnate dalle utenze cellulari sotto intercettazione.
Le utenze cellulari sotto intercettazione, le due che vi ho citato prima, lo sono state per un periodo che va dal 5 novembre 2004 e la fine di maggio del 2005, e quando questa utenza 194 impegna celle ubicate in particolari località si tratta delle località dove, fra la data del 28 ottobre 2004 e la data del 13 febbraio del 2005, sicuramente svolge i propri incontri di calcio in determinati orari la squadra di cui è dirigente Luciano Moggi. Le celle sono quelle di Torino, quella di Lecce, di Milano, di Bologna, di Parma, di Cagliari, di Bergamo, di Palermo, di Nuoro, di Torino...sempre in coincidenza di questi incontri.
Lo stesso discorso deve essere svolto con riferimento alla utenza che ha questa sequenza numerica 41764206334, l'utenza 41764329164 finale e l'utenza ancora 41764334138, l'utenza 41764395996 e la utenza 41764201643.
Non tutte ovviamente hanno analoga intensità di traffico e stesso volume di utilizzazione ma per tutte, con riferimento a quei dati territoriali e a quei dati relativi agli elementi della presenza in determinate partite ed incontri di calcio, riscontriamo le stesse analoghe caratteristiche.
Dicevamo che quelle che, dal nostro punto di vista, devono essere considerate proditoriamente utenze da attribuirsi al designatore Paolo Bergamo sono due: la prima è l'utenza 41764329284.
Si tratta di una di quelle tre che dicevo prima risultano sostanzialmente attivarsi tutte in data 26 novembre 2004 e con una sostanziale durata fino al 10 febbraio del 2005, sostanziale nel senso che dopo questa data c'è ancora qualche telefonata e un traffico sporadico, magari non sarà con le utenze straniere eppure tuttavia non credo che sia di poco rilievo sapere che dopo, dal febbraio 2005, quando qualche volta questa utenza chiama qualcuno dal tabulato risulta chiamare l'utenza mobile 3356847141 che è l'utenza intestata alla signora Alessandra Vallebona, che è la coniuge di Paolo Bergamo.
Anche per questa utenza noi possiamo dire che, nella maggior parte dei casi, quando l'utenza sotto intercettazione 3356432164 in uso a Paolo Bergamo aggancia celle aggancia sostanzialmente le stesse celle della stessa utenza svizzera 284.
I dati di riferimento per una lettura del tabulato sulla base dei dati che sullo stesso compaiono.. o meglio le coordinate...sono le seguenti: il signor Paolo Bergamo, che è nato a Colle Salvetti, in quel periodo storico almeno era ancora residente ed effettivamente domiciliato in località Colle Salvetti in provincia di Livorno, via Lecceta 3 frazione Marra San Giusto. E che, per quanto riguardava l'attività lavorativa dello stesso volta non quale designatore arbitrale ma nell’ambito privato, egli risultava socio accomandatario di una società di assicurazioni “Paolo Bergamo e Company” società in accomandita semplice, che era ubicata nella città di Livorno in via Cairoli 21.
Si tratta dei dati essenziali che individuiamo, per questa e per anche l'altra utenza a cui accennavo prima poiché troviamo telefonate che impegnano tante volte e con certezza, anche sulla base di certa presenza risultante dalle telefonate in chiaro che vengono ascoltate, la località di questo comune Colle Salvetti. Ma altresì anche di casi in cui la utenza conversa con numeri telefonici di gestori italiani.....abbiamo visto prima il caso delle telefonate con la coniuge signora Vallebona....ma anche di casi in cui questa utenza fa telefonate verso la utenze telefoniche come questa, la 05869726046 intestata alla immobiliare Castellaccio SrL, che ha lo stesso indirizzo dell'abitazione di Paolo Bergamo. Oppure ancora di una utenza che, quando si tratta di certe presenze del signor Bergamo presso i raduni arbitrali a cui egli deve partecipare come designatore, raduni che si svolgono sempre in quel periodo di nostro interesse presso il centro tecnico di Coverciano...novembre 2004.....gennaio 2005....febbraio 2005, aggancia in tutte queste situazioni la cella di via Soldani 23 a Firenze, che è una cella utilizzabile per coloro che si trovano in quella località di Coverciano in occasione dei raduni.
Dicevamo....ho fatto riferimento prima a quella telefonata del 9 febbraio Bergamo-Moggi che torneremo a vedere sotto vari aspetti. Quando inizia quella telefonata, alle ore 01.00 di notte, la telefonata proprio perché non è preceduta da convenevoli, ed anzi ha il problema dell'inconveniente rappresentato dal fatto che in modo incauto Paolo Bergamo sta chiamando Moggi su una utenza svizzera....l'inconveniente dicevo.....il problema è rappresentato dal fatto che è chiara precisa netta l'impressione che i due interlocutori non si sentono per la prima volta, ma è come se stessero iniziando una telefonata che si è appena interrotta evidentemente su altra linea e che viene ripresa in quel momento. Lo si può leggere chiaramente: non ci sono convenevoli di saluto....di prammatica...e così via......
Che cosa risulta? Prima di quell'orario che il 9 di febbraio, poi vi dirò esattamente l'orario, alcuni minuti prima di questa telefonata dal tabulato si rileva una telefonata di circa 16 minuti fra l’utenza 741 Moggi..d’accordo... e proprio l’utenza 284 di cui stiamo parlando.
Dopo quella conversazione registriamo ulteriori contatti, evidentemente di così breve durata che si sarà trattato non di vere e proprie conversazioni ma di tentativi di chiamata, ma il mattino successivo, alle ore10.00 circa, abbiamo un’ulteriore conversazione che riprende......e vedremo poi perché e sulla quale base di quali indicazioni della telefonata intercettata......è la conversazione di circa 6 minuti fra la 284 in uso a Bergamo e la 741 in uso a Moggi.

Affronteremo in un altro momento dell'analisi quello che accade in occasione, anche dal punto di vista del traffico fra queste telefonate, in occasione dei sorteggi che avverranno in data 3-4 gennaio 2005 e poi ancora, con riferimento ad altri momenti che confermano la utilizzazione di questa utenza telefonica da parte di Paolo Bergamo in relazione ad altre utenze straniere, la 284 viene impegnata in più momenti e risulterà avere contatti altre anche con l'utenza 474 finale.
La possibilità di ritenere, insieme agli elementi di prova indicati nel corso dell'illustrazione precedente, che dunque la 284 è certamente di Paolo Bergamo e che la 474 è in uso a Luciano Moggi può essere desunta anche dal contenuto di conversazioni telefoniche intercettate.
Faremo riferimento in modo più analitico in altra parte della requisitoria ad una telefonata che avverrà tra Paolo Bergamo e Maria Grazia Fazi, il progressivo è il 523 e la telefonata è intercettata sulla utenza 3351276183 in uso alla Fazi, dalla quale desumere che vi è stata con certezza un colloquio riservato fra Luciano Moggi e Paolo Bergamo e che questo colloquio è avvenuto su quelle due utenze di cui parlavo prima.
L'altra scheda attribuibile a Paolo Bergamo è la 41764334736.
Si tratta di una scheda analizzata perché individuata attraverso il tabulato dell'utenza 164 attribuibile a Luciano Moggi.
Il traffico telefonico di questa scheda riguarda il periodo anche abbastanza lungo che va dal 5 di ottobre 2004 addirittura al settembre del 2005, anche se si tratta di un traffico che non ha un carattere di continuità nel corso del tempo per cui a partire da una certa data questa utenza fa rilevare contatti non più e non tanto con utenze straniere ma solo con utenze fisse e mobili di gestori nazionali .
Sostanzialmente per la nostra ricostruzione si tratta della utenza che in realtà viene utilizzata e dismessa in quella giornata del 26 novembre del 2004, giorno in cui comincia ad operare la 284 Bergamo unitamente alle altre due Moggi Pairetto. Infatti dal tabulato emerge che, per quanto riguarda il contatto che ha il maggior rilievo investigativo o che rientra nel novero dei contatti che hanno un rilievo investigativo e probatorio, proprio in data 26 novembre 2004 che è giornata di sorteggio per la tredicesima giornata di campionato di serie A c'è l'ultimo contatto colloquio telefonico fra questa utenza e quella 164 di Luciano Moggi che avviene alle ore 00.19. Poche ore dopo scatterà l'utenza 284, evidentemente a conferma che si è operata una sostituzione di quelle schede di cui parlavamo prima. Valgono anche per quanto riguarda anche questa utenza gli stessi dati di certezza della 284.......presenza in occasione di raduni arbitrali svoltisi a Firenze, sono tre date ottobre 2004.....novembre 2004....4 6 e ancora 25 27 novembre del 2004 e infine telefonate dirette anche in questo caso a quegli stessi intestatari di telefoni di cui parlavamo prima: l'utenza cellulare di Alessandra Vallebona l'utenza telefonica fissa dell'immobiliare Castellaccia ...infine anche di un contatto con la utenza cellulare che è intestata, si tratta della 3358276283, a tale Nestore Rueca che ha la sua importanza solo per il fatto che è il coniuge della imputata Maria Grazia Fazi, con la quale abitualmente l’imputato Paolo Bergamo ha conversato nel corso di quei mesi.

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