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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Eventi di M. ROCCA del 10/03/2009 11:25:49
Tra Memoria e coraggio

 

Ci sono momenti dell’anno, miracolosi.
Come l'arrivo della primavera. Arriva sempre e noi ad esultare: tornano le gemme rinasce la vita! E' come un contratto tacito tra noi e la natura, in realtà è un bluff, quelle gemme sono nuove ma noi usiamo lo stesso il verbo tornare. Ipocriti.
Il passato è passato, tutto si evolve, va avanti. Si deve solo non dimenticare.

Sono passate due settimane da quando sono stato allo Stamford Bridge, sembrano volate, ma al tempo stesso il vento di oggi, in contrapposizione al freddo di allora, crea una netta separazione.
Si riapre il libro della Champions League, ritorna il fascino perverso dell'eliminazione diretta, ci si abbevera di nuovo di speranza e adrenalina. Dal Chelsea ci separa un solo goal. Nella gara di andata i Blues hanno dimostrato di essere solo lontani parenti della squadra vice campione di Europa della scorsa stagione.
Guus Hiddink non ha trovato la bacchetta magica, molti problemi che esistevano con Scolari prima non sono scomparsi del tutto. E' comunque una vecchia e rodata volpe che ne sa una più del diavolo. Occhio. Giocatori come Ballack e Anelka sono sopravvalutati, mercenari che sudano più per la cifra dell'ingaggio piuttosto che per la maglia. Restano comunque i Drogba, i Lampard e i Terry, gente a cui è meglio non dare troppa confidenza. Aprire anche l'altro occhio, please.
La prima partita in assoluto che ho visto allo stadio è stata l'undici aprile 1973, avevo quasi dodici anni, Juventus 3 Derby County 1. Anche lì contro la perfida Albione. Segnò due goal Altafini, l'altro Causio. Semifinale di andata di coppa Campioni. Preludio alla finale sfortunata con il grande Aiax, quello di Cruyff, Krol e Neeskens. Ricordo quel pomeriggio come inevitabilmente catalizzato ai colori, alle forme e ai suoni. In campo i miei idoli di allora Anastasi, Causio, Zoff e Salvadore. Non dimentico e non nascondo che firmerei per lo stesso risultato.

Contro il Chelsea i bianconeri si giocano una stagione in 90 minuti.
Il tecnico ha perso Sissoko, complimenti per avergli dedicato i titoli di coda del derby, oltre a Marchionni e Legrottaglie. Chiamatela pure sfortuna, fatalismo, ma non solo. Deve schierare una Juve d'assalto. Del Piero trequartista dietro le punte è una soluzione coraggiosa per battere gli inglesi. La tentazione di affidarsi alla normalità (Salihamidzic) è forte e persino umana, ma allenare la Juventus significa pensare in grande, che più grande non c'è. L'idea di farli blu(es) attraverso un atteggiamento quasi sfacciato potrebbe sorprendere l'olandese. Ranieri ha l'occasione di cancellare l'accezione negativa del vocabolo inglese "tinkerman" e di consolidare il suo futuro in bianconero con una gara, una sola.

Tanto per rinfrescarci la memoria, nella stagione 2004-2005 giocammo gli ottavi di finale contro il Real Madrid. All’andata 1-0 merengue con gol di Ivan Helguera, esattamente lo stesso risultato della gara di Londra. Al ritorno, manco a dirlo, la Juve ribaltò le sorti dell’incontro con Trezeguet e Zalayeta (ai supplementari). E’ solo un precedente, nulla più, ma se può servire a portare fortuna, allora ben venga. Non dimentico.
Mi aspetto una partita tesa, nervosa. La squadra meno "inglese" d'Inghilterra è attualmente seconda in classifica, a sette punti dai battistrada dello United alla pari col Liverpool. Il Chelsea gioca a fisarmonica, corto, compatto, se e' il caso si difende in dieci, come la Juve nel derby, penso a Giovinco e Salhiamidzic terzini aggiunti, ma appena puo', si distende. L'ivoriano, punta centrale, e' imperioso: ti può fare malissimo, in questo momento specifico fa maluccio soltanto percheé lo servono con poca intelligenza. Ma sembra essere l’uomo che più ha beneficiato del cambio di allenatore: 3 goal nelle ultime 4 gare.
Quote scommesse: passaggio turno Juventus 2,55, passaggio turno Chelsea 1,40.
E con il passaggio del turno, ballano non meno di 10 milioni di euro, fra bonus assortiti e diritti tv. Mica bruscolini.
Dirigerà un arbitro spagnolo, un emergente, Alberto Undiano Mallenco, 35 anni.
Lapo Elkann è ottimista: "Con volontà e disciplina non vedo perché dovremo perdere" il problema è che non basta non perdere bisogna vincere e con due gol di scarto, glielo spiegate Voi?

La Juventus dovrà tenere alto il ritmo e stanare l'avversario. Cuore e attenzione, bisogna dare il 101%, serve una partita perfetta. Spero in un tifo caloroso, avvolgente e paziente. Impresa fattibile, non è un miracolo. Se la Juve giocherà con l’ardore, con gli occhi della tigre in uno Stadio “infuocato” come solo l'Olimpico delle grandi occasioni sa essere. L’importante sarà crederci fino alle fine, come dice il coro della curva, il resto lo faranno i nostri vecchi e giovani campioni.
Fino alla fine: Forza Juventus!

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