Processo calciopoli. Trascrizione integrale requisitoria del 31 maggio 2011Relativi al reati di cui all’art.1, legge 401 del 89, appare necessario una breve premessa su quella che è la frode sportiva così come è vista attualmente ed i motivi per il quale il Legislatore intende ed ha inteso introdurre tale fattispecie penale.
Mi sembra opportuno, proprio per capire ciò quella che era la fattispecie prima dell’introduzione di tale norma, partire da quella che è la definizione del “
Nuvolone” nell’ambito dell’illecito sportivo nella prospettiva dell’art. 640. Si vedrà dopo come in precedenza, l’illecito sportivo, si cercava di farlo rientrare proprio nell’ambito dell’art.640 del Codice Penale, ma è lo stesso Nuvolone a dire che
nell’ambito di una partita di calcio in cui vi sono 22 giocatori, 1 arbitro e 2 guardalinee, è estremamente difficile stabilire un nesso di casualità tra la corruzione di 1 o più atleti, evidentemente così intendendo non solo i calciatori ma anche gli arbitri e i guardalinee, e l’esito della gara cosicché si possa ritenere che tale risultato è stato alterato. Non si può infatti escludere che la gara si sarebbe conclusa con lo stesso risultato.Proprio per le difficoltà di andare a provare una simile fattispecie di illecito, il Legislatore ha così quindi inteso introdurre la norma che oggi dovremo affrontare.
L’art. 1 della legge 401 dell’89 essenzialmente prevede
due tipi di condotte illecite.
La prima è quella, sostanzialmente, di corruzione sportiva, che punisce chiunque offre o promette denaro o altra utilità a vantaggio dei partecipanti di una competizione sportiva organizzata dalle federazioni riconosciute dal CONI, o da altri enti sportivi riconosciuti dallo stato e dalle associazioni ad esse aderenti, al fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione.
La seconda, come clausola di chiusura, si punisce chiunque compie altri atti fraudolenti al fine di raggiungere altro risultato diverso dal leale e corretto svolgimento della competizione. Il comma 3 di tale disposizione prevede un aggravamento di pena nel caso in cui il risultato della competizione, come nei reati per cui oggi ci troviamo ad affrontare il processo, sia influente ai fini dello svolgimento di concorsi pronostici e scommesse regolarmente esercitate.
E'chiaro che tutte le fattispecie, che vanno dai capi B ad A, 10 riguardano la seconda ipotesi ad esso trattata.
Va brevemente detto che tale ipotesi di reato è definita dalla giurisprudenza e dalla dottrina “ipotesi di reato di pericolo presunto”, perfezionandosi il reato quando vengono compiuti atti che offendono un bene ritenuto di protezione nettamente anticipata. Trattandosi di bene che va tutelato ampiamente, la giurisprudenza parla di rango elevato, venendo così ad assumere rilievo quelle condotte che integrano la fattispecie criminosa indipendentemente dalla circostanza che il risultato perseguito in concreto si realizzi o meno. Ma vengono quindi ad essere perseguite quelle condotte riguardanti atti idonei a ledere il corretto svolgimento di competizioni sportive. Si ripete: indipendentemente dal fatto che la lesione si verifichi o meno.
E’ proprio questo tipo di condotta che fa sì che il reato sia un reato a forma libera, soprattutto la seconda ipotesi dell'articolo 1 che è quella che a noi ci interessa. Qui non viene in rilievo la fattispecie della corruzione sportiva . Motivo per il quale è la stessa Cassazione, citeremo dopo brevemente dopo la fonte, che parla di frode generica soprattutto quando va a definire la nozione di atti fraudolenti.
E’ chiaro che parlando di atti fraudolenti ci vogliono più atti che siano fraudolenti e finalizzati alla alterazione del risultato, configurandosi il reato come il reato di consumazione estremamente anticipata.
Già la nozione di atti fraudolenti pone in essere quella che è la differenza sostanziale necessaria rispetto a quella di reato di truffa laddove si parla di artifizi e raggiri.
La differenza sta perché c'è una diversità di beni giuridici tutelati, in questo caso non c'è solo il bene giuridico del patrimonio ma anche interessi di natura collettiva - uno per tutti la fede pubblica - oltre che si parla di atti fraudolenti come nozione più ampia proprio per quella che è la volontà del Legislatore così come sino adesso spiegato.
E’ chiaro quindi che, dovendo analizzare la frode sportiva, si deva fuoriuscire da quelli che sono i ristretti ambiti dell'art. 640 anche perché sarebbe stato difficile individuare quelli che sono i requisiti della truffa anche nel concetto di frode sportiva. Non ci dilunghiamo in quello che potrebbero essere il profitto, il danno, in un reato del genere.
Andiamo quindi a vedere quali possono essere questi atti fraudolenti.
Atti fraudolenti, quindi ,possono essere tutte quelle azioni e omissioni che, tese con l'inganno, diretti ad alterare una competizione agonistica o tesi a raggiungere un risultato diverso da quello previsto.
Si badi bene in tutte queste ipotesi si prescinde, non è necessario, il comportamento illecito anche di uno degli atleti partecipi alla manifestazione in corso. Questo perché? Proprio perché si individua come ultimo...quella che andiamo ad analizzare è l'ultima ipotesi una modalità sussidiaria alternativa e non cumulativa
rispetto alla precedente e più rigida l'ipotesi di corruzione sportiva.
E’ un reato a dolo specifico e l'alterazione del risultato non deve verificarsi nella realtà,
ma deve essere ben presente nella mente della gente che intende chiaramente alterare i risultati indipendentemente, si badi bene, se poi tale risultato si verifichi o meno.Queste sono le conclusioni a cui è giunta anche la Cassazione e non c'è molta giurisprudenza; sicuramente va citata la Cassazione, la sentenza del 21324 del 2007 della II sezione della Cassazione, che in qualche modo delinea quello che è il reato in questione. Per sommi capi la sentenza individua, innanzitutto riprende la relazione illustrativa della legge, individuando che la normativa mira alla salvaguardia nel campo dello sport di quel valore fondamentale che è la correttezza nello svolgimento delle competizioni sportive. Si vedrà come da questa sentenza emergono quelli che sono i requisiti fondamentali per analizzare il reato...che sono correttezza e lealtà.
La Suprema Corte individua un dolo specifico costituito dal fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione. E’ corretto, riferisce la Suprema Corte, il risultato ottenuto rispettando le regole del gioco. E’ leale il risultato ottenuto ponendo in contrapposizione sul campo i solo valori agonistici.
Ne consegue che la legge quindi presenta una precisa oggettività giuridica volta a vietare condotte che vanno a ledere il dovere di correttezza e di lealtà, ed è tesa a tutelare il genuino risultato della competizione, a rispettare l'alea connaturata ad ogni competizione sportiva che non deve essere fraudolentemente alterata. Tutto ciò che quindi fa si che faccia venir meno tali principi è oggettivamente incluso nella seconda fattispecie di reato.
E’ chiaro che un breve cenno va fatto anche per quello che riguarda la normativa specifica in tema di arbitri, vi segnalo solo l'art. 36 del dpr 157 del 86 e art 38 comma 1 del regolamento AIA e l'art.40, in cui appunto stabiliscono che agli arbitri è affidata la regolarità tecnica e sportiva delle gare nell'osservanza di regole del gioco del calcio e delle regole disciplinari vigenti. Gli arbitri sono tenuti a svolgere le proprie funzioni con lealtà sportive in osservanza di principi di terzietà, imparzialità e indipendenza di giudizio nonché a comportarsi in ogni rapporto comunque riferibile con trasparenza correttezza e probità.
E' chiaro che noi su queste basi ci troveremo ad affrontare quelli che sono i capi di imputazione.
E’ chiaro un ultimo cenno a questa sentenza della Suprema Corte è che il risultato genuino integra una condotta che lede il dovere di correttezza e di lealtà a prescindere da quelli che poi sono comportamenti concreti dei direttori di gara.
In pratica, facendo poi capo a quelli che sono tutti i reati che oggi andiamo ad affrontare, la presenza di un Direttore di gara di parte, se fosse stata prodotta da un espediente occulto ad opera di qualcuno o più degli imputati del processo, il delitto si perfeziona essendosi adottato dagli imputati un comportamento che è idoneo ad alterare il risultato della gara. Il reato si perfeziona indipendentemente dall'accertamento che vi possa essere stata o meno una decisione di favore concretamente adottata nel corso dell'incontro da parte dei direttori di gara, o piuttosto degli assistenti di linea. Il contributo, infatti, che l'arbitro o l'assistente non imparziale conferisce al perfezionarsi del reato finisce nel consistere proprio nel mettersi a disposizione delle mire illecite degli altri imputati, prestandosi ad arbitrare a favore di una delle due squadre e andando a ledere quindi quello che è il bene che sottosta all’art 1 della legge 401, che è appunto la regolarità della gara.
E’ chiaro che, quindi, non tocca dilungarsi sulla analisi tecnica della partita, sulla esistenza o meno di un rigore o un fuorigioco o di un gol annullato. La partita può essere alterata, la partita può essere definita illecita anche semplicemente sulla base di comportamenti dell’arbitro che enfatizzano la propria autorità, che adottano soluzioni dannose per una squadra sola piuttosto che per l’altra.
E sono circostanze che poi emergeranno sia dalla escussione dei testi sia da quello che molti dei testimoni sentiti riferiranno per fatti avvenuti in campo.
Il tema della prova di queste frodi riguarda appunto non singole valutazioni tecniche, ma la generale imparzialità e indipendenza di giudizio dell’arbitro nel singolo incontro che ci troveremo a contestare.
La tipologia di frodi che andrà ad essere analizzata sono essenzialmente due.
La prima riguarda le cosiddette ammonizioni dei giocatori in diffida, giocatori che si trovavano nella condizione per cui una successiva ammonizione non gli avrebbe consentito la partecipazione all'incontro successivo. Si vedrà in seguito come molti di questi giocatori ammoniti in una partita precedente all'incontro che la loro squadra doveva disputare con la Juve si vedranno preclusa la possibilità di giocare l'incontro con la Juventus, l'incontro successivo.
Si badi bene anche questa prima ipotesi di frode non è un ipotesi sorta…non è un ipotesi investigativa sorta dal nulla. E’ un’ipotesi investigativa perseguita proprio dall'ascolto di conversazioni telefoniche e, soprattutto, conversazioni in ambientale di molti degli imputati.
Vedremo fra tutte una telefonata del settembre 2004 tra Bergamo…Giraudo e Moggi, che sarà relativa poi al capo B che andremo ad affrontare, e anche una telefonata del 3 dicembre 2004 in cui c'è Luciano
Moggi che, parlando con Silvana Garufi,
riceve la telefonata di Racalbuto ed in ambientale parla con lui individuando quello che è il suo vero interesse: “
avanzare le ammonizioni per fare le diffide”, sono testuali parole dell'imputato Luciano Moggi.
A questa tipologia di frode viene dato un rilievo, da un momento di campionato in poi, anche da quella che è la controparte della Juventus nel campionato in corso, da parte del Milan. Il dirigente
Meani, imputato del capo A 4,
si accorgerà da un momento in poi che effettivamente nel corso del campionato ci sono tutta una serie di anomalie e le commenterà. Vedremo poi in seguito, citerò in seguito le telefonate in cui ci saranno commenti di Meani con i suoi interlocutori su questo tipo di frode.
La seconda frode è quella che è già stata analizzata in generale dal collega Narducci e riguarda la formazione di griglie e, conseguentemente, la preparazione di sorteggi ed individuazione anche di assistenti di linea compiacenti.
Se questa è così….genericamente l'argomento che ci troviamo ad affrontare oggi per i 30 capi di imputazione, ritiene questa pubblica accusa che è necessario ed opportuno cominciare a parlare di quello che è un aspetto che, in qualche modo, collega l'attività dell'associazione con i delitti scopo. Perché da un momento in poi del campionato l'associazione in qualche modo si compatta per far sì che una società, in quel momento storico in grosse difficoltà, stiamo parlando della società Fiorentina, si possa salvare.
Troverete voi che il primo capo di imputazione che riguarda questo aspetto è il campo A5 in merito alla partita Chievo Fiorentina.
Imputati del capo A5 risultano essere Diego Della Valle, Andrea Della Valle, Sandro Mencucci, Paolo Bergamo, Innocenzo Mazzini e Luciano Moggi.
In questo capo di imputazione rispondeva anche Paolo Dondarini che è stato condannato nel rito abbreviato.
L’incontro è dell'8 maggio, i sorteggi sono del 6, ma appare, anche se brevemente, opportuno fare una premessa su quello che è stato il ruolo della società Fiorentina nel corso di questo campionato. Questo perché fino ad un certo momento del campionato appariva quanto mai inverosimile che potessero in qualche modo trovare un accordo, anche se di natura illecita, questi soggetti fra loro. Questo perche la Fiorentina all'inizio del campionato, e soprattutto per quello che riguarda due aspetti fondamentali - sono le elezioni del presidente di Lega e del presidente della Federazione -, si pone come estrema oppositrice della società Juventus e dei suoi alleati ai candidati dagli stessi portati .
La figura di Diego Della Valle infatti è una figura scomoda per quel che riguarda gli associati in quel determinato momento storico. E’ talmente scomoda che si capta, attraverso una serie di intercettazioni telefoniche, la possibilità di attuare un vero e proprio
dossieraggio contro i Fratelli Della Valle.
Io vi cito solo i numeri delle telefonate, la data e i progressivi e la data, rappresentandovi però una circostanza, diciamo così, anomala: quella che l'idea di questo dossieraggio proviene da Innocenzo Mazzini.
E questo è strano perché poi si vedrà come,
in seguito, proprio a voler salvar la Fiorentina, ad adoperarsi forse maggiormente per il salvataggio della Fiorentina, è proprio Innocenzo Mazzini, che, soprattutto per quanto riguarda la Fiorentina e anche per quanto riguarda la Lazio, è una figura cardine del processo in questione e dell'associazione.
Da più parti più testi hanno cercato in qualche modo di screditarla, semplicemente perché Innocenzo Mazzini è un soggetto che parla, parla al telefono, e che parla molto.
Ricordo il teste Ferdi che, in qualche modo, scusandosi con lo stesso Innocenzo Mazzini con il quale aveva un ottimo rapporto anche proficuo da un punto di vista telefonico perché parlavano spesso, lo definisce un giocherellone.
Beh, vedrete dalle telefonate che Innocenzo Mazzini non gioca. A Mazzini riferiscono delle circostanze e lui, esattamente come le riferiscono, lui a sua volta le riferisce agli altri associati. E’ semplicemente un sodale corretto. Riferisce ciò che è da riferire, si impegna per quelli che sono in quel momento gli interessi dell'associazione. Lo vedremo in seguito, ma questo va detto e va detto che è proprio da Mazzini che nasce questa idea alla possibilità di….ha in mano una documentazione riservata molto ma molto interessante che due soggetti sono disponibili a vendere - mi sto riferendo al progressivo 5578 del 3 dicembre, una telefonata tra Moggi e Mazzini - ed è Mazzini che appunto parla di questa possibilità, in qualche modo di screditare Della Valle.
Questi due soggetti sono disponibili a vendere. C'è un intrallazzo che il signor Della Valle ha fatto con il sindaco su certe operazioni di vendita di Immobili qui a Firenze in maniera truffaldina.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Moggi si dimostra disposto a vedere cosa ci sia sotto.
Successivamente si cerca di organizzare questo incontro.
Riferisco solo quali sono i tabulati: il 9147 sempre del 3 dicembre comunicazione intercorsa tra Mazzini e Moggi; il 9156 del 3 dicembre; la 7144 sempre tra Moggi e Mazzini, telefonata molto lunga che analizza vari aspetti del sistema calcio ma in cui viene citata questa possibilità dell'incontro con questi soggetti; la telefonata 10932 del 4 gennaio, in cui Moggi viene definito da Mazzini il Padrone; telefonata 1126 del 7 gennaio…i soggetti si incontreranno; telefonata 11283 del 7 gennaio delle 19.17, in cui Mazzini chiede lumi sull'esito dell'incontro e Moggi si dimostra un po’ perplesso; la telefonata 12180 del 14 gennaio, in cui Mazzini informa Moggi che ha incontrato quei ragazzi che hanno intenzione di dargli addosso e quindi prosegue questo tipo di attività, di cercare di individuare, se c'è la possibilità, di in qualche modo screditare Diego Della Valle; telefonata 1536 del 30 gennaio tra Mazzini e Moggi, in cui si continua a parlare, dopo un accenno a quello che è il nostro Massimino, il presidente del Catania no dell'Astrea…evidentemente alludendo a Massimo De Santis. Questo a dimostrazione di come questi soggetti fra di loro si conosco. Adesso l'Astrea è la squadra della polizia penitenziaria e De Santis è funzionario della polizia Penitenziaria.
Proseguono i contatti per andare a vedere fino in fondo cosa vogliono queste due persone.
Telefonata 407 Moggi-Mazzini, in cui continua a parlarsi di questo argomento.
Viene letta la trascrizione della telefonataQuesto quindi è l'aspetto in cui vede i Della Valle, la società Fiorentina, contrapporsi alla società Juventus e all'associazione in generale.
La parte finale del campionato ha però un sapore assolutamente diverso.
La Fiorentina, nonostante avesse investito molto…a memoria vado ma penso che voi abbiate agli atti il bilancio della società Fiorentina…si parla di circa 23.000.000 di euro investiti che, per una società che in quel anno è stata neo promossa dalla serie B alla serie A, è un notevole investimento, embè la Fiorentina si trova in una situazione in cui non si sarebbe mai aspettata di trovarsi: è lì a combattere per la zona retrocessione.
E a questo punto merita di essere citata, innanzitutto, la telefonata 10435 del 21 aprile 2005 alle ore 15.42. E’ tra Mazzini ed Andrea Della Valle che lo cerca.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Durante la lunga lettura della telefonata interviene il Giudice Casoria che invita il PM Capuano ad indicare solo le telefonate e non a leggerle tutte, in quanto sono state già lette nel corso dell’Istruttoria. Intervengono anche Prioreschi e Gallinelli che osservano che alcune telefonate forse non sono trascritte e hanno difficoltà a rintracciarle, la Casoria chiude la discussione con “Va bene, andiamo avanti!”.Capuano riprende a leggere le trascrizioni;
Telefonata in cui Della Valle si lamenta dell’arbitraggio e del fatto che la Fiorentina sta scivolando verso la serie B e in cui Mazzini lo rassicura.
C’è da dire che la telefonata è immediatamente successiva all'incontro Fiorentina-Messina, pareggiato dal Messina al sesto minuto di recupero, nel corso del quale c'è stata anche un’espulsione contestata ad un giocatore della Fiorentina.
Mazzini è di Firenze, questa è la prima telefonata in cui in qualche modo si dimostra come la Fiorentina cerca un aiuto.
Successivamente c'è la telefonata 10438 sempre del 21 aprile, ore 15.56, in cui c'è Mazzini che parla con Mencucci.
Mencucci è imputato in questo procedimento ed è consigliere delegato amministratore esecutivo della Fiorentina.
Questa telefonata è indice proprio di quello che rappresentavo prima della figura del Mazzini, che riferisce esattamente a Mencucci quello che è stata la telefonata ricevuta da Della Valle.
Andando per sintesi riferisce che Della Valle gli ha chiesto una mano.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Vedrete che poi Mazzini riferisce l'esatto contenuto , Mazzini non è uno che para di cose diverse o accresce la richiesta che ha ricevuto da Della Valle. Mazzini riferisce a Mencucci, che è un uomo molto vicino ai Della Valle, quello che gli ha detto il suo presidente.
C'è una parte della telefonata che riguarderà, quando lo andrete a leggere capirete, la delegittimazione di un soggetto che è in questo momento si pone come un estraneo alla Fiorentina che è il direttore sportivo generale Lucchesi, che fa altri tipi di proposte evidentemente ma che in qualche modo, non facendo parte dell'associazione, viene messo fuori anche dallo stesso Mazzini che tenta in tutti i modi di screditarlo.
Mencucci, trovandosi d’accordo anche soprattutto con la delegittimazione di Lucchesi…
e riprende la lettura della trascrizione della telefonata.
Fondamentale di questa telefonata è anche la parte finale, in cui Mazzini per la prima volta dà alla società Fiorentina il consiglio o comunque riferisce quale deve essere la strada per avvicinarsi a quello che è in quel momento, o che per loro sarà, che un punto cardine: il designatore Bergamo.
Riprende la lettura della trascrizione della telefonata.
Il riscontro a questa telefonata lo avete nel tabellino: vedrete come il Messina…sono stati dati 6 minuti di recupero, il goal del Messina è al 50esimo.
Ulteriori telefonate rilevanti appaiono essere la 10644, colloquiano sempre Mencucci e Mazzini. Il primo che riferisce che ha parlato con Il Buco che è il fratello.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Sempre nel corso di questa telefonata abbastanza lunga si affronta quello che è il discorso della partita successiva, si tratta di Bologna-Fiorentina, che si terrà il 24 aprile 2005 arbitrata da Bertini che finirà in pareggio.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Ulteriore telefonata è la 10972 del 25 aprile, la telefonata è Mazzini-Mencucci.
Il commento è il commento alla partita Bologna-Fiorentina, finita 0 a 0 e dalla parte delle difese si è cercato di screditare ma è in realtà è un pareggio molto importante sotto tutta una serie di profili. Innanzitutto la Fiorentina era in una situazione di difficoltà per cui un pareggio in trasferta era un punto sicuramente guadagnato, sicuramente alla luce degli scontri diretti che la vedevano in vantaggio con la società Bologna.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Le telefonate proseguono su chi potrebbe essere il
fischiettatore giusto.
In questa parte della telefonata, ribadisco la 10972 del 25 aprile, si fa il cenno a quello che poi penso che sia il capo A6 della partita Lazio-Fiorentina e la proposta che viene definita “
da bandito” da parte di Lotito l'affronteremo a breve.
Anche in questo caso Mazzini riferisce a Mencucci di quello che è stata la telefonata con Lotito con Mazzini. E’ capo A9, Presindente.
Anche in questo caso Mazzini riferisce semplicemente quello che è il contenuto della telefonata di Lotito.
Successivamente la telefonata è la 11150, 26 aprile 2005 ore 17.25. A parlare sono Mazzini e Antonio Giraudo.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Mazzini prima parla in qualche modo male di Lotito, si è rotto di aiutarlo, Lotito che è stato utile in fase di elezione di Lega adesso fuori dai…e poi parla anche dei Della Valle…
Mazzini fornisce ulteriori elementi su questo colloquio.
La telefonata 11175, 26 aprile 2005 è Mencucci che parla con Mazzini.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
In tutte queste telefonate iniziali si vedrà come il doppio indirizzo è quello dato da un lato da Mencucci e Della Valle e questa è l'attività invece svolta da Lucchesi.
Si comincia ad organizzare quello che è un incontro con Bergamo…poi alludono alla Triglia…alludono alla Fiorentina e alludono all’arbitraggio della partita Fiorentina-Juventus.
In questa telefonata, soprattutto alla fine, rappresentano di dover stare molto vicino a quelli che sono i fratelli Della Valle perché non sono in grado di condurre una politica societaria adeguata.
Venendo più nello specifico al capo A5 il Collegio deve vedere che le telefonate sono la 2741 del 2 maggio; la 1268 del 2 maggio; la 1269, la 7417, la 2446 del 2 maggio; la 12047 del 2 maggio; la 12145 del 4 maggio; la12245 del 4 maggio; la 12500 del 6 maggio; 12528 del 6 maggio; 12537 e la 12550 sempre del 6 maggio. Poi le andremo ad analizzare.
Brevemente la 2741 del
2 maggio c' è il contatto Diego Della Valle-Moggi, il commento è la partita Fiorentina Milan.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Moggi fa ricadere la sconfitta sul direttore di gara, il direttore di gara era Massimo De Santis…proseguono su come è stata svolta la partita, Moggi da il consiglio a Diego Della Valle…
Moggi dice “Pensiamo a salvare la Fiorentina”.
Telefonata 1268, solo una telefonata in cui Mazzini dice di farsi chiamare dalla segretaria di Diego Della Valle proprio perché parla di una questione scottante.
Telefonata 1279, 2 maggio ore 20.02, telefonata Bergamo-Mazzini.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Stabiliscono che Della Valle lo chiamerà alle 21.30…Bergamo non vuole intermediari…alludono alla vicenda di Lotito…alludendo che Lucchesi cercava un contatto con Mazzini ma che non è andato.
Successivamente, la telefonata è la 7417, Mazzini e Bergamo.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
La telefonata c'è ed è la 2446 in cui Bergamo parla con Della Valle, si danno del lei perché non si conoscono.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
La telefonata successiva è la 1246 colloquio Bergamo Mazzini si ripetono ciò che si è detto e cercano di individuar una posto dove incontrarsi.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Successivamente c'è la telefonata 12245, 4 maggio, Mazzini-Mencucci.
Mazzini chiama Mencucci perché non ha più sentito nessuno, Mencucci giustifica l'assenza di telefonate, la mamma di Della Valle non sta bene.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
4 maggio, telefonata 12295 alle ore 17.29. Mazzini chiama Andrea Della Valle, parlano del fatto che l'appuntamento non si può fare…
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Telefonata 12500 del 6 Maggio, Mazzini-Nassi. Nassi è un soggetto molto vicino alla Fiorentina che verrà spesso ascoltato in queste telefonate soprattutto a colloquiare con Mazzini…parlano di Lucchesi e Mazzini spiega com'è la situazione della Fiorentina.
La telefonata 12528, 6 maggio 2005. Mazzini e Mencucci commentano la designazione dell’arbitro Dondarini.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Successivamente le telefonate ulteriormente che potete trovare sono la 12537 e la 12531.
La partita poi si svolge,
Chievo-Fiorentina finisce 1-2.
Vi segnalo questa telefonata la 12779 a partita conclusa.
Mazzini chiama Mencucci e dice “Ti lamenti ancora?”.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Successivamente la telefonata. L'arbitraggio del
Dondarini viene commentato, la telefonata è 102855, 8 maggio ore 23.33.
Lanese parla con il giornalista Antonello Capone e dice “Hai visto che il killer ha colpito a Verona?”.
La settimana successiva ci sarà quindi questo incontro. Io vi rappresento solo quelle che sono le telefonate prima di arrivare poi ai successivi capi di imputazione.
Le telefonate fondamentali sono:
La 13399 tra Mazzini e Mencucci in cui si organizzano per andare a prendere questo famoso caffè. La telefonata è lunga e molto interessante ma non la trattiamo.
Il 12 maggio alle ore 15.52, il progressivo è 8667, la telefonata è tra Mazzini e Mencucci.
Il 13 maggio, il progressivo è 8783, la telefonata è tra Mazzini e Mencucci e si parla dell'arbitraggio di Rodomonti ed è la prima volta in cui danno contezza del luogo in cui si incontreranno.Il 14 maggio, giorno in cui si incontreranno, alle 10.52 c'è la telefonata, il progressivo è 8849, tra Mazzini e Mencucci per avere conferma dell'incontro del 14 maggio. Voi avete anche un servizio di OPG che individua bene quello che è stato l'arrivo e l'attività e dei soggetti che hanno partecipato all'incontro.
A commento di questo incontro ci sono le seguenti telefonate.
La 51811, ore 17.51, c'è
Pairetto che chiama Mazzini e parla della “nostra Fiorentina”.
La telefonata successiva è la 13727 del 15 maggio Mencucci –Mazzini. Mencucci vuole sapere com'è andato l'incontro. E certo fa scalpore che proprio i Della Valle si siano andati ad incontrare con Bergamo.
La telefonata tra Mencucci e Mazzini è lunga ma quella più emblematica e che andrebbe commentata è la 46185 tra Bergamo e la Fazi. Ci sono delle frasi inequivocabili che riferisce Bergamo alla Fazi…parlano della successiva designazione di chi deve essere nell'anno successivo il designatore…i Della Valle si rivolgevano sempre e solo a Bergamo.
In quella giornata c'è un altra partita che troverete nei capi di imputazione, riguarda il capo A6, alludo alla giornata di Chievo-Fiorentina. C’è il Capo A6 che riguarda Livorno-Siena che si tiene sempre 8 maggio.
Livorno Siena è sempre un ipotesi di frode che viene contestata solo all'arbitro Massimo De Santis ed è una tipologia di frode che noi tratteremo in questa sede sia per quanto riguarda il capo A6 che per quanto riguarda il capo L per analogie che andremo ad analizzare, anche se il capo L riguarderà anche gli imputati Bergamo e Foti.
Analogie perché? Perché ci sono…
c'è l'arbitraggio che viene effettuato come una sorta di ripicca del De Santis nei confronti delle compagini, in questo caso del Livorno nel caso del Capo L del Cagliari, rei di avere espresso dichiarazioni alludendo a collegamenti fra l'arbitro De Santis e gli arbitri Palanca e Gabriele e i dirigenti della Juventus, Moggi e la GEA e quant'altro. Sono loro che parlano di combriccola Romana.
Relativamente al capo A6 le telefonate fondamentali sono:
La 7922, ora 13.21 il progressivo è il 7922. La telefonata è inizialmente tra
De Santis e Renzi e successivamente De Santis parlerà con
Mazzini. Quando glielo passa il Renzi dice a De Santis “
Ora ti passo il tuo padrone”.
Poco dopo la telefonata 7925, c'è una telefonata tra De Santis sia con Renzi che con Mazzini.
Presidente, su questa telefonata, la telefonata 7925, rappresento al Collegio che attraverso una ricerca non la troverete trascritta con il numero 7925. La telefonata è stata trascritta dai periti ma c'è stato uno sbaglio nei progressivi. E’ rimasto agli atti il progressivo 6263 con la data del 15/4/2005 e l'orario delle 20.24, in realtà quella che trascrivono è la telefonata 7925 dell'8 maggio 2005 le ore sono 20.27. Però la trascrizione è questa telefonata qui.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Proseguono e anche in questo caso Mazzini fa un collegamento con quelli che sono che è l'intervento sorprendente di Della Valle che lo vedete a pag.152.
Ulteriore telefonata che vi troverete in elenco è la 17493. Anche in questo caso c'è un errore nella trascrizione: è l’8 maggio non 8 aprile, le ore sono 20.41, Nell'elenco è citato come 17943, il perito la trascrive come 17493. Il colloquio è tra De Santis e Racalbuto. De Santis ha arbitrato Livorno Siena 3-6 ,Racalbuto Atalanta Messina 2-1.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Ulteriore telefonata che riguarda questo capo di imputazione è la 17443 dell'8 maggio alle ore 17.39. Un interlocutore è Massimo De Santis un altro è Paoletto non identificato. Interessante di questa telefonata è l'analisi che fa De Santis, che vedremo poi successivamente anche imputato per nella giornata successiva per i capi di imputazione successivi, fa un analisi proprio su quello che è l'andamento della zona retrocessione.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Un ipotesi analoga di frode, ribadisco al Collegio, è quella prevista per una tipologia analoga…è quella sostanzialmente prevista dal capo L.
L’analogia chiaramente riguarda solo l'arbitro De Santis. In questo capo di imputazione troveremo anche Bergamo e Foti per delle telefonate che adesso si andranno a segnalare.
Di questo la motivazione, per cui ci troviamo a commentare questo capo di imputazione, ce la dà proprio il teste Cellino. L'udienza è quella del 22 dicembre del 2009 a commento della partita Reggina-Cagliari del 12 dicembre:
“
Prima dell'inizio della gara…”
domanda del Pubblico Ministero “
…incontrò il De Santis?”
Cellino: “
Sì”
PM: “
Cosa gli diceste?”
Cellino: “
Siccome se non mi sbaglio era venuta fuori la storia di Palanca, delle dicerie, delle battute che facemmo io, Zamparini e Spinelli sulla designazione di Palanca per Messina-Venezia, mi disse che dovevo stare zitto, che doveva fare gli affari miei, che non ci si poteva comportare così, che sparlavo in giro e non era cosa di sparlare. Io prima della partita ero anche un pochino imbarazzato e gli dissi che non sono stato solamente io, è stato anche Aldo Spinelli a chiamarmi…Zamparini e Spinelli abbiamo visto come è stato trattato in Livorno-Siena”.
PM: “
E De Santis che stava facendo il riscaldamento nel corridoio cosa gli disse?”
Cellino: “
Tu devi imparare a farti i ca*zi tuoi, tu parli troppo e io mi riferisco a Palanca. Prima di salutare il De Santis gli chiesi se io potevo stare tranquillo e lui, con aria di sfida, mi disse che io a lui non lo conoscevo affatto”
Queste dichiarazioni sono state confermate dal teste Cellino.
La partita assume un rilievo, sia per quelle che sono le dichiarazioni di Cellino sia per quelle che sono poi la telefonata 8028 dell’11 dicembre tra il presidente della Reggina Foti e Paolo Bergamo.
La telefonata 8028, 11 dicembre 10.57, Bergamo avvisa Foti che c'è stato un problema, De Santis andrà ad arbitrare perché Rosetti ha avuto un problema e la prima riserva è De Santis
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Non è così sereno Cellino quando riceve la notizia che l'arbitro sarà De Santis. La telefonata è la 13883 del 11 dicembre alle 17.07. Cellino parla con Ghirelli.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Successivamente la telefonata è la 1452 del 12 dicembre ancora a parlare Cellino con Ghirelli. Interessante in questa telefonata innanzitutto le esclamazioni colorite di Cellino nell'attesa che risponda Ghirelli.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Questi commenti sono proprio quei commenti a cui si alludeva prima, quello che dovrebbe essere il comportamento di un arbitro che, indipendentemente se c'è fuori gioco o se non c'è fuori gioco, ma è anche la sensazione…il modo globale di arbitrare le partite che può integrare quello che è l'ipotesi di frode.
A commento di questa telefonata c'è anche la telefonata 3322 del 13 dicembre, le ore sono le 18.35, la telefonata tra Massimo De Santis e Luca Palanca.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
In questa giornata ritornano ad arbitrare, o a far parte della quaterna arbitrale, Palanca e Gabriele, che erano stati sospesi. Palanca in quel caso viene mandato per uno scherzo del destino proprio a fare il 4° uomo in Livorno-Parma dove incontra Spinelli tanto che non c'ha bisogno di dirglielo a De Santis.
Il commento della squalifica è nelle telefonate 16073 del 15 dicembre in cui Cellino si sfoga con Ghirelli e in cui stanno parlando dei possibili sviluppi futuri.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Telefonata 16669 del 16 dicembre 2004, le ore sono le 14.37, a parlare sono ancora Ghirelli e Cellino.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Così si chiude il capitolo del capo L, Reggina-Cagliari.
Torniamo ad analizzare quello che è lo sviluppo della parte finale del campionato.
Anche in questo caso per ciò che concerne la Fiorentina vi è una partita, il capo è il capo A9, l'imputato di questo capo è solo Diego Della Valle. Questo è un tipo di frode che emerge da una serie di telefonate. Bisogna però fare un passo indietro per quanto riguarda la cronologia delle telefonate, perché la cronologia delle telefonate riguarda la prima telefonata di questo capo di imputazione riguarda la telefonata 10710 del 22 aprile, le ore sono le 23.06, in cui parlano prima Ferri con Mazzini e poi subito dopo gli parla Lotito sempre con Mazzini.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Parlano della proposta “
da bandito”. La telefonata è del 22 aprile, la partita ci sarà il 22 maggio.
Il Mazzini vuole andare fino in fondo a questa proposta “
da bandito” come è stata definita, tanto che alla fine della telefonata continua. La pagina della telefonata, la 10710…è una telefonata lunga, è la 821.
Anche questa telefonata così come è stata in qualche modo commentata anche dal teste Ferri che non ha potuto che confermare di aver ascoltato, e di aver recepito anche in un successivo colloquio con Lotito, se pur non in maniera diretta che effettivamente Della Valle gli aveva proposto di comprarsi la partita.
Ulteriore telefonata di rilievo è la 10744, siamo al 23 aprile ora 12.37, tra Mazzini e Renzi.
La telefonata è lunga ma la parte che rileva per il capo di imputazione A9 è questa, riguarda la pag. 837.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Va poi commentata la telefonata 14766, del 20 maggio alle ore 10.56, quindi siamo un mese dopo. A parlare è ancora Ferri con Mazzini e parla di Lotito.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
La telefonata 14860, 20 maggio Lotito-Mazzini ore 20.01. Lotito parla ancora di Della Valle.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
C'è poi la telefonata 14948, del 21 maggio 2005 l'ora sono 18.16, tra Mazzini e Mencucci. Parlano della possibilità di doversi salvare.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Intervento che compatta quello che è l'attività dell'associazione è sicuramente quello che noi ritroviamo al capo A10.
Il Collegio vedrà che il capo A10 riguarda Diego Della Valle ,Andrea Della Valle, Sandro Mencucci, Paolo Bergamo, Innocenzo Mazzini, Luciano Moggi e Massimo De Santis.
La partita è
Lecce-Parma, finita 3-3, in cui in ordine alfabetico sono stati ammoniti: Bolano, Bonera, Contini, Dalla Bona, Gilardino, Morfeo e Vignaroli. Parliamo dei giocatori del Parma.
E’ stata più volte nel corso del dibattimento fatta un analisi anche matematica, anche statistica, di quella che era la situazione in cui si era arrivati all'ultima giornata di campionato per le partite della salvezza. Sono state citate tutte quelle che erano le squadre che lottavano in quel momento per la salvezza.
In realtà si parlava di 7, 8, 9 squadre. Le partite che sono rilevanti, lo vedremo sia dai commenti degli stessi protagonisti sia poi da un semplice calcolo matematico,
le partite che sono rilevanti sono essenzialmente 2, se non 3.
Bologna-Sampdoria in cui c'è un incontro tra il Bologna, che è in zona retrocessione, e la Sampdoria che ha un forte interesse perché è lì a combattere per il 4° posto che darebbe l'accesso alla Champions League.
Lecce-Parma e Fiorentina-Brescia.
In tutti questi calcoli che sono stati fatti non so quante erano le combinazioni possibili, sicuramente numerose, c'è una certezza: con il pareggio, con la mancata vittoria del Parma e la vittoria della Fiorentina, la Fiorentina si garantiva lo spareggio. Motivo per il quale si affronta questa giornata di campionato con una sorta di dictat, signori del Collegio:
il Parma non deve vincere!Ma non è un ipotesi investigativa quella…un ipotesi che si inventa di punto in bianco la Polizia Giudiziaria.
A riferire che il Parma quella partita non la deve mai vincere è chi in campo c'è stato.
Vedrete voi che avete agli atti la testimonianza, 2 testimonianze.
La prima è del Calciatore
Vignaroli, l'udienza è 11 maggio 2010. Vignaroli è entrato in campo successivamente nel corso della partita e che va contro De Santis reo di aver espulso Contini. Stiamo parlando verso la fine dell’incontro.
“
Un episodio che riguarda la mia persona. Un espulsione di un giocatore, Contini, mi sono avvicinato e gli ho detto, a De Santis, aggredendolo verbalmente, che eravamo andati lì per vincere, non per altri risultati. Perché secondo noi la nostra squadra aveva subito torti abbastanza evidenti in quell’incontro. Sembrava avere un arbitraggio contrario. Avevamo dei giocatori diffidati…tutti ammoniti. Un eventuale spareggio eravamo abbastanza arrabbiati. De Santis ci disse: questa non la vincete! Verso la fine, a dieci minuti dalla fine.”
Successivamente si commenta la squalifica. Ed è proprio il Vignaroli a riferire, aspettandosi…verrà squalificato solo per una giornata…aspettandosi per quello che ha fatto a fine partita, lui commenta con Minotti “
Mi hanno dato una giornata perché aveva la coscienza sporca. Perché avendomi detto questa non ve la faccio vincere e avendolo io aggredito, aveva la coscienza sporca”.
Avete poi agli atti le testimonianze sportive. Ce ne sono 2: viene chiamato 2 volte Vignaroli dalla giustizi sportiva e la seconda volta conferma quella che è invece la versione rappresentata in dibattimento rispetto ad una versione un po’ più edulcorata, rappresentata invece agli organi della giustizia sportiva nel primo incontro.
Ma l'incontro Lecce-Parma viene commentato anche da altri che erano in quel momento in campo. Segnatamente dal testimone
Baraldi, sentito in 2 volte in due udienze 1 marzo e il 4 dicembre.
Io ricordo che Baraldi si trova a commentare due incontri. Il primo Lazio-Parma che riguarda un altro capo di imputazione e poi su domande su Lecce-Parma.
Viene letta la deposizione di Baraldi.
Alla fine Baraldi rappresenta ciò che succede in campo, va a calmare i tifosi e vede Vignaroli aggredire l’arbitro , va in televisione e parla di ammonizioni somministrate in modo scientifico.
Il commento di questa partita fatto dal Baraldi è un commento particolare anche su domande del difensore. Dice “
Un conto è sanzionare un fallo, un conto è sanzionarlo con una ammonizione o un’espulsione”. Baraldi dice, ed è una testimonianza assolutamente genuina: “
Faccio subito l’esempio al quale mi riferivo. Gilardino, uno degli ammoniti, nessuno si accorse in campo che era stato ammonito. Morfeo fu ammonito, a fine partita, per aver preso la palla e calciata in tribuna. Questi non sono né falli né altro. Sono comportamenti che....fra l’altro di Gilardino nessuno, compresi i dirigenti del Lecce, si erano accorti che era stato ammonito in campo. Questa è la differenza fra fischiare un fallo e sanzionarlo con un’ammonizione. Se un giocatore allontana dal campo la palla, alla fine della partita non è sanzionabile.
A distanza di 6 anni Gilardino nessuno di noi ha scoperto perché è stato ammonito, nessuno allo stadio se ne è accorto, però era nella lista dei giocatori ammoniti. Morfeo è stato ammonito dopo la fine della partita”.
Quella partita, quell’ammonizione di Morfeo, andrebbe vista. Perché…ci sono state numerose e lunghe spontanee dichiarazioni anche da parte dell'imputato De Santis…quella partita va vista, perché? Per quanto riguarda l'ammonizione, la sequenza è esattamente questa. Siamo nel recupero, mi sembra che siano stati dati 3 minuti di recupero, calcio d'angolo da parte del Parma che sta pressando perché ha interessi a vincere , c'è un calcio d'angolo…il portiere blocca la palla e c’è un evidente fallo di un giocatore del Parma che scaraventa il pallone, con il portiere, in rete. Non si può nemmeno parlare di goal annullato. E qui c'è il triplice fischio. Avendo ascoltato il triplice fischio, Morfeo prende la palla, si vede il gesto di De Santis che gli chiede la palla, perché la palla va consegnata all’arbitro, e Morfeo getta la palla a fine partita. Si vede De Santis estrarre i due cartellini, ma si capisce che ammonisce e non espelle, perché c'è stato anche un dubbio sull'espulsione e sull’ammonizione, ammonisce Morfeo.
La partita dopo l'ammonizione di Morfeo non prosegue…nemmeno per 3-4 secondi, che sono i secondi commentati dall'arbitro De Santis nel corso delle telefonate che andremo a commentare.
La partita non prosegue, è finita.
Il perché ci sia questo astio nei confronti del Parma, perché non basta salvare la Fiorentina,
il Parma questa partita non la deve vincere, il Parma deve pagare qualcosa.
Il motivo ce lo spiega finalmente all'udienza del 1 marzo 2011…ce lo spiega il testimone
Baraldi, risentito come ai sensi del 507.
Anni prima, quando non faceva parte del curatore ma faceva parte della società Parma calcio in qualità di direttore generale, attraverso esponenti della società Parma arrivano a cedere anche in maniera un po’ rocambolesca il giocatore Di Vaio alla Juventus.
La cessione è una cessione per circa 27 miliardi di lire, questo è negli atti il contratto di Di Vaio, pagabili in 5 anni poiché in questo modo avrebbero violato le norme federali. Prevedono una prima tranche di 3 anni e poi, con una scrittura privata, anche attraverso quella che è una compartecipazione del 50% del calciatore Matteo Brighi si arriva a pagare per gli ulteriori 2 anni il prezzo globale del cartellino di Di Vaio, che rappresenta ribadisco i 27 miliardi.
In quei due anni quindi balla una comproprietà di Brighi che viene falsamente valutata per circa il 50% per circa 10 miliardi e mezzo. Quando c'è poi da andare quindi a ratificare su una carta federale valida la compartecipazione di Brighi per quel prezzo, quindi l'acquisto del 50% da parte di Brighi a quel prezzo, ritorna ad andare a contrattare il teste Baraldi che rientra proprio nel giugno 2004, quando scade il biennio di compartecipazione tra Parma calcio e Juve del giocatore Brighi.
“
Bisognava formalizzare sui moduli della lega questa scrittura privata - questo è il teste Baraldi che riferisce –
io telefonai a Giraudo...”
Viene letta la deposizione di Baraldi.
Più avanti il teste
Baraldi parlerà anche di minaccia ricevuta.
Questo è il quadro, anche che è emerso dal dibattimento, per la partita Lecce-Parma.
A corroborare l'ipotesi accusatoria non c'è chiaramente solo le testimonianze, vanno dette che ci sono una serie di telefonate.
La telefonata 1552, 22 maggio 2005 ore 18.56 in cui parlano Bergamo e Mazzini. Loro commentano ancora quello che è successo nella partita Lazio-Fiorentina.
E’ Bergamo che dice, si parla dell'episodio clamoroso, mano di Luciano Zauri sulla linea, pag. 1312…
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Questa telefonata fa proprio il quadro della situazione. Non si parla di altre partite, si parla di queste 3 partite, le altre sì rientrano come statistica nel calcolo delle probabilità ma c'è in tutti la certezza che, risolvendo queste 3 partite, la situazione si risolve.
E’ Bergamo a dire “E’ il Lecce che diventa decisivo”. La pagina è la 1313.
C'è poi la telefonata tra Bergamo e Collina, il 22 Maggio 48679 ore 19.01. Parlano dell'episodio, Bergamo è rimasto molto colpito da quanto è successo e si inizia a programmare anche la giornata successiva.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
E’ Bergamo a dire “
Fiorentina-Brescia è decisiva, ma ancora più decisiva è Lecce-Parma”.
In questa telefonata non si parla di sorteggi...è una designazione. E Bergamo designa Collina per Fiorentina-Brescia, lo mette in griglia, lo mette in sorteggio, ma Bergamo designa Collina per Fiorentina-Brescia.
Telefonata 9149 del 23/05/2005 ore 10.21, Fazi e Bergamo.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Questo il commento della partita. E siamo in quella settimana, in quella settimana si decide che a tutti i costi si deve salvare la Fiorentina
Arriviamo al 29 maggio, la telefonata è la 50317 ore 12.58. Pochi minuti prima della partita è Bergamo che parla con De Santis.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Finisce la partita, 29 maggio, la telefonata è la 16774 ore 17.01 tra Mazzini e Mencucci.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
E’ un continuo di telefonate in quel momento, Mazzini parlerà con Nassi, 17.04 la telefonata è 16780, sempre il 29 maggio, immediatamente dopo la fine delle partite.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Alle 17.08 parla Mazzini con un interlocutore non identificato, il progressivo è il 16791 ore 17.08.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Alle 17.49 ci sono le telefonate tra De Santis, Paoletto e Griselli.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Telefonata 10742, sempre del 29 maggio orario 17.59, 19957 delle 17.49 De Santis, Paoletto, non identificato, e Alessandro. La telefonata è tra Renzi e De Santis.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Successivamente, sempre il 29 maggio alle 18.22 telefonata 56255. Parlano Gigi e De Santis, Gigi è Pairetto.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Parla dell'ingresso, del comportamento di Vignaroli e di Morfeo, parlano del fatto che quelli del Parma non si erano accorti assolutamente che era stato ammonito anche Gilardino.
Sempre il 29 maggio alle 18.30, la telefonata è la 16820 e parlano Mazzini e Diego Della Valle.
Viene letta la trascrizione della telefonata.
Ulteriori telefonate che possono riguardare, essere di interesse del processo per il capo d’imputazione in questione sono: la 10925 del 31.05.2005ore 9:46 parlano Mazzini e Nassi in cui è Mazzini a dire “siamo in una posizione di forza”; parlano di quelli del Parma..anzi parlano prima di quelli del Brascia, da pag.207, no anzi mi scusi, da pag., 213, e dice parlando di quelli del Brescia:”non hanno capito nulla domenica eppure ..” parlando di Cavasin e Corioni, allenatore e presidente del Brescia, uno ha una carriera da calciatore alla carriera di allenatore, l’altro è un dirigente dalla lunghissima pezza, “non hanno capito nulla nel senso – dice Mazzini a Nassi- sono stati uccellati in un modo eccezionale”.. [segue lettura trascrizione telefonica]. Questa telefonata di Cinquini la trovate al progressivo 16903 del 29.05.2005.
Ulteriori aspetti rilevanti per questa partita e questo capo d’imputazione li potete ritrovare sia per quanto riguarda la testimonianza dell’allenatore Zeman, sia per la testimonianza dell’allenatore Carmignani nei verbali del dibattimento ma premio chiudere, signor collegio, questo per quanto riguarda questo capo d’imputazione con quella che è – a parere dell’accusa – cardine del processo.
E’ stato accennato l’altra volte, si allude alla telefonata 19963 del 29 maggio, 18:01 ed è la prima volta, dopo la fine della partita, si parlano De Santis e Mazzini. Adesso di questa telefonata –l’abbiamo già detto, voi..
pur essendo stata richiesta non è stata trascritta; la telefonata in qualche modo deve entrare nel, processo perché è fondamentale ma, una per tutte, proprio per capire che spesso la lettura non rende il senso del colloquio telefonico; tutte le volte che si ascolta la telefonata si ha una percezione assolutamente diversa di quello che poi in realtà è il colloquio fra le due persone. Atteso anche il fatto che allo stato il collegio non ha a disposizione la telefonata, attesa anche la breve durata (3.58) io la farei ascoltare: è l’unica telefonata che si farà ascoltare oggi. E’ la telefonata ripeto, 19963, la data è il 29 maggio 2005, e la partita
Lecce-Parma è appena finita [si ascolta l’audio in aula, ma è molto disturbata].
Presidente, solo un breve commento a questa telefonata e qui quando avrete la trascrizione, è De Santis che dice: ”Ho fatto 3-3”; è qui che ride quando dice “ma chi si è salvato, la Fiorentina”
CAPO B :Udinese – BresciaE’ il primo capo d’imputazione. Imputati sono Luciano Moggio e A. Dattilo, la partita è il 26/09 e qui viene in rilievo quello che si è detto ad inizio mattinata e cioè il cosidetto metodo delle
“diffide”, “le ammonizioni mirate”, riguardanti calciatori di squadre poi prossime avversarie della Juve che quindi essendo già stati sanzionati per comportamenti precedenti, sarebbero stati squalificati a seguito di una nuova ammonizione. Una prima telefonata, già commentata in requisitoria è la num. 641 del 26 settembre. Anche questa telefonata – la 641 del 26/09 - parlando L. Moggi e A. Giraudo appena finita la partita. La data è 26/09/04, l’orario sono le 16:58 [segue lettura della trascrizione..]. In questo avete una trascrizione diversa, anche questa andrebbe ascoltata la fonia perchè il perito trascrive “è che devo fare ho mandato via anche un ospite ..” il che è una frase che non significherebbe niente. In realtà quello che dice Moggi è “ma che devo fare ha mandato via anche Jankulovski abbiamo un rompi cazzo in meno”, questo è quello che – chiedendo scusa per il linguaggio [segue lettura della trascrizione..]. E certo c’è questo episodio commentato da più testi in cui viene convalidato un gol del bresciano Mannini con il portiere De Santis a terra, molti giocatori vanno a protestare, viene espulso Jankulovski, l’atmosfera è incandescente, avrebbe potuto eventualmente ammonire ed espellere più giocatori dell’Udinese, proprio perché l’Udinese successivamente era avversaria della Juve. Dattilo. Per quanto riguarda invece il discorso delle diffide, vabbè si riprenderà poi successivamente anche ulteriori telefonate che, dalle quali emerge tale discorso sono quelle del 03/12/04 lo abbiamo detto e poi tutto ciò che riguarda i
contatti Meani con vari interlocutori. Sul discorso delle diffide va però fatto una necessaria premessa: anche in questo caso non si può individuare,
né si deve andare a valorizzare il giocatore che da diffidato viene sanzionato e poi squalificato. Vedremo che ad esempio – andando a memoria – nella partita Fiorentina- Bologna che è uno dei capi d’imputazione, verranno ammoniti due diffidati: Nastase e Petruzzi. E’ stato un refrain delle difese quello di individuare Nastase e Petruzzi come due giocatori non particolarmente rilevanti per la squadra del Bologna, addirittura, non ricordo chi dei due, pare non fosse titolare, fosse panchinaro. A prescindere dal fatto che per essere diffidato bisogna aver giocato almeno 3 partite perché sono 3 le diffide, a prescindere dal fatto che la circostanza che il valore di un giocatore non incide assolutamente su quello che poi l’oggettività del reato in contestazione. Va anche poi detto che un qualsiasi incontro, soprattutto per società medio-piccole, giocato con 2-3-4- giocatori in meno è sicuramente penalizzante rispetto, soprattutto quando si vanno ad affrontare compagini di un certo livello .
Per quanto riguarda il capo B in cui c’è Dattilo, ebbene, Dattilo.. L. Moggi ha interesse in qualche a tutelare modo l’arbitro Dattilo. L’interesse di Moggi noi lo ritroviamo su Dattilo già nella telefonata 335 del 20 settembre, in cui, in una delle consuete conversazioni con l’ex arbitro Fabio Baldas, in cui preparano la trasmissione…la moviola alla trasmissione sportiva “il processo del lunedì”, alla pagina 188 c’è Baldas che parla… [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione].C’è poi l’arbitraggio di Dattilo, il commento all’arbitraggio di Dattilo, la telefonata 641; ci sono le telefonate: 803, 851, 853, 877 del 26-27/09/04; questi sono i progressivi, gli interlocutori sono sempre Moggi e F. Baldas [segue lettura della trascrizione delle intercettazioni].
E’ tutta la preparazione di questa, anche trasmissione televisiva, per far si che in qualche modo l’arbitro Dattilo non venga sanzionato. CAPO G Fiorentina - BolognaIl capo G di Fiorentina- Bologna riguarda gli imputati: L. Moggi, M. De Santis, P. Bergamo e P. Pairetto. Fiorentina- Bologna finita 1-0 e che anche in questo caso rientra, come prima detto, in quello che è
la frode attraverso il sistema delle diffide. Essenziale per questa imputazione la telefonata 8790 del 03.12.2004, in realtà la telefonata è tra S. Garufi e L. Moggi, viene però ascoltata in ambientale, quasi all’inizio, la trovate da pagina proprio 312; mentre parla con la Garudi, Moggi parla con l’arbitro Racalbuto – vedremo che poi traccia di questo contatto la ritroveremo sul tabulato delle utenze straniere – [ segue lettura della trascrizione della telefonata..].
Il sistema delle diffide non è un’invenzione della polizia giudiziaria, del sistema delle diffide parla Luciano Moggi in ambientale con Racalbuto. Traccia si questa telefonata noi l’abbiamo nel tabulato. Vedrete voi che dall’utenza – il discorso sulle utenze straniere verrà fatto di qui a breve -però sicuramente ci si riporta a quanto già detto in sede di requisitoria dal collega Narducci, sulla riferibilità delle utenze ai vari imputati. L’utenza con finale 187, attribuita a Racalbuto, chiama l’utenza 194 attribuita a Moggi, il 03/12/2004, alle ore 12:50 e fanno una telefonata di 01:13. Successivamente si parleranno anche alle 09:44 del giorno successivo, alle ore 9:44 per circa 1:46.
Dell’arbitraggio di De Santis in Fiorentina-Bologna vi è traccia anche nella telefonata 5738 del 05/12 alle ore 19:12 in cui Moggi parla con Damascelli ..delle 19:12 io tengo i tabulati originali..è Damascelli a dire [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione]. Telefonata 8609 del 07/05/2005, come dicevo al collegio prima, da un momento del campionato in poi la compagine del Milan,
segnatamente al dirigente Meani - imputato in questo processo per un capo d’imputazione - riguarderà - diciamo - capirà, che
uno dei sistemi di alterazione delle partite è questo delle diffide. Nella telefonata 8609 del 07/05, le ore sono 16:42, è Meani che parla con Bergamo [segue lettura della trascrizione..]; a pagina 506, è Meani che parla con Bergamo chiedendo di un arbitraggio di De Santis, e dice [segue lettura della trascrizione..]. Mi preme rappresentare in questo momento al collegio anche un’altra circostanza…si è talvolta anche ironizzato su quelle che sono.. quella relativamente all’imputato Massimo De Santis, su quello che è stato – mi sembra da parte del Maggiore Auricchio – questo famoso
sdoganamento.. anche in questo caso, non è un’ipotesi di polizia giudiziaria, chi parla di metamorfosi, piuttosto sdoganamento sono i soggetti che vengono ascoltati nelle conversazioni telefoniche… non sarà l’unica volta che si parlerà di metamorfosi di De Santis. A cosa è dovuta questa metamorfosi di De Santis..no.. è dovuta ad una cosa precisa:[ lui era stato anche sfortunato per prendersi l’etichetta che ha avuto..segue lettura]; poi si parla della famosa Juve-Parma e Meani: [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione..]. Un commento all’arbitraggio lo fa lo stesso De Santis parlando con Paolo nelle telefonate 664 e 667 del 05/12, alle ore in successione 19:42 e 19:46 a cui faccio rinvio. Questo capo d’imputazione ha una diretta consuguenza anche sul capo d’imputazione I che riguarda l’incontro della settimana successiva Bologna- Juve.
CAPO I Bologna - JuventusIncontro per il quale Tiziano Pieri è stato condannato e il quale nel processo odierno risponde di frode sportiva Luciano Moggi, Paolo Bergamo, Pierluigi Pairetto e Massimo De Santis. Bologna Juventus il 12 dicembre. Vanno valorizzati innanzi tutto una serie di tabulati su schede straniere di contatti tra Pieri che in quell’occasione era l’arbitro di Bologna-Juve e o Moggi o Fabiani. L’11/12 alle 17:37, l’utenza 958 colloquia per 10 minuti e 57 secondi con l’utenza 138: la 958 utilizzata da Pieri e la 138 utilizzata da Moggi. Il 12/12, giorno della partita, alle 18:37 c’è un contatto di 36 secondi tra Pieri e Moggi, la partita si terrà alle 20:30. A 00:41 del 13/12, quindi poco che è finita la partita, ci sono..c’è un contatto tra Pieri e Moggi; subito dopo c’è un contatto tra Pieri e Fabiani. All’01:07 Moggi e Pieri si riescono a parlare per 1,45 è l’01:07 e 59 secondi del 13/12 e all’01:58 la telefonata prosegue per altri 5 minuti e 45 secondi, il colloquio è sempre tra l’utenza 154 utilizzata da Moggi e l’utenza 958 utilizzata da Pieri. Sull’arbitraggio di Pieri in Bologna-Juve, del 12 dicembre, c’è un colloquio mese successivo tra Fazi e Bergamo. Pieri ha arbitrato Reggina-Palermo contro..che è anche nei capi d’imputazione e commentano l’arbitraggio di Pieri che non è stato un arbitraggio positivo [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione..]. Dicevamo che questo, questo tipo di arbitraggio
veniva commentato anche da Meani con gente che era in campo. La telefonata, siamo nel marzo del 2005, il 17/03, il progressivo è il 1235, orario sono le 09:01, è Meani che parla con Contini (assistente di linea) …. Si trovano a palare a riparlare dell’arbitraggio di Bologna-Juventus, da pagina 44 in poi..si parla di errori arbitrali: [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione..]. Sempre per Bologna-Juve c’è una telefonata di Moggi a Di Marzio, l’allenatore Gianni Di Marzio..o meglio la telefonata è di Di Marzio a Moggi. Moggi prepara Di Marzio per la partecipazione al processo: [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione..]. Per l’interesse di questa partita c’è la solita preparazione e diciamo la ricerca di intervenire in diretta di Moggi sulla redazione del Processo del lunedì, sono le telefonate 7032 e 7040 del 13/12 e poi la 7063 con commento su come è andata la trasmissione ..diciamo è il 14/12, la mattina presto. Va poi segnalato che la telefonata 7150 del 14/12 in cui il Presidente Franza del Messina ironizza su Moggi e su come in qualche modo riesce a far assolvere gli arbitri, anche, soprattutto in processi televisivi. In più si chiude questo capo d’imputazione con la telefonata 9278 del 13/12, a parlare è proprio Pieri con Pairetto; commentano la partita, commentano la moviola di Baldas e su questo Pairetto vuole sapere [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione..].
CAPO A 2 Inter - FiorentinaIn tema di diffide ulteriore capo d’imputazione nel processo che ci riguarda è il capo A2, la partita è Inter-Fiorentina il 20/03, sorteggio del 18 marzo. Questo capo d’imputazione è ascritto solo all’imputato
Bertini. Nei giorni precedenti i sorteggi ci sono due contatti di cui uno il 15- 14/03/2005 alle ore 15:22 di 3 minuti 19 secondi tra l’utenza 155 in uso a Bertini –parliamo di utenza straniera – e l’utenza 751 in uso a Fabiani. Il commento all’arbitraggio di Bertini è fatto, risiede nelle telefonate: 1734 del 20/03/2005, alle ore 17:56, a parlare sono Meani e Contini (assistente di linea di quella partita); poco dopo chiama Meani e dice: [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione..]. 20/03/2005, 18:42, telefonata 1753 Meani e Puglisi: [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione..].
CAPO C Siena - JuventusPer quanto riguarda l’imputato Bertini che risponde dell’ipotesi del capo A2, risponde anche dell’ipotesi di cui al capo C con gli imputati M Fabiani e Luciano Moggi riguarda la partita Siena-Juve del 23 settembre. Ci troviamo adesso ad analizzare quelle che sono una serie di imputazioni formulate sulla base dei tabulati ottenuti sull’utilizzo di utenze straniere riservate. Un breve discorso che va fatto su questo capo d’imputazione che poi riguarderà ovviamente anche tutti quei
capi d’imputazione che vengono iscritti agli imputati sulla base dell’utilizzo dei tabulati di utenze straniere. Ribadendo che da dibattimento, così come già espresso in requisitoria e così come testimoniato dal Maresciallo Di Laroni, l’utilizzo della scheda riservata da parte degli imputati in prossimità dell’incontro di calcio è ascrivibile esattamente agli imputati così come rappresentato dal Maresciallo Di Laroni in dibattimento. In particolare ad esempio, prendendo ad esempio l’incontro che stiamo analizzando, quindi Siena-Juventus il capo C, vedrete voi del collegio che in prossimità dell’incontro del 23 ottobre, volendo fare uno screening per quelli che sono i tabulati dal 18 al 26 ottobre, di quelli che sono i contatti di Bertini con gli altri coimputati per questo capo d’imputazione, Fabiani e Moggi, vedrete che ci sono 42 tabulati, alcuni per la verità che riguardano contatti ..solo contatti di cui un determinato numero – io ne ho contati 14 – che avvengono il giorno della partita tra Bertini e Moggi e Bertini e Fabiani, 7 la mattina e 7 la sera. La partita si gioca il 23 ottobre alle 20:30, e vedrete che ci sono contatti il giorno della partita alle 09:30, 09:29, alle 09:30, 09:31, alle 09:32, 10:16, 10:20; 10:21; 23:52, 23:56; 23:54; 23:55 09, anche se sono alcuni di questi solo contatti.
Alludendo quindi alla certezza del dato probatorio dell’attribuibilità della scheda all’imputato si osservare una serie di circostanze che fanno propendere per la commissione da parte dei tre soggetti, quindi Fabiani, Moggi, Bertini, al reati di cui all’art. 1 della legge 401 dell’89. Innanzi tutto per quanto riguarda Bertini - e il discorso riguarderà segnatamente anche altri arbitri quali possono essere gli altri arbitri che vengono in rilievo per questo tipo di imputazione –
L’utilizzazione di una scheda che è provato provenire da Moggi risulta sicuramente a parere di questa pubblica accusa un grave indice della disponibilità da parte dell’arbitro che ricevuto la scheda a d alterare il corretto risultato, il corretto andamento della partita. E’ chiaro che su quello che è alla base un normale criterio di esperienza e anche sulla base della logica delle cose, nel caso in particolare, Bertini doveva aver cognizione di quella che era la finalità illecita che si ha con la consegna di uno strumento di comunicazione riservata. Finalità illecita che volevano appunto raggiungere gli altri due coimputati Moggi e Fabiani. L’uso ripetuto di tale scheda corrobora l’ipotesi penale soprattutto per quello che riguarda poi l’utilizzo, la ripetizione dell’utilizzo nel giorno della partita.
E’ chiaro che si deve andare per logica e per logica si arriva ad individuare che questi colloqui segreti, alcuni di apprezzabile durata, vertono su come arbitrare la partita, su come comportarsi durante la direzione di gara, su come ricevere o meno l’appoggio di una società piuttosto che di un’altra. Discorso inverso, ugualmente illecito, riguarda gli imputati Moggi e Fabiani.
Brevemente cito alcune giurisprudenze che individuano la validità probatoria della prova logica. Tra le altre la VI sezione penale della Cassazione di recente sentenze del settembre 2010 o la II sezione penale della Cassazione con la sentenza 6078 del 2009. Entrambe ritengo che se ci sono elementi di riscontro su un altro fatto reato, quale può essere ad esempio il fenomeno associativo o ulteriori frodi; tali elementi possono costituire la necessaria interpretazione probatoria anche in ordine ad altri fatti reato commessi dagli stessi soggetti sussistendo entità di natura degli episodi, continuità temporale tra di essi e realizzazione degli stessi da parte medesimi protagonisti Susstono in pratica per la Suprema Corte una serie di ragioni che forniscono un riscontro di carattere logico a quanto emerso dal tabulato telefonico. I soggetti imputati in questi capi d’imputazione tramite l’uso occulto e fraudolento delle schede riservate hanno in pratica una condotta idonea a violare le regole di corretto e leale svolgimento della gara. Logicamente si viene a provare che in quella partita in campo non vengono in contrapposizione soltanto valori agonistici ma si viene a contare su una arbitro che in qualche modo ha avuto contatti e numerosi con esponenti di una delle due squadre in questione.
CAPO D Juve - ChievoDiscorso analogo a questo qui, quindi va fatto per il capo D. Nel capo D chiaramente non si troverà un arbitro imputato perché il capo D che riguarda la partita Juve-Chievo del 31 ottobre, gli imputati sono sempre L. Moggi e M. Fabiani e Tiziano Pieri è stato già condannato per questo capo d’imputazione. Ci sono numerosi contatti telefonici tra Fabiani, Moggi e Pieri: 4 lunghi contatti il giorno della partita, vado per individuarli; la partita si terrà il 31/10/2004, i sorteggi il 29/10. Il giorno dei sorteggi, alle ore 11:16, Fabiani colloquia con Pieri per 1,20; alle 11:25 1,09, Pieri dall’utenza 958 finale colloquia con Fabiani; alle 14:40 è Moggi, del giorno sempre del 29, il giorno dei sorteggi, è Moggi a parlare per 4,15 minuti con Fabiani attraverso l’utenza 194 ..a parlare con Pieri mi scusi, l’utenza di Moggi è la 194, l’utenza di Pieri è la 958. Successivamente il 30/10 alle ore 00:23:37 secondi le medesime utenze, 194 utilizzata da Moggi e finale 958 utilizzata da Pieri, colloquiano per 9 minuti e 47 secondi; il 30/10 alle ore 08:20, è Pieri a parlare con Moggi per 3 minuti e 17; per 3 minuti e 49 parleranno alle ore 00.06.50 del 31/10, giorno in cui si svolgerà la partita; il giorno della partita Moggi parlerà con Pieri la mattina , la partita si giocherà alle 15:00 e alle 10:58 hanno un colloquio di 3 minuti e 43 secondi; alle 11:42 Pieri parla con Moggi per 6 minuti e 54 secondi; alle 20:14 al termine della partita, forse per commentarla, parlano 3 minuti e 53 secondi sempre Pieri e Moggi; all’01:15, anzi l’01:14:05 secondi di quella notte, la notte del 01/11, parlano per 9 minuti e 22 secondi. Nel, corso di questo periodo vedrà il collegio0 che ci sono anche numerosi contatti anche tra gli stessi Moggi e Fabiani, imputati di questo capo d’imputazione : 2 minuti e 3 secondi di colloquio telefonico alla 01:10:20 secondi tra l’utenza 138 finale di Moggi e l’utenza 584 finale di Fabiani; 1 minuto e 20 secondi alle ore 11:16 del 29/10 tra l’utenza di Fabiani e quella di Pieri (forse questa è stata già commentata); colloquio di 14 minuti e 44 secondi alle 11:20, del 29/10/2004, tra l’utenza 164 utilizzata da Moggi e l’utenza 135 utilizzata da Pairetto; il 29/10 alle 14:16, Fabiani con l’utenza 751 e Moggi 194 parlano per 19 minuti; terminata questa telefonata Moggi ritiene di parlare immediatamente dopo con Pieri attraverso l’utenza 958 e difatti alle 14:40 e 28 secondi parlano per 4 minuti e 15 secondi; in quella stessa giornata, giornata dei sorteggi in cui è stato già stabilito quindi che sarà Pieri ad arbitrare Juve-Chievo, alle 21:21 Moggi parla con Pairetto per 6 minuti e 17 secondi e subito dopo, poco dopo, alle 21:31, per 7 minuti e 14 secondi Bergamo attraverso l’utenza 736 finale parla con Moggi sempre con l’utenza 164 finale. Il 31 ottobre, giorno delle partite, Fabiani attraverso l’utenza 584 finali avrà un colloquio sull’utenza 138 di Moggi, alle 23:41 colloquio di 6 minuti; ….colloquio poi di Moggi e Fabini quello di 9 minuti del 1 novembre, di Moggi e Pieri mi scusi del 1 novembre. Successivamente si parleranno anche Fabiani e Pieri per 1 minuto e 47 alle 14:03 dell’1 novembre; Pairetto e Moggi per 7 minuti il 2 novembre. Questo è la situazione per quando riguarda il capo D.
CAPO P Messina - ParmaDiscorso analogo sempre per quello che riguarda i contatti tra utenze straniere, che vede sempre imputato un arbitro e Fabiani e Moggi, riguarda l’incontro Messina-Parma, siamo al capo P. L’incontro è Messina-Parma del 23 gennaio, l’imputati è Paolo Bertini insieme a Moggi e Fabiani. Le telefonate.. i tabulati che riguardano direttamente l’imputato Bertini con i coimputati Moggi e Fabiani, considerato che l’incontro si tiene il 23 gennaio 2005, i sorteggi si tengono il 21/01, sono queste: dall’utenza 138 utilizzata da Moggi, all’utenza 155 utilizzata da Bertini il 20/01, il giorno prima dei sorteggi, alle 21:30 c’è un colloquio di 12 minuti tra Moggi e Bertini; poco prima alle 21:10, c’era stato un colloquio di 6 minuti tra Bertini sull’utenza 155 e Fabiani sull’utenza 751; il giorno dopo alle 12:28 del 22/01 c’è un di 7 minuti e 35 secondi tra Bertini che utilizza sempre la scheda 155 e Moggi che viene chiamato sempre sull’utenza 138; il giorno delle partite la telefonata del 22/01, quindi è successiva alla data dei sorteggi, quella di 7 minuti e 35 secondi di colloquio tra Moggi e Bertini; il giorno della partita, la partita si gioca alle 15:00, alle 21:14 del 23/01 c’è un colloquio tra Bertini e Fabiani, è Fabiani a chiamare Bertini, l’utenza di Bertini è sempre l’155, l’utenza di Fabini è la 751.
Rilevante a parere della pubblica accusa per questo capo d’imputazione sono anche i tabulati che riguardano Dattilo, i colloqui di Dattilo che ha con Moggi, e riguardano essenzialmente un colloquio di 2 minuti e 22 tenuto il 17/01 alle 14:50; un altro colloquio 19/01 di 2 minuti e 20 tenuto alle 10:40 del 19/01.
Più in generale, volendo allargare il campo per quello che riguarda i contatti con gli associati - fra associati - attraverso utenze straniere, va detto che il 17/01 c’è un colloquio tra l’utenza utilizzata da Moggi 185 l’utenza utilizzata da Paparesta di 4 minuti e 12 secondi alle 12:27; c’è poi un colloquio Dattilo-Moggi già citato: Ci sono poi numerosi tentati di chiamata di Pairetto a Moggi dalle 18:38 alle 19:26, in verità non si riusciranno a sentire in quel momento. Moggi parlerà con Racalbuto il 18/01 alle 00:17 per 3 minuti e 59 secondi, Racalbuto utilizza l’utenza 187 finale Moggi la 194; Moggi parlerà con Pieri per 3 minuti e 32 del 18/01 alle ore 11:06; Fabiani parlerà con Racalbuto alle 14:16 del 18/01 per 2 minuti e 16; Fabiani parlerà con Moggi il 18/01 per 1 minuto e 20 alle 22:56, le utenze sono 584 e 138; Moggi parlerà con Paparesta, o meglio forse lo contatterà perché sono 31 secondi; c’è una telefonata di Racalbuto con Moggi di 2 minuti e 26; di Dattilo con Moggi di 2 minuti e 20 quella che abbiamo già citato prima; c’è una telefonata del 19/01 due giorni prima dei sorteggi tra Moggi e Pieri di 10 minuti alle 11:25; tra Fabiani e Moggi alle 00: 13 del 20/01 di 2 minuti e 57; tra Moggi e Pieri di 10 minuti e 51 secondi questa volta alle ore 02:33 di notte; Tra Racalbuto e Moggi alle 08:52 del mattino; Bergamo-Moggi 7 minuti 38 di telefonata il 20/01 il giorno prima delle griglie; Moggi- Pairetto, finalmente si riescono a parlare per 2 minuti 09 secondi il 20 /01; Moggi.Bertini, telefonata di 12 minuti che abbiamo citato prima; Racalbuto-Moggi telefonata di 55 e 57 secondi il 20/01 alle 23:42: il giorno prima delle griglie Moggi e Bergamo parlano per 8 e 10 secondi alle 23:42 ..; alle 02:33 l’abbiamo citata la telefonata Pieri e Moggi; Pairetto Moggi parlano per 6 minuti alle 00:11 del giorno delle griglie: il giorno delle griglie dei sorteggi, Racalbuto parla con Fabiani per 3 minuti alle ore 13:20; Pairetto parla con Moggi alle 19:17 per 16 minuti; Racalbuto alle 23:48 parla per 3 e 59. Ci saranno poi contatti di 6 minuti tra Bertini e Fabiani il 21/01 alle 21:10; c’è un contatto, c’è un colloquio tra Bergamo e Moggi il 21/01 alle 22:59 di 2 minuti e 10; sempre il 21/01 c’è un contatto fra Racalbuto e Fabiani di 3 minuti e passa; Bertini e Moggi parlano per 7 minuti e 35, l’abbiamo già commentata; Fabiani- Paparesta parlano alle 13/03 per 2 minuti e 42; Pairetto-Moggi; De Santis Moggi per 244 secondi; Pieri Moggi per 3 minuti e 54, questi sempre il 22 gennaio il giorno dopo i sorteggi. Racalbuto-Moggi parlano per 15 minuti alle18:14; per 7 muniti parlano Moggi e Pairetto alle 20:12, l’utenze sono 741 e 213. Il giorno delle partite, a parte i colloqui con Bertini c’è anche un colloquio delle 23:53 tra Fabiani e Moggi imputati per questo capo d’imputazione; all’01:31 per 11 minuti e 29 secondi parleranno Moggi-Pieri; alle 12:40 del 24/01/05 parleranno Moggi-Pieri per 7 minuti 43 secondi.
Siena-MessinaUn analogo discorso va fatto, sempre per i 3 Moggi, Bertini e Fabiani per la partita Siena Messina, in questo discorso ..per questo capo d’imputazione viene in rilievo anche quello.. per questa partita viene anche in rilievo..il discorso riguardante le diffide,
i giocatori ammoniti in diffida che successivamente non giocheranno contro la Juventus.-Perché in questa partita erano diffidati Aronica e Coppola del Messina e vengono ammoniti e quindi non giocheranno contro la Juventus. In questo incontro noi abbiamo una serie di contatti, incontro che si tiene il 13 febbraio, con sorteggi tenutesi a Coverciano l’11/02/05. [Vengono elencati tutti i singoli contatti, con indicazione di durata, data e interlocutori]. Analogo discorso, riprendendo il periodo poi lo vedrete, non mi dilungherò molto, però vedrete che dai tabulati che possono andare dal 7 al giorno delle partite che si tiene il 13-14 quindi anche il giorno dopo, si vedranno tutta una serie di contatti, vedrete tra questi soggetti. Questo tabulato è particolarmente rilevante, queste saranno rilevanti anche per quello che è il momento che si vive nel campionato in questione.
Ci sarà poi successivamente un capo d’imputazione, penso che sia a memoria, Juve-Udinese a cui si arriva a questo capo d’imputazione attraverso un incontro fra i sodali Potrete vedere anche dall’analisi dei tabulati come in questo periodo l’imputato L. Moggi ha quasi smesso di parlare con Bergamo fin quando non ritornerà a parlare con una telefonata che poi avrà il suo seguito nella telefonata 123
captata fra l’utenza straniera e la casa di Bergamo. Saranno tutti contatti, molti dei quali sono tra Moggi e Pairetto, ad esempio quelli del 6 febbraio, Moggi e Dattilo; contatti anche di una certa durata. Cassarà e Fabiani .. [Vengono elencati tutti i singoli contatti, con indicazione di durata, data e interlocutori…].. 00.45 del 09/02 di 16 minuti prodomica a quella successiva ascoltata in intercettazione e solo qui che compare dopo molto tempo Bergamo che in quel momento si sentiva stancato, si sentiva un po’ esautorato dall’associazione in esame.
Diciamo, questi tabulati sono particolarmente rilevanti perché sarà proprio Moggi che, anche rinsaldare le fila, riferisce un incontro che ottiene anche con la Fazi, la mattina dell’08/02- vadoi a memoria- dio aver in qualche modo rimproverato tutti gli arbitri che sono a lui vicini, tanto che noi vediamo tutta una serie di contatti non solo contatti telefonici ma anche di colloqui. Vao per uno, Moggi- De Santis 09/02 [Vengono elencati tutti i singoli contatti, con indicazione di durata, data e interlocutori…].
Questo per quanto riguarda i capi d’imputazione, alcuni dei capi d’imputazione, rimarranno altro che commenteremo dopo, alcuni dei capi d’imputazione relativi a quelli che sono solo tabulati stranieri.
CAPO E Lecce - JuveRitornando però anche a quelli che sono, cercando di nuovo di andare attraverso un ordine cronologico, torniamo al 14 novembre la partita è Lecce-Juve, il capo p il capo E. Gli imputati di questo capo d’imputazione sono: Luciano Moggi, Paolo Bergamo, Pierluigi Pairetto, Massimo De Santis, Enrico Ceniccola. Lecce-Juve si svolge il 14/11, le griglie sono del 12/11. Le telefonate che appaiono all’accusa rilevanti, vabbè, sono i contatti che ha Moggi con la segreteria di Bergama na cui dice di chiamare sull’utenza riservata e sono: [Vengono elencati tutti i singoli contatti, con indicazione di durata, data e interlocutori…].
Di tutte queste telefonate, così come cercavo anche di spiegare prima, voi avrete anche un immediato confronto con quello che è il tabulato sulle utenze straniere. Nei tabulati ad esempio, dall’analisi del traffico telefonico, si vede che l’utenza 164 finale utilizzata da Moggi contatta , ci sono contatti tra l’utenza 164 utilizzata da Moggi e l’utenza 736 utilizzata da Bergamo; contatto che poi prosegue e dura circa nel pomeriggio alle ore 14:409 sempre tra queste medesime utenze straniere. Telefonate di rilievo con una che è quella della testimonianza del teste Zeman sono, ulteriori telefonate sono: [Vengono elencati tutti i singoli contatti, con indicazione di durata, data e interlocutori…]; c’è poi il commento della telefonata in cui troverete riscontro nella testimonianza di M. Martino con De Santis, telefonata la 772 del 14/11 ore 22:07 ha parlare sono De Santis Massimo e Manfredi Martino [leggono parte della trascrizione di questa intercettazione..]..Grassia, è un giornalista, Filippo Grassia e tiene una rubrica che è una rubrica su radio rai uno, facendo un’immediata moviola ed in qualche modo ha analizzato tutti quelli che sono gli errori della terna arbitrale ..[continua la lettura della trascrizione..]. Di questa arbitraggio della partita, voi troverete un colorito commento anche da Cennicola e De Santis, la telefonata è la 792 del 15/11/04, l’ora sono le 08:01..Successivamente questa telefonata si parla anche
delle maglie prese dopo la partita e De Santis [legge parte della trascrizione dell’intercettazione…].Anche questa telefonata andrebbe ascoltata proprio per il tono in cui parlano; non la faccio ascoltare, segnalo al collegio una volta che andrà in camera di consiglio. C’è poi la telefonata n. 936 del 16/11, ore 11:38 a parlare sono M. Martino e De Santis. Inizialmente si parla delle indagini di Torino, la cosa non deve uscire fuori parlano anche dell’indagine che riguarda Palanca e Gabriele… la telefonata è lunga e poi De Santis chiede, si informa su come l’osservatore Pasquale ha trattato Enrico [legge parte della trascrizione dell’intercettazione]. Parlano poi delle maglie ritirate da De Santis [legge parte della trascrizione dell’intercettazione]..qui c’è anche un errore di trascrizione a pag 60, sull’interesse che hanno, cha ha De Santis a far cambiato voto a D’Addato dice è.. Manfredi Martino dice:”tanto glielo facciamo recuperare questo voto non c’è problema”, il perito trascrittore ha trascritto “lo facciamo recuperare questo gol”, ma non significherebbe nulla. La pagina è la pagina 60. Questo è il capo d’imputazione sulla E Signor Presidente. Presidente volete sospendere? Io posso proseguire….speriamo in un paio d’ore.
CAPO F Juventus - LazioPer parlare di Juve-Lazio si deve..Imputati: M.Luciano, P.Bergamo, P.Pairetto; condannati per questo capo F in abbreviato Giraudo e Dondarini; assolto D. Baglioni. Juve-Lazio del 05/12, griglie del 03/12. E’ opportuno rappresentare al collegio quello che sono le risultanze investigative riguardanti un incontro che si tiene presso casa Pairetto a Rivoli il 02/12/04, il giorno prima delle griglie. Il 02/12, presso l’abitazione di Pairettoa Rivoli, parteciperanno a questo incontro: L. Moggi, A. Giraudo, con le rspettive mogli e P. Bergamo. Rappresenterò quelli che sono i progressivi utili ad individuare l’organizzazione dell’incontro a Rivoli del 02/12 [Vengono elencati tutti i singoli contatti, con indicazione di durata, data e interlocutori e alcuni tratti di trascrizione…] Presidente si rappresenta che anche all’esito di questa telefonata, a giudizio di quelli che possono essere il contenuto di questa telefonata e anche quello che può essere l’incontro, tanto che loro più che panettoni lo so e quant’altro… Brevemente prima di riprendere il discorso su quello che è l’incontro del 02/12 e la successiva frode del 5 che è quella relativa alla partita di Juve-Lazio, un brevissimo cenno va fatto su quelle che
sono le risultanze probatorie relative diciamo a quanto emerso in dibattimento sui gadget, regali, consegnati dalla società Juventus ai designatori o agli arbitri. Già è emersa la circostanza delle magliette, all’esito dell’incotro Lecce.-Juventus. Il dipendente della Juventus,
M. Capobianco, all’udienza del 30/06/2009, dipendente della Juve siano ad agosto 2005, riferisce – io andrò proprio per spunti- riferisce che lui andrà via dalla Juve ad Agosto 2005, la sua segretaria, la S.ra Castaldo, per paura della Guardia di Finanza gli fa portare fuori dalla società una busta, la apre a casa e nella busta c’è stritto..c’è una lista di ciclomotori ed un elenco di orologi che va bene interpretata, poi c’è scritto”acconto 50% moglie di Pairetto, acconto 50% moglie di Trentalange”. Il teste
V. Pastore, all’udienza del 30 ottobre 2009 ci rappresenta che, per segnalazione di Moggi ha ricevuto Pairetto per un auto con uno sconto del 50% relativa ad una Fiat Brava e lo sconto del 50% è stato fatto anche alla compagna di Pairetto per la lancia Musa. Cè poi con l’avallo di Moggi e con l’interesse di Pairetto viene consegnata una lancia a tale Musetti Vincenzo. C’è stata tutta una parte che riguarda la Serisystem per affari auto .. Per quanto riguarda la testimonianza di
Mosca Morena, ci sono delle indicazioni di Moggi, che vi da delle buste con biglietti e tessere omaggio a B. e P. erano gli unici due, dice la teste, che L. Moggi Moggi diceva di chiamarli con le iniziali, solo loro avevano le iniziali e di questo c’è anche traccia nella telefonata 8988 del 22/12/04 [legge parte della trascrizione ….], circostanza quindi confermata. C’è poi, è stata rappresentata anche dalla polizia giudiziaria, dagli atti in vostro possesso tutta una parte di
telefonate relative agli orologi [vengono elencati i progressivi, date, interlocutori]. Ci preme anche segnalare come allegati,
due polizze assicurative: una polizza n. 63278765, riscossa a marzo 2005, validità 5 anni, con un premio versato dalla Juve ad una società assicurativa, all’agenzia generale Bergamo & company sas di Livorno, che fa capo a Bergamo evidentemente evidentemente a P. Bergamo di 1.032.916, 80; e anche la polizza, sempre in vostro possesso, 63715697sempre validità 5 anni, con effetto dal 24/10/03 con un analogo premio versato sempre a favore dell’agenzia generale di Bergamo. Sono in vostro possesso tutti questi atti, relativi anche a queste polizze assicurative.
Ritornando adesso a quello che è l’incontro di Rivoli, citata la telefonata c’è poi la telefonata 670, in cui proprio stanno per andare, tanto che Moggi chiede alla moglie di scendere [rif. Telefonata tra Moggie e la moglie…altri contatti con riferimenti a intercettazioni in parte anche lette]. A riscontro dell’esistenza di questo incontro, a parte che vedremo poi quelle che sono le dichiarazioni anche rese in sede di interrogatorio da Bergamo, vi sono anche le celle dei telefoni che agganciano proprio la località Rivoli.
Venendo adesso più specificamente a quello che è l’incontro Juve-Lazio previsto al capo F, l’incontro si tiene il 5 dicembre e il 3 dicembre ci sono le griglie. Le telefonate che risultano rilevanti sono le seguenti: [segue lista telefonata, con riferimenti, numero e interlocutori]Va detto che anche a riscontro di questa telefonata, Dondarini dirigerà Juve-Lazio, condannato per questo capo di imputazione, effettivamente, gli arbitri sono Baglioni e Albino, così come comunicato da Moggi, è stato fatto anche da parte delle difese, sono stati acquisiti quelli che sono, li avete in vostro possesso, i comunicati ANSA, gli orari e quant’altro..
A parere di questa pubblica accusa chiude ogni discorso, il comunicato ANSA ufficiale che è delle 18:30 del 03/12/04, in cui ufficialmente si rendono noti chi sono gli arbitri e chi sono gli assistenti: l’orario è le 18:30 del 03/12/04, la telefonata di Moggi con Alessia è delle 11:53. Per quanto riguarda poi il commento della prestazione di Dondarini, c’è il solito intervento di Moggi, la telefonata e la 10159 del 6 dicembre alle ore 16:12 tra Moggi e Baldas, in cui si prepara quello che è la trasmissione che si terrà alla sera.
Anche un breve accenno, visto che la figura di Dondarini non rientra tra gli imputati di questo processo, che hanno definito la sua posizione come abbreviato, a quello che è il particolare rapporto che intercorre tra Dondarini e uno dei due designatori, Pairetto. Io lo rappresenterò al collegio solo quelle che possono essere le conversazioni interessanti, soprattutto quello che l’interesse che mostra Pairetto nella..nel promuovere ad arbitro internazionale Dondarini. I progressi sono: [segue elenco con date, nomi e riferimenti dell’intercettazione]…
CAPO H Reggina- BresciaSiamo sempre al 5 dicembre, siamo sempre alle partite successive al ceck- incontro di Rivoli del 02/12. Un breve cenno, prima di rappresentare al collegio quello che è il singolo capo d’imputazione, va fatto su quelli che sono su ..uno degli imputati del capo d’imputazione in questione . Del capo H risponderanno, rispondono P. Bergamo e P. Foti . Per quanto riguarda P. Foti, abbiamo già intravisto il suo rapporto con Bergamo nella telefonata a commento dell’incontro Reggina-Cagliari, un capo d’imputazione, penso che sia il capo L. Per quanto riguarda invece la figura, così come emerge dall’attività investigative e dall’ascolto delle telefonate di Foti e il rapporto con Bergamo è con altri imputati vanno segnalati questi progressivi: [segue elenco con date, nomi e riferimenti dell’intercettazione]..Questi sono i riscontri telefonici su quella che è l’attività di captazione telefonica tra Bergamo e Foti. Per quanto riguarda adesso andando nello specifico alla partita Reggina-Brescia, va detto, vanno rappresentati innanzi tutto quelli che sono i colloqui
emersi dai tabulati esteri nel corso di quelle giornate. Reggina-Brescia del 05/12..il 05/12 alle 17:30 l’utenza …[elenco contatti…]. La telefonata relativa a questo capo d’imputazione è la 6562 del 04/12 in cui Foti parla con Bergamo [segue lettura dell’intercettazione].
CAPO S Sampdoria - RegginaSempre in tema di Reggina abbiamo detto che vi è il capo S, la partita è Sampdoria-Reggina del 20 febbraio, i sorteggi sono del 17 febbraio. Sampdoria – Reggina del 20/02, la telefonata - citata prima – è quella del 17 febbraio tra Foti e Bergamo, la numero 27562, le ore sono le 20:56, si parla della partita della Sampdoria, della Reggina con la Sampdoria [segue lettura di parte dell’intercettazione]. L’indomani viene fuori Dondarini, la telefonata è la 27873 del 19/02/05 [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione].
L’ultimo capo d’imputazione che riguarderà la Reggina verrà trattato alla fine.
CAPO M Juve - MilanPer quanto riguarda il capo M si ritorna qui al discorso fatto in precedenza; la partita è Juve-Milan; gli imputati sono Fabiani, Moggi e Bertini. Anche questo capo d’imputazione va analizzato secondo quello che è il traffico dell’utenze, dell’utenza 155 utilizzata da Bertini in entrata e in uscita. Va considerato che la partita si tiene, Juve – Milan si tiene sabato 18 dicembre alle 20:30, venerdì 18 dicembre si tengono i sorteggi..[elenco contatti..]. Anche in questo caso va analizzata la situazione anche relativamente a quante sono le telefonate relative anche agli altri associati; vedrete che in questo periodo, dal periodo che va dal 13 al 20 dicembre si troveranno numerosi contatti tra Moggi e Pieri, ad esempio ce n’è uno del 13/12 all’01:58 di notte per 5 minuti e 48 secondi.. elenco contatti..].Vedrete che poi agli atti voi avete anche una telefonata che è la 10815 del 18/12/04 alle ore 23.35 tra Bergamo e Bertini in cui si commenta la giornata e l’arbitraggio dello stesso Bertini..[legge parte della trascrizione dell’intercettazione..]. Anche in questo caso c’è poi la telefonata 12819 tra Moggi e Baldas in cui in qualche modo si deve salvare l’arbitro di Juve-Milan; Moggi fa di tutto per far dare quantomeno la colpa degli errori di Bertini all’assistente. Ci saranno ancora altre numerose telefonate nel corso della trasmissione [elenco dei progressivi..].
CAPO N Roma-Parma Per quanto riguarda il capo N, stiamo parlando di Roma–Parma, partita che vede imputato Luciano Moggi e Salvatore Racalbuto Anche in questo
caso va abbinato il discorso delle schede straniere con il discorso delle diffide. Roma-Parma verranno ammoniti Pisanu e Contini in diffida non potranno giocare la partita che inaugurerà l’anno solare 2005 contro la Juventus, Parma-Juventus.I tabulati di queste partite, riprendendo chiaramente quelli che sono i tabulati complessivi, li ho già letti in precedenza non tedierò il collegio anche in questo capo d’imputazione, ma la giornata è la stessa il 19/12. Quelli che riguardano Racalbuto sono.. [elenco contatti]. Per quanto rigaurda i tabulati anche degli altri associati riporto a quanto già riferito nel capo d’imputazione precedente.
CAPO O Cagliari-Juventus Il capo O del presente processo vede imputati Luciano Moggi e Salvatore Racalbuto. L’incontro è Cagliari-Juventus del 16/01. Su questo incontro va citata, oltre quella che è la testimonianza di Cellino, oltre quelli che sono anche qui i tabulati dell’utenze straniere, va citata una telefonata, di un periodo abbastanza precedente 05/01/05, cè Moggi che parla con Girotto e riceve in ambientale una telefonata su un altro cellulare in quel momento non intercettato. Noi ascoltiamo chiaramente l’ambientale. E’ abbastanza lunga; a pag. 401, non ricordo se l’ho letta, la telefonata è la 10966 del 05/01/05, ore 09:47..[legge parte della trascrizione dell’intercettazione…]. L’ambientale che è rilevante anche per il rapporto che in questo momento storico del campionato intercorre tra Moggi e Bergamo. Avete visto che anche che dall’analisi dei tabulati non emergono..emergono molti contatti tra Moggi e Pairetto e adesso meno con Bergamo. Moggi ce l’ha con Bergamo e lo riferisce a Racalbuto che è il suo interlocutore di là..ci sarà una traccia chiaramente..un riscontro nel tabulato di questo telefonata ..[legge parte della trascrizione dell’intercettazione…].Questa è stata commentata anche dal dr. Narducci in precedenza; ciò che mi preme rilevare è proprio la parte iniziale dell’ambientale.
Siamo al 5 gennaio ed è stato già deciso l’arbitro del 16 gennaio di Cagliari-Juventus [legge parte della trascrizione dell’intercettazione…]. Cagliari-Juventus si terrà il 16 gennaio, l’arbitro sarà proprio Racalbuto. Racalbuto, rimando il collegio anche alla testimonianza di Cellino sull’arbitraggio di Racalbuto..vedremo poi quelle che sono le telefonate intercorse tra Cellino e Ghirelli. Ma, per quanto riguarda i tabulati va rappresentato innanzi tutto che il 05/01 alle 09:50:43, vi è una telefonata tra Racalbuto e Moggi, Racalbuto chiamante, l’utenza è la 187 utilizzata da Racalbuto, l’utenza è la 194 quella utilizzata da Moggi; alle 09:50:43 di 5 minuti e 44 secondi, corrisponde sostanzialmente alla telefonata che noi abbiamo ascoltato in ambientale. In quel periodo poi ci sono altri colloqui, altri tabulati di interesse investigativo, ma andando più nello specifico con la data che ci rileva l’incontro Cagliari-Juve, un
incontro fortemente contestato soprattutto dal Presidente Cellino, a cui rimando la testimonianza in udienza,. Va detto che i colloqui tra Moggi e Racalbuto più vicini all’incontro considerato che il sorteggio, se di sorteggio si può parlare, è del 14/01/05 e l’incontro è del 16/01 alle 20:30..[elenco contatti..]. Nel corso di questo stesso periodo, molto brevemente, vi sono telefonata tra Pairetto e Moggi lunghe [elenco contatti..]; ci sono telefonate tra Pieri e Moggi [elenco contatti..]; telefonata tra De Santis e Fabiani [elenco contatti..]; Moggi parla con Racalbuto [elenco contatti..]; ci sono anche dei contatti Begamo-Moggi; Pairetto-Moggi; Gabriele-Fabiani[elenco contatti..]; Fabiani-Gabrile [elenco contatti..]; Pieri Moggi [elenco contatti..]; Moggi-Paparesta [elenco contatti..].; Dattilo con Moggi; Moggi-Racalbuto [elenco contatti..]; Fabiani Racalbuto [elenco contatti..].
Prioreschi: “Fa riferimento ad elenchi di telefonate che, se non ho capito bene, l’ultima produzione non ammessa dal tribunale”
Capuano: “ No, no, sono tabulati agli atti per facilitarli utilizzo questo poi..”
Prioreschi: “Ho capito..”
All’esito di questo incontro vi è sempre la telefonata tra Moggi e Biscardi in cui è Moggi a dire che l’arbitro non ha responsabilità .. tra Moggi e Baldas; Baldas [legge parte dell’intercettazione….]. Non so se ho detto quale è la telefonata, è la 12547 del 17/01 alle ore 16:17. e a commento di questa giornata vi è anche la telefonata di Ghirelli e Moggi. vedrete voi che dagli atti, alla fine della partita vi sono delle dichiarazioni del Presidente Cellino che riferisce anche in dibattimento delle esternazioni sul modo di arbitraggio dello stesso…Racalbuto e … tanto che viene chiamato l’ufficio indagini e Moggi chiama Ghirelli dicendo: [legge parte dell’intercettazione….]; la telefonata è la 27950 del 19/01/05.. [continua a leggere parte dell’intercettazione….] Questa è la telefonata relativa al capo O.
CAPO Q Juventus-UdineseCapo Q, Juve-Udinese. Juve-Udinese una partita del 13/02, le griglie sono l’11/02. Si riporta all’attenzione del collegio quanto già rappresentato dal collega Narducci in sede di requisitoria laddove ha parlato della rilevanza degli incontri e qui l’08/02 ci sono stati 2 incontri uno a Roma tra Moggi e la Fazi e l’altro a Torino. Le telefonate relative, giusto per, le cito solo sono la 31466 del 06/02. Del capo Q rispondono Moggi, Bergamo, Pairetto, Rodomonti e Gemignani; Fiaschetto è stato assolto e Giraudo condannato per questo capo d’imputazione. Le telefonate relative sono: [elenco telefonate e lettura di parte delle relative trascrizioni...]. Da questo momento in poia, successivamente all’incontro Moggi-Fazi, in cui la Fazi in qualche modo rappresenta a Moggi quella che è l’importanza del designatore Bergamo, e quella che è la sua influenza nel mondo del calcio, si ritroveranno anche diversi contatti sulle utenze straniere tra Moggi e Bergamo, contatti che si erano un po’ persi nel periodo immediatamente precedente. Per quanto riguarda segnatamente il capo Q, Juve-Udinese appare il commento a quello che poi sarà l’incontro serale che si è avuto a casa Moggi con Bergamo, Pairetto e Giraudo. Bergamo come è solito fare lo commenta con la Fazi e commenta con la Fazi anche la telefonata avuta con Moggi [continua a leggere parte dell’intercettazione….].
Bergamo in qualche modo in queste telefonate accontenta quelli che sono i desiderata di Moggi. A riscontro di questo, non ve le ricito l’ho viste prima, ci sono le griglie, ci sono anche i sorteggi e le designazioni
CAPO U Chievo-LazioViene adesso in rilievo il capo U, andando in qualche modo in ordine cronologico, l partita è Chievo-Lazio, del 20/02. Gli imputati di questo capo d’imputazione sono: P. Bergamo, P. Pairetto, Innocenzo Mazzini e C. Lotito. Assolti per questo capo d’imputazione Gianluca Rocchi e prosciolto Franco Carraro. Proprio dall’intervento che svolge Franco Carraro e per l’interesse che egli dimostra per il mondo Lazio che si deve partire. Anche in questo caso, non essendo nel processo, citerò solo quelle che possono essere delle telefonate da cui può rilevare un interesse un rapporto, così, particolare tra Carraro e Lotito. Le telefonate da cui emerge questo interesse possono essere: [segue elenco telefonate…legge anche parte delle trascrizioni delle intercettazioni]. Per quanto riguarda poi, se questo è quello che percepiscono elementi dell’associazione per quanto riguarda l’intervento a favore della Lazio, segnatamente per quanto riguarda il capo d’imputazione che ci troviamo a commentare, quindi il capo U, va segnalata la telefonata 2086 del 18/02, la partita è del 20, Chievo-Lazio e la telefonata è Mazzini-Lotito [segue lettura di parte della trascrizione…]. E trova ulteriore spunto nel colloquio che inteviene tra Ferri e Mazzini il 20/02 subito dopo la partita, il progr. 2225 del 20/02, le ore sono le 18:02 e la partita è finita da poco (Chievo-Lazio): [segue lettura di parte della trascrizione…]. Ad ulteriore conferma vi è per quanto riguarda questa ipotesi di reato, vi è anche un tabulato, non so se l’ho citato, l’arbitro Rocchi di Firenze; vi sono dei tabulati nell’imminenza della partita tra Ambrosino e Moggi e Ambrosino e Fabiani; Ambrosino risulterà essere assistente di linea di quell’incontro.
Sempre in tema di Lazio, un altro degli incontri che viene trattato è Lazio-Parma, ne tratterrà anche, ne parlerà anche il teste Baraldi nella prima udienza in cui viene sentito. Per quanto riguarda Lazio –Parma vi sono due conversazioni telefoniche degne di interesse e una serie di tabulati , dei tabulati che riguardano, dei contatti che riguardano Cassarà- Fabiani dall’utenza…. le telefonate di rilievo sono: [segue lettura di parte della trascrizione…]. Ed è sempre Mazzini che riferendosi alla..alle partite che deve giocare la Lazio dice: [legge parte della trascrizione dell’intercettazione] Lotito che ha ben conscio il .. è ben conscio del problema che in quel momento, in quel momento storico poi la Lazio non avrà problemi alla retrocessione anche se fino alla fine potrebbe essere coinvolta anche in maniera marginale. Lotito rappresenta a Mazzini che : [legge parte della trascrizione dell’intercettazione]; è qui che si cominciano a prendere accordi sulla partita successiva che è quella con il Parma. La telefonata di qualche giorno dopo, il 27/02, la 3286 la partita è appena finita e Mazzini chiama Lotito , anche questa andrebbe ascoltata [segue lettura di parte della trascrizione…]. Subito il discorso poi viene spostato anche da Lotito su quello che è l’incontro successivo [segue lettura di parte della trascrizione…]. In questo capo d’imputazione il collegio ha anche agli atti in rilievo il referto che l’osservatore arbitrale Nicchi specificò che in questo occasione su Gilardino c'è stato un fallo di rigore non rilevato dall’arbitro.
CAPO Z Roma-Juventus Capo Z: Roma-Juve. Imputati: L. Moggi e S. Racalbuto; per questo capo d’imputazione Giraudo è stato assoluto. I sorteggi sono del 04/03, l’incontro è del 05/03, sabato alle 20:30. Ci sono telefonate e tabulati. Brevemente volendo individuare quelli che sono i tabulati di rilievo, troverete voi i tabulati [segue elnco contatti e lettura di parte delle trascrizioni dell’intercettazione…]. Su chi sia Racalbuto per Moggi e per la Juventus preme segnalare la telefonata 24242 del 02.03 alle ore 11:57, in cui a parlare sono proprio L. Moggi e A. Giraudo [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione…]. C’è poi la telefonata del 04/03 in cui il tabulato, il progressivo 45180 in cui c’è Ghirelli che chiama un interlocutore non identificato e rilevante soprattutto per fenomeno associativo Ghirelli dice al suo interlocutore [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione…]. Ci sono poi le telefonate 3182-3185-3197 tutte del 05.03 quasi in sequenza [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione….].Ricorderà il collegio
che diversi esponenti del mondo arbitrale sono venuti a testimoniare, tutti concordi nel dire che non è rituale, alcuni hanno allegato assolutamente la circostanza di avere un telefonino nello spogliatoio, tanto più rispondere al telefono [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione…]. Su questa partita c’è anche la telefonata 32727 tra Bergamo e Carraro, è il giorno dopo Roma-Juve, ancora una volta Carraro ha motivo di dolersi dell’operato di Bergamo come designatore e degli arbitri che lo stesso avvicina [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione…] Carraro quindi chiede una relazione sugli errori e sulla storia dei guardalinee [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione…]. C’è poi un’altra telefonata che può essere rilevante per questo capo d’imputazione anche se intercorre tempo dopo è la 12661 del 07/05/05 alle ore 12:06, Mazzini-Lotito. In questa telefonata emerger anche quella conoscenza che è di Lotito che Racalbuto sia molto vicino all’ambiente moggiano.. [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione…]
CAPO A3 Siena-Milan Imputati sono: P. Bergamo, P. Pairetto, Innocenzo Mazzini. In questo capo d’imputazioni sono assolti Baglioni e Giraudo e Mazzei prosciolto. I sorteggi sono del 15.04, la partita il 17. Si arriva alla fase clou del campionato; le telefonate che rilevano sono le seguente: [segue elenco intercettazioni ….]. Puglisi si lamenta del fatto che è stato mandato… non può andare ad arbitrare perché è stato mandato in Tunisia a fare insieme a Dondarini e Cuttica;
anche in questo caso ci sono riferimenti alla modalità di designazione e gestione di quelli che sono gli assistenti di linea che vengono mandati ad una squadra piuttosto che ad un’altra . C’è poi l’sms captato con la telefonata num. 5141 delle ore 11:34 alle 15:04 è Martino che comunica la terna arbitrale dell’incontro da svolgere e parla di Collina, De Santis e Farina dopodiché gli da la terna corretta: Farbeti e Baglioni. Ulteriore telefonata è la 5221 del 15/04 intercorsa tra Puglisi e Meani. Meani chiama l’assistente Puglisi critica una seria di circostanze soprattutto l’assistente Geminiani .. fa presente che ha avuto un atteggiamento polemico sia con Bergamo sia con Pairetto sia con Mazzei e si mostra
poi critico Puglisi nei confronti di quelle che sono designazioni degli assistenti da cui poi Grilli e Consolo quello che è stato un incontro svolto in precedenza tra Juve e Lecce finito 5-2 e i
termini utilizzati da Puglisi sono inequivocabili [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione…]; tel 5294 Meani-Racalbuto ore 16:28 del 16/04, anche in questo caso vi sono critiche sulla scelta degli assistenti, critiche dallo stesso Racalbuto sull’incontro che deve andare a svolgere, dopodiché
Meani riferisce a Racalbuto che ha parlato del problemi degli assistenti proprio con Mazzei, anche perché Racalbuto è reduce dai gravi errori di Roma, errori che sono condivisi da Racalbuto con l’assistente Pisacreta però fanno un discorso un po’ criptico se non si vanno a vedere quelle che sono poi le designazioni e i sorteggi di arbitri e guardalinee [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione…]. Telefonata 5359, Meani –Copelli 17/04 ore 09:48; Copelli , la mattina successiva al la partita per il quale ha fatto l’assistente Sampdoria-Palermo, in cui grazie ad un suo intervento che viene concesso un calcio di rigore al 90° che consegna la vittoria alla squadra ligure.
Copelli ringrazia innanzi tutto Meani, anche altri del Milan perché [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione…] parlano di questo problema e Copelli poi riferisce del rapporto che intercorre tra lui e il designatore Bergamo , ma il problema è un altro, pag. 226 [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione…]”ma il calcio di rigore dato dalla Juve a Caeniccola a Udine con l’Udinese”; questa partita è uno Juventus Udinese non di quel campionato lì ma del campionato 2003-2004 in cui un calcio di rigore segnato evidentemente da Ceniccola quando questo è girato di schiena [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione…];
questo colora anche uno dei personaggi del processo, l’imputato Leonardo Meani. Telefonata 5420 ore 18:01, 17/04/05, interlocutori sono Meani e Contini e Contini fa notare la designazione che è Baglioni perché dice a Meani: [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione…]. Telefonata 5425 del 17/04 Meani-Mazzei e Meani si sfoga con Mazzei dell’arbitraggio e dell’assistente Baglioni [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione…].
Continuano le telefonate tra Mazzei e Meani, la telefonata è la 5429 [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione…]; anche questa telefonata è prodomica a quello che sarà il capo d’imputazione successivo [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione…]. C’è poi un’ultima telefonata che è quella di Giraudo con Mazzini la telefonata 6661 del 22/04/2005 ore 09:36 [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione…].
Capuano: “Presidente adesso c’è..io ho ancora pochi capi d’imputazione non so come, vado avanti? Ce n’ho ancora per una mezz’oretta, un’ora “
Allora molto brevemente, già si è palesata in questo capo d’imputazione A3
Casoria: “Effettivamente rimangono pochi capi d’imputazione, vedo scoperto li ho segnati..”
Capuano: ”Posso anche finire l’udienza successiva proprio all’inizio, parlo di lei..”
Casoria: “ ma gli avvocati dicono di si così la prossima volta iniziano le parti civili, avanti ! Chiedono dei cambiamenti rispetto al programma che è stato fatto...Avvocato Catalanotti lo mettiamo oggi acquisito al fascicolo processuale, dice che non può venire il 7 che non vuole parlare il 7, vuole parlare il 14.. ha un impedimento l’Avv. Catalanotti viene il 14 e vabbè..perchè ci sono questi.. “
CAPO A4 Milan-ChievoGli imputati sono: P. Bergamo, L. Meani, C. Puglisi: prosciolto per questo capo d’imputazione Gennaro Mazzei. La partita è Milan-Chievo del 20/04 i sorteggi sono del 18/04. Molto brevemente Presidente, molto brevemente, va però citato quello che è
la figura di rilievo di L. Meani nel corso del processo in questione. Prima di arriva al 20/04 bisogna un attimo vedere chi è Meani, si pone da un certo momento in poi
come contraddittore dell’associazione in esame . Rappresenterò solo brevemente i progressivi delle telefonate che sono trascritti, alcune sono state citate in verità anche nel capo A2 [segue elenco progressivi e accenno alla lettura della trascrizione dell’associazione…]. Questa telefonata è importante anche per come emerge la figura dell’arbitro De Santis, parlano i due che parlano di De Santis..dicono [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione…]; tel 530 è sempre l’11/03 l’utenza Meani-Contini parlando di arbitri e guardalinee [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione…]; ancora in questo caso, ancora si parla di De Santis [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione…],
non è la polizia giudiziaria che parla di Roma1 ma sono loro colleghi [segue lettura della trascrizione dell’intercettazione…]; progr. 859 telefonata del 13.03 ore 19:21, Meani Copelli questa è una telefonate in cui Copelli ringrazia, in cui si ringrazia Meani , parlano di chi comanda; telefonata 1075, 17/03, ore 11:54; 1081 15/03/2005 Meani –Puglisi; 3175 Meani-Contini anche qui si parla del fatto che l’assistente Puglisi non viene fatto arbitrare il Milan per volere della Juve; 04/04 telefonata 3475 ore 11:19; progr. 4306 del 07/04 ore 19:50 D’Addato, l’osservatore D’Addato che parla con Meani, chiede un incontro a Meani e poi chiede un interesse di Meani per poter andare a fare il presidente degli arbitri della Regione Puglia; 07/04 il progr. 4201 Meani-Nucini; 4978 Meani-Martino 14/04 questo ne abbiamo parlato prima; ancora 5141 15/04 ore 11:34 sempre questo è l’sms i due sms che manda in progressione M. Martino a Meani; 5221 ore 19:28 Meani-Puglisi; 5294 ore 16.28 del 16.04 Meani-Racalbuto è quella che abbiamo commentato prima;5959 Meani-Copelli, anche questa è stata commentata in precedenza; 5420 ore 18:01 Meani-Contini, anche qui parlano dell’errore di Baglioni; ore 18:13 5425, Meani-mazzei e poi successivamente quella commentata prima 5429 sempre Meani-Mazzei.
Per quanto riguarda adesso segnatamente per quanto riguarda il capo A4 Milan- Chievo, le telefonate di rilievo sono: 5526 Meani –Puglisi, Puglisi finalmente viene mandato a fare l’assistente per il Milan, aprlano ancora dell’arbitraggio della partita in precedenza Siena-Milan, dellerrore di Baglioni [legge parte del contenuto dell’intercettazione..]; 5568 Meani-Mazzei, anche [legge parte del contenuto dell’intercettazione..]; la telefonata successiva è la numero 39887 del 18/04 le ore sono 10.47 parlano Bergamo-Pairetto e parlano delle designazioni e di chi mandare come guardalinee, cambiamenti marginale a pag. 403 [legge parte del contenuto dell’intercettazione..]; 18/04/2005 alle ore 11:25, la telefonata è la 5582 è Meani a parlare con Puglisi [legge parte del contenuto dell’intercettazione..] è abbastanza eloquente perché loro si tendono, tendono a mandare Puglisi secondo il Meani ed è proprio la telefonata successiva alle 11:40, vedrete che la telefonata precedente era alle 11:25, progressivo 5587, giorno sempre il 18/04, parlano Meani e Babbini [legge parte del contenuto dell’intercettazione..], sta facendo capire Meani che Babbini dopo aver fatto l’assistente penso per Chievo –Brescia e comunque per una partita del Chievo va a rifare il Chievo, situazione sicuramente anomala anche con il Milan [legge parte del contenuto dell’intercettazione..] Babbini non è imputato in questo procedimento è Puglisi in questo capo d’imputazione [legge parte del contenuto dell’intercettazione..]; 11:45 subito dopo aver riscontrato questa freddezza in Babbini, Menai chiama di nuovo Puglisi e gli dice [legge parte del contenuto dell’intercettazione..]. E
Meani riceve i complimenti e anche le ironie da tutte una serie di persone che in qualche modo con lui hanno contatto tra cui l’arbitro Collina che lo prende in giro dicendo [legge parte del contenuto dell’intercettazione..], la tel. è la 5630 del 18/04/05 l’orario è le 13:27 [legge parte del contenuto dell’intercettazione..]; telefonata 5656 del 18.04. ore 14:21 ha parlare sono ancora Meani e Puglisi [legge parte del contenuto dell’intercettazione..]; 5679 a parlare è l’arbitro Messina con Meani [legge parte del contenuto dell’intercettazione..]; telefonata 5690 del 18.04 Meani che chiama Babbini [legge parte del contenuto dell’intercettazione..]; c’è poi la telefonata tra Stagnoli che è un altro assistente e Meani, questa telefonata ripercorre un po’ questo escursus, ma appare rilevante a parere di questa pubblica accusa per un’altra circostanza; una telefonata lunga, si segnala solo ciò che succede cioò che viene trascritto a pag 631, la telefonata è 5802 del 18.04 [legge parte del contenuto dell’intercettazione..]. Ci sono poi le telefonate successive a questi incontri segnatamente la telefonata 6241 poi con il commento a tutta questa situazione con il commento di Babbini sulla sua testimonianza è un commento fra M. Martino e Leonardo Meani la telefonata è la 6241 del 21/04, rilevante soprattutto nella parte in cui loro analizzano la partita Juve-Inter anche in questa circostanza citano l’arbitro De Santis che ha capito secondo Meani che si deve mettere ad arbitrare.
Rimangono da analizzare ancora altri quattro capi di imputazione. Per quanto riguarda il capo A7, imputati Gennaro Mazzei e Stefano Titomanlio, incontro è Arezzo-Salernitana del 14 Maggio; telefonate rilevanti sono la 5.033 del 13 Marzo ore 17:11; c’è Mazzini che parla con Renzo Castagnini e Castagnini dice a Mazzini : “
chiama quel deficiente dell’Arezzo; digli che se si vuol salvare lo aspetto a Reggello se no non si salva; io lo so prima che non si salva. No io lo salvo! sono sicuro, sono sicuro! No gli ha mandato via l’allenatore; lo manderà via a Fioretti: gli ha fatto più danni della grandine Innocenzo, dai: non lo si può tenere; io guarda dell’Arezzo non ho saputo più niente perché è morta la mamma di D’Ascoli (n.d.P.M.: D’Ascoli è un giornalista che dava notizia a Mazzini sull’Arezzo) prima sento D’Ascoli e poi voglio sapere cosa bolle, poi quando l’abbiamo saputo facciamo quello che si deve fare. Tu come stai? Bene? Sì; Sì; ciao; ciao”
Telefonata 7386 del 28 Marzo 2005 ore 17:44, ancora parlano Mazzini e Castagnini; Castagnini è un Direttore Sportivo di società che hanno sempre militato nel campionato cadetto; C. chiede a Mazzini: “
Sei riuscito a parlarci Presidente?” “
Domani sera, domani all’una a pranzo da un mio grande amico; si chiama Luciano Moggi” “
Ah a sì, sì caro; allora ci metterà uno dei suoi” “
Ma uno dei miei gli ho detto però di metterci, di metterci te (alludendo a Castagnini) poi sta a lui, a Luciano, sì; me ne ha parlato anche bene; no, no ma il rapporto è buono quando gliel’ho detto mi ha detto: sì è un bravo ragazzo per cui domani credo che facciano fuori Fioretti (che è l’altro Direttore Generale)”
Telefonata 7548 Mazzini-Moggi
Mazzini che chiede: “
Come è andato l’incontro con l’Arezzo?”
Moggi: “
Gli ho detto che deve cambiare tutto, ora e ovviamente lui dice: ora no, non è possibile; lo facciamo alla fine dell’anno. Io gli ho anche prospettato che se lo facciamo mandare via gli ho detto…: va bene; va bene…”
C’è poi una telefonata rilevante che è l’8222 del 4 aprile, 17:41 in cui parlano Baldini e Mazzini; Baldini che non ha un buon rapporto, per usare un eufemismo, con Moggi; tanto che è lui che dice: “
Ti sei ricordato di dire a Moggi che Castagnini ha litigato con me da bambino e ancora non ci si parla perché… Ti sei ricordato di dirglielo? Ormai ho fatto; se tu sposti gli appuntamenti che c’ha in mano Moggi tu la prima cosa che gli devi dire: ecco, ti porto Castagnini per cui lui da piccino ha litigato con Baldini e ancora non si parlano; no: mi ha detto Renzo che gli vuoi dare una mano; dagliela davvero, però l’importante è che tu glielo dica a Moggi che c’ha litigato con me; se no una mano non gliela darà mai. La cosa in più che puoi fare è certificargli a Luciano Moggi che Castagnini con me c’ha litigato”
Queste sono le telefonate in cui si dimostra un interesse nei confronti dell’Arezzo da parte di un certo tipo di personaggi: Mazzini, Moggi. Ma è la telefonata 9556 che è quella rilevante per il capo di imputazione sub A7. A parlare sono Meani e Titomanlio. Il punto saliente della… Titomanlio è l’assistente che andrà ad arbitrare in quel… quella partita Arezzo-Salernitana; la telefonata 9556. A pagina 545 è lui dice: lui… parla di Mazzei; parla di Mazzei con… Meani. Mazzei, chi mmhhh… parlando dell’Arezzo: “
Si vede che a Mazzei gli avranno rotto il … Per dirmi così alle 09:00 di mattina…” “
Cosa ti ha detto lui?” (Dice Meani) “
Lui alle 09:00.. alle 09:00 eravamo al bar cioè: e mi fa: ah no: prima ho visto Bergamo e Bergamo ji fa: ciao, ciao e dice: guarda eh, parla con Gennaro (Bergamo dice a Titomanlio: “parla con Gennaro”) va bene: poi Gennaro mi piglia da una parte e mi fa: ascolta, non stare a dire niente a nessuno mi fa; ma mi devi andare a fare questa rogna (n.d.P.M.: Questo è Mazzei che parla con Titomanlio) perché mi stanno rompendo i coglioni; non stare a dir niente nemmeno all’altro assistente, né all’arbitro, chiunque venga fuori come arbitro, perché questi mi uccidono insomma. Basta… Va beh, ho detto io: non ci sono problemi; l’ambiente era abbastanza teso chiaramente.” E Mazzei, e Meani: “
Ma allora praticamente quando vi danno questo input è come se gli dovessi dire: dai un occhio all’Arezzo. Cioè sai: non me l’han dato tanto è vero che non me l’han detto apertamente ha detto: non stare a fare discorsi a nessuno, né all’altro assistente, né tanto meno all’arbitro. A parte che non lo sapeva neanche alle 09:00 hai capito? Ma chi era l’altro assistente Carrer che è giovane; non so come la prende.” “
Guarda (Dice Titomanlio) io mi faccio i fatti miei. Cosa mi interessa? Lui a me ha fatto il discorso, e poi niente” E Meani: “
E qualche volta sul dubbio si và un po’ giù. E cosa vuoi che c’è stato. Perché poi l’UCI certe robe non capisce nulla”. E commenta l’osservatore UCI … Parla dell’osservatore UCI di come di questa partita o di queste partite non capisce come effettivamente vengono arbitrate. Ci sono poi i capi di imputazione che riguardano il Capo T, Palermo-Lecce; gli imputati sono: Moggi e De Santis.
In questo caso, a parere di questa pubblica accusa, anche attesa la qualità dei tabulati e la quantità di chiamate, non si ritiene sufficientemente provata l’ipotesi accusatoria iscritta a capo di entrambi i soggetti. Un discorso analogo lo si fa per il Capo 1…; il Capo A1 Reggina-Messina, laddove l’ipotesi accusatoria si basava essenzialmente su una serie di tabulati tra Ambrosino e Fagiani…Moggi; sono più che altro contatti; e su una telefonata, per la verità non chiarissima, fra Bergamo e Foti. E anche un discorso analogo lo si fa anche per quanto riguarda il Capo A8, che riguarda Palermo-Reggina, (N.d.t.: lunga pausa…) laddove anche in questa telefonata non si palesano… profili di responsabilità a carico degli imputati.
C’è poi ai sensi del 121, si ritiene opportuno, non essendo stato possibile trattarlo adeguatamente, consegnare una memoria che riguarda tre tipi di profili che sono emersi nel corso delle indagini, questo soprattutto per quanto riguarda il profilo associativo. Ciò che concerne il procedimento disciplinare a carico di Alessandro Moggi, la vicenda Mozart e la vicenda Boudiansky e Zetulayev. Questo lo si consegna al Collegio.
Casoria: “
Che la memoria non è numerata le pagine, P.M. Vediamo…”
Capuano: “
Adesso noi Le consegniamo questa… Le produrremo poi una copia con le pagine numerate”
(N.d.t.: Pausa…)
Casoria: “
Ci sono allegate le richieste. 38 pagine più le richieste”
Capuano: “
Ah, Allora le richieste… ( N.d.t.: incomprensibile)”
Casoria: “
Allora: si tratta di una memoria di n° 38 pagine che viene inserita nel fascicolo processuale”
Capuano riprende:
C’è poi da dire, Presidente, che per quanto riguarda... Se queste sono le risultanze dibattimentali, un brevissimo cenno và anche fatto a quelle che, ed anche è già stato fatto in molti casi, alle dichiarazioni di cui venite in possesso… sia a quelle che sono le spontanee dichiarazioni fatte dagli imputati, sia a quelle che sono gli interrogatori; per la verità scarsamente utili se non per quelli che sono gli spunti da voi… da noi citati nel corso della requisitoria. E’ indubbio che forse il solo Bergamo in qualche modo rappresen..., individua delle circostanze che appaiono essere citate e con questo ci preme chiudere questa requisitoria, laddove si ritorna a quella che è la telefonata che è stata fatta ascoltare oggi, la 19963, quella tra De Santis e Mazzini; questa stessa telefonata è stata fatta ascoltare anche il 25 maggio 2006 all’imputato Paolo Bergamo nel corso del suo interrogatorio. All’esito dell’ascolto Bergamo riferisce: “
Prendo atto dei toni e delle parole utilizzate nella conversazione. Rimango esterrefatto per quello che ho sentito, precisando che non avrei mai immaginato che De Santis potesse fare cose del genere o comportarsi in un certo modo.”
Presidente: rassegnandosi le conclusioni, io gliele rassegno e poi gliele deposito anche, le metto a verbale; all’esito di quella che è l’istruttoria dibattimentale, per quanto riguarda
Ambrosino Marcello, si richiede l’assoluzione ex art. 530 capoverso per il capo A, per non aver commesso il fatto e l’assoluzione ex art. 500 per il capo A1 perché il fatto non sussiste. Per quanto riguarda
Bergamo Paolo, si richiede l’assoluzione per il capo A8 perché il fatto non sussiste; è ritenuto responsabile dei capi A, E, F, G, H, I, L, Q, S, U, V, A3, A4, A5 e A10; ritenuto più grave il reato sub. A,
si ritiene equa e proporzionata una pena di anni 5. Per quanto riguarda
Bertini Paolo, ritenuto responsabile dei capi A, C, M, P, R e A2, si ritiene equa e, ritenuto più grave il reato sub. A,
si ritiene equa e proporzionata una pena di anni 2 e mesi 4 di reclusione. Per quanto riguarda
Ceniccola Enrico si richiede l’assoluzione per il capo E per non aver commesso il fatto. Per quanto riguarda
Dattilo Antonio, ritenuto responsabile dei capi A e B,
anni 1 e mesi 8 di reclusione, ritenuto più grave il reato sub. A. Per quanto riguarda l’imputato
De Santis Massimo, di cui si chiede l’assoluzione del capo T perché il fatto non sussiste, escluse le ipotesi di cui al comma primo dell’art. 416, esclusa la sua condotta di promotore organizzatore, ritenuto responsabile dei reati sub. A, E, G, I, L, A6 e A10,
anni 3 di reclusione, ritenuto più grave il reato sub. A. Per quanto riguarda l’imputato
Della Valle Andrea, ritenuto responsabile dei reati sub. A5 e A10,
si ritiene equa e proporzionata una pena di anni 1 e mesi 10 di reclusione ed € 70.000 di multa. Per quanto riguarda
Della Valle Diego ritenuto responsabile dei capi A5, A9 e A10,
si ritiene equa e proporzionata una pena di anni 2 di reclusione ed € 80.000 di multa. Per quanto riguarda l’imputato
Fabiani Mariano, si ritiene l’assoluzione per il reato di cui al capo A1 perché il fatto non sussiste. Ritenuto responsabile dei capi A, C, D, M, P ed R, si ritiene equa e proporzionata, ritenuto più grave il reato sub. A,
una pena di anni 3 e mesi 8 di reclusione. Per quanto riguarda l’imputata
Fazi Maria Grazia, imputata del solo reato sub. A,
si ritiene equa e proporzionata una pena di anni 1 e mesi 6 di reclusione. Per quanto riguarda l’imputato
Foti Pasquale, per il quale si richiede l’assoluzione per il capo A8, perché il fatto non sussiste, ritenuto responsabile dei capi H, L ed S,
si ritiene equa e proporzionata una pena di anni 2 di reclusione ed € 80.000 di multa. Per quanto riguarda l’imputato
Gemignani Silvio, si richiede l’assoluzione per il capo Q, per non aver commesso il fatto. Per quanto riguarda l’imputato
Lotito Claudio, ritenuto responsabile dei capi U e V,
si ritiene equa e proporzionata una pena di anni 1 e mesi 10 di reclusione ed € 70.000 di multa. Per quanto riguarda l’imputato
Mazzei Gennaro, ritenuto responsabile del solo capo A7, si richiede l’assoluzione del capo A per non aver commesso il fatto; ritenuto responsabile del capo A7,
si ritiene equa e proporzionata una pena di anni 1 e mesi 4 di reclusione ed € 30.000 di multa. Per quanto riguarda l’imputato
Mazzini Innocenzo, ritenuto responsabile dei capi A, U, A3, A5 e A10, così come imputatigli,
si ritiene equa e proporzionata una pena di anni 4 di reclusione. Per quanto riguarda l’imputato
Meani Leonardo, ritenuto responsabile del capo A4,
si ritiene equa e proporzionata una pena di anni 1 e mesi 6 di reclusione ed € 50.000 di multa. Per quanto riguarda l’imputato
Mencucci Sandro, responsabile dei capi A5 e A10,
si ritiene equa e proporzionata una pena di anni 1 e mesi 8 di reclusione ed € 60.000 di multa. Per quanto riguarda l’imputato
Moggi Luciano, per il quale si chiede l’assoluzione del capo T perché il fatto non sussiste, ritenuto responsabile dei capi A, B, C, D, E, F, G, I, M, N, O, P, Q, R, Z, A5 e A10,
si ritiene equa e proporzionata una pena di anni 5 e mesi 8 di reclusione. Per quanto riguarda
Pairetto Pier Luigi, ritenuto responsabile dei capi A, E, F, G, I, M, N, O, P, Q, R, Z… no: A, E, F, G, I, Q, U, V, A3,
si ritiene equa e proporzionata una pena di anni 4 e mesi 6 di reclusione, ritenuto più grave il reato sub. A. Per quanto riguarda l’imputato
Claudio Puglisi, responsabile del capo A4,
si ritiene equa e proporzionata una pena di anni 1 e mesi 2 di reclusione ed € 20.000 di multa. Per quanto riguarda l’imputato
Racalbuto Salvatore, ritenuto responsabile dei capi A, N, O, Z, ritenuto più grave il reato sub. A,
si ritiene equa e proporzionata una pena di anni 2 e mesi 2 di reclusione. Per quanto riguarda l’imputato
Rodomonti Pasquale, responsabile del capo Q,
si richiede la pena di anni 1 di reclusione ed € 20.000 di multa. Per quanto riguarda l’imputato
Scardina Ignazio, responsabile del solo capo A,
si ritiene equa e proporzionata una pena di anni 1 e mesi 2 di reclusione. Per quanto riguarda l’imputato
Stefano Titomanlio, responsabile del capo A7,
si ritiene equa e proporzionata una pena di anni 1 di reclusione ed € 20.000 di multa.
Viene fissata la prossima udienza al 7 giugno.
Trascrizione a cura di M. Barbaro, P. Cicconofri, F. Del ReTutte le trascrizioni del processo calciopoli.