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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Farsopoli di M. BARBATO del 05/07/2011 19:20:22
Moratti lascia?

 

Il patron Moratti sembra abbia minacciato di lasciare la presidenza dell’Inter nel caso in cui venisse revocato lo scudetto 2005/2006.
Non si tratterebbe di un vero e proprio taglio netto della famiglia Moratti con la beneamata squadra di calcio: si dice infatti che il designato successore sarebbe il figlio Angelo Mario.
A dire il vero non mi sembra che sia la prima volta che Massimo Moratti decida di lasciare la presidenza dell’Inter.
Insediatosi all’inizio del 1995, Moratti lasciò la presidenza una prima volta a maggio del 1999 e una seconda volta nel gennaio del 2004, per rientrare poi alla guida della società nel 2006 dopo la scomparsa di Giacinto Facchetti.
Questa sarebbe quindi la terza volta. E facendo due conti si potrebbe quasi dire che ogni 4-5 anni Massimo Moratti ritiene sia giunto il momento di lasciare.

Ma quale sarebbe il motivo per cui la revoca di uno scudetto assegnato come regalo personale da Guido Rossi produrrebbe una reazione così forte nel proprietario dell’Inter?

La prima risposta che verrebbe da dare, conoscendo l’educazione e la sensibilità di quello che tutti considerano uno dei pochi galantuomini rimasti nel mondo del calcio, è che Moratti considererebbe la revoca una scortesia inaccettabile verso l’ex Commissario Straordinario Guido Rossi...i regali non si restituiscono mai.

Una seconda spiegazione potrebbe essere quella che emerge da quanto Moratti, da almeno un anno a questa parte, dichiara in tutte le interviste denunciando la somma ingiustizia che si vorrebbe perpetrare revocando quanto legittimamente vinto: “L’Inter con calciopoli non c’entra nulla”.

In sincerità c'è del vero in questa affermazione. Del resto calciopoli - lo ha ampiamente dimostrato l’istruttoria dibattimentale a Napoli - è un qualcosa costruito sul nulla e su teoremi accusatori che si sono sgretolati uno ad uno lasciando come unico punto oscuro la leggenda delle schede straniere. Di illeciti sportivi non ne è uscito neanche uno, e anche i comportamenti associativi sono scomparsi
E in questo senso in processi, sia quello sportivo sia quello penale di Napoli, che hanno analizzato il campionato 2004/2005 e che hanno vivisezionato (solo quello di Napoli) ogni singolo segmento di quella stagione calcistica non dimostrando alcunché di illecito, è corretto dire che, nel contesto di regolarità e correttezza che è emerso, l’Inter e Moratti proprio non c’entrino nulla.
Quando mai venisse aperto un procedimento che andasse ad analizzare le pressioni dimostrate su guardialinee per alterare i referti di fine gara, i rapporti segreti tenuti con arbitri in attività e relative promesse di lavoro, le incursioni e le pressioni di dirigenti negli spogliatoti degli arbitri per smuovere le caselle giuste, i pedinamenti e le attività spionistiche effettuate ai danni di società rivali e tesserati della FIGC..ecco allora sì che l’Inter e Moratti avrebbero pieno diritto di farne parte.

Una terza e suggestiva ipotesi è quella che la piccata reazione, con relativa minaccia dell’ennesimo ritiro, rientri semplicemente nel “gioco delle parti” che sta scadenzando dal 2006 questa vicenda.
Moratti saprebbe da tempo che quello scudetto verrà revocato. Ma il buon senso (quello che viene concertato dai vertici del sistema e che viene poi diffuso a mezzi stampa preferibilmente dal color rosa) avrebbe previsto che la decisione della revoca venisse mostrata come particolarmente sofferta, lunga e difficile. E che soprattutto questa decisione venisse accompagnata con dichiarazioni di sdegno e rabbia da parte di chi sta per vedere commessa una ingiustizia ai suoi danni, e contemporaneamente venisse accompagnata da una massiccia azione da parte degli Organi di Informazione (finalmente a favore della Juve...e vai) in grado di far metabolizzare all’opinione pubblica che si tratta di decisione difficilissima, coraggiosa, quasi sbilanciata verso le Juventus, e soprattutto tesa a ristabilire una finalmente equa interpretazione di quanto accaduto nel 2006.
Poi finalmente si potrà chiudere questo brutto capitolo della nostra storia e tornare a parlare tutti di calcio.


Solo un ultima considerazione, più “umana”.
A dire la verità io in parte comprendo, e quasi scuso, una persona che ha il coraggio e la sfacciataggine di dire che sarebbe una vera ingiustizia togliere uno scudetto regalato a tavolino a una squadra che era arrivata a 15 punti distacco da chi quel campionato lo aveva vinto sul campo (perdendo solo una partita su 38).
Lo comprendo perché per capire a fondo certe dinamiche bisogna provare ad immedesimarsi nell’ambiente in cui vengono cresciute le persone. E quell’ambiente è l’Inter FC...la famiglia Moratti è la biscia neroazzurra sono, da sempre e per la gioia dei loro tifosi, la stessa cosa.
E allora mi tornano in mente tante cose del passato che hanno riguardato quella che si è autodefinita la squadra dell’onestà e della correttezza in campo.
Ne cito solo una, perché a mio avviso è dalla nascita che si vede la vera natura delle cose: il primo scudetto di questa formidabile squadra che si picca di essere depositaria di tutti i valori positivi dello sport più amato.
Era l’anno 1910 e al termine di una lunghissima stagione calcistica (durò quasi due anni) arrivarono allo spareggio per il titolo la Pro Vercelli e l’Inter.
La FIGC, allora con sede a Milano, fissò la partita per il 24 aprile del 1910, dimenticandosi che in quella stessa data la Pro Vercelli era impegnata con diversi suoi atleti in un Torneo militare (all’epoca avevano una certa importanza ), con la squadra del 53esimo Fanteria.
L’avvocato Bozino, presidente della squadra Campione in carica (la Pro Vercelli veniva da due titoli
consecutivi), chiese alla Federazione di spostare la data della partita. La FICG, all’epoca già dotata di una certa autonomia e autorevolezza decisionale, rispose che la domanda doveva essere girata all’Inter FC. La domanda venne girata all’Inter e ovviamente venne rifiutato lo spostamento.
La Pro Vercelli, per protesta, mandò in campo la quarta squadra (composta anche da ragazzini di 11 anni) e l’Inter si aggiudicò lo spareggio per 10-3 fregiandosi del suo primo titolo di Campione d’Italia.
E quindi la domanda è: ma veramente può sembrare così strano che il Presidente dell’Inter FC consideri una vera ingiustizia revocare uno scudetto regalatole a tavolino?


Pubblicato da calcio GP
 
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