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Calcio giocato di M. SOTTOSANTI del 20/07/2011 19:54:14
E i venezuelani iniziarono ad amare il calcio...

 

La selezione Venezuelana di calcio, la Vinotinto, ha raggiunto un traguardo storico nella breve storia del calcio di questo paese: per la prima volta si è qualificata alle semifinali di una competizione di assoluto valore internazionale come la Copa America.

In questa edizione della Copa America dove tutte le favorite sono state eliminate nei quarti di finale, la Colombia eliminata dal Perù, i padroni ci casa messi fuori ai rigori dall’Uruguay, il Brasile estromesso dal Paraguay pure ai rigori, con l’aggravante di non essere riuscito neppure a fare un centro su quattro rigori calciati, ed infine il Chile battuto per 2 a 1 dal Venezuela.

Lo sport più seguito qui in Venezuela è il baseball, il calcio è un movimento sportivo molto giovane è solo da decina d’anni che il calcio si è organizzato in maniera professionale e l’unico giocatore venezuelano che milita in una squadra non venezuelana è Salomon Rondon del Malaga; tutti gli altri giocano nel campionato Venezuelano che di certo non è logorante come quello Argentino, Brasiliano o Chileno.

La Vinotinto è una squadra “proletaria” (al di fuori del facile accostamento con la connotazione politica del Governo), dove il suo punto di forza sta nell’aggredire l’avversario già in fase d’impostazione del gioco; il limite più grosso è la mancanza di centrocampo: la Vinotinto lascia regolarmente il centrocampo agli avversasi aspettandoli nella trequarti e quando ruba palla si propone in fase offensiva con uscite velocissime, grazie anche ad una indiscutibile preparazione atletica che non si vede nelle altre selezioni presenti in questa Copa America.

Questa edizione della Copa America sta facendo amare il calcio ai venezuelani; stanno scoprendo da tifosi e non solo da osservatori dei campionati di Spagna, Inghilterra o Italia, la passione calcistica che, fino a questa edizione della Copa America era un qualche cosa di folcloristico ad appannaggio di italiani o spagnoli, oggi anche i Venezuelani scendono nelle strade a fare le “carovane” di auto e soffrono durante i 90 minuti di una partita.

Inoltre il calcio, come da ogni parte del mondo, sta cancellando le tensioni sociali, le contrapposizioni ideologiche, fa dimenticare la malattia di Chavez o la scelta del candidato presidente dell’opposizione alle elezioni del 2012.

Però questo è un calcio nostalgico, un calcio che esiste ancora solo in Venezuela, dove i Venezuelani lo vivono solo in finzione della Nazionale e solo nelle grandi manifestazioni internazionali; un calcio senza tensioni e senza drammi, un calcio dimenticato nel resto del mondo.

In bocca al lupo Vinotinto! Hai raggiunto un traguardo incredibile, nel continente Sud Americano sei davanti a Brasile, Argentina, Chile e Colombia, dove arriverai alla fine non importa il miracolo si è già realizzato.
 
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