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Inchiesta/Intervista di N. REDAZIONE del 29/08/2011 13:26:35
Belviso:una battaglia da portare fino in fondo

 

Intervista rilasciata a calcio GP

Cinque anni di duro lavoro, questo le va riconosciuto. Questo e tanto altro, a prescindere dalle singole posizioni sui singoli fatti di un lustro di battaglia quasi solitaria. La descrizione di cui sopra dipinge il ritratto dell’Associazione Giùlemanidalla Juve, in questo specifico caso rappresentata dal proprio presidente, Giuseppe Belviso. E’ lui che abbiamo voluto ascoltare, è lui che abbiamo voluto coinvolgere in questa chiacchierata-intervista utile a ricollocare la posizione di una delle associazioni in prima linea nel panorama post-2006. Ci sono fitte considerazioni, alcune verità dette dritte in faccia e, oseremmo dire, una mano tesa a chi ne contesta un atteggiamento “pregiudiziale”.

Procediamo andando a ritroso nel tempo, partendo quindi dalla stretta attualità. Magari proprio dal campo. AntonioConte, i tanti cambiamenti in organico, il rinnovato entusiasmo generale della maggioranza del tifo bianconero…
Antonio Conte è un uomo di forte immagine Juventus, questo è innegabile. Un fattore positivo, senza dubbio. Immagine Juve e stile Juve: una delle migliori scelte che il club potesse fare per la panchina. Detto questo, mi appoggio alle parole dello stesso Conte “i tifosi devono sapere che c’è da attendere con pazienza”: insomma, non possiamo pensare a un progetto immediatamente vincente anche perché la Juve non ha inserito campioni nei ruoli cruciali. Non può il solo Conte fare la differenza, questo è ovvio. Semmai la speranza può riporsi sul fattore-qualità della Serie A che è in costante discesa.

Un passetto indietro, niente più parte tecnica. La conferenza stampa “spartiacque”, definiamola così. Agosto, il presidente Agnelli, lo staff legale della Juventus al gran completo. Quale l’impressione, quali le sensazioni?
Con tutto ciò che è uscito in modo inconfutabile nell’ultimo anno, quella conferenza stampa amo definirla il “minimo sindacale”. Grazie all’operato difensivo di Luciano Moggi, oggi la Juve può provare a reagire. E lo fa attraverso anche lo studio Grande Stevens che nel 2006 era parte centrale del collegio difensivo della società: ci tengo a ricordare che noi di Giùlemani sostenevamo già allora che le cose non stavano così come venivano raccontate. Lo dicevamo noi, lo diceva Paolo Bergamo a gran voce nonostante fosse completamente isolato e inascoltato: “tutti mi chiamavano!”, più chiaro di così… come poteva la Juventus non sapere? E’ chiaro che qualcuno ha sbagliato, e qui nasce un interrogativo che è anche un paradosso: se Moggi e Giraudo erano colpevoli, la Juve doveva agire nei loro confronti. E non l’ha fatto. Viceversa, i colpevoli allora sono Cobolli Gigli e Blanc. Qualcuno avrà pur sbagliato. Qualcuno, anche in seno al club, ha provocato un danno. Quindi contro qualcuno coerentemente la Juve avrebbe dovuto agire per tutelare gli interessi degli azionisti.

Ma la società ha spiegato nei dettagli le mosse legali che intende operare fin da subito. E lo ha fatto in maniera chiara, netta, potremmo dire anche aggressiva. Non basta ancora?
Adesso questa volontà espressa deve essere dimostrata fino in fondo. La guerra è così: occhio per occhio, dente per dente per dirla in un modo un po’ forte. Non servono patti con chi si è comportato e ha deciso sommariamente e spietatamente cinque anni fa. Nessuna soluzione politica. In più, sono convinto e siamo convinti che Prefettura e Ministero non muoveranno un dito nei confronti della Figc. Servono strumenti e scelte legali adatti e appropriati. Diffidiamo anche dell’Uefa, per dirla tutta.

Non rischiate così di passare per coloro che non si accontentano mai? Siete davvero in opposizione pregiudiziale?
Non abbiamo alcun pregiudizio. Il presidente Agnelli sa che noi siamo al suo fianco come lo siamo stati per un intero anno da quando è diventato presidente. Una carica, tra l’altro, che abbiamo sempre caldeggiato. E’ l’unico amministratore bianconero a cui abbiamo dato credito: non esiste dissidio, tantomeno se dev’essere tale a prescindere. Ma è altrettanto chiaro che stiamo alla finestra. Vigiliamo. Come è consono fare per mantenere intatto lo spirito con il quale e per il quale esistiamo.

Perché non approfittare dell’occasione per mandare un messaggio al presidente Agnelli?
Volentieri: “Presidente, questa battaglia portiamola fino in fondo. Lo chiede la gente, lo chiede la storia. Contro chi ha distrutto la Juventus senza remore. Non facciamo sì che questa battaglia vada fatta contro la Juventus”.

E l’8 settembre, grande notte d’inaugurazione del Nuovo Stadio, dovrebbe anche il giorno del commiato di Blanc,con il quale non è mai corso buon sangue.
Non nego una certa soddisfazione a immaginare il giorno. Per Blanc, chiaramente. Lo stadio è una bellissima creatura che parte da molto più lontano.

Chiudiamo con un auspicio per il futuro…
Desidero pensare che il rispetto e la verità vengano restituiti. Di conseguenza arrivare a non sentir più dire a nessuno “la Juve ruba”.
Basta. Noi guardiamo solo al bene della Juventus, alla tutela della sua storia e del suo blasone. Non è poi così strano, no??


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