Lo sceicco e il nipote
Il più grande spettacolo dopo il big bang, ma anche dopo il campionato inglese, spagnolo, tedesco, forse francese (no, pietà, quello greco non ancora) è finalmente cominciato. La tavola è stata imbandita con quello che passa il convento, orfana di nuovi grandi campioni, pur con la speranza che alcune nuove pietanze dimostrino di essere piatti succulenti con l'andar della stagione.
Partiti, dunque con l'illusione, appartenente ad ogni squadra ed ogni tifoso, che il campionato li vedrà protagonisti, con scudetti che volano qua e là (come fossero di cartone), salvezze comode, ingressi in champions alla portata di tutti. Non si può ovviamente parlare di bilanci nè, tantomeno, dare giudizi affrettati: 90 minuti dicono poco, se non nulla, per poterci permettere qualcosa di più di un semplice gioco.
Vogliamo forse cominciare suggerendo al "Guardiola de' noantri" di allenare senza gli occhiali da sole, cosa che potremmo pur dire per gioco o ironia se non apparisse più un grottesco tentativo di voler per forza predicare il motto del nuovo progetto capitolino, tutto ispirato ad una nuova idea e cultura calcistica (in Italia). Sarà, ma, pur aspettando con curiosità dove porterà quel progetto, non ci immaginiamo Guardiola istruire Messi o Pedro, Iniesta o Piqué, con i rayban a coprire lo sguardo (p.s. a Barcellona il sole non manca); tant'è, l'esordio, dopo la disfatta in Europa League, ha dimostrato che il cammino sembra essere difficile. Tanto difficile da dover fare i conti con la pazienza, che il calcio italiano non sempre concede, e le aspettative.
Proseguendo in questa nostra analisi della prima giornata, potremmo anche credere che l'intenzione delle varie squadre sia quella di giocare a viso aperto, con i moduli di gioco (e le stesse caratteristiche degli allenatori) offensivi, in barba al tatticismo che in Italia ha fatto scuola. Sino a che punto si possa considerare una controtendenza è troppo presto per confermarlo: basta qualche scivolone inatteso e ripetuto e siamo sicuri che il motto "la squadra segue il mister" andrà a farsi benedire; allora rivedremo le difese a quattro, le ali terzini, un onesto rubapalloni al posto del creativo di turno...
Sceicco, sceicco...che dire? Non mi sorprende il pareggio casalingo del Milan contro una Lazio che ha trovato due bomber, Klose e Cissè, di livello assoluto. Piuttosto mi sorprende la fragilità della difesa rossonera, con Nesta imbarazzante e Thiago Silva ancora lontano dagli strepitosi livelli della passata stagione.
Vanno elogiate tutte e tre le neo promosse, Siena, Novara e Atalanta, che hanno ottenuto convincenti pareggi esterni a scapito di Catania, Chievo Verona e Genoa (generando i primi mal di pancia stagionali, soprattutto in Liguria).
La Fiorentina ha ritrovato un brillante Jovetic (reduce dal delicato infortunio della passata stagione che di fatto lo ha costretto ai box per 8 mesi) e i gol di Gilardino (polemico nei confronti di una società che da gennaio prova a piazzarlo in ogni dove); e i risultati si sono subito visti contro uno spento Bologna.
Non sorprendo i convincenti successi di Napoli e Udinese, anche se ora dovranno dimostrare la loro competitività nelle coppe...diciamo che le premesse sono buone, visto l'ottimo pareggio esterno del Napoli contro il Manchester City, e la vittoria dell'Udinese (l'unica per quel che riguarda le formazioni italiane impegnate in Europa), nonostante un'opaca prestazione, contro i francesi del Rennes.
Chiudo con il posticipo: chi avrebbe mai detto che il Palermo, eliminato in Europa League dal modestissimo Thun appena un mesetto fa, battesse l'i***r all'esordio stagionale? I 4 gol subiti da Julio Cesar evidenziano una fase difensiva nerazzurra ancora in alto mare...i giocatori faticano a digerire il 3-4-3 gasperiniano, "ci vuole ancora tempo", dice Zanetti. Già, tempo...chissà quanto ancora ne concederà Moratti al suo allenatore?! Ho come la sensazione che qualche risultato deludente in Champions League (qualcuno ha detto Trabzonspor?) potrebbe "accelerare i tempi"...
di G. Galazzo e A. Staffieri |