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Farsopoli di F. ZAGARI del 07/04/2009 10:13:11
Farsopolandia: il sale sulle ferite

 

episodio n. 3

Torino 19 luglio 2005

Osservate il comportamento del “palazzo” del calcio e capirete che non ci sarà mai più una seconda Calciopoli, perché l’odierno copione è assai diverso.
Allora l’intero ambiente dialogava con Moggi, secondo molti condizionando l’andamento del campionato, ma le intercettazioni che, nei giorni caldi di Calciopoli, si leggevano sui giornali erano legate al documento depositato da Marcello Maddalena che chiedeva, ottenendolo, al Tribunale di Torino di chiudere la pratica perché si trattava di una "indagine indubbiamente destinata a durare per anni e a riempire in eterno le pagine dei giornali e le trasmissione radiotelevisive ma per il cui avvio, lo si ripete, non è rimasto, allo stato (dopo tutti gli accertamenti che sono stati effettuati), neppure uno straccio di “notizia” che lo consenta".

In un paese normale ci sarebbero state le scuse pubbliche alla Juventus e soltanto, ripeto: soltanto, un severo giudizio etico e disciplinare nei confronti del designatore degli arbitri e del direttore di una società sportiva colti a intrattenere rapporti troppo stretti.
Peraltro non sanzionabili dal vecchio codice di “giustizia sportiva”.

La stessa procura della Repubblica che ipotizzò, nei confronti di Moggi e Giraudo, prima il reato di associazione a delinquere, poi di corruzione e infine di frode sportiva – e per questo li ha iscritti nel registro degli indagati – decise che gli elementi raccolti, vale a dire le telefonate lette sui giornali, non solo non erano sufficienti a sostenere l’ipotesi accusatoria in un processo, ma non bastavano nemmeno a far continuare le indagini né per il reato di associazione, né per il reato di corruzione né per il reato di frode sportiva.

Addirittura, scrisse il pm Maddalena, "in ordine a eventuali designazioni di arbitri finalizzate a favorire la Juventus, dalla oggettiva analisi della documentazione non solo non si trae conferma alla iniziale ipotesi investigativa, ma al contrario si traggono elementi probatori di segno opposto, indicativi della assenza di irregolarità e di forme più o meno mascherate di designazioni arbitrali pilotate da parte del Pairetto".

Di nuovo, ci sarebbe da chiedere scusa alla Juventus. Invece, con la stessa foga dei bei tempi di Mani Pulite, si usano intercettazioni giudicate dai magistrati "elementi probatori di segno opposto" "indicativi della assenza di irregolarità e di forme più o meno mascherate di designazioni arbitrali pilotate" per condannare in diretta televisiva e sui soliti giornali chi nelle aule giudiziarie è risultato senza alcun dubbio innocente.

Il peggiore governo del calcio della storia repubblicana, consenziente e promotore, lasciò perpetrare ai danni della Juventus, e di tutto il movimento calcistico, un danno incalcolabile, sia morale ma soprattutto economico, che coinvolse anche comuni cittadini. Oggi stiamo ancora assistendo ad un processo, che come disse allora il pm Maddalena, è destinato a durare per anni e a riempire in eterno le pagine dei giornali e le trasmissione radiotelevisive, sparso come il sale sulle ferite.

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