Giulemanidallajuve
 
 
 
 
 
 
 
  Spot TV
 
 
 
 
 
 
 
JUVENTUS
Lunedì 20/05/24 ore 20,45
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Udienze Processi di N. REDAZIONE del 31/10/2011 07:16:02
Arringa Trofino: l’associazione a delinquere

 

Processo di Napoli udienza del 25 ottobre 2011. Arringa dell'Avvocato Trofino per la difesa di Luciano Moggi.

Non avrò polemiche da fare con nessuno, come diceva Alfredo De Massimo, grandissimo ..”quando avete dei buoni argomenti lasciate da parte le polemiche. Confusione fatela solo quando non avete buoni argomenti”.
Io ritengo di averne parecchi Signor Presidente, soprattutto in relazione a questa imputazione, che tra le imputazioni contestate al Luciano Moggi è certamente la più improbabile.
Io dirò subito che farò una richiesta al tribunale subordinata. Questo lo anticipo perché non insorga il pubblico ministero allor quando io mi accingerò a leggere delle telefonate che sino ad oggi sono rimaste inedite. Le leggerò perché chiederò al tribunale come mia richiesta subordinata, al si la di quella dell’assoluzione, perché io ritengo che in questo momento il tribunale ha già a disposizione tutti gli elementi per poter arrivare ad una decisione. Però lo scrupolo difensivo mi impone di farvi una richiesta. E’ una richiesta fatta ai sensi dell’articolo 523 6 comma 6 cpp.

Cioè, io vi chiedo, qualora non siate ancora convinti della innocenza di L. Moggi, di sospendere la discussione finale di questo processo, di disporre ai sensi del 507 così come previsto dalla norma del codice, la trascrizione delle nuove telefonate che io vi indicherò con numeri precisi, date e tutto, perché la difesa di Moggi deve dimostrare al tribunale che dovrà decidere su questa istanza, che quelle telefonate hanno una rilevanza straordinaria e che sono assolutamente necessarie perché il vostro giudizio sia concretamente aderente a quelle che sono le risultanza processuali. Soprattutto quelle nascoste signor Presidente.

Ho detto che non farò polemiche anche se di polemiche ne avremmo tante da fare.
Perché sul metodo di questa indagine, veramente in 35 anni di professione, pur riconoscendo nella fisiologia del processo abusi, anomalie, ce ne sono sempre state, ce ne saranno sempre in questo processo, signor presidente, sono state veramente eccezionali.

Queste anomalie sono state eccezionali, questo superamento della indagine rispetto a quello che si voleva per forza trovare.
E’ un processo che nasce senza una notizia di reato, eppure c’era già un indagato: L. Moggi.
Non c’è una notizia di reato, non c’è un reato, ma c’è il responsabile che avevano in mente i carabinieri. Ripeto, io non farò polemiche sul mandante, killer e tutto quello che ci può essere dietro a tutto questo.
A me preme registrare da un punto di vista della prova storica che in questo processo si sono verificati degli avvenimenti che sono sconcertanti! Oltre ad essere superativi di norme del codice perché sono vincolatamente in linea con tutto quello che è accaduto.
Un’indagine che comincia senza una notizia di reato e vengono autorizzate delle intercettazioni illegittime, in violazione del 266 e dintorni. Assolutamente.
Moggi era il capro espiatorio ideale, forse, per il mondo del calcio che voleva attribuirsi una catarsi e pulirsi magari la faccia attraverso quello che poteva essere il sacrificio di Luciano Moggi.
Modesto ferroviere che aveva conquistato la scena calcistica con grande intelligenza., “prepotenza” in senso buono.
Era l’uomo che aveva, sedeva al pari con Mediaset, con i titolari di Mediaset, con i titolari Telecom e ne suscitava anche invia signor presidente. Credetemi. Qualche telefonata dirà “ma costui, ma questo cosa vuole fare? Vuole comandare il calcio? Non tira fuori una lira, qui c’è gente che mette danari..”.
Era il capo espiatorio ideale. Assolutamente ideale. Non è stato mai simpatico. Perché non era simpatico? Perché era il più bravo di tutti signor Presidente; su questo non c’è nessun dubbio. Nessuno poteva sapere di fare le squadre come le faceva Luciano Moggi. Su questo siamo tutti d’accordo, persino la pubblica accusa.

E comincia un processo signor Presidente, con le dichiarazioni di Baldini che i pm non hanno nemmeno il coraggio di chiamare come testimone davanti a voi. L’ha citato la difesa.
E comincia esclusivamente sulle chiacchiere di Baldini che aveva avuto dei rapporti con i carabinieri sicuramente prima della sua “deposizione ufficiale”.
Se voi prendete la telefonata di Baldini con Mazzini, riferimento a Castagnini, il famoso procuratore sportivo di cui caldeggiava Baldini la collocazione presso l’Arezzo.
Voi vedete che in quella telefonata, Baldini dice una cosa sconcertante per me. Vi da la prova che già parlava con i carabinieri. E perché vi da la prova? Perché dice a Mazzini: “Io non ho fatto il tuo nome, ho fatto il nome di Moggi, ho fatto il nome di Galliani; ho fatto il nome di tizio, di pincopallo, ma il tuo non l’ho fatto. Io ti salverò quando farò il ribaltone”.
Non è che aveva in animo di moralizzare il calcio questo signore; non è che aveva in animo di denunciare qualcosa che nel calcio non andava. Baldini aveva in animo di fare il ribaltone cioè di impadronirsi del potere, di andare lui al potere. E quel dato signor presidente, al di là della notizia di reato che non c’era,al di la.. è inquietante.
È inquietante che i carabinieri parlino con un testimone prima, dopo e durante. E’ inquietante che prima di mettere in piedi l’indagine si parli informalmente con un testimone. Un testimone interessato, animato da un odio profondo nei confronti di Moggi. Un odio per documento giudiziario. Vi sono querele in campo nell’uno e nell’altro
Baldini ha detto in udienza a Moggi che era uomo di nessun pregio. Vorrei rispondere a Baldini che l’Avvocato Agnelli, quando la Juventus nel 1994 era pieni di debiti, priva assolutamente di successi, pensò di chiamare quest’uomo di nessun pregio al timone di quella squadra in condominio di Antonio Giraudo, altro manager del gruppo. E l’Avvocato Agnelli che prima di parlare con i grandi del mondo, la mattina alle 6 e mezza la prima telefonata sapete a chi la faceva? A Luciano Moggi! Altro che uomo di nessun pregio. Aveva tanti pregi assieme a Giraudo perché dal 1994, quella squadra piena di debiti e vuota di successi cominciò a marciare alla grande e senza che gli azionisti di riferimento spostassero una sola lira, quella squadra è stata rimessa in campo ed è diventata la migliore. Vedete nelle telefonate del campionato qui in contestazione 2004-2005, lo dirà Fazi, lo diranno molti addetti ai lavori: era la squadra più forte in assoluto.
E noi abbiamo messo in piedi un’associazione a delinquere di così grandissime dimensioni, con tutto questo ambaradan per fare cosa? Per far vincere la squadra più forte.
Quindi un uomo di nessun pregio. Un uomo di grandissimi pregi calcistici, straordinariamente bravo. Non vorrò citare la finale del 2006, cosa che io feci già all’epoca del procedimento disciplinare , dove in campo, dall’una e dall’altra parte, c’erano tutti calciatori trattati da Luciano Moggi.

Ma nel 2006, quando comincio il processo sportivo,lo potete leggere da qualsiasi sito di internet,perché è riportata, sono riportati assolutamente gli interventi degli avvocati. Io sostenni , davanti a quel giudizio domestico, rudimentale, perché veramente è una giustizia rudimentale …la g.s. mi dispiace defirla così, ma èè rudimentale). Del resto non l’ho detto io, l’ha detto Di Benedetto, che era un giudice, uno di loro. Che quando si è dimesso ha detto: “io ho ribrezzo di questa giustizia”, quindi non faccio offesa a nessuno se uso il termine rudimentale.
In quel momento io sostenni una cosa e dissi: ci sono centomila telefonate – all’epoca erano centomila poi sono diventate di più - ci sono centomila telefonate, ne avete poste a base di questo procedimento disciplinare35. Io sostenni l’innocenza di Luciano Moggi era nelle altre 999000 e rotte telefonate, che non avete messo a nostra disposizione e siamo nell’impossibilità di difenderci. Questo è quello, vedete dalle prove su internet, questo fu stabilito come ipotesi difensiva.
Da allora ovviamente sono passati gli anni. Il lavoro preziosissimo di Nicola Penta –che mi siede accanto - che è stato bravissimo, a tirato fuori una serie di telefonate con un lavoraccio signor tribunale, perché qui bisogna fare anche un po’ di calcoli. Sapete quante sono 171mila telefonate? Vogliamo fare una media di quanto ci vuole per consultarle? Io l’ho fatto allo studio con i miei collaboratori; sono venute fuori delle cifre straordinariamente, ma proprio ..veramente assurde. Pensi il tribunale che abbiamo fatto un calcolo… e per difetto sempre approssimativo. Abbiamo fatto un calcolo ed abbiamo stabilito che, anche consultando gli sms 20.000/25.000 mila, e le altre telefonate che furono o sono ipotesi o tentativi di contatto. Per fare, cioè ci sono telefonate di 77 minuti, di un’ora, lasciamo perdere… Abbiamo fatto una media di 3 minuti e mezzo a telefonata, depurandolo anche degli sms; Sapete quando tempo ci vuole per ascoltare quelle 171.000 telefonate? ci vuole un anno e sei mesi senza dormire di notte. Un anno e sei mesi come tempo senza nessuna interruzione ci continuità. Un anno e sei mesi che, se almeno quello che ascolta dorme, diventano tre anni e oltre.
Ma vi rendete conto come siamo stati noi in minorata difesa sino adesso?

Ecco perché ancora oggi viene fuori quella telefonata di qua, quella telefonata di la, perché l’instancabile Nicola Penta, ancora ormai con questo orecchio che sarà diventato d’argento è ancora li ad ascoltarle. Ancora oggi abbiamo trovato telefonate signor presidente signor tribunale. E sono telefonate che nell’impegno mio della brevità voglio leggervi subito. Voglio leggervi subito, anche in relazione, soprattutto in relazione alla richiesta che vi ho fatto, perché, leggendo queste telefonate, ci chiariamo l’idea su tutto questo processo.
Fino adesso si è detto del metodo delle indagini. Prioreschi vi ha dato delle considerazioni di carattere tecnico e dei dati storici talmente insuperabili, che quella indagine è stata un’indagine da buttare in un cestino. Che è stata un’indagine inquinata da mille anomalie. Ma noi via abbiamo dato ancora la prova, la certezza al 100% e ve la daremo con queste telefonate, di come vi sia stata una sistematica, voluta, un sistematico occultamento delle telefonate, in una maniera fatta ad arte. E io ve lo provo in due minuti signor presidente, signori del tribunale. Ve lo provo in due minuti leggendovi tre telefonate inedite, inedite che sapete seguono la telefonata che voi conoscete tra Carraro e Bergamo.

C’è quella famosa telefonata della quale voi siete già a conoscenza, nella quale si dice, un giorno prima delle elezioni : “Mi raccomando, non facciamo vincere la Juve! Mi raccomando, che la Juve non vinca!”, che già mi sembra un atteggiamento.. voglio dire una …totale. Voglio dire noi siamo un’associazione che sta favorendo Carraro per la lotta al potere. Carraro che è favorito da noi, telefona e dice al designatore: “attenzione, non facciamo vincere la Juve, perché se vince la Juve sorgono polemiche etc..etc..”vabbè..
La telefonata di Carraro e Bergamo, la conoscete perfettamente, è quella del 26.11.2004 ed è fatta il giorno del sorteggio, in cui si è tenuto il sorteggio per la partita di inter-Juventus o di Juventus-Inter non mi ricordo …. E Carraro dice chi c’è per la Juventus, c’è Rodomonti , mi raccomando che non vinca.

C’è qualcosa in più. La prima telefonata sfuggita, signor presidente, qui non faccio considerazione sulla buona fede degli investigatori, perché si può dire che fra 170.000 telefonate, uno mette la mano, non la trova, beh…cercare un ago nel pagliaglio.Ma se si ricostruisce questa telefonata, e quindi vuol dire che il riflettore investigativo era acceso su questo episodio, mi risulta strano che dopo 24 ore, 36 ore, altre telefonate non siano state assolutamente messe in evidenza. E la telefonata successiva è tra Bergamo e Rodomonti. Ora sia ben chiaro, che Bergamo in questo momento non è che mette in campo nessun atteggiamento illecito ovviamente, però voglio dire, da dei consigli a Rodomnti. Sapete che gli dice?

Bergamo: «Stai preparando bene la partita?».
Rodomonti: «Sì, sì, sì…».
Bergamo: «Hai visto qualcosa oggi mentre ti riposavi?»
Rodomonti: «No, ho visto quasi niente…».
Bergamo: «Però, mi raccomando… Hai faticato tanto per arrivare lì… Per ritornarci, e quindi io mi aspetto, credimi, che tu non sbagli niente».
Rodomonti: «Mi fa immensamente piacere quello che hai detto, perché è la verità».
Bergamo: «Oltretutto, c'è una differenza di 15 punti tra le due squadre, capito? Quindi anche psicologicamente preparatici bene».
Rodomonti: «Va bene, tranquillo…».
Bergamo: «Le fatiche che hai durato non le devi mettere in discussione, fa la tua partita, non ce n'è per nessuno, e, se ti dico proprio la mia, in questo momento, se hai un dubbio, pensa più a chi è dietro piuttosto che chi è davanti, dammi retta!».
Rodomonti: «Va bene, parola d'onore, va bene, sta tranquillo».
Bergamo: «E' una cosa che rimane tra me e te… Arrivare lassù lo sai quanto sia faticoso, e ritornare giù sarebbe per te proprio stupido. Fa la persona intelligente!».
Rodomonti: «Perfetto, ho capito tutto!».
Bergamo: «La cosa rimane tra me e te, come mi auguro».
Rodomonti: «Vai tranquillo… No, no, tranquillo, io non parlo mai con gli altri di me».
Bergamo: «Io ci conto, perché è soltanto una scelta per te, credimi, devi pensare a te stesso in questo momento».
In questo momento.,
Finisce qui la telefonata con Rodomonti, ma ce né un’altra successiva, sfuggita a questi investigatori così attenti.
Signor Presidente, questi investigatori che hanno messo in campo una macchina investigativa degna di miglior causa. 171.000 intercettazioni, pedinamenti – tra l’altro sono stato pedinato anche io una volta .. io e l’avvocato Melandri che abbiamo fatto una riunione allo studio, alla piazza..all’albergo … c’era Giulia Buongiorno… c’erano tutti gli avvocati e noi siamo stati fotografati e non solo. E nel rapporto c’era scritto pure, si allontano tali profili…eravamo i difensori di Moggi costituiti quindi, investigatori esperti che non avevano nemmeno capito che noi eravamo gli avvocati di Luciano Moggi – ma al di la di queste disgressione che poco ci interessa, Bergamo–Fazi è una telefonata che sfugge ancora a costoro nel successivo.

Fazi: «Paolo? ».
Bergamo: «Ecco fatto».
Fazi: «Allora?».
Bergamo: «Ci ho parlato».
Fazi: «E' andata? ».
Bergamo: «Molto, molto, molto, molto esplicito... ».
Fazi: «Ah, co' Pasquale proprio? ».
Bergamo: «Sì, sì. Ho detto: "Io conto anche sulla tua intelligenza, perché... una telefonata fra me e te", quindi... ».
Fazi: «E lui? ».
Bergamo: «Sappi che se poi non mantieni la discrezione dovuta le conseguenze le paghi te. Dice "No, no, stai tranquillo, ti ringrazio, ho capito...". Boh, vediamo cosa fa. La cosa: non chiara, più che chiara».
Fazi: «Più che chiara».
Bergamo: «Più che chiara».
Fazi: «Sei stato proprio chiaro, chiaro, chiaro».
Bergamo: «Più che chiaro. E quindi... ».
Fazi: «Uhm, è andata dai... è andata, io son sicura che farà bene.. ».
Bergamo: «Speriamo».
Fazi: «Eh, non era per lui questa partita, non c'è niente da fare... infatti, quella non è per nessuno, figurati per lui, dopo tanto tempo... ma ringraziamo Dio ci stanno 'sti 15 punti, però.. ».
Bergamo: «Eh ma gliel'ho detto "Hai faticato anni a ritornare lì, cerca di rimanerci"..».

Questa telefonata prosegue e ci da anche qualche notizia interessante perché ci dice:
Fazi: «Il Milan non c'è proprio. Quest'anno la Juve lo scudetto lo vince perché non c'è nessun altro... nessuno! Mamma mia».
Bergamo: «Ma sai, il problema sai qual è? Che se stasera perdessero con l'Inter... ».
Fazi: «Mamma mia, che Dio volesse! ».

Ma il Signor Bergamo, era o no nell’ipotesi di accusa un sodale, uno che fa parte della cupola di Moggi e non solo, ma con compiti importanti, perché è raggiunto anche dall’aggravante di essere promotore e organizzatore di questa associazione. E noi apprendiamo che il promotore di questa associazione, che voglio ricordare a tutti aveva come obiettivo finale di far vincere il campionato alla Juventus, in una telefonata privata dove non c’è nessun motivo per mentire, una telefonata di tipo famigliare, parlando con tono famigliare lui dice “però il Milan proprio non c’è. Ma sai quale è il problema? Se perdesse con l’inter ..”.. E Fazi sapete cosa risponde? “mammamia, che Dio volesse “!
Ma Fazi è l’altra sodale? E nel decreto di citazione, è citata in questo giudizio, fa parte dell’associazione a delinquere, quella di Luciano Moggi, questa cupola. Sono quelli che sono d’accordo, e hanno messo in piedi un sistema criminale per alterare il campionato e far vincere alla Juve.
Ma ci rendiamo conto della follia di questa accusa? Se leggiamo questa telefonata “mammamia, Dio volesse, speriamo che perde”, la Juve. E qui parliamo ancora di esistenza dell’associazione. Ma proseguiamo… E Bergamo ancora dice:

Bergamo: «... allora poi si riapre, poi c'è la Coppa dei Campioni, gli impegni, gli infortuni».
Fazi: «Ma come fa a perdere con l'Inter, che l'Inter è morta? ».
Bergamo: «Eh... stasera giocano senza Trezeguet e senza Del Piero, cioè questi hanno fatto questo campionato senza il centravanti titolare».

Non dice “giochiamo” senza ma “giocano”… dovrebbe essere quello che tira per la Juve. Proseguiamo:

Bergamo: «Eh... stasera giocano senza Trezeguet e senza Del Piero, cioè questi hanno fatto questo campionato senza il centravanti titolare».
Fazi: «Te rendi conto? E stanno a 15 punti dalle papabili».
Bergamo: «E sai, questi qui, purtroppo... non c'è niente da fare».
Fazi: «Ma quelli son bravi, son bravi. Questi, quando copri le fasce, la difesa ce l'hai, Buffon c'è... prima o poi pure Zalayeta la butta dentro».
Bergamo: «Hai capito?».

Allora Signor Presidente, da questa telefonata il teorema dell’accusa si frantuma completamente perché abbiamo appreso che, a parte il fatto che poi Paolo Bergamo tifa Milan in maniera sfegatata con la moglie. Sicuramente tutta una serie di telefonate tra Galliani e Bergamo che sono una cosa.. quando perde con la Juve, il Milan nella partita clou, quella che ci assegna lo scudetto, a casa Bergamo si piangeva. Si piangeva. “sono distrutto”, dice Bergamo; “mia moglie è ancora più distrutta di me”.
Allora questo tifoso del Milan, che faceva parte di un’associazione che doveva far vincere la Juve, Signor Presidente, è mio sodale, è nostro sodale, è sodale di Luciano Moggi nella cupola con un compito anche molto importante.

Ma queste telefonate sfuggite, ce ne sono delle altre, ancora, sempre sul punto. Immaginate, io non voglio essere in malafede, ma come è possibile? Auricchio ha dichiarato: io ho una deposizione dibattimentale di Auricchio da qualche parte nella quale dice: “abbiamo ascoltato tutte le telefonate; sono tutte catalogate, registrate”. Sono assolutamente, voglio dire, lette, viste etc. e nemmeno e sono scappate queste qui, che sono collegate poi ad un episodio messo in risalto per dire che “la juve non vinca”.
Ma volte sapere che succede poi in questa partita? Rodomonti fa un errore gravissimo a svantaggio della Juventus perché non espelle il portiere Toldo su un fallo sacrosanto e che pacificamente era da cartellino rosso, da espellere Tolto. Sapete chi ce lo dice? Un’altra persona assolutamente insospettabile; ce lo dice Collina, quello che si doveva incontrare o si incontrava con Galliani nel ristorante di Meani. Collina in altra telefonata sempre sfuggita agli attenti investigatori, dice a Pairetto che era rosso diretto la sera quando il ristorante era chiuso… Ma per carità… mica vogliamo fare considerazioni su Collina però …
Ce lo dice Collina perché c’è un’altra telefonata sempre sfuggita a questi attenti investigatori, che è quella delle ora 10:11 del 29/11/2004, cioè dopo che si è giocata la partita Juventus-Inter , e sapete Collina che dice?

Collina: «Ieri sera mi sembra... mi sembra bene».
Pairetto: «Sì, volevo solo chiederti un parere tecnico».
Collina: «Rosso!».
Pairetto: «Bon! Finita... ».
Collina: «Secondo me rosso al cento per cento, cioè non...Tu come la vedi?».
Pairetto: «Uguale! Uguale! Per me è rosso al 100%».


Cioè questo è l’errore che fa Rodomonti, pregato da Bergamo, su impulso di Carraro a sfavore della Juventus. Ma ancora veramente vogliamo discutere di questa associazione a delinquere Signor Presidente? Ancora vogliamo discutere?
Abbiamo una prova in successione, incrociata, che è assolutamente insuperabile, e qui non c’è nemmeno le bugie del 37% attribuite di cui parlava con grande sagacia l’avvocato Prioreschi, e qui non c’è nemmeno la spiegazione alternativa o l’indizio che può essere pulivalente o ambivalente.

No, qui c’è una telefonata Fazi-Bergamo che è una telefonata, dove assolutamente è impossibile mentire; appartiene a quella categoria di telefonate che la Suprema Corte di Cassazione ha detto che “quando siamo in presenza di un racconto fluido, assolutamente pacifico, e senza nessuna ipotesi alternativa, quella è prova diretta” dice la Cassazione. Io più prova diretta di questa non so che cosa trovare.
Signor Presidente, c’è anche una Rodomonti–Pairetto, continuano i commenti su questa partita. E anche Rodomonti riconosce, parlando con Pairetto, di avere sbagliato. [viene letta parte dell’intercettazione]
In questo processo, per carità, hanno prosciolto Carraro all’udienza preliminare che è già un grande risultato…Poi le leggerò anche un’altra telefonata che fa riferimento a Carraro… dove assolutamente gli si attribuisce un comportamento che va al di là di quelli che dovevano essere i compiti del presidente della Figc. Ma lasciamo perdere un attimo…
Il problema è che Carraro, prosciolto, è l’unico in questo processo che ha fatto una pressione indebita su un arbitro, sia pure per interposta persona! L’unico, l’unico! Ed è prosciolto.
Signor Presidente, c’è la richiesta di Carraro a Bergamo, Bergamo che parla con Rodomonti, commento Bergamo-Fazi sulla questione, c’è Collina che dice, nel proseguo del discorso e dell’evoluzione della vicenda che assolutamente è rosso, Rodomonti riconosce che è rosso. La Juve è stata danneggiata da questi signori; la Juve doveva essere quella che questi signori avrebbero dovuto favorire perché possa vivere l’imputazione del 416. E’ o non è così? Io mi aspetto qualunque obiezione da parte dell’accusa.

Ma prosegue ancora perché Bergamo-Fazi, il 12/02/2005, c’è un’altra telefonata - pare che Bergamo fosse a Francoforte - e che a Fazi e le chiede:
Fazi: «Con chi gioca la Juve?».
Bergamo: «Juventus-Udinese».
Fazi: «A casa sua? E chi la fa quella?».
Bergamo:« Rodomonti».
Fazi: «Ah però! Ma chi cazzo l’ha fatto ‘sto sorteggio? (ride) … Rodomonti… Oh Dio! C’ho le orecchie piene di Rodomonti… che Dio volesse!! Vai!!… Bene… e il Milan chi lo fa, non te lo ricordi?».
Bergamo: «Il Milan a Reggio con Racalbuto…».
Fazi: «(ride) Bello, bello… ah…vabbè! Racalbuto non gli fa male al Milan… non te preoccupà…».
Bergamo: «Ma no, sì, figurati…».
Fazi: «Racalbuto non gli fa male al Milan…mica è stupido».
Bergamo: «Figurati…».
Fazi
: «Con quello che hanno fatto per il figlio…».

E qui le notizie storiche ci dicono che il povero figlio di Racalbuto era malatissimo e che è stato aiutato dalla dirigenza del Milan. Per carità un’opera meritoria straordinariamente.,… però a me interessa per stabile che Racalbuto, che è un altro nostro associato, quando va ad arbitrare la squadra che è la mia diretta concorrente per la vittoria finale, non gli fa male. E che razza di associato è? Questo è un altro associato che non si associa perché, dopo che Bergamo tifa Milan, arriva pure Racalbuto che non fa male al Milan. E la Fazi che è anche nostra associata dice per 3 volte “volesse il cielo che Dio volesse che vincesse l’inter che la Juventus che perdesse e che si riaprisse il campionato “.
Io signor presidente, signori del tribunale, non vedo altre…. Il Milan ovviamente vincerà 1-0 quella partita e se fosse stata sul nostro versante, certamente avremmo avuto un capo d’imputazione per frode sportiva. Anche se qui la frode sportiva a volte è talmente fotografata è l’unica volta in cui è talmente fotografata.

Signor Presidente io vi faccio quella richiesta ai sensi del 523 VI comma, di individuare queste di cui vi darò tutti i riferimenti, anzi ve li posso dare già adesso. Sono facilmente ricavabili, ovviamente ricordo che il tribunale ha fatto un’ordinanza nella quale ha acquisito il supporto, voglio dire, magnetico con tutte le telefonate. Lo ricordo perfettamente.
Del resto già lo doveva fare il giudice dell’udienza preliminare una volta che vi ha rinviato a giudizio avrebbe dovuto fare la prima udienza per mettere in piedi il fascicolo del dibattimento; udienza che non c’è mai stata e per la quale ci siamo anche lamentati ed abbiamo anche proposto un’eccezione di nullità. Fascicolo mai fatto e le telefonate erano fuori fino a qualche giorno fa in cancelleria vostra io non le ho trovate, per la verità, questi supporti magnetici e queste bobine. Mi hanno risposto che non c’erano. Il p.m. dovrà comunque fornirgliele prima che voi entrate in camera di consiglio, visto che c’è un’ordinanza vostra con la quale dite che acquisite queste.
Quindi voi potreste anche individuare le telefonate, ascoltarle e farne le dovute conseguenze, oppure se non foste convinti della bontà di questa prova procedere ai sensi del 507 e ordinare la trascrizione.
Lo potete fare anche in camera di consiglio venendo fuori con un’ordinanza.
Signor Presidente dice le avevo citato prima il tifoso Bergamo in relazione alla sconfitta del Milan nella partita più importante della stagione. E vi vgoglio segnalare che questa conversazione Galliani-Bergamo è del 17/05/2005 che il progr. è il 46940, e la telefonata che credo sia trascritta sicuramente così recita:

Galliani: «L'ho cercata molte volte ieri sera ma era occupato, non rispondeva…».
Bergamo: «Mi dispiace. Io ieri mattina l’ho cercata dottore L’ho cercato, a parte che non mi sono ancora ripreso dall'altra domenica… E questo purtroppo è stato un trauma che in famiglia ci ha lasciato il segno. Pensavamo tutto... fuori che…guardi mi creda, se andava proprio male male male, potevamo pareggiarla…».
Galliani: « E pareggiando avremmo vinto anche a Lecce…».

Stesso concetto dopo la semifinale del Milan in champions diede addirittura la conferma degli assistenti da parte del Presidente Galliani. Perché dopo vedremo, quando avremo il capitolo delle designazioni e degli assistenti, vedremo come questo, questa leggenda metropolitana che solo Moggi era uno che parlava delle griglie con i designatori e che poi è l’elemento base che usa il dottor De Gregorio nella sentenza dell’abbreviato per condannare ingiustamente Antonio Giraudo , e Lanese perché sono due.. Adesso vedremo da qui a un istante come fa a pugni questa ipotesi di partecipazione di Lanese con i due designatori e addirittura poi con Antonio Giraudo e addirittura poi con Mazzini.. che poi è angolato in maniera assurda.

Le dicevo che, lo stesso concetto Bergamo - Meani, il 05/05/2005, il progressivo è l’8176 [ legge la trascrizioni] (sulle designazioni)

Il tribunale sa che la telefonata definita da me la madre di tutte le telefonate, che poi c’è stato tutta una serie di polemiche etc..etc.., alle quali non ho risposto all’epoca, non rispondo adesso, nella quale telefonata Moggi parla con Bergamo e parlano di pronostici sulle griglie, pronostici, una sorta di settimana enigmistica perché le preclusioni erano talmente tante che loro si divertivano a vedere come si poteva fare la prima fascia, la seconda fascia, la terza fascia. Mai Moggi si permette di suggerire a Bergamo un arbitro da mettere o da levare. Mentre qui troviamo l’addetto agli arbitri, mi pare che Meani era l’addetto agli arbitri, che parla con Bergamo e Bergamo a questo addetto agli arbitri, assolutamente dirigente del Milan “beh, parla con il presidente perché io gli vorrei mandare questo assistente non ha avuto problemi, oppure l’altro se volete come quarto” etc.. Quindi una sorta di messa a disposizione.

Su questa questione delle designazioni signor Presidente - come vede io non ho un ordine preciso nella mia discussione - proprio per essere sintetico rispetto a tutte le valutazioni che voglio farvi anche in relazione ad episodi slegati fra di loro.
Per quanto riguarda le richieste per le designazioni.
Abbiamo sfiorato il tema delle griglie e delle richieste di designazione rispetto a quello che era un normale comportamento così come dice De Gregorio nella sua sentenza dell’abbreviato.
Le richieste ai designatori signor Presidente, dovevano essere, rispetto a quello che era l’elemento iniziale dell’accusa, una esclusività di Moggi. Abbiamo appreso nel corso di questo lungo dibattimento e sempre dalla serie di telefonate all’attenzione di Nicola Penta che ha tirato fuori, che erano comuni a molti personaggi del calcio : Meani, Galliani, Governato, Facchetti, Foti, Carraro, Abete (vedremo poi perché), e anche Martino Manfredi. Anche Martino Manfredi il famoso teste sui sorteggi.

C’è una telefonata del 17/12/2004, precedente alla 16° giornata di campionato, il 19/12/2004 tra Pairetto e Governato, dirigente del Brescia calcio. In questa conversazione intervenuta alle 10:39, Pairetto anticipa al dirigente la griglia che sarà ufficialmente resa nota solo un’ora dopo. Il Brescia sarà in prima fascia e per la quale saranno previste gli arbitri Bertini, Collina, Paparesta e Rosetti.
Il Brescia calcio, che chiedeva le designazioni un’ora prima, è costituito parte civile in questo processo e chiede risarcimento di svariate e svariate decine di milioni.

Manfredi Martino, signor presidente, che è il famoso teste, parlava di designazioni con Meani; Meani diceva: "mandami due cavallini buoni”. Vedo che il sorriso del presidente dimostra una conoscenza perfetta degli atti.

Casoria:”No vabbè questi”

Riprende Trofino: “mandami due cavallini buoni, mandami tizio o mandami caio".
Ma io mi sono chiesto, ma Manfredi Martino che capacità aveva di mandare gli assistenti che diceva lui o gli arbitri o di partecipare a questa cosa?
Me lo sono chiesto e mi sono anche risposto. Perché Meani in una serie di telefonate che non vi leggo per brevità, si congratula anche con Martino e gli dice: “mandami quelli che mi hai mandato l’altra volta ..mi raccomando.. stai attento, voglio quelli che ti dico io”. Cioè viene un’intensità di rapporti sulle designazioni tra Meani e Manfredi Martino che dice assolutamente che costui aveva anche la possibilità, magari non lo so andava a chiedere a Bergamo, lo chiedeva a tizio, lo chiedeva a caio; faceva in modo che le griglie fossero diverse.. Non so, però Manfredi Martino, che anche lui è schierato toto-forte sul versante del Milan chiedeva e mandava, cioè riceveva richieste di Meani e mandava ..
In alcuni momenti veramente da la sensazione che M. Martino, al di là di quello che è stato – voglio dire – le testimonianze, era uno che nel fare quelle designazioni, era uno che aveva assolutamente la possibilità di farle. Perché Meani lo ringraziava successivamente.
A fronte di tutto questo, noi siamo qui stamattina, a difendere L. Moggi che è il capo di una cupola che queste designazioni e queste richieste di relazioni ne fa una sola – lasciamo perdere quella della coppa italia che non hanno nessun riferimento al sorteggio e a tutto il resto che Cassarà, richiesto da Luciano Moggi era un arbitro siciliano e lo diceva per eliminare i costi -.
Ma al di là di quello, Luciano Moggi, non ha mai, non c’è una telefonata in cui voi potete stabilire che fa delle richieste a Bergamo o Pairetto!

Il 06/02/2005 signor presidente, progressivo 17298, vi è una telefonata tra Moggi e Pairetto a proposito delle designazioni . Moggi chiede "Ma Viareggio chi ci mandate? Messina? Ma allora non ci volete far vincere neppure il trofeo di Viareggio?”. Cioè Moggi fa una richiesta a Pairetto, questo altro clamoroso associato, questo grande promotore anche lui di questa clamorosa associazione criminale... Quindi ad un suo sottoposto Moggi gli dice “ho saputo che mandate Messina a Viareggio?”, e quello dice “si ci mandiamo Messina”, e Moggi dice: “ma non volete nemmeno che vinciamo il Viareggio?”
Perché Messina era notoriamente un arbitro avverso alla Juve. Ma Moggi in questo caso, dove Pairetto e Bergamo non devono fare nessun sorteggio, ma designazione netta, che dipende esclusivamente da loro, Moggi non dice a Pairetto mandami un altro che non sia Messina. Prende atto che gli dicono che ti mandiamo Messina e lui non fa altro che dire “allora ci volete far perdere anche il torneo Viareggio”
Per loro sfortuna il torneo di Viareggio lo vincemmo noi lo stesso, se non sbaglio. E quindi nemmeno questo ha dovuto…

Ma sulla questione di M. Martino, signor presidente, signori del tribunale, sulla questione di Martino dobbiamo dire che questo è un teste che è stato colto in una "mendacio" clamoroso e che non ha subito conseguenze, a differenza di Stagnoli che è l’unico teste della difesa che su una breve discrasia i pm hanno chiesto la trasmissione degli atti, lo vogliono crocifiggere. Mentre per M. Martino, Carboni, Nucini, insomma, teste che veramente avrebbero bisogno di …nemmeno di approfondimenti su questi… nulla…
Ma sulla questione di Manfredi Martino, signor presidente, sa quale è la gravità su questo personaggio?
Innanzi tutto io vi indicherò da qui a qualche momento una telefonata nella quale costui parlando con Meani (che parlava con tutti), una volta che cominciano a discutere di un fatto che doveva rimanere segreto, Manfredi Martino dirà a chiare lettere "di questo fatto parleremo a voce perché ci sono molte persone che ci ascoltano".
Questa notizia la ricaviamo da un’intercettazione del settembre del 2006. Maggio e settembre 2006, cioè in piena indagine e quando nessuno sapeva niente di questo processo, Manfredi Martino parlando con Meani gli dice di questo fatto ne parleremo a voce perché assolutamente ci sono persone che ci ascoltano.
E come faceva M. Martino a sapere che i telefoni erano sotto controllo? Come faceva a sapere che erano sotto controllo?
M. Martino è lo stesso che davanti ai carabinieri dirà che era impossibile che a mezzogiorno si sapesse de il risultato del sorteggio sulle designazioni della domenica.
E invece, M. Manfredi c’è la prova che manda gli sms a Meani alle undici e trentacinque, alle undici e trentadue; in qualsiasi momento si ha la notizia che quella era una parte che veniva a conoscenza o dei giornalisti o dei presenti, veniva comunicata da tutti.

Il Dottor Narducci nella sua requisitoria a questo proposito, per registrare una responsabilità di Moggi, per un problema che non esiste, nessun elemento per avere un’opinione diversa; si è vero che si poteva telefonare ma Moggi non ha ricevuto nessuna telefonata. Sicchè quando parla con Lella la segretaria, con la quale fa la battuta “non mi dire che sono tizio e caio”, dice che non è possibile che ha ricevuto da altri la notizia delle designazioni perché non ha nessuna telefonata, il telefono era sotto controllo.
Bene, ma il dottor Narducci dimentica che L. Moggi non è uomo, è una multinazionale (come lo definivo io all’epoca). E’ una multinazionale che viaggiava con la sua ombra che era Alessio Secco e in più con Girotto che era.. con la Targhi…con tutti quelli che erano assolutamente addetti stampa, responsabili di manager, oltre una schiera di altri suoi collaboratori, sicchè, l’argomento che Narducci mette in campo per poter dire”non l’aveva potuto sapere perché sul telefono non ci sono telefonate, omette di segnalare che Alessio Secco e tutti quelli che potevano aver ricevuto la telefonata, avevano sicuramente ricevuto la telefonata sui propri telefonini quindi avevano comunicato a Luciano Moggi, in tempo reale, quelle designazioni. E questo mi sembra – voglio dire – ancora assurdo andare a cercare. Tant’è che noi ve li abbiamo anche esibiti, la copia di questi sms. Il testo è: “Paparesta, assistenti dovrebbero essere Puglisi e Gemgnani”. In data di cui sopra, questo è stato fatto da Martino, in data 18.04.2005, ore 11.29.
Quindi si sta ancora a parlare di questi sms, quando sulla questione dei sorteggi è pacifico che anche i giornalisti che erano presenti, in tempo reale su internet, su altre cose, erano subito evidenziati.
Eppure questo signor presidente, signori del tribunale, ha rappresentato uno degli elementi sui quali il giudice del rito abbreviato ha potuto condannare Giraudo. Ancora su questi sms. Ancora su questa partecipazione – ripeto – assurda rispetto a quella che era l’obiettivo finale considerato.

Perché – ripeto – il giudice dell’abbreviato ha ritenuto – al di là di questi elementi di cui abbiamo già parlato, che un elemento fortemente indiziante erano le riunioni. Le riunioni ve lo aveva detto già Bergamo signor presidente, ve lo ha detto già: erano normali riunioni conviviali. Ma quante ne erano queste riunioni? Ma c’erano riunioni che erano in considerazione del fatto che era Natale, che era Pasqua, che erano delle occasioni ..? C’erano delle altre riunioni in relazione …?
Ma poi, io vorrei dire una cosa: ma Lanese che ci faceva a queste riunioni?
Si dice nel capo d’imputazione che Lanese era quello che rappresentava gli arbitri. Se io le leggo la telefonata ultima … si dice che tutti avevano uno scopo personale con questa presunta associazione, ma lo scopo finale era quello che la Juve vincesse il campionato. Mazzini doveva rafforzare il suo potere in federazione, Bergamo e Pairetto dovevano conservare il loro posto di designatori (non lo hanno nemmeno conservato, Bergamo si è addirittura dimesso), Lanese perché rappresentava gli arbitri e non c’ha ruolo, la Fazi non si è capito per quale cosa stesse in questa associazione.

In ogni caso Lanese era assolutamente incompatibile con Pairetto e con Bergamo. Perché se il tribunale leggerà, come leggerà la telefonata del 05/05 del 2005 “soddisfatti, abbiamo sofferto etc..etc..” e alla fine c’è Lanese ed anche – tra Pairetto e Bergamo è questa telefonata – “Lanese è anni che ci fa la guerra perché vuole prendere il nostro posto”.
Cioè, Lanese non ha ruolo in questa associazione; Bergamo tira contro, Fazi tira contro, Lanese non ha nessun ruolo, Mazzini vedremo da qui a qualche istante, non si è nemmeno capito cosa ci facesse…
Ma Signor Presidente, io voglio seguire il capo d’imputazione, in modo che tutto quello che è stato scritto sulla questione della presunta partecipazione di tutti gli associati, il tribunale si accorga di come questa accusa è costruita in una maniera assolutamente assurda.

Perché se noi prendiamo il decreto di citazione a giudizio e lo riprendiamo dall’inizio, quale era le attività di questa associazione, al di la dei ruoli che abbiamo guardato rapidamente sotto l’aspetto per dire che ci faceva li uno, che ci faceva li un altro? Ma quali sono i ruoli? Quali sono i criteri di partecipazione?
Ogni frase di quel decreto di citazione è una petizione di principio e basta. E’ una formula di stile, ma non c’è la condotta, assolutamente!
Allora si dirà: io voglio, si troverà una telefonata di Moggi che fa con Ghirelli dicendogli “mah.. guarda che noi della Juve abbiamo questo ricorso..etc..etc..” Allora diventa che Moggi possiede le leve della giustizia sportiva, possiede le leve di tutto.
La questione Zeytulaev e Boudiansky, è una questione che si è risolta in diritto signor presidente lei lo sa, l’ha visto, sono stati depositati dei documenti … Eppure si dice che noi avevamo la possibilità di controllare la giustizia sportiva. Ne avete interrogato uno solo di questi esponenti di questa giustizia sportiva; avete mai portato nessun altro elemento al di là di quella che è la petizione di principio? Assolutamente zero!
Zeytulaev e Boudiansky erano… era uscita una norma successiva che consentiva quella decisione? Assolutamente si, e allora come si fa a sostenere che noi controllavamo la giustizia sportiva?

Noi non controllavamo la giustizia sportiva come, signor presidente, non controllavamo assolutamente i gradi d’informazione. E qui c’è un’altra bufala di questo processo.
Moggi parla con Baldas e gli dice arretra il fuorigioco; oppure guarda salva quest’arbitro, non gli dare i punti, la patente etc… Pacificamente quella trasmissione era un trasmissione poco seguita e non so se le hanno esibito, credo al tribunale, la sentenza della diffamazione che non è stata ritenuta diffamazione perché era una trasmissione fatta per gioco, così… la qualità di quella era straordinariamente irrilevante…irrilevante … però voglio dire io voglio affrontare questo tema, perché si dice “controllava l’informazione perché Baldas doveva salvare gli arbitri”, quegli arbitri che facevano parte dell’associazione.

Qui presidente nessuno ha ancora parlato della legge della compensazione che esiste nel calcio. Nel calcio, alla fine del campionato, tutti quanti, gli arbitri, i dirigenti, che si lamentano, che fanno proteste etc.., si dice alla fine che nel campionato gli errori poi si distribuiscono a favore o contro. Alla fine vi è un effetto livellamento. Sa perché esiste questa considerazione? E’ vero, esiste questo livellamento perché se io sono sfavorito una domenica e protesto, la prossima volta l’arbitro valuterà la questione in una maniera diversa a mio sfavore perché deve compensare l’errore che ha fatto prima. L’arbitro, l’altro arbitro o un altro arbitro ancora.
Sicchè Luciano Moggi, che era uno che andava in ufficio alle 09:00 del mattino e veniva fuori alle 10:00 di sera, e si preoccupava di tutto quello che c’era da preoccuparsi perché è un grande lavoratore, si preoccupava anche di dare una mano agli arbitri, non perché erano associati, ma perché alteravano il loro metodo di giudizio in futuro. Perché, per questa maledetta legge della compensazione, se ci ricapitava quell’arbitro, ci avrebbe deciso contro. Se ci capitava un altro arbitro ci avrebbe deciso contro. Questo è pacifico, altro che controllo dei mezzi d’informazione.

L’assurdità è che si sono elencati una serie di giornalisti di chiarissima fama, di Tosatti, degli altri, che erano al servizio di Moggi. Ma quando mai!

Nel mondo dell’informazione Luciano Moggi era la persona più corteggiata che esisteva signori del tribunale. Era il più corteggiato, ma non perché fosse un bell’uomo, per carità, lo è anche, ma no perché fosse un bell’uomo, lo può essere anche, ma era corteggiato perché la presenza spostava gli indici di ascolto delle trasmissioni televisive da 1 a 40, pacificamente. Se andava a controcampo , controcampo faceva il record degli ascolti e la domenica sportiva no. Se andava alla domenica sportiva era tutto al contrario.
Quindi nel mondo dell’informazione, L. Moggi era corteggiato. Assolutamente . E abusava anche di questa posizione dominante? Non lo so, ma certamente non lo faceva in funzione di una associazione criminale. Certo, perché le dichiarazioni intinte con la lingua nel curare di Varriale non vengono fuori dal fatto che L. Moggi lo buca 4/5 volte a dribbing e non ci va. Perché? Perchè Varriale è un giornalista, per carità, bravo bravissimo anche non lo conosco perfettamente, è bravo è un amico, è una persona però che gli piace molto andare a sfottere, come si dice a Napoli “la mozzarella di San Giuseppe” per sapere qualche cosa da un calciatore, da un dirigente. Si occupa più di esoneri di allenatori più che dall’analisi analitica della partita.

E’ comunque un uomo, un tipo di giornalista che a Moggi non sta bene, perché Moggi è per la serenità della sua squadra . Non vuole che i suoi calciatori vengano travolti da domande di giornalisti, ma non cattive, non interviste in ginocchio, no, che non creino problemi alla squadra.

Faceva questo con i giornalisti, faceva questo con gli arbitri, ma non a difesa di associati o sodali, ma a difesa sempre dell’interesse della Juve! Che era sempre cosa completamente diversa.l
Moggi difendeva gli arbitri perché per quella maledetta legge della compensazione aveva paura, che se uno aveva arbitrato a favore, poteva essere condizionato la volta successiva ed arbitrare contro.

Ma signor presidente, qui vi è una situazione di carattere proprio assurda, quando poi si arriva all’episodio Scardina.

Ignazio Scardina è qui da 5 anni, ha visto la sua vita travolta, stravolta, la morte civile per cinque anni. Adesso è rientrato in radio il povero Ignazio si è anche un po’ ripreso.

Ma Scardina è qui, è in questo processo per un episodio che veramente è un episodio di una chiarezza estrema. Non c’è un reato specifico fine, per carità è affidato ad avvocati che sono bravissimi avvocati, lo cito solo per dire che noi avevamo il controllo sul potere dell’informazione; ma cosa ha fatto Scardina per Moggi, se non si è stati capaci nemmeno di trovargli un reato specifico?
Cioè ha parlato con Pieroni dicendogli “Moggi è contrariato per l’intervista che hai fatto”; erano tutti amici, si mette in mezzo ad un diverbio tra amici. Moggi non riesce a capire “ma perché, tutto questo avviene? Perché Pieroni dice delle cose contro di me che non sono vere”?

E’ uno sfogo, eppure Scardina per questo unico episodio è ancora qui davanti a voi, a rispondere del fatto che noi piegavamo l’informazione ai nostri desiderata?
Ma con chi? Con i Baldas? Con un processo del lunedì che non vedeva nessuno con chiacchiere da bar, dove si dava questa patente e moggi difendeva gli arbitri, non perché erano associati – lo ripeto – ma perché aveva paura, “preoccupazione”, che in futuro per questa maledetta legge della compensazione, si sarebbe arrivati al punto che questi arbitri arbitravano contro la Juve. Moggi di queste cose ne capisce molto ed è anche uno molto previdente.

Ma signor presidente, sempre a volo d’uccello e scorrendo un attimo … ma a Moggi gli hanno contestato persino un sequestro di persona di Paparesta. Ma ci rendiamo conto?
Ma.. lo so che discuterne ancora è veramente … però bisogna valutare questa imputazione anche in relazione agli scassi che ha provocato. E’ vero che il pm era talmente accorto di reato che già il 416 messo in piedi è servito solo per fare intercettazioni . Di solito non lo si fa sempre perché il solo reato di frode sportiva non avrebbe consentito di mettere in piedi questo questa mega intercettazione durata un tempo biblico.
Ma il discorso relativamente al 605, è l’imputazione che si da ai sequestratori sardi, quelli dell’Aspromonte; a quelli che tengono in ostaggio la vittima per 6 mesi, per 8 mesi. Vi sembra un’esagerazione o no? E’ una assurdità!
Un sequestro di persona che se si fosse letto la telefonata tra Paparesta e Pairetto, che fatta signor presidente, alle 23.45, il progressivo è 81. Che cosa ci dice questa telefonata? Paparesta “poi alla fine si sono messi a gridare. Alla fine nello spogliatoio c’è stato il commissario e questo dice ‘perché Voi non scrivete?’”. Pairetto “si”, “ci dice perché non scrivete, ma non è nulla, succede, è la tensione, un po’ di tensione nello spogliatoio, però voglio dire che sono cose comprensibili, non c’è nulla da scrivere quindi, non si superano così, etc… etc..”.
Abbiamo sentito Paparesta e quindi vi ha confermato, con gli assistenti, ugualmente sentiti da voi, che questo episodio, che è stato ingigantito a dismisura nella prima parte di questo processo , tant’è che i giornali si sono proprio sbizzarriti su tutti quelli che erano i titoloni del sequestro Paparesta.
Un sequestro fantasma, che non è mai avvenuto, di cui non si sono mai accorti, e che è solo partorito da una telefonata che L. Moggi fa con uno che fa “l’ho chiuso nello spogliatoio”, nel senso che gli avrei voluto chiudere lo spogliatoio, perché hanno fatto una cosa indicibile. Perché negare che quello della Reggina non era rigore, era veramente un’assurdità clamorosa; era un bagher di un giocatore di pallavolo, evidentissimo.

Io avrei voluto sentire Moratti, per esempio, in una telefonata dopo che il Napoli ha avuto la concessione del rigore quella domenica e con quel rigore ha vinto. Se noi ascoltassimo, avessimo potuto ascoltare le telefonate di Moratti che fa, secondo me sarebbero state di uguale intensità.

Il problema è che al di là di Ingargiola che parla con Lanese al telefono e che se ne fa un altro argomento straordinario e che dice “Lanese affossa questa indagine, fa si che non venga fuori assolutamente…”.
No, ma quale era il dazio che avrebbero pagato due dirigenti che si presentano a protestare, voglio dire, perché su questo anche De Gregorio, nel giudizio dell’abbreviato, per condannare Giraudo, dirà “ma noo, hanno fatto una cosa …. e poi si sono sottratti alle conseguenze”. Allora, non hanno fatto niente di straordinario, signor presidente, tant’è che quell’episodio è riportato adesso davanti al pretorio con la dichiarazione di Paparesta e con la dichiarazione dei due assistenti, in una maniera corretta, voglio dire. Ma anche ammesso, io voglio fare un discorso per assurdo, anche ammesso che avesse scritto Paparesta nel referto, o Ingargiola nel suo referto che c’era stata una protesta vibratissima da parte di Giraudo e Moggi, cosa avrebbe originato? Due mesi di sospensione, un mese di sospensione, quindici giorni di sospensione.. Non è che erano nemmeno calciatori voglio dire, non sono squalificati. I calciatori continuano a giocare lo stesso. La differenza sa qual è presidente? Che invece che vedersi la partita da un posto se la vedono da un altro posto, ma è la spessissima cosa. Ma allora quale grave differenza avrebbe rappresentato questo fatto così come De Gregorio dice per condannare Giraudo? Assolutamente quale sarebbe stata la conseguenza di questo atteggiamento? Una sospensione di 15 gg. Ma Paparesta, nella telefonata che fa con Pairetto, “io ho ritenuto..”, ma poi parliamoci chiaramente, c’era anche un altro argomento di carattere, voglio dire, politico che fa Paparesta.

Paparesta e gli assistenti hanno sbagliato clamorosamente a danno della Juve e non vogliono aggravare il loro errore magari facendo un referto, voglio dire, che li faceva sospendere per 10 gg .

E’ un comportamento voglio dire, spiegabilissimo da questo punto di vista. Assolutamente spiegabilissimo e certamente non poteva rappresentare questa grave, assoluta violazione, alla quale si sarebbe sottratto con la complicità di Lanese e Ingargiola.

Sempre mettendo le mani un qua e là in modo che la mia discussione possa terminare ad un’ora adeguata, ma penso che il tribunale riesce comunque a seguirmi, vi è tutta una parte adesso che fa riferimento a Meani e a Galliani. Al Milan.
Il Dr Narducci nella sua requisitoria, insieme al Dr. Capuano, fanno un argomento e quando L. Moggi dichiara: “facevo questo per difendermi dal Milan”, diranno che non era Moggi che doveva difendersi dal Milan ma il Milan da Moggi. Questo è l’argomento… perché dirà Meani, Galliani, fanno queste cose etc..ma si confrontavano non solo sul piano sportivo, ma anche sul piano illegale. Questo è l’argomento dell’accusa.
Ma il principale argomento è che Galliani e Meani si difendevano.

Benissimo. C’è un'intercettazione, signor presidente, che ci dirà esattamente il contrario.
Abbiamo un tesoro di intercettazioni, un capolavoro di intercettazioni e sono le intercettazioni di Meani. Avevano già visto “mandami i due cavallini” ..
A proposito del fatto che la Juve, che il Milan di doveva difendere da Moggi e dalla Juve. Vi è una intercettazione sull’utenza intestata all’A.C. Milan il progr. è 11256, la telefonata è del 31.5.2005, le ore sono le 14:47. Parla Meani con Galliani. Non inizio dalla telefonata, si cominciamo dall’inizio così si capisce perfettamente.

Galliani: “Pronto, buongiorno dottore.”
Meani: “Buondì.”
Galliani: “Allora, ho saputo che lei ha parlato già con Puglisi”

Questo è Meani che dice a Galliani “ho saputo che ha parlato con Puglisi” a proposito di chi parla con assistenti, con arbitri.. Mai Moggi, ma Galliani si, spesso.

Galliani: “Si questa mattina, perché mi ha chiamato e mi ha detto ‘va bene, va bene, parliamo’”
Meani: “Ecco, volevo dirle, è possibile che io possa spingere per due persone con Lanese da mettere nelle commissioni dilettanti di C?”
Galliani: “Spinga”
Meani: “Perché abbiamo un po’ di controllo anche nelle categorie inferiori è meglio”

Allora presidente mi dovete difendere da noi secondo l’ipotesi di Narducci che è l’esatto contrario e se vi dovete difendere dovete fare le denunce, dovete difendervi in un modo ma spiegatemi che significa che volete il controllo anche delle categorie inferiori. Perché questo non significa più difendersi, ma questi significa avere un sistema, forse lì un sistema c’è. certamente noi non lo abbiamo.

E Meani signor Presidente visto che ci troviamo in carattere, con Galliani è uno che di richieste ne fa a iosa. E’ uno che parla con tutti gli arbitri, non ce n’è uno. Poi vedremo qualche commento che fa con De Santis, per capire come anche De Santis è un’altra ectoplasma che dovrebbe far parte di questa associazione, perchè poi dicono che De Santis a un certo punto – hanno usato quel termine – sdoganato; è stato sdoganato: se ne è andato, è ritornato dall’altra parte.

Ora io qui faccio un’annotazione di carattere tecnico, parlo a giuristi. Nel decreto di citazione a giudizio, voi vedrete che non è contenuta, rispetto alla partecipazione di De Santis questa distinzione, che doveva essere già patrimonio di conoscenza dei p.m.. Non è contenuta, si dice fino alla data di.. non si dice De Sanris fino alla data x, dopo di che voglio dire, non c’è condotta.
In un decreto di citazione, che specifica anche in relazione alla competenza, e vedremo che importanza ha solo per un istante, che praticamente la competenza si radica per la famosa scheda di via Petrarca. Quindi è un decreto di citazione retorico sul ridondante. La prova è che De Santis non è assolutamente nei vostri pensieri rispetto ad uno sdoganamento che siete costretti qui ad ammettere davanti al pretorio una volta che i vostri testimoni sono stati raggiunti dalle domande incalzanti della difesa. Una volta che Auricchio assolutamente nudo è costretto a, sotto le domande incalzanti di Maurilio Prioreschi e degli altri difensori presenti in questi processo, che era assolutamente assurdo pensare che De Santis, con il quale abbiamo uno score negativo straordinario, con il quale abbiamo 4 partite - due le abbiamo perse con lui –si fosse addirittura, ma fosse addirittura passato dall’altra parte della barricata perché preoccupato da notizie che facevano riferimento al processo di Palanca. E’ assurdo!
Ma non c’è del decreto di citazione, quindi è una scusa banalissima quella posta in campo da Auricchio in questo dibattimento. Quando dice, ma no, una volta che è stato raggiunto dalle contestazioni rispetto alla sua ipotesi investigativa che era completamente franata dice “vabbè De Santis era stato sdoganato”.
Poi lo fa anche rientrare nel finale perché a questo punto ci doveva essere poi una contestazione molto articolata; perché una volta esce, una volta entra: sembra una porta del grande Hotel. Perché poi voglio dire, rientra dentro per la questione Fiorentina. E la questione Fiiorentina vedremo da qui ad un istante che nemmeno li ha nessun nesso.

Ma Bergamo e Galliani, signor presidente, Meani e Galliani pardon, sono anche, voglio dire, persone che hanno messo in campo delle iniziative rispetto quella che era la posizione di Moggi. Ne hanno messe in campo a iosa. Straordinario

Moggi è l’unico che è sempre raggiunto da tutto, ricordatevi il capo espiatorio. Addirittura è raggiunto da un’accusa quando nel processo vi è un’altra prova di carattere intercettativo- sicuramente voglio dire, non tenuta conto dagli investigatori - che è stratosferica.
Si è fatto un can can straordinario sull’ amicizia di L. Moggi e chi all’epoca reggeva il Ministero degli Interni: il ministro Pisanu! Si è fatto, i giornali ci hanno riempito di articoli sotto questo aspetto. Ministro degli interni che aveva rapporti con un associato a delinquere. Questo era il tema.
Beh signor Presidente, a parte il fatto che Luciano Moggi e Pisanu erano amici dall’infansia e si sono frequentati perché erano fidanzati con due signore che abitavano nello stesso posto, che avevano una grande amicizia.
Pisanu che pensa – voglio dire – e sa, che L. Moggi nel mondo del calcio è comunque una persona esperta .
Accade questo episodio straordinario della morte del Papa, beh vi sembra così strano che alzi il telefono e chiama un amico dell’infanzia, per chiedergli un’opinione su che cosa fare?
Perché, come si dice “ogni morte di Papa”, non avevano delle sentenze o dei precedenti da andare a leggere prima. Un Papa chissà quando muore, per nostra fortuna naturalmente. E quindi lui non sapeva cosa e chiama Moggi per avere un’opinione.
Luciano Moggi … che parla sempre da direttore generale, pensa da direttore generale. Lui pensa le squadre sono arrivate, le spese per arrivare sono state fatte, forse la cosa migliore è quella di giocare il giorno dopo…. Questo è il consiglio che da Moggi.
Su questo si fa una farneticazione generale, un’amplificazione straordinaria di questo argomento. Dei contatti che aveva e poi si inserirà anche il problema della salsa del Torres… che è una cosa vergognoso, vedremo da qui a un istante. Sarà un pensiero e basta.
Ma Moggi gli da un consiglio e su questo consiglio… alla fine scopriamo che c’è una telefonata tra Galliani e Meani. E’ del 3 aprile 2005, il numero progressivo è 3341

Galliani : “abbiamo slittato”
Fa riferimento ovviamente alla giornata di campionato
Galliani : “Abbiamo slittato certo. Sabato alle 18:00 con il Brescia, poi andiamo a Siena e la domenica dopo..”
Meani : “Difatti io ero un po’ preoccupato di questa cosa… perché sa, senza Kakà. Senza l’altro andare a Siena.. “
Per il Milan era -voglio dire –assolutamente non bello
Galliani : “Ma secondo lei io dormo?“
Meani : “No, ma io non ho mai…”
Galliani : “Ma lei pensa che io dormo? Ma porca…etc. etc… Ma perché quel figlio di p… (riferito a L. Moggi), le racconto” etc. etc…

Insomma, per non leggere tutta questa telefonata, alla fine si scopre che Galliani fa spostare di una settimana questa partita .
Perché signor presidente dobbiamo anche ricordarci che Galliani era vice presidente del Milan, che era una squadra che all’epoca faceva riferimento – per carità qui sembra che lo nominiamo dappertutto, non lo vorremmo nominare – ma al nostro presidente del Consiglio attuale, mi pare che pure all’epoca lo fosse, o sbaglio?
E quindi voglio dire, Galliani dice “ma lei pensa che io dormo?” , ecco “io vado a giocare a Siena fra una settimana, recuperando dei calciatori di livello importante”. E si è detto di questa contestazione che Moggi ha questi contatti straordinari con il Ministro degli Interni. Ma stiamo scherzando veramente?

E seguirà poi un’altra illazione, un’altra bufala perché si dirà: ma il Ministro degli Interni di allora, in una telefonata dice a Moggi “Mi raccomando, dia una mano alla Tporres!”, che era la squadra della sua città. Lui è sardo.
E su questa “dia una mano alla Torres”, si è scatenato una ridda di assolutamente di illazioni stratosferiche … Scsatemi, ma chi capisce di calcio, sa perfettamente che dare una mano a una squadra di categoria inferiore, mandargli dei giocatori in prestito, che si fanno le ossa perché la squadra di A ha bisogno di avere delle squadre satellite, sia pure di serie inferire, perché i buoni giocatori abbiamo nelle gambe i 90 minuti e giochino. Ma soprattutto si fa solo aiutandoli così. Che significa “aiutare””aiutare”?

Su questo aiutare si è costruito un altro castello di cartapesta e alla fine bastava che gli investigatori andavano a vedere che i due giocatori della Juve furono mandati alla Torres.
E questo è l’aiuto che Pisanu chiedeva e che Moggi gli ha dato. Al si là di ogni altra cosa, mi dite come tutto in questo processo è amplificato? Esageratissimo.

Perché Moggi signor presidente, ha come dire un alone nel mondo del calcio, aveva un alone nel mondo del calcio. C’era una leggenda metropolitana che lui poteva tutto, che faceva tutto, che sapeva di tutto. E sapete chi ce lo dice? Non è una propensiva per fare in modo di introdurre l’argomento, no.. ce lo dice sapete chi? Collina. E fa riferimento anche ad una parte della istruttoria dibattimentale che abbiamo sentito.

Ricorderà il tribunale Ancelotti, allenatore all’epoca del Milan, ma che era all’epoca allenatore della Juventus. Ancelotti è stato citato dai p.m. perché Menai dice che Ancelotti gli avrebbe detto alcune cose quando era allenatore della Juve, facendo riferimento a Luciano Moggi. E cioè che cosa gli aveva detto in questo colloquio Ancelotti a Meani? Che Moggi era capace di sapere l’arbitro il giovedì e che all’inizio del campionato diceva “come vuoi la preparazione, quali squadre vuoi incontrare per primo?”.
Queste erano le notizie che Ancelotti gli avrebbe dato a Meani nella macchina. Allora, io voglio leggervi questa telefonata perché così capite come, voglio dire, Meani è un “tragicattore” e come questa leggenda metropolitana di Moggi che Moggi che sapeva gli arbitri e tutto il resto è veramente una sciocchezza clamorosa.
L a telefonata, per la vostra conoscenza, è la 5610 del 18/04/2005 alle 12:41. E’ Collina che chiama Meani. Anzi no, è Meani che chiama Collina. E’ cascata la linea etc.. c’è tutta una parte che non ci riguarda.
MEANI:la è uscito DE SANTIS,ho detto questo qui si è imbufalito ancora di più,mandagli qualcunoetc..)...Ma tu sai che eri in macchina,quando mi diceva Carletto che il giovedi,il giovedi quel famoso,l'altra persona (non nomina Moggi ma si riferiscono a lui) famosa gli... gli diceva: "Domani abbiamo questo arbitro" e veniva,e c'era quell'arbitro... e c'era il sorteggio,e fa, "E noi non ... non mi spiegavo,lui il giovedi sapeva già l'arbitro che aveva,che aveva la...alla domenica,tu pensa,questo prima,sai fo... quando riuscivano a manovrarlo in un certo modo,no!...>>

COLLINA: ”Io credo...”

MEANI: “E pensa...”

COLLINA: “Io credo,io credo...che milla...millantasse anche un pò,perchè poi ti ricordi uno poi...si deve ricordatre..a distanza di tempo è portato più a ricordarsi...le volte che è uscita la cosa,piuttosto che la volta che non è uscita,per cui io credo che magari un pò di...millantasse”
Cioè Collina gli dice “guarda che L. Moggi ti prendeva per i fondelli, perché è uno che si buttava”


Le griglie, sempre con tutto quello che voi sapete, preclusioni, la prima fascia, etc… era facile volgio dire. Se c’era un griglia con tre arbitri e con magari uno che era precluso, si aveva il 50% delle possibilità di indovinare. Pesciaroli lo faceva al 99% tutti i giorni sui giornali.
Collina gli dieva “tu si scemo! è più le volte che non c’ha azzeccato che quelle che c’ha azzeccato”. Ma continuano, perché la cosa divertente
MEANI: “Comunque,lui continua a dirmi,mi ripete che...la fai...ai...al tempo della famosa partita,quella di...Perugia dice:la torta era stata,era pronta e... perchè è venuto fuori il casino,alla partita col Parma.Lì,cioè,è venuto fuori il casino,i giornali sono esplosi,ma se non viene fuori il casino,i giornali sono esplosi,ma se viene fuori quella roba li la cosa era fatta,dopo invece,li... sai si è ribaltato il tutto perchè... perchèè scoppiata,è scoppiata la bomba,no! Ma se no,dice lui...era tutto,era tutto,beh...Mi diceva ieri in macchina che addirittura quando gli diceva "ti piace" ...in fase di preparazione del calendario,gli diceva "Come dici che sia meglio,vogliamo cominciare con queste partite o con quell'altre partite...o con... che squadre vogliamo trovare all'inizio...”

COLLINA: ”addirittura cosi...”

MEANI:”ma tu pensa!”

COLLINA: “addirittura!”

Anche un po’ di millantato credito. Inutile che leggo tutto. Gli spiega, “ma tu sei un po’ scemo. Ma lo sai che i computer che fanno i calendari hanno bisogno dei imput, e gli imput sono pubblici” etc.. etc..
E Collina dirà, dimostrando praticamente le esagerazioni di questo processo che abbiamo sopportato, sono tantissime, dirà assolutamente é impossibile che sapeva l’arbitro, si è buttato qualche volta.
Si è buttato come quando si è buttato quando Zamparini oppure …

Abbiamo anche un’altra telefonata Galliani-Meani - per filo Penta se le ricorda tutte – del 19 aprile, ore 09:36 il progressivo è il 5826. Galliani parla con Meani e dice:

Galliani: "Ha parlato con qualcuno dei due ex designatori?"
Meani: "...dio bono altro che parlato...c’era in macchina Ancelotti …bestemmiavo...di tutti i colori gliene ho fatto..."
Galliani: "...e che dicono questi signori?"

Dicono delle espressioni che non ripeto davanti a delle signore

Meani: "...Quando per una squadra come il Milan...si ha un minimo dubbio si sta giù con la bandiera... non si va su a vanvera… d’ora in poi vietato sbagliare"
Cioè voglio dire, avete mai trovato L. Moggi che fa, da questi dittami nei confronti o di Bergamo o di Pairetto o con qualche arbitro con i quali non abbiamo parlato mentre Meani ci parlava dalla mattina alla sera?

E gli arbitri a favore e gli arbitri a sfavore… Adesso dobbiamo toccare un capo. Io prima vi ho parlato delle designazioni e dopo della compensazione che è un altro tema dobbiamo tenere presente. Per quanto riguarda il problema degli arbitri amici e degli arbitri nemici, noi, non so se li avete già acquisiti a fascicolo dibattimentale, per noi abbiamo una serie di statistiche che vi depositeremo magari alla prossima udienza, con un altro appunto scritto.
Queste statistiche fanno riferimento non solo alla percentuale di vittoria che abbiamo avuto con gli arbitri cosi detti “amici” o cosi detti “sodali”, che è 1.82, che con quelli nemici che arriva a 2.8.
Insomma dimostreremo al tribunale che tutte le partite arbitrate da De Santis da Bertini e da tutti quelli che erano sodali, ha visto la Juve perdere sistematicamente punti, mentre con gli arbitri nemici abbiamo acquistato punti. Le medie sono 1.82 e 2.82. Ma questo, voglio dire conta poco

Quello che conta molto sulle ammonizioni mirate, come vede signor presidente vado agrandi falcate su tutti gli argomenti che ci restano.
Sulle ammonizioni mirate noi vi daremo una statistica. La statistica ci dice da un punto di vista assolutamente osservativo che le espulsioni a favore della Juve, la Juve è all’ultimo posto. Le espulsioni a favore penultimo posto. Le ammonizioni mirate, voglio dire, è quarta credo con il Lecce, quinta. Cioè tutto quel discorso sulle ammonizioni che già è stato fatto abbondantemente in questo processo, al quale non posso aggiungere se non altro queste statistiche, che vi daranno, da un punta di vista della prova generica, la possibilità di dire che tutte le considerazioni al contrario che sono state fatte già da quelli che mi hanno preceduto a questa tribuna, sono certamente più in linea con la nostra posizione che non quella del p.m.
Cioè in effetti il progetto di sentenza che vi proponiamo noi rispetto al progetto si sentenza che vi ha proposto il p.m., hanno in relazione delle ammonizioni mirate, certamente il nostro è sicuramente quello più praticabile. Perché? Io non vorrò adesso discutere un’altra volta l’ha già fatto Maurilio Prioreschi, delle ammonizioni del Bologna, del delitto perfetto, di Damascelli e di tutto il resto. Ma Damascelli voglio dire è un giornalista che fa una telefonata a Moggi e gli dice “ha fatto il delitto perfetto” dopodiché Moggi, come prima sua espressione “c’ha ammonito tre calciatori”, a parte il fatto ..e non sulla loro qualità. A parte uno ha fatto pure un’intervista due minuti prima di questo processo, e ha detto che era giusta la sua ammonizione.
Se voi andate a leggere l’intercettazione che esiste tra Meani e Bergamo che parlano di queste espulsioni, lo stesso Meani dice ……
Ma voglio dire, non sa nemmeno chi hanno ammonito.
Ma sulle ammonizioni se noi vogliamo, pur di ..se andava alla ricerca di ammonire due inesistenti calciatori del Bologna per una partita nella uale la Juve non aveva nessuna possibilità..mentre poi voglio dire, quando si fa, quando De Santis fa Fiorentina-Milan con tre diffidati… mo adesso non so … ammesso che non fosse sdoganato e non penso che fosse sdoganato perché mi pare che riceve anche una telefonata di Meani che lo prega di non ammonire Nesta. Cioè voglio dire, lo prega di non ammonire Nesta e in quelle ammonizioni De Santis ha fatto il delitto perfetto… il delitto perfetto lo poteva fare in Fiorentina-Milan, visto che la settimana successiva la Juventus giocava con il Milan e De Santis aveva a portato di mano 3 diffidati. Ma sa chi erano quei diffidati signor Presidente? Rui Costa, Nesta e Seedorf. Cioè i giocatori più rappresentativi del Milan.
Perciò anche questa delle ammonizioni è una bufala. Ma che ce ne frega di ammonire Petruzzi del Bologna! Ma chi è Petruzzi del Bologna! Con tutto il rispetto, un modesto calciatore .
Avevamo davanti Seedorf, Nesta e Rui Costa, i 3 giocatori più forti del Milan. Ne butti uno di quelli fuori, crei un vantaggio alla Juventus. Ma questo vantaggio non c’è stato signor presidente.

Anzi solo svantaggi. Perché questo processo l’unica cosa provata fino adesso di una questione che ha danneggiato una squadra è solo quella inter-juventus dove siamo stati danneggiati da Rodomonti con un rosso non dato a Toldo.
E sulle ammonizioni presidente, ripeto, non possiamo aggiungere altro tranne che c’è un’altra telefonata sulla quale praticamente pure uno dei nostri associati, Pieri, che facava la partita Parma-Milan. Ci sono delle telefonate che si fanno secondo le ipotesi dell’accusa, adesso arriviamo un attimo alle schede, Luciano Moggi e Pieri. E poi in una ambientale dove gli investigatori identificano l’interlocutore con Racalbuto dove si dice “a me serve avanzare nelle ammonizioni”, non si capisce perché lo dica a Racalbuto e non a Pieri che è anche nostro associato ed era quello che poi poteva procedere a queste ammonizioni. Ma questa è una piccola digressione.

Commenta l'articolo sul nostro forum!
 
  IL NOSTRO SONDAGGIO
 
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
  TU CON NOI
   
 
   
 
  AREA ASSOCIATI
   
 
 
 
  DOSSIER
   
 
   
 
  LETTURE CONSIGLIATE
   
 
   
 
   
 
  SEMPRE CON NOI
   
 
   
 
Use of this we site is subject to our