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Il Fatto di N. REDAZIONE del 09/06/2012 08:16:29
Cosa scrivevano nel 1998? Romiti

 

Da Romiti un calcio alla Juventus che va

L'Unità. 19 marzo 1998

La vittoria di Kiev non spazza via tutte le polemiche. Anzi. Superba in campo, la Juve frana tragicamente quando si tratta di avere a che fare con la carta stampata. Lo conferma Cesarone Romiti, uno che, di solito, ama giocare a carte scoperte, ma che si ficca diritto in una querelle giornalistica. Lui, il presidente della Fiat di provata «fede romanista», avrebbe aperto con un milione di lire la sottoscrizione
promossa dai tifosi delle squadre romane a sostegno de «Il Messaggero», cui la società bianconera ha chiesto un risarcimento di 10 miliardi per danni all’immagine.
Lo scoop è sul numero de «l’Espresso» da stamane in edicola, ma è stato già smentito dallo stesso Romito - quelle «argomentazioni fantasiose senza alcun fondamento» - ma puntualmente confermato del settimanale. Certo è che il passaggio alla semifinale della Signora ha (ri)sparato in alto le quotazioni degli «odiati» Giraudo e Moggi, contro i quali è sempre più complicato tramare un golpe. Ma ad Antonio Giraudo e Luciano Moggi, tra gli artefici delle meraviglie contabili dei bilanci bianconeri, non può far che sorridere l’opposizione del numero 1 Fiat nel momento in cui la Juventus va a mille su tutti i fronti.
Romiti può detestarli, magari sparlare di loro al Lingotto, concedersi anche altri lussi verbali, sottolineare il suo dissenso dalla gestione della società. Però chi ha in mano le leve del potere è l’Ifi. Cioé la cassaforte di famiglia controllata da Umberto Agnelli. Una trincea finanziaria troppo potente e ingrado di arginare anche gli sbuffi piccati di Romiti, l’ultimo dei «pasdaran» mandati all’assalto in chiave anti umbertina forse proprio dall’Avvocato.
Fantapolitica calcistica? Scontro «fratricida»? Di sicuro, per Gianni Agnelli, l’unica via d’uscita per riprendersi in mano la società è l’addio congiunto e consensuale di Giraudo e Moggi, cui non mancano le offerte di lavoro. Altrimenti, chi avrà il coraggio di spiegare all’opinione pubblica un’altra caduta nell’oblìo come ai tempi di Montezemolo, o degli onorevoli ed infiniti secondi posti all’epoca del Boniperti-Trapattoni 2, la penitenza. E all’Avvocato non sarà certo sfuggito ieri quel cartello «grazie campioni»,
piazzato dai tifosi all’ingresso della sala stampa del Comunale. Il sorriso di compiacimento, con cui si è diretto verso Lippi e i suoi bucanieri, freschi reduci da Kiev, ne è stata la prova.
Ieri è stato il giorno dei complimenti. Ancora al Comunale. Come lunedì scorso, per l’ultimo incitamento. Questa volta è arrivato alla guida di una «Seicento Sporting» rosso fiammante, rosso shocking, rosso Ferrari. Il rosso della vittoria.
Ed è anche questo ritorno all’antico che sta alimentando dietrologie, nuovi scenari, trame suggestive, alternanza di poteri. In realtà, l’Avvocato occupa lo spazio, il suo spazio, che non è di nessun altro per personalità e prestigio, al di sopra del fratello Umberto, al di là dei rapporti con dipendenti, i Giraudo, i Moggi, che non detesta ma di cui non apprezza l’antipatizzante infallibile competenza.
Competenza che avrà pure rimpinguato le casse, ma che lo ha espropiato del piacere di viversi come l’ultimo mecenate nel mondo del calcio. Del resto questa Signora,che data per spacciata risorge davanti ai duecentomila occhi sbarrati, trasognati di Kiev, è uno spettacolo nello spettacolo, un’icona leggendaria di cui apprezzare il contatto, il calore fisico con cui liberare nell’aria piccole particelle di vendetta. Come quella sul colonnello ucraino. A chi gli chiede la differenza tra Juve e Dinamo, risponde caustico: «La stessa che c’è tra Lobanovsky e Lippi...». Per la serie, i conti si saldano alla fine. E qualcuno di troppo era rimasto in sospeso con il colonnello, personaggio spavaldo fino all’inverosimile, tagliente nei giudizi al limite dell’imprudenza
verso il «cascatore» Del Piero. Proprio colui che ha trasformato la ritirata di Shevchenko e soci in una rotta.

A firma di Michele Ruggiero


La redazione ringrazia Bociaale, che ha segnalato ed inviato questo articolo


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