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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Farsopoli di P. CICCONOFRI del 19/06/2012 09:58:46
La Repubblica della mistificazione

 

La Repubblica antijuventina, quella che ti aspetti, quella che continua a diffondere, con i contorni mendaci della diffamazione, una parziale ricostruzione della realtà.
Più forti sono le contestazioni verso un certo modo di informare e più forte è l’irruzione della nota testata che, attraverso le sue firme, continua quella che sembra una personale lotta contro coloro che hanno deciso di non essere succubi della prepotenza colpevolista a prescindere dalla verità.

Non riuscendo ad imporsi per spegnere definitivamente i riflettori su calciopoli, sollecitano costantemente l’opinione pubblica appoggiando la versione colpevolista che hanno deciso essere l'unica da promuovere sin dai suoi albori. Imposizione che vuole essere sostituita alla realtà, senza rispetto dei ruoli tra chi è deputato ad informare e chi a condannare.

L’ultimo attacco arriva con un articolo a firma di Zunino che sponsorizza la fatica letteraria dell’ex pm di calciopoli Giuseppe Narducci , ora anche ex assessore al Comune di Napoli.

Se qualcuno immagina di trovare riscontro alla realtà, attraverso una ricostruzioni veritiera dei fatti oggetto dello scandalo, passati al vaglio di un processo penale, abbandoni ogni speranza. Il tempo è fermo alle accuse del 2006.
Le parole di Zunino che accompagnano la pubblicità del libro, non sono altro che un’operazione di sponsorizzazione dei capisaldi fatti propri dall’intera testa, dove la realtà è volutamente distorta. Un articolo di ripicca indirizzato a quelle associazioni filo-juventine che hanno osato ricostruire in versione integrale lo scandalo contrapponendosi, con il semplice esame dei fatti, alla torbida operazione di mistificazione di chi vuole raccontare solo quello che fa comodo.

Un verità di parte – per ammissione dello stesso giornalista - “difficilmente discutibile” che ricorda la “mefitica influenza sul calcio italiano” di Luciano Moggi. Più volte condannato, che non ha ancora trovato un “giudice assolutorio”. Il fenomeno Calciopoli, il suo processo soprattutto, “ha conosciuto un'ondata delegittimante senza precedenti, alimentata dal vento del web filo-juventino, potentissimo. “
La Repubblica sponsorizza Narducci, che con questo libro “ha deciso di richiamare opinione pubblica e tifosi (juventini compresi) ai fatti” che, “ con puntualità accusatoria” l’autore propone.
Narducci ha ancora bisogno dell’opinione pubblica e di media disposti a legittimare il suo lavoro che ha mostrato, “piaccia o non piaccia”, carenze e lacune tali da inficiare il teorema accusatorio.

Quali sono le certezze? “ ..L'ex arbitro Nucini è stato un teste attendibile (raccontò di un viaggio bendato per la città di Torino, iniziazione al clan) e che persino mister Ancelotti, omertoso in aula, fosse convinto dell'impronta truffaldina della Triade: ‘A Siena contro il Milan il guardalinee Baglioni è stato mandato da Moggi’.” E' utile rileggere Calciopoli per ricordarsi che sì, è possibile truccare i sorteggi di inizio stagione nei campionati di quelle stagioni, anche se tre giornalisti sportivi non si accorsero di niente: ci sono comunque due testimoni a raccontare i trucchi lontani dal notaio, le palline corrose e riconoscibili. “E poi si ritocca con mano la violenza intimidatoria nei confronti del comunque vile Paparesta, si rivedono gli atti sulle 45 schede telefoniche con 324 ricariche del Lichtenstein, e le ricariche svizzere, quelle slovene….” “. …si ricordano nel libro, i doppi giochi della zarina Maria Grazia Fazi e quelli di Massimo De Santis che inizia ad arbitrare onestamente quando si accorge di essere sotto inchiesta.
Ancora, i 14 incontri segreti dei più alti dirigenti italiani del calcio, le ammonizioni mirate sugli avversari futuri del club bianconero.”

Le motivazioni della sentenza di primo grado smontano tutte le certezze proposte come Vangelo da Repubblica. E’un dato di fatto verificabile da chiunque: basta lettere il dispositivo firmato dal giudice Casoria.

Zunino scrive che rileggere questo libro ”per chi ha seguito i fatti fin dall'inizio, anticipandoli con inchieste di giornale (vedi da pagina 176 a pagina 178), è un esercizio di memoria sano eppure sbalorditivo".

Cosa traspare da queste righe? Livore verso il tifo Juventino che ha delegittimato quelle anticipazioni giornaliste che ancora oggi La Repubblica ripropone come sentenze. Partono dalla condanna e dalla sentenza, ma dimostrano di non averla letta o di fingere di non averla letta.
Mentono sapendo di mentire o sono solo disinformati?

In che modo potrebbero arrivare e presentare un libro di parte se non continuando a raccontare la verità di parte che dal 2006 contribuiscono a diffondere creando il finto presupposto per sostituirla alla realtà?
Hanno paura della verità e forzano la mano facendo passare come un testo sacro un libro che parla delle sentenze finora emesse come se fossero tutte definitive, attaccando vergognosamente il "potentissimo vento del web filo-juventino"...
Non si spingono mai ad analizzare le molte divergenze che pur ci sono tra le accuse originarie e le contestazioni mosse nella sentenza; non scrivono delle intercettazioni nascoste; non raccontano con veridicità i vari aspetti di calciopoli nel loro insieme, non rivendicano parità di trattamento…

Noi possiamo far parlare i fatti, senza nascondere le evidenze: il loro livore nei nostri confronti sarà dovuto a questo?

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