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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Udienze Processi di N. REDAZIONE del 21/08/2012 19:01:47
Trascrizione integrale difesa Avv. Bongiorno

 

Il piatto della bilancia mancante
“Manca questo motivo di reclamo, perché manca? Perché a tutti è noto che quando un atleta deferito fa il patteggiamento, il patteggiamento viene respinto, ovviamente i legali immediatamente impugnano anche l’ordinanza con la quale è stato respinto il patteggiamento dicendo: ‘hanno sbagliato la pena per maniera congrua’.
E’ un motivo che io, nella mia ormai purtroppo lunghissima esperienza, faccio sempre ed è un motivo che avevamo scritto e che non troverete nel reclamo. E voglio dire subito perché non c’è, perché è giusto anche chiarire le cose: lo avevamo scritto noi tre, Antonio Conte ha ritenuto di stracciarlo, di non farcelo inserire nell’ambito di questo reclamo.
Ha fatto questa scelta che io onestamente come difensore non ho del tutto condiviso perché ha detto “io voglio assolutamente che sia chiaro che io non voglio reti di salvataggio. La prima audizione che io ho fatto e che comunque lui il patteggiamento l’ aveva chiesto, comunque dentro di voi c’è il convincimento che questo ricorso al patteggiamento c’è stato.
Allora voglio chi sia chiara un’altra cosa: la richiesta di patteggiamento che è stata fatta da Antonio Conte, è stata un suggerimento dei legali, suggerimento che io stessa avrei dato. Cosa vuol dire questo? Io temo, temo, temo, che questa corsa al patteggiamento, che c’è stata in questo processo e anche in quello precedente, possa essere interpretata con poca dimostrazione che tutti gli assunti accusatori trovano conferma e quindi i tesserati corrono verso il patteggiamento; c’è questa prateria sconfinata in cui si corre, perché tanto non c’è la possibilità di essere assolti perché sono tutti colpevoli.
Ecco: io sul punto vorrei essere chiara. In realtà siamo arrivati in una situazione tale per cui spesso noi legali diciamo ai nostri assistiti: non puoi non patteggiare. Perché diciamo questo? Perché secondo me c’è un problema di base: in questi processi sportivi, in realtà dal processo penale vengono mutuati alcuni istituti ma non vengono mutuati, non vengono prese in prestito anche le garanzie difensive. E’ come se il famoso piatto della bilancia, purtroppo in questo momento storico, avesse solo il piatto della bilancia dell’accusa, manca il piatto della difesa. Perché? Perché se si prende un pentito… In questi casi noi abbiamo Carobbio, Gervasoni, etc.. Si prende un pentito, però, l’ha spiegato prima l’avvocato Rodella, si dice agli avvocati: voi non avete necessità di contro esaminarlo, come dire: è un po’ una cosa superflua. Allora io credo che, io non so chi di voi ha esperienza in materia di collaboratore di giustizia; io chi sa la mia storia sa benissimo che in realtà ho fatto una lunga esperienza di collaboratore di giustizia. Nella mia esperienza, l’unico modo che ho visto per mettere in discussione la credibilità del collaboratore di giustizia è controinterrogarlo. Voi direte perché? Perché, se Carobbio fosse venuto qui davanti con Gervasoni, io gli avrei fatto 450 domande. Se fosse stato un pentito credibile avrebbe risposto, però ad un certo punto una domanda alla quale doveva rispondere davanti a voi e che a me mi resta qui c’è tutt’ora; io avrei chiesto a Carobbio: “mi scusi Carobbio: ma Gervasoni, che è il pentito che secondo la commissione dà riscontri, ha detto la verità o non ha detto la verità quando ha detto che la partita Novara-Siena, è una partita che è stata combinata dagli zingari e da pochi infedeli e che non c’era quindi l’accordo di spogliatoio?
Perché state attenti a questo: noi non abbiamo un pentito riscontrato, abbiamo Carobbio annullato da Gervasoni, e allora aveva senso o no portarli qua davanti?
Voi direte: avvocato noi abbiamo i verbali, quando andiamo in camera di consiglio, tranquillamente ci leggiamo i verbali. Ecco io onestamente non ci stò a dare agli avvocati il ruolo di lettori dell’enigmistica, perché quando io facevo l’enigmistica c’era il famoso giochino ‘caccia all’errore’. Io credo che spacchettare i verbali, darli agli avvocati e dire: “voi trovate l’errore” sia un po’ poco.
E questo non significa che io non ho, attenzione, fiducia nella procura federale che ha fatto i verbali e nel pm. Assolutamente. Io ho fiducia totale: personale e come ufficio.
Il problema secondo me è un altro: che esiste una fisiologica diversità di errori. Le 450 domande che io ho in mente, non le ha fatte il Dottor Palazzi, non le ha fatte la procura di Cremona. Questo è per spiegare perché a mio avviso dovete considerare bene che quando Conte ha scelto di fare il patteggiamento, non l’ha fatto perché voleva una pena ridotta, lo ha fatto perché gli era stato detto, e io gli avrei detto, guarda che manca un piatto della bilancia. E questa è la prima precisazione che volevo fare.


L’assoluta attendibilità di Carobbio e il riscontro ping.pong
Dico subito che a me non ha stupito il fatto, sapendo ovviamente che era stato condannato Conte, che Carobbio sia ritenuto credibile, ovvio. Quello che mi ha stupito, e vi chiedo di andare a verificare, sono state le parole che sono state usate: Pag. 25, Carobbio non è soltanto credibile, riscontrato e attendibile un po’ come tutti i pentiti… quando voi andate a leggere, Tommaso Buscetta era credibile, quello attendibile, quell’altro riscontrato… Sapete che parole sono state selezionate per definire Carobbio? “Assoluta attendibilità” . L’Assoluto nell’apologia cristiana chi è? Dio, il Verbo. Una credibilità “divina”. Non ci può essere una sola dichiarazione di Carobbio minimamente erronea. In effetti è stato valutato così, perché tutti i testi che sono stati portati dai miei colleghi di difesa, che hanno assunto la difesa a sommaria informazione, sono stati dichiarati inattendibili. Contateli: 25 contro Carobbio, prevale Carobbio. Carobbio non mente mai, Carobbio non sbaglia mai, Carobbio non tentenna mai. Ha una percentuale di infallibilità, badate, del 100%. 100%. Mentre per altri pentiti è stato fatto questo approfondimento, per Carobbio non lo troverete. A me ha fatto impressione questa divinizzazione di Carobbio e secondo me non è casuale. Per me non è casuale per un motivo. Per Carobbio c’è il cosiddetto riscontro “ping pong”. E allora siccome che, io credo che questa Corte verificherà se un riscontro c’è o è un riscontro “ping pong”, si è cercato di accrescere la credibilità intrinseca, quasi a dire: “Carobbio è talmente credibile in sé, che non ha bisogno di riscontri”. Carobbio si autoriscontra. Carobbio è divino. Carobbio è uno e trino. Cos’è la tecnica del riscontro “ping pong”: è quello che viene bocciato dalla Cassazione. “L’attendibilità di Carobbio in Novara-Siena è comprovata dalle dichiarazioni rese in altre gare ad esempio…”. Uno dice: beh, andiamo a vedere quali sono. Per Novara-Siena sapete quali sono le gare che provano la credibilità di Carobbio? bene “..Albinoleffe-Siena”!! Ma come?!! L’altra contestazione? Tu usi l’altra contestazione come riscontro? Allora io che ero sopravvenuta alle due difese dico: andiamo a vedere Albinoleffe-Siena per vedere allora come provano Novara-Siena! Vado a vedere Albinoleffe-Siena e sapete cosa si legge? “Per quanto concerne Carobbio, abbiamo già provato la credibilità..”. E dove l’avete provata? Se Novara-Siena era “ping-pong” e si andava ad Albinoleffe-Siena, poi Albinoleffe-Siena come la provi? Con Novara-Siena? Questo è il riscontro “ping-pong”. E allora, se è vero quello che dice il procuratore federale e cioè che in realtà qui non c’è una giustizia di serie b e qui c’è l’approfondimento, verificate se dovete confermare la credibilità “ping-pong”.

Per Salvini non è credibile
Dico subito - per chiarezza - che io ho grande rispetto per la Commissione Disciplinare, però ho anche rispetto nel giudizio che è stato dato su questi pentiti da un giudice che io conosco bene per la sua bravura e la sua preparazione: Guido Salvini. Guido Salvini non solo non ritiene Carobbio una divinità ma, lo troverete nell’ordinanza di custodia cautelare, dice che il collaboratore non è trasparente, dice una cosa che è una bocciatura clamorosa; io non ho mai visto per nessun tipo di collaboratore un giudizio così severo. dice: “un dichiarante che miscela verità e menzogna per alleggerire la sua posizione” . Attenzione: è un giudizio rigoroso. Il collaboratore, perché si definiscono collaboratori? E’ “collaboratore” colui che confessa, ammette e conosce le proprie responsabilità. Un soggetto che si difende non è collaboratore. E il giudice Salvini – io vi prego di leggere l’ordinanza, perché vero è quello che dice, io sento un po’ tutti che dicono: ‘la giustizia ordinaria è una cosa, la giustizia sportiva un’altra’. Si, però attenzione: qui abbiamo un’ordinanza che è stata presa per un giudizio dato dal Gip Salvini su questo collaboratore di giustizia. E sulle stesse dichiarazioni, tranne l’ultima, quella di luglio, che non aveva ancora in mano. Voi direte, perché la Bongiorno dice che il giudizio di Salvini è così importante? Voi sapete che io faccio penale e voi non sapete chi è Salvini. Salvini è un giudice, basta vedere wikipedia, che ha condotto tutte le indagini in materia di terrorismo, di sinistra e di destra, in quale periodo? Nel periodo di applicazione delle legge sui pentiti, e sui dissociati. E’ un giudice, che poi non si capisce se di destra o di sinistra, tutti dicono che non si capisce la matrice politica, che ha scritto libri sui pentiti. 'La legge sui terroristi e pentiti’ è una sua pubblicazione; un’altra sua pubblicazione ‘il testimone. Come lo Stato ha nascosto la verità di piazza Fontana’ . E intendendosi di pentiti, il GIP Salvini sa benissimo che il signor Carobbio mente. Perché? il collaboratore, come voi sapete, come prima cosa si dice che deve essere “pentito” - noi usiamo pentito in un altro modo - Salvini ha fiutato nel primo interrogatorio, quello del 20 dicembre, che in realtà Carobbio recita. E recita anche il pentimento. Io vi prego di verificare, alla fine del primo verbale, quando il GIP dice a Carobbio: “Va bene, concluda le sue dichiarazioni..” ,perché ovviamente si aspettava la tipica cosa che avviene nei verbali dei pentiti, e cioè che Carobbio dicesse “io son dispiaciuto di quello che è successo, ecc..” perché ovviamente è un collaboratore “pentito”. Sapete come fa Carobbio? Siccome stava recitando, trae le sue parole dal Catechismo e recita l’Atto di Dolore del Catechismo. Io non so se voi conoscete le parole del Catechismo… sono: “Signore io mi pento e mi dolgo..” e inizia a dire “io mi pento e mi dolgo con tutto il mio cuore e il dolore”. Lo troverete a pagina.. nel dire questo, vi dico proprio le parole che dice “..mi pento e mi dolgo con tutto il cuore" Salvini lo blocca e dice: “Se dici queste parole non ti crederà nessuno”. Cosa significa questo? significa che io vi pregherei di verificare con attenzione la credibilità di Carobbio.

Il vero problema di Carobbio è vedere se passerà o meno qualche anno in carcere
E’ chiaro che voi mi direte: ‘ammesso e non concesso che tutto questo è vero’, perché la grande domanda delle domande: mettiamo caso che in alcune cose ha detto il falso, ma perché? Per tirare in ballo Conte. Perché è poi questa la domanda delle domande e c’è la risposta, e la risposta in parte la dà Salvini, in parte la dà secondo me, in un verbale, perfino il pm di Cremona.
Io credo che, io spero che tra di voi ci sia qualche esperto in diritto penale, perché la risposta alle menzogne su Conte, la sà esclusivamente chi ha conoscenza su cosa rischia Carobbio nel processo penale. Perché il problema di Carobbio, badate, non è se continuerà a giocare o meno; il problema di Carobbio è se passerà o meno qualche anno in carcere.
Nelle contestazioni che troverete in quell’ordinanza, che io spero che voi leggerete, troverete la seguente contestazione: 416 pluriaggravato. Cosa significa? Che ha un 416 e sapete perfettamente quale è la pena del 416, che è l’associazione a delinquere da 1 a 5 anni. Pluriaggravato da che cosa? Da un numero di persone superiori a 10, pluriaggravato perché è un reato transnazionale. Voi sapete per questi reati in altri paesi quanto hanno preso alcuni calciatori? 13 anni, in Turchia. 13 anni, fra la giustizia tutta, ma intanto sono 13 anni. Perchè c’è l’aggravante del reato transnazionale, che implica un numero di anni estremamente alto ...L’aggravante transnazionale addirittura da un terzo alla metà. Cosa significa questo? Significa che Carobbio ha fatto una scelta: la scelta di cercare di difendersi in sede penale con quello che sta facendo qui nel processo sportivo.
Quale è la strategia di Carobbio? La strategia che se io fossi stata legale di Carobbio gli avrei suggerito: devi derubricare il tuo reato; il tuo reato non deve essere associazione per delinquere pluriaggravata, perché rischi pene enormi: tu devi derubricare quegli accordi che sono stati posti in essere in esecuzione del piano degli zingari, in accordi da spogliatoio; in così fan tutti. Derubrica il tuo reato in peccato. E’ questo che sta facendo Carobbio; per difendersi deve ridimensionare il suo ruolo. Badate, non è un’invenzione dell’avvocato Bongiorno, lui lo dice, 29 febbraio: ‘Io mi sento parte di un meccanismo più grande di me. Quello che avete visto è una prassi consolidata di accordi tra società’’. Lui dice:’ io sono il pesce piccolo, sono state le società a fare tutto’. E perché gli serve? Per tagliare i legami con gli zingari. L’obiettivo è annunciato: io non sono la cerniera tra calciatori e zingari, perché questi accordi – e vedrete che ora lo dice per Novara-Siena- non sono accordi degli zingari e non sono io la cerniera, sono accordi di spogliatoio. Cosa si rischia in sede penale se Carobbio dice la verità? Cosa rischia Carobbio? Rischia esclusivamente la frode sportiva. Se Carobbio riesce a trasformare l’associazione a delinquere in frode sportiva passa da quella pena altissima, alla mera frode sportiva.
Io vi prego di leggere un verbale, il 19 gennaio, perché questo credo sia rivelatore di quello che vi stò dicendo, quando gli chiede il pm,… quando il pm gli chiede di Novara-Siena, quale è la risposta? “Venni contattato da (zingari) – quindi è vero sì, ho avuto il contatto, ma attenzione, loro mi chiedevano il risultato di over, io ho detto no. Poi c’è stato un accordo di spogliatoio". Allora io vorrei capire se in questo verbale non c’è poi la verità di tutto. Come dice Salvini: 50% di verità, 50% di menzogna. Vero è che gli zingari lo contattarono, perché lo sappiamo che lo contattarono, vero è che volevano il risultato di over; dove è che dice il falso? Quando dice: ‘io gli ho detto no’ : punto n. 1: non si capisce perché improvvisamente doveva dire di no; perché improvvisamente Carobbio aveva riprovazione morale a combinare quella partita. Quindi lui dice la verità a metà: il contatto l’ho avuto, poi però deve scaricare su qualcuno e su chi scarica? Ovviamente sull’accordo di spogliatoio. Da chi è smentito? Da Gervasoni che dice: "quando mai, quell’accordo di Novara-Siena è un accordo degli zingari con Carobbio". Da chi viene smentito? Dai tabulati, che provano che lui fino a un minuto prima della gara e dopo la gara, aveva contatti con gli zingari.
E io vi prego di leggere con attenzione, con estrema attenzione, le dichiarazioni di Gervasoni, perché Gervasoni vi dice la strategia che segue Carobbio. Perché Gervasoni dice ‘per me erano accordi zingari e pochi infedeli’ e non accordi di spogliatoi e si tira dietro Conte e si tira dietro la società, perché a lui serve trasformare questo tipo di accordo da spogliatoio … perché a lui serve dire : ‘io ho fatto quello che dicono tutti, io ho cercato di non fare il morto preferendo i due feriti‘ e soprattutto quello che interessa fare è chiarire il suo ruolo e dire quello che dice in tutti gli interrogatori: ’ha deciso la società che è più importante di me, ha deciso Conte’.
Allora io vi prego di verificare quali possono essere i riflessi penali delle dichiarazioni di Carobbio sulla sua posizione. Perché a me non interessa – poi ve lo diranno loro – la storia del risentimento, ve ne parleranno loro. Io credo che quando c’è di mezzo la possibilità di prendersi 13 anni di carcere, secondo me viene spontaneo dire: ‘io con gli zingari non c’entro niente, è stato Conte, è stato Conte’. E quindi considerate che da un punto di vista strettamente penale, una cosa è per il signor Carobbio essere complice, tutt’altra cosa è adeguarsi ad una decisione dell’allenatore.

Calaiò goleador per sbaglio
Molto rapidamente sulla seconda e ultima parte. Cosa fa la decisione (Disciplinare, ndr) su Novara-Siena: coglie in parte quello che vi sto dicendo, cioè, la decisione di primo grado badate, ci rende conto che Gervasoni dice che in realtà l’accordo c’è, ed è un accordo fatto dagli zingari, però si ritrova anche la dichiarazione di Carobbio che dice: ‘ no, non è accordo degli zingari ma è un accordo di Conte, spogliatoio.’ Quindi la commissione si trova due accordi: zingari o spogliatoio? Cosa sceglie la commissione? Purtroppo fa una scelta, ovviamente con tutto rispetto, secondo me piuttosto pilatesca, nel senso che dice:purtroppo abbiamo due pentiti che parlano di accordi di natura diversa, saranno accordi – badate - sapete come li definisce? Paralleli: ci sarà quello degli zingari e quello dello spogliatoio. Ora, a parte il fatto che mi verrebbe da dire, che le rette parallele non si incontrano mai , per cui se gli accordi sono paralleli non ci sono mai, io vorrei segnalarvi un verbale di cui secondo me nessuno si è accorto., salvo il pm di Cremona che secondo me è un altro che se ne intende di penale., se ne intende molti di penale il pm Di Martino. Perché c’è un verbale di cui in realtà Carobbio non dice solo “questo accordo di spogliatoio di Conte era un accordo sul pareggio" dice una strana frase molto sottovalutata: ‘l’accordo dello spogliatoio era a reti inviolate’. Il Pm Di Martino, quando sente questa frase, la partita è finita 2-2, invece Carobbio dice ‘l’accordo era a reti inviolate’. Il Pm Di Martino quando si rende conto che c’è questa discrasia, gli dice ‘ non è che..’ perché ha in mente che lui vuole derubricare (Carobbio ) il reato in peccato, gli contesta esplicitamente questo e lui gli dice: ‘ma mi scusi, è possibile che l’accordo era a reti inviolate se poi è finita 2-2?’. ‘ Lei mi fa presente – risponde Carobbio – che un risultato di 2-2 è poco rappresentativo di un intento delle due squadre di defilarsi dall’impegno, io le rispondo che sia in occasione di Novara-Siena che di Siena – Torino, per quanto intendessimo fare un pareggio a reti inviolate, poi è andata a finire che Calaiò ha segnato 2 reti a partita’. Quindi la favola è: noi volevamo un accordo a reti inviolate- quello gli dice guarda che non è vero che è finita 2-2 – e si inventa la favola di Calaiò goleador per caso. Se io fossi Calaiò lo querelerei, perché uno che è goleador e fa 4 gol e dicono 4 gol per sbaglio mi pare eccessivo. Quindi questo Calaiò che ha fatto 4 gol – vi prego di andarlo a vedere – è uno che ha fatto 4 gol per errore. Allora, io che ovviamente mi intendo poco di calcio, sono andata a vedere questi 4 gol, se voi trovate la palla che sbatte su Calaiò e va in rete ovviamente io sbaglio; uno di questi 4 gol per errore, sapete come è fatto? Io ovviamente non mi intendo di calcio sono donna: spalle alla porta, si alza, fa una sforbiciata e fa una rovesciata. Calaiò goleador per sbaglio.

Non poteva non sapere
E mi avvio alla conclusione con l’ultimo paragrafetto. L’ultimo paragrafetto, visto che il presidente ci ha chiesto di affrontare anche Albinoleffe-Siena, affondiamo Albinoleffe-Siena. Quello che vi ho detto finora riguardava l’attendibilità di Carobbio Novara-Siena, Calaiò goleador per errore.
Albinoleffe- Siena. Come vi dicevo prima c’è il grosso problema che, mentre per altre gare, Carobbio riscontra Gervasoni, purtroppo per Novara-Siena e Albinoleffe-Siena, questo Carobbio non ha riscontri. E allora la decisione (disciplinare, ndr) decide di fare questo riscontro ping-pong e poi di trovare in qualche modo un riscontro a quello che dice Carobbio. E il riscontro è il seguente: "a ulteriore conferma che Conte sapesse, vi è la circostanza che Stellini ha ammesso di essere stato lui stesso a dare l’incarico a Carobbio e a Terzi a termine della gara di andare a sistemare … ed è poco credibile, se Stellini ha fatto tutto questo, che Conte non lo sapesse".
Quindi badate: il riscontro Albinoleffe-Siena il riscontro che Conte sapesse, è che Stellini ha patteggiato e ha ammesso. Se Stellini sa, deve sapere anche Conte. Conte non poteva non sapere. Allora cominciamo a dire che il principio che viene affermato è – voi come giuristi dovete decidere se condividerlo o meno – è che quello che sa uno dello staff – tra l’altro c’è proprio un errore nella decisione perché in tutto questo non si sa che Stellini non era nemmeno il vice di Conte; Stellini era un collaboratore – comunque il principio che troverete in sentenza è questo: quello che sa il vice, sa automaticamente anche l’allenatore. Quindi d’ora in poi, ogni qual volta ci sarà una contestazione nei confronti di vice, avremo anche la contestazione automatica per l’allenatore. E qui rispondo al procuratore federale quando dice: "noi applichiamo i principi della Suprema Corte", ma la Suprema Corte sul principio ‘non poteva non sapere’- signor procuratore tanto lei parlerà dopo di me – cosa ha detto? Sul principio ‘non poteva non sapere’ non ha detto che è un errore logico? Non ha detto che in questo modo il giudice sbaglia perché non propone affatto una verità argomentata, ma chiede un’adesione acritica ed intuitiva alla propria interpretazione dei fatti ed alla soggettività del loro tutore non è accettabile il principio ‘non poteva non sapere’ dice la cassazione.
E poi vi chiedo: da un punto di vista giuridico, come si può sposare un’omessa denuncia con il principio ‘ non poteva non sapere’, non c’è una decisione della Corte di Giustizia Federale che dice che è necessaria la conoscenza concreta in ordine alla sussistenza di un illecito, non essendo sufficiente un sospetto vago e indeterminato?

Ultime battute. La Commissione si rende conto che il ‘non poteva non sapere’ di Albinoleffe-Siena, è troppo debole. E allora decide di trovare un riscontro al ‘non poteva non sapere’. E lo trova – badate – nel carattere di Conte. E cioè dice: ’Non poteva non sapere Conte per un semplice motivo – non perché io so che sapeva – ma perché ha un carattere pessimo e addirittura un accentratore’. Bene, vi dico subito: lui ha un carattere pessimo, peggio di quello che si immagina la Commissione disciplinare. Ma io credo che a volte, in certe decisioni, io noto che si lascia il buon senso fuori dall’aula., Se cerchi un appiglio al ‘non poteva non sapere’, tu devi cercare un aspetto caratteriale opposto, cioè, ‘non poteva non sapere’ Conte, in quanto è un uomo disponibile, accomodante, simpatico, in lui si trovava un punto di riferimento quindi tutti dicevano a lui tutti i loro segreti , lui era un soggetto destinatario delle confidenze. Ma siccome è un fatto notorio che Conte è tanto duro che io ho provato a scrivere su google ‘Conte’ i primi 3 google sono: è antipatico, è arrogante, è durissimo. Allora se hai un capo durissimo e accentratore sai cosa fai? Taci, occulti, non parli!
Ma questa è un’interpretazione mia potete dire, così come loro dicono che in realtà se hai un accentratore confessi, la Bongiorno dice che se hai un duro ti astieni dal farlo. Non è un’interpretazione mia, c’è la prova di questo. Vi prego di andare a verificare un altro passaggio – e con questo ho concluso – ma è molto importante. Stellini è il soggetto al quale Carobbio si rivolge per la prima volta quando deve chiedere il permesso per andare a trovare la moglie. Perché Carobbio va da Stellini? Va da Stellini perché sa che Conte non gli avrebbe mai concesso quel permesso. Quindi Carobbio va da Stellini e gli dice: ’come posso fare per ottenere questo permesso?’ Allora voi avete – queste sono le dichiarazioni di Carobbio – la risposta del rapporto tra Stellini e Conte. Sapete cosa risponde Stellini? Secondo l’ottica accusatoria Stellini corre da Conte gli dice tutto; quindi doveva correre da Conte e dirgli:’ guarda che quello li viuole andare a trovare la moglie’. Sapete cosa risponde Stellini a Carobbio? "Non andare a dire niente a Conte, è un bisbetico, scappa da tua moglie, occultagli la circostanza e fargli trovare la situazione già del tutto definita". Quindi voi avete agli atti che Stellini, il soggetto che era a conoscenza di questa combine, rispetto al quale si presume che Conte avesse un rapporto di confidenza, in realtà è un soggetto che dice: "attenzione non parlate con Conte". Voi avete la prova che Stellini non poteva che tacere.
Per queste ragioni io insisto nei nostri motivi d’appello, ovviamente su altri aspetti parlerà adesso l’avvocato De Renzis.
 
  IL NOSTRO SONDAGGIO
 
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
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