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Attualità di M. BARBATO del 26/09/2012 13:49:57
Regole e buon senso sull’asse Cagliari-Roma

 

2004-2012

La vicenda di Cagliari con la vittoria a tavolino data alla Roma per 3-0, pur nella sua singolarità, credo sia senz’altro il tipico esempio in cui la lettura delle Regole, la loro interpretazione e il famoso buon senso non sembrano portare alla stessa conclusione.

Rapido riassunto della vicenda:
• Biglietti messi in vendita con una settimana di anticipo
Prefetto di Cagliari che dispone lo svolgimento a porte chiuse ( sospensione vendita biglietti )
• Comunicato “transoceanico” del Presidente Cellino che invita i possessori di abbonamento e biglietto ad andare comunque allo stadio nel rispetto dell’ordine e della civiltà
• Comunicato notturno della Prefettura che dispone il rinvio della partita: non è possibile garantire l’ordine pubblico.
• Immediati attacchi di Presidente di Lega e Presidente Federale che invece di lasciare piena autonomia decisionale al Giudice Sportivo e attendere le doverose indagini già si esprimono.
• Immediato reclamo della Roma.
• Immediata decisione del Giudice Sportivo: per colpa di Cellino non si è giocato, vittoria a tavolino per la Roma. ( Eventuali decisioni contro Cellino e Cagliari verranno in futuro, per ora la decisione più urgente: vittoria della Roma! )
Il tutto nel giro di nemmeno 36 ore. E poi dicono che la Giustizia Sportiva è lenta.

A me sembra che il tutto sia stato liquidato in maniera frettolosa e qualche domanda credo sia opportuno porsela.
Perché la partita è stata rinviata? Veramente non sarebbe stato possibile emettere un comunicato da parte del Prefetto in cui si diffidava la tifoseria sarda in possesso dei biglietti (poco meno di 4.000 persone) a seguire l’invito di Cellino?
Quanti di questi 4.000 tifosi sardi avrebbero risposto lo stesso alla “chiamata alle armi” (qualcuno così l’ha definita) di Cellino?
Ma Cellino è questo capopopolo aizzatore di disordini oppure quel Presidente così contestato anche dalla sua tifoseria?
Per quale motivo lo stadio di Cagliari era comunque presidiato dalla Polizia la domenica alle 15 nonostante la totale assenza di qualunque tifoso?
Non sarebbe stato possibile effettuare identico presidio e far svolgere la partita? Oppure a Cagliari esiste una situazione talmente esplosiva da portare a decisioni così drastiche?

Io credo che per trovare una corretta risposta a queste domande non si possa prescindere dal considerare la battaglia che da mesi va avanti fra Cellino e Istituzioni Sarde per la costruzione del nuovo stadio.
E non sono pochi quelli che avanzano il sospetto che quel rinvio deciso dal Prefetto sia stato più un dispetto che una reale esigenza.

Tornando all’ambito sportivo, anche l’immediata decisione di dare la vittoria a tavolino alla Roma sembra veramente sorprendente.
Non c’è dubbio che il comunicato di Cellino abbia causato la decisione del Prefetto di rinviare la partita. Va però sottolineato che non si è trattato di una partita interrotta ma di una partita rinviata. Decisione nella quale le componenti sportive non sono entrate.
Si giocano partite con 65.000 tifosi e stadi presidiati ma Cagliari-Roma proprio non si poteva giocare.

Il 21 marzo 2004 venne sospeso ad inizio del secondo tempo il derby Roma-Lazio per la diffusione di una falsa notizia riguardante la morte di un bambino.
Alcuni ultras della Roma entrarono tranquillamente in campo ad inizio ripresa e andarono a parlare con Totti e l’arbitro. Uno di questi disse al capitano giallorosso di avere visto con i propri occhi l’incidente verificatosi.
Dopo lunghi momenti di tensione e nonostante gli altoparlanti avessero ripetutamente smentito la notizia, la partita venne sospesa. A decidere fu la Lega Calcio nella persona di Adriano Galliani che parlò di situazione particolare e decisione di buon senso. Il Presidente della Lazio Ugo Longo così commentò la sospensione: “Una decisione incomprensibile. Non c’era alcun motivo per cui la partite venisse sospesa”
Gli ultras vennero arrestati e la Giustizia Sportiva aprì immediatamente un’inchiesta sull’accaduto.
A differenza di quanto successo per Cagliari-Roma, ci vollero 9 giorni per avere le decisioni del Giudice Sportivo: partita da ripetersi ( a porte aperte!! ), squalifica di un turno per il campo della Roma e multe per Roma e Lazio. In pratica la “boutade” di quattro scalmanati venne considerata poca roba, alla faccia della responsabilità oggettiva.
Evidentemente la turbativa all’ordine pubblico causata da qualche ragazzetto non era nulla a confronto di quanto sarebbe potuto succedere a Cagliari domenica scorsa.

A Cagliari la partita viene rimandata dal Prefetto in conseguenza di un folle comunicato di un Presidente, a Roma un derby viene interrotto per le incredibili pressioni di alcuni ultras della Roma che giurano ad arbitro e giocatori di avere assistito coi propri occhi ad una tragedia mai avvenuta.
Riguardo le decisioni del Giudice Sportivo non è chiaro il motivo per cui nel 2004 non sia stata utilizzata, per una situazione notevolmente più grave e pericolosa, la stessa rigidità adottata oggi, più che nei confronti del Cagliari, a vantaggio della Roma.
Perché nel 2004 non venne data la partita persa a Roma e Lazio?
Perché addirittura venne consentita la ripetizione a porte aperte?

E’ assolutamente condivisibile, oggi, la decisione di penalizzare il Cagliari per il comportamento del suo Presidente ma per quale motivo deve essere avvantaggiata una squadra per le dispute fra Cagliari Calcio e Cagliari città?
Perché oggi non si è usato il buon senso utilizzato nel 2004 a Roma e la Lega Calcio non ha accettato il rinvio disposto dalla Prefettura di Cagliari?

Perché non si è comportata come nel 2004 comminando solo ammende e squalifiche di tesserati o al limite penalizzazioni in classifica per il Cagliari?
Per quale motivo la Roma deve avere dei vantaggi da una questione che riguarda altri? Forse solo perché era già a Cagliari ed è stata avvertita all’una di notte???

Cagliari-Roma non si è giocata perché rinviata dal Prefetto, Roma-Lazio è stata interrotta per la delinquenza di alcuni tifosi. Le decisioni sportive sono state coerenti fra di loro?

C’è un ultimo aspetto importante: il Regolamento.
L’articolo 17, invocato dalla nobile e sportiva squadra giallorossa, parla chiaro: vittoria a tavolino. E il Giudice Sportivo, in nemmeno 36 ore, si dice d’accordo. Il buon senso e l’interpretazione delle Regole sono evidentemente stati lasciati al 2004.

Per avere un’opinione definitiva e super partes non resta che appellarci al sacro giudizio della stampa specializzata. I giornalisti conoscono i regolamenti alla perfezione e sanno usare il buon senso.
Lunedì scorso, per nostra fortuna, si è espresso sulla questione Cagliari-Roma Luigi Ferrajolo a Radio Radio lo Sport. A Franco Melli che contestava una decisione che a suo dire, invece di limitarsi a penalizzare solo il Cagliari, avvantaggiava la Roma e penalizzava tutte le squadre che in futuro andranno a Cagliari e non potranno usufruire della vittoria a tavolino, così rispondeva l’attento Presidente dell’USSI: “Ma di cosa stiamo parlando? Ci sono delle regole e vanno rispettate. È stato come se una squadra avesse schierato in campo un giocatore che non poteva essere schierato……lo dice il Regolamento: sarebbe partita persa e 0-3 a tavolino”.
Aggiungo io che il Regolamento prevedrebbe anche un punto di penalizzazione per ogni partita in cui si schiera un giocatore che non potrebbe essere schierato.
Luigi Ferrajolo credeva forse di fare un esempio ipotetico, estremamente chiarificatore nella sua semplicità ma ipotetico.
In quel momento non gli sovveniva evidentemente che quell’ipotetico esempio si è verificato ripetutamente nella stagione 2000/2001. L’irregolarità riguardò in particolare il passaporto falso di Recoba.
Se fosse stato applicato il regolamento in un caso così semplice da giudicare – ce lo dice Ferrajolo - all’Inter avrebbero dovuto togliere 56 punti: serie B!
Ma all’epoca per fortuna a presiedere la FIGC c’era Franco Carraro che di buon senso ne ha sempre dispensato in quantità ( “Per carità che non favorisca la Juventus….”) e di certo non poteva essere applicato un freddo Regolamento che avrebbe mandato nella serie inferiore la squadra di un Presidente che nel calcio aveva messo tutti quei soldi.
Viene il dubbio che nella vicenda Cagliari-Roma a trionfare sia stato non il buon senso o l’applicazione dei Regolamenti…ma la Roma di Zeman.

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