Il prezzo dell'incoerenza Abbiamo empiricamente dimostrato, richiamando le dichiarazioni rilasciate nel corso della stagione dai nostri associati rispetto ai presunti “addetti ai lavori”, la differente propensione d’animo verso l’ottimismo nei confronti della nostra amata Juventus.
Riassunta graficamente, la situazione è un po’ la seguente:
per visualizzare l’immagineNon c’è nessunissimo bisogno di correre dietro a fantomatiche teorie socio-psicologiche per dare spiegazioni del fenomeno.
La sensazione della quasi totalità di associati del forum GLMDJ è sempre stata quella di uno scudetto deciso prima dell’inizio della contesa. Una Champions che si poteva sognare, ma a patto di nessun infortunio e di congiunzioni astrali tali da far impallidire anche il confronto con quando ci qualificammo per il secondo turno nell’era Lippi grazie al goal di Djordevic dell’Olympiakos al Rosenborg. Insomma, l’unico obiettivo alla portata, e sempre con un po’ di fortuna, poteva essere la Coppa Italia. E crediamo che ai tempi nessuno ci avesse ancora ricamato sopra teorie più che credibili di un vantaggio per la real casa proprio alla conquista della coppetta del nonno.
Pessimisti? Rancorosi? Credo semplicemente realisti. E i fatti, purtroppo, danno ragione. Anzi, forse neppure: almeno la coppetta pensavamo si potesse portarla a casa…
Spetta ugualmente un plauso alla coerenza.
Non può nemmeno stupire l’andamento altalenante della stampa e degli uomini che ruotano attorno al mondo del pallone, compresi i nostri giocatori.
In estate si gioca a predire la vittoria dello scudetto almeno per 4 formazioni. E’ un gioco di squadra: i titoloni ingolosiscono il tifoso medio e le tirature dei quotidiani aumentano. E a beneficiarne sono naturalmente anche i club, per via degli abbonamenti in crescita sottoscritti dai tifosi sognanti. Ci guadagnano tutti, dunque perché pensare ad un’altra strategia? Pazienza se poi il tifoso si inasprisce via via che la stagione si sviluppa diversamente. E quanto ai giocatori, possiamo anche con benevolenza immaginare che dichiarazioni trionfalistiche un po’ incaute possano essere lette nell’ottica di un sano autoincitamento.
Forse alla dirigenza spetterebbe il ruolo più delicato di essere prudente…ma anche lei fa il suo gioco, si capisce. Proclamare obiettivi esaltanti ad inizio stagione può far dimenticare ai tifosi più emotivi le delusioni trascorse. Tanto poi, in caso di mancato raggiungimento degli stessi, un capro espiatorio per salvarsi le chiappe (tipo l’allenatore, o magari l’allenatore ed un presidente solo di facciata), lo si trova sempre.
Che poi i giudizi nel corso della stagione siano strettamente collegati ai risultati conseguiti, è anch’esso più che comprensibile. Prospettare tempi migliori per una squadra in crisi, o mettere in guardia da un eccesso di ottimismo formazioni molto in forma, può rappresentare un azzardo che, se smentito, può facilmente essere strumentalizzato contro il giornalista stesso.
Ma come la coerenza ha un prezzo, lo scrivevamo nell’editoriale precedente a questo, anche l’incoerenza deve necessariamente sottostare al suo contrappasso.
Se è comprensibile per una logica strettamente economica e di marketing che i giornalisti siano surfisti di professione, ondeggiando qua e là, è da attendersi che la loro credibilità continui imperterrita nel fenomeno già ampiamente in corso di caduta libera. E prima o poi anche gli altri, oltre a noi, si stancheranno di regalare anche un solo euro a quasi tutte le testate, in primis quelle sportive naturalmente.
E quanto ai dirigenti, l’incoerenza aumenta nella gente un giudizio di inettitudine nelle loro capacità lavorative, almeno in ambito sportivo, o quantomeno, nel nostro caso, in logica Juventus. In questi lidi noi gli occhi li abbiamo aperti contestualmente al loro arrivo, ma sempre più juventini cominciano a storcere il naso…
Impossibile concludere questa analisi senza citare i due mostri sacri dell’incoerenza.
Immagino non stupisca se la prima nomina sia per il presidente del Palermo
Zamparini, non nuovo a queste performance. “Secondo me il titolo va alla Juve. Ne sono convinto, quella bianconera è una squadra vera, vedrete che quest’anno tornerà alla vittoria” (Tuttosport, 17 luglio 2008). Peccato che già prima di Juventus-Palermo, poco più di due mesi dopo, ci si trovi già di fronte alla prima revisione del suo pensiero: “La verità è che alla Juve sono esagerate le aspettative. Vorrebbero vincere già quest’anno, ma secondo me occorrerà ancora una stagione perché ci riescano. Ma in casa Juve hanno una fretta alla Zamparini”. (Tuttosport, 3 ottobre).
Il 22 dicembre però ridiventiamo noi i suoi beniamini: “L'Inter vive di episodi creati dai suoi fuoriclasse ma non ha un gioco di squadra, la Juve invece ha quella forza delle provinciali che i nerazzurri non hanno". Non che questa dichiarazione impedirà al presidente del Palermo di analizzare con sicumera i problemi di una Juve che per forza non avrebbe potuto vincere il titolo quest’anno: “troppe prime donne” (5 maggio 2009).
Il secondo mostro (della incoerenza), inimitabile, è certamente il nostro presidente (per ora almeno)
Cobolli Gigli. Superflui i commenti, non ci resta che riportarne in ordine cronologico alcune (tutte sarebbe impossibile, trattasi di uno dei presidenti più chiacchieroni mai visti in serie A) delle sue dichiarazioni.
CALCIO, JUVENTUS, COBOLLI GIGLI: JUVE DA SCUDETTO (titolone di Repubblica, 18/9/08); passa uno schiocco di dita e il nostro lo ritroviamo dalle colonne de La Stampa: “Andiamo avanti con gli obiettivi di sempre, ovvero arrivare il più in alto possibile in Champions League e conquistare una buona classifica in zona scudetto.”; 31/10 su Tuttosport: “Considero ancora l'Inter la squadra più dotata in termini di giocatori e quindi le maggiori probabilità di vincere lo scudetto sono sue. Dopodichè il Milan sta facendo vedere delle grandi cose e ha impegni europei di minor peso. Nell'ordine Inter e Milan le migliori candidate allo scudetto”; ''Per lo scudetto spero in una volata a due con l'Inter con un nostro stacco nel finale come nel ciclismo”, (2/12, agenzia stampa Agr); ma già il 27/1/09 eccolo con queste parole: “Cinque anni per tornare a vincere lo scudetto. Preferisco sbagliare per eccesso di prudenza piuttosto che fare promesse difficili da mantenere” ; ma il 13 marzo…"Lo scudetto? Ci crediamo" ; e poco più di un mese dopo dichiarava "Obiettivi mancati” (Tuttosport, 27/04).
Rendessimo graficamente le sue dichiarazioni, praticamente ne uscirebbe un’encefalogramma.
Nei confronti dei tifosi, certo una incoerenza indisponente.
D’altronde cosa aspettarsi di diverso da un uomo capace di ribaltare le proprie idee in 15 giorni?
Chiedetelo a Ranieri, dato che solo il 13 aprile su calciomercato.com si leggevano queste parole di Cobolli Gigli: “E’ il nostro allenatore, ha portato degli ottimi risultati lo scorso anno, siamo arrivati in Champions…Mi domando cosa possiamo chiedere di più a Ranieri e, anche, a noi stessi, forse. Mi domando perché dovremmo avere qualsiasi tipo di dubbio su Ranieri nei prossimi anni”.
Peccato che solo due settimane più tardi (27 aprile) Tuttosport avrebbe intitolato: Juventus,Cobolli Gigli su Ranieri, "Obiettivi mancati, sentiremo Ranieri".
Giusto il preludio dell’esonero…
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