La prima intervista da presidente a Franzo Grande Stevens, tratta da Hurrà Juventus del mese di novembre 2003E allora ecco Franzo Grande Stevens, eletto alla presidenza bianconera dal Consiglio di amministrazione della Juventus il 12 agosto scorso.
Che uomo è, questo avvocato, ancora un avvocato, destinato ad occupare il ruolo di numero uno?
La sensazione che regala è istintivamente gradevole, perché si tratta di un gentiluomo che nella sua estrema misuratezza di garbata umanità.
Usa parole semplici per svelare personalità, gusti e costumi, Franzo Grande Stevenz, ma la scala dei suoi concetti ha la graffiante efficacia di un ascensore americano che porta al piano 60 15’’ mossa com’è da termini di rara bellezza del tipo “fede e umiltà”, che in quest’età consumistica, se non sono obsoleti non sono poi così lontani dall’esserlo.
E’ un presidente che ha 75 anni, ma non sono i capelli bianchi né tanto meno la vita intensa ad aver ridotto il sapore delle sensazioni né il valore della felicità, ciò che gli permette di utilizzare con un sorriso la parola “emozione”per questa nuova pagina che si accinge a vivere, scritta nella scia di un caro amico, più giusto dire di un amico fraterno, l’avvocato Vittorio Chiusano.
Franzo Grande Stevens perimetra se stesso, in fretta: “Sempre alla partita, mai però ad eventi mondani, per scelta di vita.
Mai protagonista individuale, perché sono un presidente che opera a fianco di abili professioni. Protagonista dunque per quanto mi concerne, ma non fatemi parlare di mercato”.
Un uomo che, come si potrebbe dire, non sa esagerare, e come tale un uomo di sostanza.
Un personaggio che – lo scoprirete dopo, nella ricostruzione storica della sua vita – è nel cuore di infintiti consigli di amministrazione delle industrie più rappresentative d’Italia e che ora si accinge ad entrare anche nel CdA di quella spettacolare società di fatto che è l’universo bianconero.
“
Ho grandi sentimenti per gli appassionati, uniti tutti da qualcosa di religioso. La loro vivace assemblea spontanea mossa dall’affetto per la squadra ha un qualcosa di mistico. C’è fede in tutto ciò. Storia virtuoso che percepisco in modo intenso. Mi sento portato verso questo traino emotivo,
mi sento molto vicino ai tifosi, perché nel loro gesto spontaneo percepisco il valore dell’amore”. Parole che lasciano il segno. Ma i segni di una professionalità esemplare, Franzo Grande Stevens li ha lasciati anche e soprattutto lungo l’arco della propria solidissima vita di avvocato. Lui è stato infatti l’Avvocato dell’Avvocato, nel senso che, il suo contributo in seno alla famiglia Agnelli è stato di rarissima importanza, avendo ideato – era l’anno1978 – la “Giovanni Agnelli Sapaz2, che viene considerata come la cassaforte della famiglia Agnelli. Un forziere nel cui contenuto, grazie alla sua specializzazione nel ramo del diritto societario, sono state riorganizzate le diverse quote aziendali appartenenti ai numerosi membri di casa Agnelli… E Ancora Franzo Grande Stevens è assolutamente un numero uno del sistema forense. Il suo studio che occupa tre piani di una palazzina di via del Carmine, a Torino, rappresenta infatti un polo professionale di impressionante traenza internazionale: ha 16 soci, 13 avvocati che operano in pianta stabile ed una ventina di collaboratori con sedi anche a Milano e Roma.
Tra i suoi clienti tanti nomi di vertice dell’economia mondiale l’Aga Kham, i Ferrero, la famiglia Versace, Lavazza, Pinin Farina ecc ma in pole position c’è sempre stata la famiglia Agnelli, alla quale Franzo Grande Stevens è legato da più di 40 anni, dagli anni ’60 quando l’Avvocato lo chiamò personalmente invitandolo ad occuparsi del problema societario della Fiat.
Franzo Grande Stevens nasce a Napoli il 13 settembre 1928 e deve il suo secondo cognome alla madre, Marina Stevens, nipote del console inglese di Gallipoli. Il nome è invece la replica del nonno paterno, di origine sassone. Frequenza elementari e medie al monastero di Montecassiano (“un collegio molto duro,” spiega), vorrebbe diventare ufficiale di Marina, poi però, più concretamente, si iscrive al liceo Giovanbattista Vico e decide di puntare alla carriera diplomatica, ma la scomparsa del padre Sebastiano gli impone scelte diverse, così punta alla facoltà di giurisprudenza che gli permette di studiare, lavorando. Per 3 anni è impiegato presso il piccolo pastificio di cui il padre era socio, poi a 22 anni la Laurea, con il massimo dei voti, ciò che gli consente di entrare nello studio del prestigioso avvocato napoletano Francesco Barra Caracciolo. Nel 1953 l’episodio l’episodio che gli cambia la vita: conosce infatti Giuliana, che diventerà sua moglie, scesa a Napoli per il matrimonio del suo cugino ma residente a Torino, e per seguirla, Franzo Grande Stevens cambia tutto. Si trasferisce sotto la Mole e trova un’occasione di lavoro nello studio di Alessandro Galante Garrone. Poi a piccoli passi, l’esplosione professionale che si traduce, in virtù della sua esperienza nel ramo del diritto commerciale e societario, in un punto di riferimento basilare per tutta la categoria.
Franzo Grande Stevens, ex presidente del Consiglio Nazionale forense , è anche membro dei Consigli di amministrazione di Fiat 8dove è anche vicepresidente), Ifil, Ifi, La Rinascente, RCS Mediagroup, Pini farina, Banca Sella, banca del Piemonte e Davide Campari Spa. E’ appassionato di Storia del Risorgimento (dove è presidente del Museo Nazionale) e delle delicate maioliche abruzzesi di Castelli.
E poi… c’è la Juventus che gli ha “insegnato”il figlio Riccardo, tifosissimo bianconero ed amico personale di Gianluca Vialli. Una materia che dal 12 agosto scorso, Franzo Grande Stevens ha deciso di scoprire personalmente.
La redazione ringrazia Tyson1983 per aver fornito copia dell’intervistaCommenta l'articolo sul nostro forum!
