Giulemanidallajuve
 
 
 
 
 
 
 
  Spot TV
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di P. CICCONOFRI del 20/12/2012 16:10:19
Le storture di Palazzi

 

Abete si ricandida alla presidenza della Figc e Palazzi viene nuovamente sconfessato dalla disciplinare. Squalifiche e penalizzazioni che questa volta colpiscono il Napoli calcio, vittima di quella deviazione della giustizia sportiva cui basta un personaggio qualunque, unito ad un procuratore federale lasciato libero di essere l’ago della bilancia, per rovinare squadre, giocatori e allenatori. Abbiamo contestato questo metodo quando vittima è stato Antonio Conte, lo contestiamo anche ora che vittima è una diretta concorrente per lo scudetto: la giustizia sportiva è da rifondare completamente.

Un’occasione questa che ci mostra, ancora una volta, come la giustizia sportiva non ama apparire super partes. La disciplinare sconfessa per l’ennesima volta il lavoro di Palazzi che ahimè, ha pensato bene di richiedere, senza nessuna base giuridica, un solo punto di penalizzazione per il Napoli, mostrando cosa significa usare due pesi e due misure all’interno di uno stesso procedimento (vedi caso del Portogruaro). Situazione che ha costretto la disciplinare a porre rimedio addebitando il -2 alla società partenopea. Richieste confuse anche per le squalifiche da infliggere a Cannavaro e Grava: i nove mesi proposti da Palazzi non sono in linea con le altre richieste fatte in casi analoghi. Senza parlare del mancato accoglimento del patteggiamento di Giannello: per la disciplinare «il non aver negato», non può essere considerato come una collaborazione, come invece aveva rilevato il procuratore federale.

Fino a una settimana fa, nessuno si era accorto della stortura della “responsabilità oggettiva”. Anzi, c'erano giornalisti, che in linea con il diktat della giustizia sportiva, sparavano a zero su Conte e su quei tifosi che gli avevano reso omaggio al suo rientro in panchina. Senza parlare, poi, di chi aveva richiesto a gran voce l'esclusione di Bonucci e Pepe dagli Europei, ancora prima dell'inizio del processo sportivo che poi li avrebbe visti assolti. E nessuno che si sia sognato di difendere quei tre; nessuno che abbia rilevato che forse si stavano condannando persone a pagare una pesante pena sulla base di illazioni, senza alcuna prova. Si diceva: la giustizia sportiva lavora così. Adesso, tutto a un tratto, grazie alla evidente mancanza di equità del procuratore federale proprio verso la squadra partenopea, ci si accorge dell'assurdità di questi metodi e della parzialità di chi decide l’entità delle penalizzazioni. Questa giustizia sportiva - con giudizi modulabili in base al peso politico delle società coinvolte e degli interessi che girano intorno ad un grande business - oltre ad essere un’arma impropria nelle mani della Federazione, offre anche un’opportunità. In quanti avevano sperato che allontanando Conte dalla panchina il cammino della Juventus in campionato sarebbe stato almeno penalizzato? In quanti potevano intervenire per dare supporto mediatico evidenziando la stortura di questa giustizia sportiva ed hanno preferito rimanere in silenzio per poterne godere i benefici? Tutti, Abete compreso che, grazie al clima di caccia alle streghe appoggiato dalla stampa amica, ha approfittato per rimandare a data da destinarsi quella riforma della giustizia sportiva indispensabile per dare una parvenza di credibilità al sistema, puntellando invece l’attuale stato comatoso con la riconferma di Palazzi e dei suoi fallimenti.

E pensare che Petrucci, in uno dei suoi ultimi messaggi da Presidente del Coni, ha tenuto a precisare che la giustizia sportiva è stata quella “più chiara" in riferimento a calciopoli e che Palazzi “aveva ragione” sulla colpevolezza di Conte (“mese più, mese meno” ). Ci vuole una bella faccia tosta a fare queste affermazioni dopo le recenti sconfessioni di calciopoli e del lavoro di Palazzi…

Cosa dire poi della gestione della IS Arenas sicura a giorni alterni? Per il comune di Quartu l’impianto non è più sicuro; il sindaco Mauro Contini si è detto indisponibile a firmare l’agibilità in deroga e ad assumersi le responsabilità sulla sicurezza. Sembra un gioco ma non lo è visto che in ballo c’è la necessità di garantire la massima sicurezza per tutti quelli che saranno ospiti dalla struttura. Non sarebbe ora di chiarire definitivamente la situazione di questo impianto anziché sperare di domenica in domenica nella deroga salva partita? La Lega calcio non dovrebbe prendere posizione per chiarire una situazione che si trascina dall’inizio della stagione con grave disagio per i tifosi e il campionato? Anche da queste cose passa la credibilità del nostro calcio.

Pubblicato sul num. 48 di professione calcio: :


Commenta l'articolo sul nostro forum!


SCARICATE GRATUITAMENTE GIULEMANIDALLAJUVE NEWS



Scarica gli arretrati di GiulemanidallaJuve News, clicca qui
 
  IL NOSTRO SONDAGGIO
 
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
  TU CON NOI
   
 
   
 
  AREA ASSOCIATI
   
 
 
 
  DOSSIER
   
 
   
 
  LETTURE CONSIGLIATE
   
 
   
 
   
 
  SEMPRE CON NOI
   
 
   
 
Use of this we site is subject to our