Grande risalto odierno nei quotidiani sportivi per la squalifica di due giornate comminata al difensore dell’Inter Ranocchia, una delle quali per aver “Contestato l’operato arbitrale rivolgendo al Quarto Ufficiale (Giordano) un’espressione provocatoria”.
In casa nerazzurra si
ha la sensazione che la squadra sia finita al centro del mirino degli arbitri; sensazione confermata dall’immediata presa di posizione di Moratti:
“La squalifica di Ranocchia è un fatto particolare e inusuale perché è la terza volta che ci capita una cosa del genere. È un peccato perché ci toglie per due giornate un giocatore che era molto in forma...». Ricordiamo che in precedenza Guarin era stato punito dal giudice sportivo per atteggiamento intimidatorio nei confronti dell’assistente Di Liberatore al termine della gara con la Lazio e Cassano fermato per la contestazione nel tunnel contro l’arbitro Giacomelli, nel finale della partita col Cagliari.
Dalle pagine della Gazzetta dello Sport arriva subito la
difesa d’ufficio: “come minimo salta all’occhio una
difformità di giudizio rispetto a molti precedenti”. Ed ancora: “Il club nerazzurro ci vede una grave
disparità di giudizio e
indirettamente si pensa alla Juve. Un po’ perché certi episodi
sono iniziati dopo la vittoria a Torino, un po’ perché - concetto che vale appunto in generale - si ritiene che soprattutto
con i bianconeri si usino altri pesi e altre misure. A parte il
recupero fiume (6’) che ha portato al gol vittoria contro il Cagliari, ai piani alti della sede nerazzurra viene difficile pensare che nell’accerchiamento che in Catania- Juventus subì l’arbitro Gervasoni – lo stesso che ha diretto Inter-Genoa - perché venisse annullato il gol (regolare) di Bergessio i tanti giocatori bianconeri non abbiano usato espressioni forti.”
Quello che salta all’occhio è il solito tentativo mediatico di deviare l’attenzione dal problema principale:
l’inter vorrebbe forse essere libera di contestare ad ogni sconfitta l’operato dell’arbitro? Magari la società milanese dovrebbe far presente ai suoi giocatori e allo staff che rivolgere espressioni ingiuriose verso la terna arbitrale o tenere atteggiamenti intimidatori è comportamento passibile di punizione. Può farlo un presidente come Moratti non nuovo a gesti eclatanti dalla tribuna e che urla dopo ogni sconfitta e da anni al complotto?
Ovviamente il giornale rosa si piega a raccogliere le chiacchiere da bar contestando anche i minuti di recupero finali, offrendo contestualmente un paragone sempre comodo all’ambiente nerazzurro per poter lanciare le solite
insinuazioni verso l’odiata Juventus.
Si evidenzia a più riprese la
difformità di giudizio tra Inter e Juventus in merito alla quale ricordiamo un piccolo particolare omesso dai media: Ranocchia è in attesa di giudizio sull’inchiesta del calcioscommesse relativa al filone barese che sarà presa in esame, secondo le ultime indiscrezioni di stampa, dalla giustizia sportiva non prima della fine del campionato. Rischia una sospensione ma eventualmente solo dopo aver potuto disputare un intero campionato. Ricordiamo invece che la Juventus, usando lo stesso metro di paragone tanto caro ai nerazzurri, è stata privata per quattro mesi del suo allenatore, senza dimenticare i processi a Bonucci e Pepe alla vigilia della Supercoppa. Non oso immaginare a parti invertite cosa sarebbe successo.
L’inter è cronicamente alla ricerca di un pretesto per giustificare ogni sconfitta e il suo braccio destro, la gazzetta, è sempre pronta a raccogliere ed amplificare l’idea del complotto proponendo le solite insinuazioni di bassa lega. Chiediamoci il perché i media, anziché indirizzare ad una corretta cultura sportiva invitando a correggere quegli atteggiamenti che non sono d’esempio per nessuno, continua invece ad amplificarli.
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