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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di F. FILIPPIN del 14/01/2013 13:59:08
Il fallo di Floccari? Una ‘mano’ al campionato

 

I soliti media.

Lunedì 14 gennaio.
La notizia che campeggia sulle prime pagine di tutti i giornali è il rallentamento della Juventus e la riapertura di un campionato che, solo otto giorni fa, sembrava già morto e sepolto.
“Merito” di qualche errore/orrore bianconero, in due partite che si potevano tranquillamente vincere, e del buon passo delle due principali avversarie Lazio e Napoli, che considero entrambe a meno 3, visto che, in un modo o nell'altro, sono convinto che la penalizzazione degli “antipatici” azzurri (per dirla alla Marchisio) verrà con tutta probabilità ammorbidita, in tutto o in parte, nei prossimi gradi di giudizio.

Se ci sta sottolineare i problemi bianconeri (anche se avrei messo la firma ad agosto per trovarmi all'inizio del girone di ritorno in questa situazione, dopo una qualificazione agli ottavi di Champions League, ottenuta da prima e con lo scalpo dei campioni in carica tra le mani), notevole appare lo sforzo, un po' di tutti, per minimizzare quanto accaduto all'Olimpico.
A poco più di venti minuti dalla fine, infatti, il risultato era ancora bloccato sullo zero a zero (con una Lazio che sarebbe rimasta a distanza di sicurezza) quando, con una azione viziata da uno stop con la mano di Floccari, i biancazzurri hanno sbloccato il risultato.
La partita, di fatto, è finita lì, con una Atalanta nervosa ed incapace di organizzare una reazione.
Episodio decisivo? Due punti in più generosamente elargiti? Forse sì, forse no.
Per la stampa neppure si pone il problema.

Evito volontariamente di riportare i titoli, che si limitano a celebrare la rimonta, e mi limito al resto delle prime pagine.
Per la Gazzetta “La Lazio batte l'Atalanta grazie anche ad una rete irregolare”, ma è scritto talmente in piccolo che neppure si nota.
Per il Corriere dello Sport, in una versione “I biancocelesti piegano l'Atalanta (che protesta)”, con un carattere degno delle clausolette poste sul retro dei contratti assicurativi, quelle da leggere con la lente di ingrandimento.
L'Atalanta “protesta” : a torto, a ragione, per quale motivo? Per il quotidiano non importa.
Per l'edizione romana, invece, l'episodio neanche pare minimamente esistito: nulla di cui stupirsi.
Idem per Repubblica e Il Messaggero. Al massimo si parla di qualche indefinita “protesta” e di rete “dubbia”.

Ricordate, per limitarci a quest'anno, il titolone a nove colonne “Scandaloso al Cibali” ?
Al di là dell'episodio, la Lazio avrebbe potuto, comunque, vincere lo stesso; come si è affrettato a precisare Lotito, probabilmente meritava la vittoria e forse c'erano stati, in precedenza errori in suo danno. Confesso di non aver minimamente visto la partita e, quindi, non so se quanto affermato dal presidente sia corretto o meno.
Peccato che questo ragionamento, che può essere del tutto legittimo (anche se c'è chi può obiettare che, pur meritando di vincere, si possono perdere, o pareggiare, le partite), valga oggi per la Lazio e non ieri per chi sul campo ha sempre o quasi sempre meritato di vincere anche le partite in cui ci sono stati episodi dubbi o in cui gli avversari hanno protestato (per riprendere la stessa terminologia ora usata dai quotidiani).
Evidentemente l'indiavolato Pulvirenti o il sempre sopra le righe Cellino (capace incredibilmente di lamentarsi anche dopo aver perso nonostante più di una decisione a favore) meritano le prime pagine, a differenza del povero Colantuono, che, per veder prese in considerazione le sue legittime lamentele (del tutto pacate, a differenza di quelle che, in generale, vengono mosse ai bianconeri al primo fallo che si assume invertito), deve andare a cercarle nelle pagine interne.
Per fortuna, qualcuno che sottolinea questa smaccata diversità di trattamento c'è: “purtroppo” si tratta del grande Antonio Conte, che è entrato in argomento, in punta di piedi, dopo essersi preso la colpa del gol subito (altro che chi scarica le responsabilità sui propri giocatori, sull'arbitro che tre minuti prima ha invertito una rimessa laterale o sulle condizione del terreno di gioco che favoriscono sempre gli avversari.....ma questo è un altro discorso).
«Una reazione mediatica? Impossibile. Gli errori ci sono per tutti, lo sappiamo, ma quando dico per tutti ci metto dentro anche noi. La Juve è una squadra come le altre. Ci vuole equilibrio. Non è che se l’errore è contro la Juve va bene, e se è a favore apriti cielo».

Sfido chiunque, in buona fede, a contestarlo.
Peccato, come detto, che questa frase venga dal nostro allenatore e che, quindi, nessuno ne terrà conto in futuro: alla prima occasione, ne siamo certi, si ricomincerà a sparare, come sempre, sul solito bersaglio.

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