Il campionato 2012/13 è praticamente finito.
Lo ha vinto ovviamente il Milan.
E con questo anche i prossimi dieci o dodici, non so ancora di preciso, rassegnamoci.
E' quanto emerge inconfutabilmente dalla lettura dei giornali di questi giorni, che celebrano il ritorno in Italia del figliol prodigo Balotelli, unico vero fuoriclasse in circolazione, in grado, a quanto pare, di spostare da solo gli equilibri, rendendo i rossoneri una squadra imbattibile, anche al netto dei vari Mexes e Bonera.
D'altra parte il palmares del giocatore non mente: i titoli vinti parlano da soli (ovviamente Ibrahimovic, Tevez, Aguero, Silva ecc. con cui ha giocato, non c'entrano).
Al di là dell'ironia, parlano per lui i numeri di questa stagione: 20 partite e 3 gol, roba da far sembrare in confronto gli attaccanti della Juventus dei veri cecchini e da farlo ritenere più un talento ormai perso per strada che un fuoriclasse conclamato.
Assolutamente ingiustificate, quindi, le scene di giubilo al suo arrivo in Italia e l'attenzione che i media, anche e soprattutto quelli non sportivi, gli hanno dedicato.
É vero che i giornali inglesi hanno sottolineato quanto gli mancherà; peccato che si riferissero a lui quale inesauribile fonte di gossip e non certo alle sue prodezze in campo.
L'importante, comunque, è che siano felici i rossoneri.
Qui nasce, però, il problema.
Solo qualche settimana fa infatti, a precisa domanda, il presidente del Milan, parlando di Balotelli, sottolineava come in uno spogliatoio fosse fondamentale l'aspetto umano e come una
"mela marcia" potesse
"infettare" tutto l'ambiente, così concludendo:
"E' una persona che io non accetterei mai facesse parte dello spogliatoio del Milan".Frasi non sentite direttamente, ma solo riportate? Voci di corridoio create ad arte? No, un'intervista televisiva, che chiunque può andare a rivedersi su internet.
Certo, potrebbe essersi trattato di un'abile strategia per distogliere l'attenzione sull'affare e far abbassare il prezzo: una di quelle cose che imputiamo sempre ai nostri dirigenti di non saper fare.
Peccato che alla conferenza stampa di presentazione del giocatore trasparisse un certo imbarazzo.
Alla domanda di un giornalista (evidentemente non preoccupato per la sua futura carriera), Balotelli non ha potuto far altro che fingere di non aver saputo della polemica e che, comunque, Berlusconi si era successivamente
"scusato".Berlusconi che si "scusa": c'è qualcosa che non va...
La situazione viene immediatamente presa di petto da Galliani, che, nerissimo in volto, come gli capita dopo le peggiori prestazioni della squadra o dopo una clamorosa "papera" di un suo giocatore, si affretta a precisare che in realtà Berlusconi non si è scusato, perchè
la storia della mela marcia è la solita invenzione giornalistica, di quelle che mirano a screditarlo. Peccato che la questione sia finita lì: lo confessiamo, ci sarebbe piaciuto che il giornalista avesse affondato il colpo, magari facendo partire in diretta il video dell'intervista di Berlusconi su uno dei tanti PC portatili presenti in sala.
Avremmo voluto vedere la faccia di Galliani, tra il fucsia e il viola, mentre cercava di spiegare la corretta interpretazione del pensiero berlusconiano, evidentemente travisato dai più.
Immaginate Agnelli che, due giorni prima della conclusione dell'affare, afferma perentoriamente che Anelka è "bollito" e non serve a nulla?
Oppure provate a pensare ad un Conte che commenta le voci di mercato sull'attaccante francese, lamentandosi del fatto che la società lo costringe a fare un matrimonio con i fichi secchi?
Alla presentazione si sarebbe parlato d'altro? Il titolo della Gazzetta quale sarebbe stato?
Quello di sabato era "Balosfida" (???).
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