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Attualità di G. FIORITO del 07/02/2013 08:10:04
Il golf interessa. La Juve forse/2

 

Correva il 24 settembre 2012 e Franco Chimenti veniva rieletto per la quarta volta Presidente della FIG. La FIG è la Federazione Italiana Golf, che poco o niente dovrebbe avere a che fare con il calcio, a parte il tappeto verde e la passione che nel recente passato ha visto impegnati in sfide redditizie molti campioni tra i quali Alessandro Del Piero. Un ottimo sistema per mantenere lo stato di forma e arrotondare i guadagni tutt’altro che magri nonostante la crisi?
Non proprio. La familiarità di Andrea Agnelli per il golf io l’ho scoperta con l’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport il 24 giugno del 2011, con Giraudo e Moggi freschi di radiazione, nella quale rimproverava ad Andrea Monti e Mirko Graziano che calciopoli era stato un processo sommario istruito in un clima di clamore mediatico che ne condizionò l’esito e che fu proprio la Gazzetta a innescarlo rivelando le intercettazioni che condussero la Procura federale ad aprire il procedimento sulla scorta di quanto aveva appreso dai giornali. Di lato all’intervista, nella biografia del presidente della Juventus, si leggeva tra l’altro: appassionato di golf, consigliere FIG e amministratore delegato del Royal Parking Golf & Country Club I Roveri.

Franco Chimenti è stato presidente della Lazio dal febbraio 1986, quando il suo gruppo finanziario acquistò il pacchetto azionario di maggioranza dalla FinLazio di Giorgio Chinaglia, al 25 luglio dello stesso anno, quando lo cedette al gruppo formato dai fratelli Calleri e da Renato Bocchi. Tra le sue cariche: preside della Facoltà di Farmacologia all'Università La Sapienza, presidente della Federazione Italiana Golf e membro di Giunta del C.O.N.I. Nel maggio del 2009 fu battuto alla Presidenza del CONI da Gianni Petrucci, con 55 preferenze contro 24.

Torniamo al 24 settembre 2012. All’elezione di Franco Chimenti ha fatto eco l’approvazione di Andrea Agnelli, che si è detto convinto che “Il lavoro svolto da Franco Chimenti in questi anni ha rappresentato un grande valore aggiunto e ha contribuito concretamente al consolidamento del golf italiano nel panorama sportivo internazionale” e ha aggiunto che “La 69esima edizione del Bmw Italian Open, appena conclusa, è solo il più recente esempio di successo dell’operato di una presidenza che, sono felice, ci rappresenterà ancora per i prossimi quattro anni”.
Sì, vi starete domandando, ma di tutto questo a noi amanti del calcio che ci può importare? Svelando qualche altarino del quale i bene informati, coloro cioè che amano spingere lo sguardo oltre il naso e di fatto oltre il perimetro che circoscrive il campo, saranno senza dubbio al corrente, apprendiamo da Dagospia che l’idillio si è rotto e potrebbe condizionare la prossima elezione del presidente del CONI, di colui che siederà al posto di Petrucci.

Franco Chimenti sarebbe molto vicino a Giovanni Malagò, che come ha riportato la Gazzetta dello Sport, il 22 Gennaio ha presentato la sua candidatura alla presidenza del CONI, all'oratorio di San Tommaso Moro, nella città universitaria di Roma, contro il favoritissimo Raffaele Pagnozzi, alla presenza del sostenitore Gianni Letta, ex sottosegretario alla presidenza del consiglio, con queste parole forti: "Mi auguro che il Coni rappresenti non più in modo feudale lo sport italiano e le sue federazioni".
E con questo programma. Stadi: "Una situazione vergognosa e ridicola. E il Coni dice che non può fare niente: ma che significa? Se vuole il Coni sa spingere, conta molto più di un Ministero dello Sport” . Scuola: “ci vogliono quattro miliardi per rendere agibili le palestre scolastiche” . Autonomia: “Il Coni prende 411 milioni di euro dallo Stato: usciamo dall'ipocrisia dell'autonomia dello sport. Il nuovo Coni deve sperare e progettare il coinvolgimento dei privati” . Scommesse: “E' un finto problema, è una presa in giro: il 93% del gioco è sul calcio, quindi il problema è del calcio e non dello sport. Se divento presidente non voglio rapporti Coni-calcio: non ce lo faccio entrare, non starà in giunta. Il disastro che ha prodotto il calcio è evidente".

Malagò, detto Megalò e forse abbiamo capito perché, avrebbe dovuto essere il candidato di Andrea Agnelli. Senonché tra il 5 e il 6 dicembre il Consiglio Federale della Federazione Italiana Golf, presieduta da Franco Chimenti, ha deciso che il 70° Open d’Italia maschile di golf sarebbe stato ospitato dal Circolo Golf Torino La Mandria. Andrea Agnelli non ha preso per niente bene la notizia che dopo 4 anni sarebbe stata abbandonata la sede del suo club Royal Park I Roveri e ha lanciato accuse di scarsa etica e trasparenza a Chimenti, che prontamente si è difeso parlando di motivazioni economiche e rimproverandogli di aver rinunciato da tre mesi a ricandidarsi alla carica di consigliere del FIG.
Il risultato dei battibecchi sarebbe per Dagospia la svolta del presidente della Juventus, intenzionato a non sostenere più Malagò, bensì Raffaele Pagnozzi.

Praticamente come se avesse cambiato idea perché lo Juventus Stadium non è stato scelto per giocare la finale di Supercoppa Italiana. Solo che per quel motivo non l’ha fatto. E a pensarci bene non l’ha fatto nemmeno quando ad essere rieletto è stato Giancarlo Abete alla presidenza della FIGC. Anche se in quel caso non c’erano avversari da sostenere. Anche se Giancarlo Abete ha sostituito Carraro nell’estate del 2006 che ha visto la Juventus condannata alla serie B e privata di due scudetti e ha preferito tacciare tutta la FIGC di incompetenza pur di non togliere all’Inter uno di quei titoli che non meritava.
Può la voglia di golf arrivare a tanto?

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