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Attualità di F. DEL RE del 08/03/2013 08:32:35
Juventus: amata a fasi alterne

 

Riporto pari - pari dal sito tuttojuve.com: “Il presidente della Lega Calcio, Maurizio Beretta, intervenuto pochi minuti fa ai microfoni di Sky Sport, ha commentato la splendida serata europea della Juventus. Ecco le sue parole, trascritte da Tuttojuve.com: "Questo risultato della Juventus, così importante, così netto, riempie tutto il calcio italiano di orgoglio . Tra i tanti titoli ne ho visto uno molto bello: siamo nel G8 d'Europa e credo che dobbiamo tutti augurarci che il cammino prosegua. Aspettiamo il ritorno del Milan che ha fatto un'impresa straordinaria a San Siro. Insomma, io direi che questo calcio italiano, che come troppo spesso viene sottolineato ha i suoi problemi, sta dimostrando di avere una vitalità molto importante in Champions e anche in Europa League".

Le parole del presidente di Lega non riesco a legarle, scusate il tristissimo gioco di ...parole, con quella che è stata la realtà che i poteri del pallone nostrano ci hanno imposto dal 2006 in poi. Innanzi tutto faccio una fatica enorme a considerare la Juve come "una squadra italiana", visto che questa nazione alla Juve ha riservato, e riserva tutt'ora, esclusivamente odio, invidia, mancanza di rispetto e persino appropriazione indebita dei suoi trofei. Poi trovo questa affermazione, per quanto alla Juve viene riservato, estremamente ipocrita e persino beffarda, visto che i problemi del calcio italiano a cui fa riferimento Beretta sono nati anche e soprattutto grazie allo scempio che tutti, Lega compresa, permisero della storia e della dignità della Juve nel maggio del 2006.

Preferirei, da parte di questi "signori", un più dignitoso silenzio, una più coerente indifferenza verso le sorti e le imprese della squadra che da sempre odiano, da sempre invidiano, da sempre non rispettano e che dal 2006 hanno persino rapinato e violentato.

Troppo comodo adulare e blandire oggi la Juve; troppo comodo considerarla un modello di italianità, quando è proprio per colpa dell'italianità più meschina che si decise di distruggerla. Troppo comodo adulare e blandire la squadra di Conte, colui che fino a pochi mesi fa doveva patire una schifosissima squalifica indegna di qualsiasi paese minimamente civile; troppo comodo adulare e blandire la società del "giovin signore", come lo chiama il beneficiario Massimo di tutte le porcate che la Juve ha dovuto subire, quando a quel giovin signore ed alla sua società si manca costantemente di rispetto, in campo come nelle sedi del cosiddetto potere.

Che siano dignitosi, almeno: che ci ignorino bellamente; che si struggano e si esaltino per i "tripleti" della seconda squadra di Milano, per le imprese di Cavani e del suo Napoli, per Balotelli finalmente milanista. Lascino perdere, ignorino pure, chi invece non hanno mai rispettato. Ci lascino godere da soli di un qualcosa che solo a noi appartiene ; ci lascino godere da soli della nostra juventinità ritrovata sul campo, quella juventinità che ci è costata onori e titoli, scippati da chi oggi tenta un patetico, non richiesto tentativo di assimilazione a una realtà, ad una nazione, che dal 2006 consideriamo nemica: della Juve, del Diritto e della legalità.

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