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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Editoriale di P. CICCONOFRI del 20/06/2009 09:57:55
Merci Michel

 

« ... per governare gli imperi i compromessi sono il pane quotidiano » .

A parlare così è oggi il Presidente Uefa, Michel Platini, che per i tifosi juventini resta Le Roi. Impossibile dimenticare le prodezze da calciatore, così come la battuta con cui venne consacrato da Gianni Agnelli: « L'abbiamo comprato per un tozzo di pane e lui ci ha messo sopra il foie gras ».
Grande stima reciproca che indusse Platini a dedicare la conquista della presidenza UEFA proprio all´Avvocato: « La persona che mi ha dato la libertà e i valori, e che mi ha permesso di vincere tutto quello che ho vinto. Era un mio grande amico alla Juventus. Mi ha lasciato una certezza: le persone più grandi sono quelle più semplici ».
Non ha mai nascosto l'amore per la Juventus, le sue dichiarazioni hanno sempre incarnato alla perfezione l´orgoglio juventino: « E' la consapevolezza di appartenere, per tutta la vita, ad uno dei pochi miti dello sport. L'amore per la maglia bianconera che esplode nei momenti di trionfo e non diminuisce in periodi meno felici ».
Vien da pensare: accidenti, non ha dimenticato ciò che la Juventus ha fatto per lui!

Dal campo alla politica calcistica, il passo è breve.
Gol da calciatore ed assist alla politica da dirigente. Grazie alla sua sagacia, giunse rapidamente alla presidenza Uefa (26 gennaio 2007), armato di buoni propositi: « Voglio guarire il mio sport, non abbiate paura di me », lo slogan più riconosciuto. E poi, ancora: « Far prevalere quindi la gloriosa imprevedibilità dello sport sulla certezza del denaro, (...) non al di sopra della legge, ma leggi per proteggere i veri valori dello sport ». Ed era sempre Michel a sostenere la « salvaguardia delle identità locali, regionali e nazionali e relazioni tra persone appartenenti a culture e paesi diversi, messi in discussione da numerose influenze negative (violenza, riciclaggio di denaro, compravendita di partite, scommesse clandestine, razzismo, xenofobia, doping e la tratta di minori). »

« Lo sport ha dei prezzi che a volte sembrano esagerati »
Arrivano i compromessi ed il prezzo da pagare è alto per noi Juventini...
Calciopoli, la Juventus e Platini. Cos'è successo? La presa di posizione, quella ufficiale: « Se la Juve ha sbagliato, giusto che vada in B ». Ma alla domanda se fosse giusto assegnare l´ultimo scudetto all´Inter, lo stesso Michel affermò: « E perché mai? Gli scudetti si vincono sul campo: che senso avrebbe vincerli a tavolino? ».
Si riparte, gol mancato, palla al centro.

« Io difendo questa Juve! Ho visto le contestazioni, ma a sbagliare sono i tifosi. I cori per Moggi? Lo ripeto: sbagliano. Perché è facile distruggere e finire in serie B, difficile invece ricostruire in soli due anni. E la Juve lo sta facendo: i tifosi erano abituati troppo bene, agli anni Ottanta quando noi vincevamo tutto. Ma ce lo ricordiamo che per Calciopoli se ne sono andati Zambrotta, Ibrahimovic, Thuram, Cannavaro... Impressionante, no? Diamo tempo a Cobolli, Blanc e Ranieri che stanno ricostruendo. Certo l´Inter è più forte e vince con merito, ma la Juve è sulla strada giusta ... »

Io non so quale gioco voglia salvaguardare Platinì, se quello del “potere” o quello del “campo” .
Se nelle intenzioni originarie si vuole salvaguardare lo sport nella sua essenza, allora occorre abbandonare i proclami e scendere in campo, non dribblando i problemi ma bucando direttamente la rete con fatti concreti.

Una perfetta visione del gioco, se vogliamo usare una terminologia sportiva, in un contesto però dove per primi in girone e premiati, finiscono proprio quelli non consacrati dalle vittorie sul campo.

E´ una riflessione amara, perché legata a ricordi che hanno avvicinato molti di noi alla Juventus, ma l´ambiguo comportamento di Platini con la vecchia signora nel momento del bisogno si accoda a quello di molti che purtroppo da questa situazione hanno cercato di tirare fuori qualcosa per il proprio orticello.

Platini vuole salvaguardare il suo sport, anche se il confine fra sport e potere in questo caso non è ben chiaro. Finito il tempo delle favole, inizia quello della realtà e Le Roi, da persona vicina agli Agnelli, da ex calciatore professionista, da Juventino e da presidente UEFA, avrebbe dovuto fare qualcosa di più piuttosto che cercare compromessi.
La delusione resta, inutile fare appello ai ricordi. In questo caso, la decisione messa sulla bilancia ha portato più benefici che problemi al caro Platini.

Alla fine della stagione 2007/2008, Platini invia questo messaggio al miele alla Juventus: « La Juve, al di là del risultato del terzo posto ottenuto dopo tutto quello che e' successo l'anno scorso e il campionato di serie B, ha ritrovato dignità, ripartendo senza chiedere nessun aiuto a livello giuridico. Sono stati bravi, hanno ammesso gli errori e hanno ricominciato da zero, perdendo tanti giocatori importanti ».

Ma quanto vorrei sentire qualcuno urlare: “Vogliamo giustizia per la Juventus” ! Invece ognuno continua a coltivare un´idea di dignità che spesso si traduce nel solo opportunismo.
Nemmeno la grande bandiera Juventina ha osato andare controcorrente, pur avendone i mezzii!

Spero che si arrivi velocemente ad effettuare controlli seri per le licenze Uefa; spero che sia Platini a portare avanti questa importante iniziativa di cui si è fatto promotore; mi auguro che questo sport ritorni ad essere credibile. Ma la vera vittoria per tutti noi sarà quella di potere restituire dignità alla nostra Juventus e saremo noi a farlo!

Lo faremo da soli, senza scendere a compromessi, con l´umiltà delle persone semplici che non vogliono ambire a qualche poltrona ma solo ristabilire una verità storica.

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