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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Editoriale di G. FIORITO del 20/04/2013 10:39:28
Il tifoso e il dirigente

 

Dal sito dell’Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive del ministero degli Interni. Si intende con DASPO il divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive. “Il DASPO è una misura di prevenzione atipica ed è caratterizzata dall’applicabilità a categorie di persone che versino in situazioni sintomatiche della loro pericolosità per l’ordine e la sicurezza pubblica con riferimento ai luoghi in cui si svolgono determinate manifestazioni sportive, ovvero a quelli, specificatamente indicati, interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle competizioni stesse.
Il provvedimento può essere disposto anche per le manifestazioni sportive che si svolgono all’estero: può essere altresì comminato dalle competenti Autorità degli altri Stati membri dell’Unione Europea per le manifestazioni sportive che si svolgono in Italia.
Il DASPO può essere comminato anche nei confronti di soggetti minori di anni 18, che abbiano compiuto il quattordicesimo anno di età (in tal caso, il divieto è notificato a coloro che esercitano la patria potestà)
”.

Gentilissimo signor Salvatore Colonna,
in qualità di vicepresidente del settore giovanile e scolastico della FIGC lei ha rilasciato delle dichiarazioni di condanna pesanti come macigni all’indirizzo del giovane Matteo Gerbaudo, calciatore quasi diciottenne della Primavera della Juventus che nel corso della finale di Coppa Italia vinta contro la squadra giovanile del Napoli, si è reso colpevole di aver compiuto gesti irrispettosi nei confronti del pubblico composto dalla tifoseria avversaria.
Le sue dichiarazioni sono rimbalzate sulla stampa nazionale e sono state riprese e commentate in tutti i luoghi virtuali e non nei quali oggi è possibile esporre le proprie opinioni riguardo a tutti i fatti di attualità, forum e network compresi. Quanto lei si è sentito in dovere di affermare è giunto dopo la decisione presa dal giudice sportivo di punire il giovane Gerbaudo con tre giornate di squalifica, che le sono sembrate poche e alle quali lei ha affermato di voler aggiungere un DASPO, così come è stato fatto nei riguardi del capitano della Salernitana Montecorvino, reo di aver rivolto sputi e insulti ai tifosi avversari dopo un suo gol.
Lei, signor vicepresidente del settore giovanile e scolastico della FIGC, in passato si è già occupato di sport e in particolare calcio in relazione ai giovani, essendo stato alla guida della FIGC regionale della Campania. In occasione delle elezioni del suo successore lei non mancò di sottolineare il suo impegno contro la violenza nello sport: “Con la mia presidenza, gli episodi di violenza sono diventati pochissimi”, aggiungendo l’elenco delle cose buone portate a compimento nel corso dei suoi tre mandati, come acquisti di terreni per la realizzazione di strutture sportive e dotazioni di migliorie a impianti già esistenti anche in posti ritenuti “caldi” come Secondigliano. Come vede, ho ritenuto necessario conoscere qualcosa di più del suo semplice nome prima di giudicare le parole dure da lei pronunciate contro Gerbaudo. Come si può leggere nella definizione di DASPO, si tratta di un provvedimento che viene preso nei confronti di “categorie di persone che versino in situazioni sintomatiche della loro pericolositàe che quindi si siano già rese in passato protagoniste di episodi da condannare. Come lei ha affermato non è il caso del giovane Juventino: “Il gesto di Gerbaudo è l'imitazione dei modelli negativi del calcio italiano. Era da tanto che non ricordavo una scena così volgare e allusiva”. Se lo avesse già fatto, dunque lei lo ricorderebbe.
Sorge però un problema, signor vicepresidente del settore giovanile della FIGC, molto grave, di interpretazione della sua indignazione e condanna. Poiché scene volgari e purtroppo non solamente allusive ne sono state viste, filmate e riportate numerose volte da giornali e televisioni anche recentemente, senza che lei abbia sentito la necessità di lanciare il suo “j’accuse”.
Brevemente vorrei portare alla sua conoscenza alcuni fatti che inspiegabilmente le sono sfuggiti, nonostante il suo impegno all’interno della FIGC sia stato costante e continuato negli anni.
Come potrà constatare attraverso questo video di Repubblica (qui) il 20 ottobre 2012 esponenti della tifoseria napoletana distrussero i bagni dello Juventus Stadium, massacrando anche il settore ospiti della struttura. Il giudice Tosel si è limitato a infliggere alla società partenopea una multa di 17mila euro, più 7mila euro alla Juventus per cori razzisti, che suona quasi come una sorta di par condicio in forma di beffa. Poiché se i cori razzisti sono senza dubbio esecrabili, è molto gravoso dover rimettere mano alla ristrutturazione di uno stadio appena finito di costruire.
Forse in grazia dell’esiguità della pena, il 2 marzo 2013, in occasione di Napoli Juventus, i tifosi napoletani hanno pensato bene di scusarsi per quanto accaduto a Torino accogliendo con una fitta sassaiola l’autobus dei giocatori bianconeri. (qui)
Anche Vincenzo Montefusco, ex calciatore e allenatore del Napoli con una lunga esperienza di direzione del settore giovanile azzurro, ha voluto dire la sua, calcando di significati la sua opinione secondo la quale Gerbaudo non è stato bene educato al rispetto degli avversari: “Anni fa un ragazzo, che poi è diventato un calciatore di serie B, fece un gesto irrispettoso in campo. Me lo riferirono e decisi di farlo stare a casa per sei mesi, anche se era molto forte in campo, per dare un segnale a lui e ai compagni”.
Tanto lei, signor vicepresidente del settore giovanile e scolastico della FIGC, che lei, signor Montefusco, dove eravate quando Francesco Totti sputava al danese Poulsen durante la gara d'esordio degli Europei 2004 in Portogallo, beccandosi 3 giornate di squalifica dalla Commissione Disciplinare dell’UEFA? Perché non avete chiesto per lui il DASPO, che può essere disposto anche per le manifestazioni sportive che si svolgono all’estero? Perché non avete seppur velatamente domandato che fosse fermato per sei mesi se non da un giudice sportivo almeno dal suo allenatore? Eppure l’8 febbraio del 2004 aveva salutato non certo in segno di rispetto Tudor, dopo aver rifilato un cocente 4 a 0 alla sua Juve, con il gesto ormai passato alla storia di fare silenzio e andare a casa. (qui)
Mi rivolgo a lei, signor vicepresidente del settore giovanile e scolastico della FIGC: possono tali episodi essere non voglio dire causa, ma almeno concausa di una disaffezione completa al senso di civiltà che purtroppo si concretizza spesso in occasione della stracittadina tra Roma e Lazio? Giusto una decina di giorni fa si sono avuti scontri tra le tifoserie con diversi feriti (qui) e nel marzo del 2004 si prese addirittura la decisione di sospendere il match dopo che i tifosi romanisti avevano arbitrariamente fatto circolare la notizia che era stato ucciso un bambino travolto da un auto della polizia. (qui)
Parlate di educazione come se solo nella Juventus non si sia capaci di trasmettere ai giovani i valori dello sport, ma lasciate che la Gazzetta dello Sport dedichi quotidianamente panegirici a Balotelli, che ha tutto il diritto di rifarsi con gesta da campione per la sfortuna di essere stato abbandonato dai genitori, ma di sicuro non tirando freccette addosso ai ragazzini delle giovanili (qui). O è questo un modo per insegnare ai più piccoli i valori dello sport?
Quanto a Cassano, chi non ricorda tra le sue gesta leggendarie addirittura definite “cassanate” il lancio della maglietta all’arbitro? (qui) Eppure anche lui viene graziato nel nome di un’adolescenza da sbandato a causa dell’assenza del padre. Anche ora che è diventato genitore e dovrebbe decidersi a passare dalla parte dei grandi invece di continuare a insultare i “soldatini” della Juventus, che tanto torna sempre utile descriverli come tali oppure delinquenti all’occorrenza.
E cosa dire delle decisioni di un giudice sportivo che appena qualche giorno fa ha condannato Balotelli a 3 giornate di squalifica per insulti ai direttori di gara, ma solo a 1 giornata Cambiasso per l’entrata assassina in Juventus Inter a tempo praticamente scaduto ai danni di Giovinco che avrebbe potuto stroncargli la carriera?
Egregio signor vicepresidente del settore giovanile e scolastico della FIGC, Lei ha invocato le scuse della società Juventus, che sono puntualmente arrivate attraverso Gianluca Pessotto, un ex calciatore che può vantare una carriera condotta interamente nel nome dei valori più alti e degni dello sport. Quasi come due uomini che mi onoro di ricordare come Juventina: Dino Zoff e Gaetano Scirea, al quale nessun arbitro mai osò sventolare innanzi un cartellino rosso.
Ma se anche lei fosse di quelli che pensano che lo stile Juve sia morto nel 2003, si ricordi che ancora il 6 novembre del 2008 la Spagna tutta si alzava in piedi in un’ovazione per Alessandro Del Piero. E rifletta se di fronte a un Conte o a un Gerbaudo che esultano per l’ennesima vittoria di una squadra che ha saputo ritornare grande nonostante le traversie alle quali è stata sottoposta nell’ultimo decennio, a parlare per lei non sia un tifoso lontano anni luce dalla competenza calcistica e dalla lungimiranza appassionata di imprese sportive che seppero esprimere quella sera migliaia di persone dentro il Bernabéu.


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