Amarcord Ti amo, Juve,
quando ti stringi forte
intorno al tuo pallone.
Quando tu tiri fuori
quella tua grinta benedetta
e il sangue e i nervi
e la tensione dei tuoi muscoli d’acciaio.
Quando non ti comprime il pressing
e non ti stanca il peso dei supplementari,
né ti spaventano il blasone ed il lignaggio.
Quando con eleganza tessi la tua tela
e giochi a scacchi.
E ad ogni incontro ti aspetta un avversario
per giocare la partita della vita.
Ma se la tua panchina è corta
e il fiato si disperde non sul campo
ma dentro i tribunali, per toglierti i primati
e negarti le glorie del passato, io ti amo.
Ti amo. Per il coraggio e per la forza
di rispondere alla sfida.
Per la semplicità dei grandi
di guardarsi dentro
per guardare gli occhi dei compagni.
Ti amo per il gioco corale,
per il pianto delle sconfitte
e gli abbracci delle vittorie.
E perché mi sento ricambiata
dalla certezza di riprovarci ancora
con il progetto e con il sogno,
con la testa e con il cuore.
Grazie. Anche di tutto questo amore.
10 Marzo 2005 Finalista nella Quarta Edizione (2006) del Premio di poesia sportiva “Inpuntadipenna”, pubblicata nell’Antologia della Casa Editrice Bradipolibri “Sportiamoci in versi”.
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