Mi perdonerà Tiziano Ferro se prendo in prestito il titolo di una delle sue “Hit”, ma calza a pennello in questa situazione.
La situazione di Rudi Garcia, il bravissimo neo-tecnico romanista, che non si preoccupa del fatto di utilizzare cellulari o walkie talkie per comunicare con la panchina dalla tribuna («
Non mi interessa, conta solo la partita. Eventualmente pagherò la multa, non c’è problema», questo il virgolettato riportato dalla Gazzetta) anche se, in teoria, non potrebbe.
Salta, ovviamente, subito all’occhio la differenza di “peso mediatico” riservata a questa situazione rispetto a quella patita da Antonio Conte la passata stagione, sempre al centro dell’attenzione, con diverse telecamere puntate su di lui, in tribuna, per assicurarsi del fatto che ogni eventuale minimo sgarro non potesse passare inosservato, con tanto di ispezioni a sorpresa allo Juventus Stadium per cercare quel fantomatico “tunnel segreto” per il quale, secondo qualche visionario, il tecnico della Juve passava per andare nello spogliatoio (iper-sorvegliato da funzionari della FIGC) durante gli intervalli delle partite.
A quanto pare in Italia non importa preoccuparsi di far sì che le regole vengano rispettate o meno, o almeno importa a seconda dei casi… importa se indossi
quella maglia a strisce bianche e nere. E di certo non ce ne accorgiamo solo oggi.
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