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Farsopoli di F. FILIPPIN del 21/11/2013 07:48:39
La non soluzione: calciopoli è il passato

 

L'arrivo in Italia di Erik Thohir ha monopolizzato l'interesse del mondo calcistico negli ultimi giorni, complice la pausa del campionato, due partite della Nazionale di cui (diciamocelo francamente) non fregava niente a nessuno e della necessità dei media vari di cominciare subito a “lisciarsi” il personaggio, con un servilismo tipico dell'arrivo di ogni nuovo ricco e potente...
Dal canto suo, il buon Thohir non è che abbia fatto o detto nulla di trascendentale, abituati come siamo alle interviste del suo predecessore, che ad ogni dichiarazione ci causava una buona dose di acidità di stomaco...
Il nuovo proprietario (e presidente in pectore) dei nerazzurri così si è espresso: "Ho incontrato Andrea due anni fa ad Aspen, in Colorado. Fino ad oggi non ho sentito parlare di scudetto di cartone, non può esistere".
Calciopoli: avrebbe accettato, al posto di Moratti, lo scudetto a tavolino?
"Il passato è passato, la cosa più importante per me, come fan della Serie A, è riportarla ai fasti degli anni 80. In Asia ci sono grossi mercati, dobbiamo cercare di lavorare tutti per arrivare a questo enorme potenziale, per cercare e creare mercati fuori dall'Europa. L'obiettivo è far tornare la Serie A a essere una delle leghe più importanti al mondo".

Sul “cartone” o “giakartone”, per dirla alla andreagnelli (tra parentesi: magari in società si dedicasse la stessa energia e la stessa attenzione, che ultimamente vengono riservate alle battute da social network, anche alle battaglie davvero serie) Thohir probabilmente mente sapendo di mentire.
Immagino che qualunque buon investitore, prima di spendere in una società centinaia di milioni di euro, la faccia setacciare per lungo e per largo dai suoi analisti, si informi su tutta la sua storia recente e su tutte le vicende che la riguardano con riferimento al passato prossimo che ancora possono (potrebbero...) avere sviluppi.

Il “cartone” interista, comunque la si guardi, è storia e far finta di nulla non si può: ci saremmo aspettati una battuta un po' più pronta, considerato anche l'indottrinamento che gli sarà stato fatto da chi lo ha preceduto, per il quale lo “scudetto in segreteria” è un vanto anche oggi.
La volontà di ridare dignità alla serie A è, invece, meritoria, così come la ricerca di mercati e sbocchi nuovi per il nostro calcio ormai alla deriva e affamato di denari.
Converrà con noi Thohir, però, che il declino del calcio italiano ha avuto una accelerazione decisiva proprio con i fatti del 2006, di cui il suo predecessore è stato uno dei principali artefici, direttamente o indirettamente.
Da lì in poi non si è più ripreso, in termini economici, sportivi e di credibilità.

Sul “passato è passato”: difficile da commentare al momento. E' una frase che stona ovviamente per chi le conseguenze inaccettabili di quel passato (che tanto passato non è, visto che 28 e 29 non sono ancora dove dovrebbero essere) le vive tuttora.
Detto da chi è appena arrivato potrebbe essere solo una presa di distanza su vicende che non lo hanno, ovviamente, riguardato e per le quali non gli interessa partecipare a crociate iniziate da altri e da cui nulla di buono può ricavare.
Purtroppo, lo sappiamo bene, è una frase che spesso abbiamo già sentito, anche (ripetiamo purtroppo) pronunciata da chi in quegli anni è stato protagonista delle vittorie che ci sono state illecitamente sottratte.
E' una “non soluzione” che può star bene solo a chi spera di continuare a campare sulla situazione conseguente alle storture di Calciopoli.
Viene, però, da chiedersi: è pensabile che il nuovo proprietario abbia preso la società a scatola chiusa con una “patata bollente” come questa, ancora non risolta del tutto? Quali rassicurazioni avrà avuto sulla questione? Difficile pensare che questo argomento non sia stato affrontato in sede di trattative per la cessione della società.

Come si comporterà Thohir quando (tra uno, cinque o mille anni) in società qualcuno si deciderà a richiedere seriamente il maltolto, nelle sedi appropriate?
Se ne laverà le mani, dicendo che il passato non lo riguarda o batterà i pugni, sulla scia di quanto fatto da Moratti?
Non resta che osservare le sue prossime mosse.


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