Da Presidente onorario dell’Inter Moratti torna nuovamente su calciopoli: “Calciopoli? Un’esperienza che ha coinvolto tutto il calcio aggiunge Moratti una pagina bruttissima: si è preso in giro pubblico e tifosi". (Link)
Forse è meglio precisare che si continua a prendere in giro pubblico e tifosi.

Sono anni che Moratti si autocelebra come simbolo di onestà e che ostenta, ad ogni dichiarazione pubblica su calciopoli, la sua presunta superiorità morale. Lo fa nel modo che gli è più consono: rispondendo solo a quello che è utile a perorare la sua personale propaganda all’interno di un sistema mediatico che, oggi come ieri, gli presta il fianco per impedire l’emergere di zone d’ombra, che permangono anche se si evita il dibattito in pubblico.

Ricordiamo che si sta celebrando a Napoli il secondo grado del processo calciopoli, dove alcuni imputati hanno rinunciato alla prescrizione pur di vedere riconosciuta la loro onestà. Moratti, subito dopo la relazione di Palazzi, quella in cui il procuratore federale imputava all’inter un presunto illecito, avrebbe potuto rinunciare alla prescrizione che la giustizia sportiva gli stava servendo su un piatto d’argento; avrebbe potuto accettare un processo e difendersi dalle accuse provando la sua onestà. Non dimentichiamo che la sua Inter si è anche fregiata di un titolo conquistato sul campo dalla Juventus proprio per la sua presunta estraneità allo scandalo: il famoso scudetto dell’onestà.
La realtà è che questa ipotesi non è stata nemmeno presa in considerazione. L’unica reazione è stata quella di evitare qualsiasi richiamo alla relazione di Palazzi, al presunto illecito, o a qualsivoglia cenno verso un giudizio da parte del tribunale sportivo. Perché nessuno ne ha mai chiesto conto a Moratti? Mai gli è stata posta una semplice domanda: perché non ha rinunciato alla prescrizione e non ha provato la sua innocenza?

E’ assurdo che dopo tanti anni ancora gli venga permesso di farsi forte di una situazione che in ogni modo lo vede comunque protagonista in negativo.

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