Come i cento giorni dell'offensiva finale della Grande Guerra.
Come i colpi di spazzola del diario erotico di Melissa P.
Come i cavalieri che trovarono rifugio sotto il castagno millenario del parco dell'Etna.
Come gli anni della Guerra tra i Regni di Francia e Inghilterra.
Come andavo a cento all'ora per trovar la bimba mia, yè yè yè yè.
Come i passi che separavano la casa di Peppino Impastato da quella del Boss Badalamenti.
Come cento per cento, l'uno e il tutto, la chiusura del cerchio, di un ciclo, come il ripetersi infinito delle stagioni e il ritorno a una sempre nuova primavera, che ogni volta ci stupisce pur essendo sempre uguale a quelle già viste.

Domenica sera la Juventus ha colto tra le mura amiche dello Stadium la vittoria numero CENTO contro il F.C. Internazionale.
Contro quelli che "vincete solo perchè c'è Moggi",
contro quelli che "vinsciamo sensa ruvvare",
contro quelli che portano lo smoking bianco,
contro quelli che "a Pechino volevo smettere",
contro quelli che "in B non sono mai stato",
contro quelli che "con la Rubentus non si fanno affari".

Vittoria numero CENTO, cifra tonda che racchiude in sè tutto ed ogni cosa.
Che ricorda come la Serie B (per alcuni) e il Triplete (per altri) siano stati semplici incidenti di percorso. La statistica non tiene conto di episodi, ma si fa sui grandi numeri.
Che poi sono anche i numeri dei grandi, ca va sans dire.
Il resto è fuffa, chiacchere, divertissement da Bar Sport.

CENTO sono anche i punti che, tabellino alla mano, la Juventus potrebbe raggiungere (e superare) al termine di questo campionato.
Mentre chi ha goduto di una luce non genuina, ma solo del macabro riflesso di fuochi fatui, lotta a distanze siderali per guadagnare un posto in Europa quando non addirittura per togliersi dalla parte destra della classifica.
Tutto ritorna all'ordine naturale delle cose, perchè alla fine la natura trova sempre un modo per ristabilire l'ordine. I nostri Palazzi (ops, mi è sfuggita una maiuscola!) possono sembrare perfetti e inattaccabili, ma prima o poi la forza delicata ma inarrestabile di un filo d'erba cresciuto all'interno di una crepa segna l'inizio della fine.
E ci vorranno magari CENTO anni, ma alla fine anche un grattacielo scomparirà avvolto dal verde manto.

CENTO.
CENTO di questi giorni, Vecchia Signora.


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