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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Editoriale di F. FILIPPIN del 18/05/2014 10:00:21
Blatter ha scoperto l'aria calda!

 

Manca ancora parecchio al 2022, ma è sempre meglio mettere le mani avanti. E' di questi giorni la dichiarazione (shock?) di Sepp Blatter, l'ormai quasi ottantenne Presidente della Fifa, in merito alla discussa e discutibile scelta di affidare l'organizzazione dei futuri mondiali al Qatar. "Sì, è stato decisamente un errore: purtroppo tutti commettono degli errori nella propria vita" è arrivato a dire, solo pochi giorni dopo aver confermato la sua futura ricandidatura alla poltrona che ormai occupa da più di quindici anni...

Il motivo dell'errore? In Qatar fa caldo, pare. E non si tratterebbe di quel caldo umidiccio, pieno di zanzare e fastidioso, tipico dei pomeriggi agostani, ma di caldo caldo. “Le perizie tecniche hanno chiaramente evidenziato come d'estate nel Paese le temperature siano troppo elevate”. Si è “scoperto”, infatti, che a giugno e luglio fa anche più caldo che in inverno: tra i 45° e i 50°, per capirci. Tutte informazioni ovviamente impossibili da reperire prima della scelta, tanto da non tenerne legittimamente conto.

Le soluzioni? Trovare un altro posto...non si può. E allora via con ipotesi più o meno fantasiose, scartate di volta in volta, come quella di organizzare il primo mondiale indoor, con impianti tutti chiusi e condizionatori a palla. O, meglio ancora, perché non stravolgere tutti i calendari dei principali campionati europei, giocando i mondiali 2022 in inverno, quando il clima è più favorevole? In fondo, si sa, le società che pagano decine di milioni all'anno i loro giocatori ben saranno disposte a rinunciare ad una stagione pressoché intera (un mondiale, tra preparazione, competizione e successivo riposo copre almeno tre mesi), per fare un favore alle amate nazionali...

Resta da capire cosa abbia spinto una decisione del genere, ma siamo troppo ingenui per darci una risposta. Sì, la scelta del Qatar è stata decisamente un errore: speriamo solo che Blatter, sulla sua candidatura, ci ripensi, ad evitare di commetterne un altro.

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