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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di N. REDAZIONE del 15/09/2009 07:26:40
Il buono, il brutto e il cattivo

 

di Gala & Marcolanc

3a giornata

Dopo la Pausa per gli impegni della Nazionale, riprendiamo la nostra rubrica alla ricerca delle sensazioni negative e positive che questo weekend calcistico ci ha consegnato.
E’ proprio a causa delle partite delle nazionali e all’imminente esordio in Champions che la terza giornata di campionato ci ha fatto assaporare, in larga parte, incontri poco spettacolari, nei quali l’agonismo ha spesso soffocato la fantasia.
E’ quindi doveroso segnalare tra gli aspetti negativi l’assillante calendario di impegni che costringe le squadre ad autentici tour de force, in nome di quello stesso spettacolo che finiscono per ridurre.
Strana antitesi: solitamente, pensando ai calendari (della velina o della pin up di turno) si immagina e si sogna il bello; questo calendario lo si associa invece al brutto. La differenza si vede, anche se purtroppo non si tocca.
Ma non è il calendario troppo denso l’aspetto più brutto di questo inizio stagione: pessimo e snervante è il costante attacco frontale alla Juventus. Cambiano gli attori (da protagonisti a comprimari), cambiano gli atteggiamenti (da antipatici a smiles), cambiamo gli assetti politici del mondo pallonaro (mica tanto poi…), ma la costante rimane.
E’ bastato un episodio dubbio nell’area bianconera perché scattasse l’allarme rosso tra gli alfieri della crociata anti-juventina, pronta a partire all’attacco lancia in resta.
La signora Sannipoli ha messo in piedi un’intervista al letale Lotito, che definire brutta pare quasi un complimento; l’ustionato Graziano Cesari – la cui incapacità con il fischietto in mano è un ricordo lontano ma ancora ben limpido – ha gridato allo scandalo in maniera tanto forte da farci temere che la lampada UVA gli avesse bruciato, oltre ai quattro neuroni superstiti, anche la folta criniera; Emauele Gamba concludeva così il pezzo su Repubblica, a commento della partita dell’Olimpico: «La Juve va avanti a colpi di vittorie e spintarelle arbitrali, come ai vecchi tempi che qui ricordano con struggente malinconia».
Quasi quasi converrebbe che anche noi spengessimo il televisore e non consultassimo i giornali, preferendo mangiar calamari o una fiorentina.
“Polemiche ridicole”, ha commentato Legrottaglie, voce a difesa della maglia che indossa. La prestazione in campo di Nicola non meriterebbe la menzione tra quanto di buono si è visto, la meritano però queste sue dichiarazioni, come quelle del suo compagno di reparto Cannavaro, che quando gli chiedono dei due scudetti sottratti alla Juve non ci pensa su un attimo e rimarca l’”ingiustizia” che subimmo. Molto più rumoroso (e vergognoso! ) è il silenzio da corso Galfer. L’ultimo a tornare sul tema è stato Blanc, che ha raccontato: «Avessimo preso le decisioni sbagliate sarebbe stato un disastro». Come se retrocedere in B e regalare due scudetti all’Inter sia stato un grande successo!
Restando in casa Juve, cattivi pensieri li abbiamo sfiorati a causa dei muscoli del nostro Diego, ma la fortuna parrebbe far volgere al bello le sensazioni inizialmente negative. L’assenza di una sola settimana di colui che illumina il gioco juventino mitiga gli oscuri presagi vissuti durante l’uscita dall’Olimpico di Roma.
L’infortunio del brasiliano ha rilanciato Giovinco, che l’ha sostituito: il piccolo genietto bianconero, seppur ad intermittenza, ha regalato buone giocate, mostrando lampi di classe e contribuendo al terzo successo consecutivo della Juve.
La sua esternazione sulla nazionalità (in sintesi: «fossi straniero giocherei di più») la consideriamo una battuta, ma alle parole preferiamo sempre le giocate, vero Sebastian? A proposito di dichiarazioni, è inutile (e dannoso per lo stomaco!) fare paragoni tra questa dirigenza e quella che l’ha preceduta, ma ultimamente le uscite dei nostri giocatori sono continue ed intempestive: Giovinco lascia intendere di non essere abbastanza preso in considerazione, Trezeguet preannuncia la sua partenza a fine campionato (con nove mesi d’anticipo!), Cannavaro consiglia a Santon di andarsene dall’Inter (offrendo un assist a Mourinho, che infatti risponde piccato)… Insomma, pare di essere al mercato! Blanc, oltre a rilasciare interviste con l’intento di farsi pubblicità, è in grado di chiedere, anche solo sommessamente, ai nostri giocatori di pensare a correre dietro al pallone, anziché parlare?
E’ evidente: siamo Juventini e forse partigiani, sempre a scriver di Juve! Per smentirci, è doveroso segnalare la tripletta di Di Natale, folletto partenopeo da cui dipendono le sorti dell’Udinese. E, con lui, tra i buoni (tanto per cambiare!) insistiamo su Cassano, che speriamo si guadagni la maglia azzurra ed un posto per il Sud Africa.
Chi di noi non ha avuto un sussulto al gol segnato da Eto’o? Ahinoi, non abbiamo girato canale, né gustavamo i calamari (a proposito, mangiati sabato, in frittura con paranza e verdurine: una delizia… bravo Mourinho! Magari come allenatore sarà anche sopravvalutato, ma i soldi che intasca da Moratti sa come spenderli) e lo abbiamo visto.
L’imprecazione nostra vale quale celebrazione del gesto tecnico: da applausi.
Tra le tante brutture di questo terzo turno di campionato, rischiava di finire nel dimenticatoio un altro aspetto negativo; in mezzo all’anticalcio prodotto da Livorno e Milan nell’anticipo (qui è più colpevole, per blasone, la squadra di Milano), è necessario soffermarci sugli spalti dell’Armando Picchi.
E’ un peccato che il supporto ad una squadra, patrimonio di una provincia intera, venga offuscato da una tribuna politica: tifiamo la maglia, sia essa bianca, rossa, nera, con lo scudo crociato o meno. Ma tifiamo solo quella. Per lo meno dentro uno stadio.
Infine, non resta che sconfinare fuori dai binari sportivi: Mike, il buono, merita il ricordo.
Può apparire scontato, ma ci pensa la storia a renderlo indelebile.

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