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Attualità di P. CICCONOFRI del 05/08/2014 09:55:07
Macalli alla conquista delle prime pagine …

 

Un mese fa Macalli conquistava, con un’uscita sopra le righe rivolta contro Andrea Agnelli, tutte le prime pagine dei giornali: "Quando io vado a lavorare, produco e pago le tasse, lui e la sua famiglia fino a oggi hanno spolpato l'Italia. Cerchiamo di offendere meno, a nessuno é permesso non sono unti dal Signore, hanno solo il cognome e senza quello, forse forse, andrebbero in un tornio ogni mattina e vediamo quanti pezzi producono in un'ora. Io mangio a casa mia. Non vado a mangiare con i soldi del governo italiano".(Link)

Conflitto di interesse? Un mese dopo Macalli è nuovamente sulle prime pagine ma per un rinvio a giudizio per abuso d’ufficio nel fallimento del Pergocrema. Il sostituto procuratore di Firenze, Luigi Bocciolini, ha motivato il rinvio a giudizio nei confronti del presidente della Lega Pro in questo modo: «in presenza di un interesse proprio si procurava un ingiusto vantaggio patrimoniale», arrecando «danno patrimoniale al Pergocrema...». L’ex proprietario del Pergocrema afferma che Macalli «bloccò un bonifico da oltre 256.000 euro che avrebbe potuto salvare dal fallimento il club». I soldi erano quelli dei diritti tv. La cosa curiosa è che un anno prima, quando cioè il fallimento non era immaginabile, Macalli aveva «provveduto a registrare a proprio nome i marchi “Pergocrema”,“Pergocrema 1932”, “Pergolettese”, Pergolettese 1932”» . In questo modo, quando il club fallì, Macalli si ritrovò «esclusivo titolare dei marchi dei quali ha consentito l’uso al Pizzighettone» iscrittosi poi al campionato come Pergolettese 1932. Il caso diventò oggetto di interesse di due procure, Roma e Firenze (che poi hanno unificato l’inchiesta), che avevano ricevuto una denuncia da parte dell’ex presidente del Pergocrema, Sergio Briganti, inibito per 40 mesi dalla Federcalcio proprio per il fallimento del club. Difficile spiegare come si può conciliare il ruolo di presidente della Lega Pro con quello di proprietario dei marchi riconducibili a un club iscritto a tale Lega. Già il fatto di aver registrato quei marchi sembra inopportuno, ma le vicende successive illuminano in un certo modo quell’operazione che casualmente ha finito per portare benefici proprio a Macalli … (Link)
Una brutta pagina che viene portata (casualmente?) alla ribalta nel giorno dell’assemblea e durante lo sprint finale della campagna elettorale, che fra qualche giorno condurrà all’elezione del nuovo presidente della Figc. Macalli è il primo sostenitore di Tavecchio (chiacchieratissimo dopo alcune uscite non felici) e antagonista di Andrea Agnelli, che non meno di un mese fa attaccò insieme ala famiglia.
Attendiamo gli esiti dell’inchiesta certo è che, ancora una volta, un esponente del nostro calcio, è in qualche modo protagonista negativo con comportamenti che mostrano un chiaro conflitto di interessi.

La Giustizia Sportiva perché non si è attivata? C’è un altro aspetto che rende più imbarazzante la situazione. Il 28 settembre 2012, il fatto finì sulla scrivania di Abete, dove è rimasto ad ammuffire poiché, a due anni di distanza, le conclusioni dell’inchiesta arrivano dal lavoro del sostituto procuratore di Firenze e non dal solerte Palazzi. E’ logico chiedersi in questa situazione perché la Procura Federale, che quando vuole processa e condanna in un mese, non si è mai attivata e non ha dato mai riscontro della sua indagine che sarebbe dovuta scattare automaticamente. Abete, Albertini, Valentini, Palazzi, perché hanno dormito su questa vicenda? Come giustificano il loro immobilismo?

Anche questo è inquinamento? Nel 2012, allo scoppio del calcioscommesse, lo stesso Macalli invocò la massima pulizia nel calcio con queste parole: “Chiediamo alla Figc delle norme per impedire a determinate persone di inquinare questo mondo. Non le voglio più vedere, bisogna fare pulizia a fine campionato, la moneta cattiva va cacciata per mantenere quella buona”. (Link)
Oggi ci chiediamo se anche il suo comportamento ha contribuito ad inquinare un mondo non certamente specchio positivo dell’italia.


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